articolo 2 di manu

Manu viene da Cuba


Manu y Antoine patirono il loro primo colpo musicale nel 1971. Manu aveva dieci anni e Antoine, otto. Un giorno del dieci di aprile, arrivò nella loro casa di Sevres un magnifico piano a coda. Lo fece esordire nella musica il padre con La scena infantile di Schumann, alcuni Impromptus di Schubert e la danza del Molinero di Manuel de Falla. I due fratelli, a bocca aperta. E' possibile che mai nella loro vita avevano visto un piano di legno, avorio e sicuro ignoravano che il loro padre era pianista, meglio, lo era stato: ma la musica e il sacerdozio rimangono impregnati nel carattere, un musicista continua ad essere un musicista sebbene pretenda essere scrittore, come tuttavia un prete cessa ad essere un clericale per quanto giochi con la teoria della liberazione


I bambini sbalorditi. Il padre approfittò della situazione per portarli nella strada nella quale lo aveva messo il proprio padre. Incominciò a darli lezioni con il "Microcosmos"di Bela Bartok, raccomandato da Luis Pablo, e con l'"album della gioventù" di Schumann, insieme a dei pezzi semplici che aveva suonato nella sua gioventù. Dopo due anni, Felisa la madre, avvertì il padre e proferì che i piccini erano sazi e che egli stava convertendosi in tiranno, come lo era stato il suo padre con lui. Che orrore, assomigliare al suo padre! Egli verso Manu e Antoine fu comprensivo. "D'accordo, le disse, lasciate il piano ma scegliete una altro strumento. Tu manu ?" Manu optò per la chitarra " E tu Antoine?" Antoine per la batteria. Il giorno seguente ( cioè alla fine di una settimana) già aveva ognuno il suo strumento. "Ma studiate seriamente. nel conservatorio di Chaville".
E lì stettero altri due anni, il tempo che proseguirono le superiori. Antoine rullava con sicurezza la cassa e due o tre strumenti delle percussioni che le aveva portato da Cuba Alejo Carpenter e Manu suonava con grazia pezzi del compositore cubano Leo Brower. Che musica si ascoltava in casa ? Zortzicos vaschi, cantati dal nonno paterno, un indomabile rifugiato repubblicano, Colpi di Olga Ramos, e poichè il padre viaggiava costantemente in America Latina per il suo lavoro, musica cubana (Bola de Nieve, Beny Morè...) e messicana (Chavela Vargas ) in dischi che prendeva là. Anche Flamenco, molto flamenco, nella collezione storica di Hispanovox. A meta degli anni settanta assisterono con il loro padre al festival del Canto de la Minas de la Union, dove debuttava un promettente sconosciuto, Cameròn de la Isla... Non è strano dunque che la prima grande uscita dei Mano Negra fu Mala Vida, e che un giornale italiano avrebbe detto... Della influenza di Rimski-Korsakov in alcune canzoni di Manu ! Ciò era quello che si sentiva in casa. A parte, nelle stanze che si erano creati nel garage, essi ascoltavano rock, Skai, salsa, reggae, rap, rithm'n blues, canzoni di Peret e di Lole Manuel.
Il nuovo ciclo biennale di studi musicali si chiuse con una decisione unanime: " Per quello che vogliamo, basta con il conservatorio". Avevano già intanto dodici e quattordici anni, e i genitori sentattottini non ebbero che il rimedio che rassegnarsi con la rivolta che avevano fomentato nel storico mese di maggio sette anni prima. Tanto più angustiati al vedere pubblicato quei giorni nel giornale Le Monde una serie di reportage sulla proliferazione di bande musicali e sulla loro dissoluzione catastrofica. Non rimase loro che rassegnarsi. Si stava creando il loro primo gruppo, che battezzarono Joint de Culasse, gioco di parole: letteralmente " giunta di culata" sebbene Joint è anche porro...( fumo) immaginandosi loro il terrore dei loro genitori "liberati"... Il padre assistette alle prime rappresentazioni del gruppo. Manu suonava la chitarra e cantava con gravità, in attuazione statica, niente a che vedere con quello che conosceremo dopo. Le dissi, ricordo che non mi sembrava molto creativo interpretare canzoni di altri. Mi rispose, molto sicuro di sè, che questa era la prima tappa, impegnarsi bene su quello che avevano fatto i maestri e che il cambio sarebbe venuto dopo.
Joint de Culasse concluse come tutti i gruppi; dissolvendosi quale fumo al vento. dopo vennero gli Hot Pants ( Pantaloni Calienti ). Da lì, Antoine creò una banda nella quale la musica popolare e la Verbenera erano nel primo piano. Los Carayos, poi i Mano Negra. Ma per cercare le fonti musicali di Manu, e per illustrare il proverbio che cita" la capra sempre tira avanti verso il monte", egli si deve raccontare una saga familiare che comincia con un orribile racconti di fate: C'era stato una volta, al fine del secolo passato, in un paesino chiamato Villalba, un matrimonio male avvenuto. Egli era un campesino cattivo, che nei momenti di ubriachezza maltrattava la propia moglie. Un buon giorno la moglie fuggì di casa e andò a Cuba. Si mise a lavorare come donna delle pulizie a L'Avana, in casa del capo della polizia della nazione, uomo di culto e amante del sesso femminile. Al signore Garzia Kholy, così si chiamava, le incantava gli occhi e la pelle di quella galiziana, mia nonna Dolores. Come si sa, in quella epoca non esisteva il divorzio, ma si praticava il diritto del marito. Per questo il capo lasciò la mia cara nonna. Un giorno sbarcò a l'Avana il marito beoto e con l'animo di recuperare quello che secondo la religione, e le leggi, gli apparteneva.
Ma il diritto del marito include anche la protezione, e mio nonno ufficiale fu ucciso, assessinato, in un incrocio di L'Avana centro, fra Escobar e Galiano. In modo che nelle nostre vene corre sangue cubano, il quale emana dalla componente latino americana della musica di Manu, dal fratello ancora direttore musicale di Radio Latina, con un programma settimanale sul Jazz Cubano, e dal padre, che avrebbe diretto le emissioni per la america latina della radio francia internacional. E senza presumere, perchè tutto è stato frutto di una felice coincidenza di alcol sesso, crimine e geni. In noi si compie la frase di Federico Garcia Lorca, che per un buon spagnolo, è necessario che si abbia una dimensione latinoamericana.