Capitolo 6
Risultati

6.1 Differenze di età e soddisfazione del numero di amicizie

Ci aspettavamo che i più giovani volessero un numero maggiore di amici (Fredrickson e Carstensen, 1990; Carstensen, 1992; Felton e Berry, 1992; Lansford et al., 1998) e quindi utilizzassero anche le email come mezzo per fare amicizia (si veda la Tabella 3).

Dopo aver analizzato i dati grezzi abbiamo ricodificato la variabile età per poter evidenziare meglio le tendenze presenti nel campione. Le fasce di età sono state così ricondotte a tre gruppi principali: fino a 25 anni (87 soggetti), tra 26 e 35 anni (69 soggetti), oltre 35 anni (28 soggetti).

Tabella 3: Età e soddisfazione del numero di amicizie

Ti sembra di avere un numero sufficiente di amici?

Percentuali

Totale


(N=183)

Fino a 25 anni
(N=87)

Tra 26 e 35 anni
(N=69)

Oltre 36 anni
(N=26)

Si

61.2%

56.3%

63.8%

70.4%

No

38.8%

43.7%

36.2%

29.6%

χ˛ = non significativo

Il 61.2% dei rispondenti ha dichiarato di avere un numero sufficiente di amicizie contro un 38.8% che vorrebbe un numero maggiore di amici. Analizzando i dati sulla base dell’età il c ˛ non ha rilevato alcuna associazione significativa tra le variabili analizzate. Emerge un discreto grado di soddisfazione verso l’ampiezza della propria rete di amicizie.

Per quanto riguarda l’aver fatto nuove amicizie attraverso l’uso della posta elettronica (si veda la Tabella 4), il 44.5% dei rispondenti ha dichiarato di aver effettivamente sfruttato questa possibilità mentre il 55.5% non ha conosciuto nuove persone.

Tabella 4: Età e amicizie attraverso la posta elettronica

Usando le email hai fatto nuove amicizie?

Percentuali

Totale


(N=183)

Fino a 25 anni
(N=87)

Tra 26 e 35 anni
(N=69)

Oltre 36 anni
(N=27)

Si

44.5%

43.7%

43.4%

53.6%

No

55.5%

56.3%

56.6%

46.4%

χ˛ = non significativo

Esaminando i dati sulla base dell’età con il χ˛ non emerge un’associazione significativa.

Noi ci aspettavamo che i più giovani volessero un numero maggiore di amici: secondo la teoria della selettività socioemotiva (Fredrickson e Carstensen, 1990; Carstensen, 1992; Felton e Berry, 1992; Lansford et al., 1998) i più giovani, spinti dal bisogno di acquisire di informazioni per poter rispondere efficacemente ai problemi della vita, cercherebbero di fare amicizia con nuove persone.

I partecipanti dichiarano una certa soddisfazione verso il numero di amicizie, il 61,2% del campione ha tanti amici quanti ne desidera. Disaggregando i dati sulla base dell’età non ci sono differenze statisticamente significative. Rileviamo però un crescendo nella percentuale di soddisfazione: si va dal 56,3% dei giovani fino a 25 anni, al 63,8% per chi ha tra i 26 e 35 anni, per arrivare al 70,4% di chi ha più di 36 anni (si veda la Tabella 3). I più anziani , pur essendo maggiormente soddisfatti del numero di amici, sono anche coloro che sfruttano più dei giovani la possibilità di fare nuove amicizie attraverso l’uso della posta elettronica. Si tratta tuttavia di una tendenza non statisticamente significativa. Non sappiamo se il risultato sia da attribuire a caratteristiche particolari della popolazione contattata: il campione non è rappresentativo per cui non possiamo escludere di aver contattato rispondenti particolarmente soddisfatti della propria rete di amicizie, perché più attivi o più socievoli.

6.2 Differenze di età e frequenza dei contatti

L’ipotesi formulata riguardava una differenza di età nella frequenza dei contatti con i propri amici e familiari: i più anziani dovrebbero riportare un numero di contatti minore con i membri della propria rete rispetto ai più giovani (Fredrickson e Carstensen, 1990; Felton e Berry, 1992; Carstensen, 1992; Lansford et al., 1998).

Per controllare questa ipotesi abbiamo esaminato le risposte date alla domanda "13) Pensando agli ultimi 3 mesi, quanto spesso ti sei incontrato/a con amici o parenti", (ricodificata in due categorie "più di una volta alla settimana" e "meno di una volta alla settimana"), in funzione dell’età dei rispondenti.

Tabella 5: Età e frequenza dei contatti con amici e parenti

Quanto spesso ti sei incontrato con amici e parenti negli ultimi tre mesi?

Percentuali

Totale


(N=182)

Fino a 25 anni
(N=87)

Tra 26 e 35 anni
(N=69)

Oltre 36 anni
(N=26)

Più di una volta
alla settimana

66.5%

74.7%

65.2%

42.3%

Meno di una volta
alla settimana

33.5%

25.3%

34.8%

57.7%

χ˛ = 9.51, gl=2, p<0.05, N=182 

In grassetto le percentuali per le quali la frequenza osservata è maggiore di quella attesa.

Il 66,5% dei rispondenti negli ultimi tre mesi si è incontrato più di una volta con i propri amici e parenti, mentre il 33,5% lo ha fatto meno di una volta alla settimana.

Il χ˛ rivela un’associazione significativa tra le variabili etΰ e frequenza dei contatti: i più giovani (fino a 25 anni) dichiarano di incontrarsi "più di una volta alla settimana" con una frequenza significativamente maggiore rispetto ai meno giovani (oltre 36 anni). La fascia di età compresa tra i 26 e 35 anni non si discosta dai valori attesi.

In accordo con la teoria della selettività socioemotiva (Fredrickson e Carstensen, 1990; Felton e Berry, 1992; Carstensen, 1992; Lansford et al., 1998), abbiamo rilevato che i più anziani tendono a riportare un numero di contatti sociali minore di quello dei più giovani. Non siamo però in grado di dire se questa diminuzione riguardi prevalentemente i contatti con persone che si situano alla periferia della rete sociale, o se invece questa diminuzione riguardi tutti i membri della propria rete senza distinzione tra legami centrali e periferici. La teoria di Carstensen (Fredrickson e Carstensen, 1990; Felton e Berry, 1992; Carstensen, 1992; Lansford et al., 1998), validata sulla popolazione americana, suggerisce che la diminuzione riguardi prevalentemente i legami periferici. Dai dati raccolti non siamo in grado di discriminare su questo aspetto. Ulteriori ricerche sono necessarie per fornire informazioni utili a permettere una discriminazione tra legami centrali e periferici.

6.3 Ampiezza della rete di amicizie e numero di email spedite

Questa ipotesi prevedeva una differenza nella rete di amicizie tra chi usa la posta elettronica con frequenze diverse: chi spedisce un numero maggiore di email dovrebbe avere una rete di dimensioni maggiori (un numero maggiore di amici) data la maggiore probabilità di avere amici con un indirizzo di posta elettronica attivo.

Come indice del social network abbiamo usato la media aritmetica calcolata sulle risposte alle domande "9) Con quante persone condividi quello che fai durante la giornata?" "10) A quante persone confidi i tuoi sentimenti, chiedi di passare del tempo assieme, chiedi aiuto" e "11)Quante persone ti confidano i loro sentimenti, ti chiedono di passare del tempo assieme, ti chiedono aiuto". Ogni soggetto aveva quindi come punteggio del social network la media delle persone a cui aveva fatto riferimento.

Abbiamo utilizzato un’ANOVA ad una via (si veda la Tabella 6). Il fattore (il numero di email spedite alla settimana ) non influisce nell’ampiezza della rete di amicizie.

Tabella 6: Ampiezza media del network e numero di email spedite

Email spedite

alla settimana

Ampiezza del network

N

Media

DS

1) Più di 20

47

5.60

3.51

2) Tra 11 e 20

36

5.58

3.29

3) Tra 1 e 10

84

4.85

2.88

4) Meno di 1

20

4.37

2.13

F(3,182)= non significativo

Avevamo ipotizzato che chi spedisce un numero maggiore di email dovrebbe avere anche una rete di dimensioni maggiori. Ci aspettavamo infatti che un numero maggiore di amici corrispondesse ad un numero maggiore di email spedite: aumentando il numero di amici, aumenta anche la probabilità che qualcuno abbia un indirizzo email attivo. La nostra ipotesi si è rivelata troppo semplicistica. La necessità di spedire un alto numero di email non è giustificata da un alto numero di contattati personali, ma potrebbe essere mediata da altri fattori, fra i quali l’esperienza acquisita con la pratica (Weiser, 2000) e l’uso che viene fatto della posta elettronica, per esempio unicamente o prevalentemente come strumento di lavoro. Vedremo infatti che circa il 45% degli utenti che spediscono un elevato numero di messaggi di posta elettronica spedisce soprattutto per lavoro (si veda il paragrafo "6.7 Frequenza settimanale")..

6.4 Frequenza d’uso della posta elettronica e amicizie online

Questa ipotesi prevedeva una differenza nel numero di persone conosciute sull’internet tra chi usa la posta elettronica con frequenze diverse: chi spedisce un numero maggiore di email dovrebbe avere fatto un numero maggiore di amicizie online (Wallace, 2000)

Tabella 7: Amicizie online e numero di email spedite

Usando le email hai fatto nuove amicizie?

Email spedite alla settimana
(percentuali)

Più di 20
(N=47)

Tra 11 e 20
(N=36)

Tra 1 e 10
(N=83)

Meno di 1
(N=20)

Si

51.1%

69.4%

36.9%

15.0%

No

48.9%

30.6%

63.1%

85.0%

χ˛ = 18.18, gl=3, p<0.001, N=186

In grassetto le percentuali per le quali la frequenza osservata è maggiore di quella attesa.

I gruppi che spediscono un numero maggiore di messaggi alla settimana ("più di 20" e "tra 11 e 20") dichiarano di aver fatto nuove amicizie utilizzando la posta elettronica in misura maggiore rispetto ai gruppi che spediscono un numero minore di email ("meno di 1 email alla settimana" e "tra 1 e 10 email alla settimana"). L’associazione è più forte per coloro che spediscono "tra 11 e 20 email alla settimana" rispetto a coloro che spediscono "più di 20 email alla settimana".

Discutendo sulla possibilità di conoscersi sull’internet abbiamo visto come chi è maggiormente presente nei gruppi di discussione, con l’invio di un numero rilevante di messaggi, è anche colui che ha maggiori probabilità di incontrare nuovi amici. In altre parole per conoscersi serve una partecipazione attiva, soprattutto nei newsgroup o nelle mailing list (Wallace, 2000).

Abbiamo effettuato un χ˛ con le risposte alla domanda "2) A chi spedisci più spesso le tue email?" e "7) Usando le email hai fatto nuove amicizie?". In particolare abbiamo utilizzato gli indici di frequenza codificati a tre livelli: alta (10 o più email alla settimana), media (da 2 a 9 alla settimana) e bassa (da 0 a 1 alla settimana) (si veda la Tabella 8).

Tabella 8: Amicizie online e frequenza di spedizione a newsgroup e a mailing list

Usando le email hai fatto nuove amicizie?

Frequenza di spedizione a newsgroup e a mailing list
(percentuali)

Bassa
(N=35)

Media
(N=40)

Alta
(N=17)

Si

51.4%

65.0%

100%

No

48.6%

35.0%

0%

χ˛ = 12.14, gl=2, p<0.01, N=92

In grassetto le percentuali per le quali la frequenza osservata è maggiore di quella attesa.

Coloro che spediscono ai newsgroup e alle mailing list con alta frequenza hanno fatto nuove amicizie utilizzando le email più di coloro che spediscono con bassa o media frequenza. Tra le variabili esiste dunque una forte associazione: chi partecipa attivamente a forum di discussione ha maggiori possibilità di fare nuove amicizie (Wallace, 2000).

Possiamo tuttavia ipotizzare che la "partecipazione attiva" sia associata con una certa esperienza nell’uso dell’internet. Le prossime ricerche dovrebbero prendere in considerazione la necessità di raccogliere informazioni sull’esperienza acquisita: riteniamo infatti che questo sia un fattore determinante per il comportamento degli utenti dell’internet (Weiser, 2000). Anche le recenti indagini sull’e-business indicano che gli utenti "esperti" si comportano in modo differente rispetto agli utenti "alle prime armi": oltre, ad esempio, a fare acquisti con carta di credito, gli esperti si affezionano ad alcuni siti e li visitano frequentemente (Livraghi, 2000).

6.5 Giudizio di importanza e uso prevalente della posta elettronica

Questa ipotesi prevedeva un differente giudizio di importanza attribuito alla posta elettronica sulla base dell’uso prevalente: coloro che spediscono email soprattutto per lavoro dovrebbero ritenere più importante la possibilità di spedire/ricevere email rispetto alle persone che spediscono prevalentemente agli amici (Al-Gahtani e King, 1999).

Per verificare l’effetto del fattore, il motivo per cui si usano le email, abbiamo utilizzato un’ANOVA ad una via (si veda la Tabella 9). Il risultato è statisticamente significativo e il test post hoc indica come significativa (alfa=0.05) la differenza tra il giudizio espresso da chi usa le email per lavoro rispetto agli altri due gruppi:

Tabella 9: giudizio di importanza e uso prevalente delle email

Per quale motivo
spedisci le email?

Quanto è importante spedire/ricevere email

N

Media

DS

Per lavoro

41

4.39 a

0.80

Contatti con gli amici

116

3.88 b

0.94

Altro

29

3.72 b

1.03

F(2,183) = 5.77, p< 0.01

a, b: i gruppi con apici diversi sono tra loro statisticamente diversi (α = 0.05)

Chi utilizza le email per lavoro ha attribuito un’importanza maggiore a questo mezzo di comunicazione rispetto agli altri gruppi, i quali non sono risultati tra loro statisticamente diversi. Il risultato è congruente con quanto indicato in letteratura sulle reti sociali e l’adozione di un sistema di comunicazione mediata dal computer: la compatibilità è un fattore determinante per l’adozione del sistema (Al-Gahtani e King, 1999), dato che l’utente deve ritenere il sistema informatico utile per i propri scopi (per esempio comunicare, semplificare il lavoro). Sarebbe a questo proposito interessante conoscere il giudizio di semplicità attribuito alle email e quanto ci si ritiene soddisfatti da questo mezzo di comunicazione. Questi risultati potrebbero essere utilizzati nei corsi di formazione per incrementare e facilitare l’adozione della posta elettronica. Un sistema informatico compatibile con i propri bisogni, semplice da usare e soddisfacente probabilmente troverebbe un ampio consenso da parte degli utenti.

6.6 Archiviazione della posta elettronica e uso prevalente

L’ipotesi prevedeva che i messaggi ricevuti fossero conservati o meno sulla base dell’uso prevalente: chi usa le email per lavoro dovrebbe archiviare le email più di quanto non facciano coloro che spediscono/ricevono email solo per comunicare con gli amici (Vaccaro, 2000).

Abbiamo effettuato un χ˛ con le risposte date alle domande “3) Per quale motivo spedisci?” e “ 4) Conservi le email che spedisci?” (si veda la Tabella 10)

Tabella 10: Archiviare la posta elettronica e uso prevalente

Conservi le email spedite?

Per quale motivo spedisci le email
(percentuali)

Lavoro
(N=40)

Amici
(N=116)

Altro
(N=29)

Tutte

47.5%

36.2%

44.8%

Quelle spedite per lavoro

37.5%

10.3%

17.2%

Quelle spedite agli amici

5.0%

16.4%

10.4%

Non le conservo

10.0%

37.1%

27.6%

χ˛ = 24.37, gl=6, p<0.01, N=185

In grassetto le percentuali per le quali la frequenza osservata è maggiore di quella attesa.

I risultati indicano che esiste una associazione significativa tra la necessità di "spedire per lavoro" e il conservare le email inviate. Il 90% di coloro che spediscono per lavoro conservano i messaggi inviati, solamente il 10% non conserva i propri messaggi.

Tra coloro che spediscono le email principalmente per tenersi in contatto con gli amici il 37,1% non archivia i messaggi inviati. Vi è comunque una tendenza a conservare le email spedite agli amici più di quanto non facciano coloro che spediscono principalmente per lavoro.

Abbiamo inoltre effettuato un χ˛ con le risposte alle domande “3) Per quale motivo spedisci?” e “ 6) Conservi le email che ricevi?” (si veda la Tabella 11).

Tabella 11: Archiviare la posta elettronica e uso prevalente

Conservi le email ricevute?

Per quale motivo spedisci le email
(percentuali)

Lavoro
(N=41)

Amici
(N=116)

Altro
(N=29)

Tutte

39.0%

32.8%

34.5%

Quelle ricevute per lavoro

41.4%

14.6%

20.7%

Quelle ricevute dagli amici

9.8%

41.4%

31.0%

Non le conservo

9.8%

11.2%

13.8%

χ˛ = 19.99, gl=6, p<0.01, N=186

In grassetto le percentuali per le quali la frequenza osservata è maggiore di quella attesa.

I risultati indicano che esiste una associazione significativa tra "spedire per lavoro" e conservare le email ricevute. Chi spedisce per lavoro conserva tutte le email ricevute, e soprattutto quelle ricevute per lavoro in misura maggiore di coloro che spediscono agli amici o per altri motivi. Coloro che spediscono principalmente agli amici tendono a conservare le email ricevute proprio dagli amici.

Riepilogando: coloro che usano le email per lavoro archiviano sia i messaggi spediti che quelli ricevuti in misura maggiore degli altri gruppi; abbiamo inoltre rilevato che chi spedisce agli amici tende a conservare prevalentemente solo i messaggi ricevuti dagli amici.

Le ultime due ipotesi ora discusse ("Giudizio di importanza e uso prevalente della posta elettronica" e "Archiviazione della posta elettronica e uso prevalente") prendevano in considerazione l’esistenza di differenze tra chi spedisce e riceve email prevalentemente per lavoro e chi invece spedisce e riceve prevalentemente per tenersi in contatto con gli amici.
I risultati confermano che chi lavora con le email le giudica molto importanti e le archivia per non perdere informazioni rilevanti per la propria attività; chi invece usa le email per comunicare con gli amici le giudica mediamente importanti e archivia prevalentemente i messaggi ricevuti dagli amici.

Senza dubbio l’introduzione della posta elettronica ha reso possibile un’organizzazione più efficiente del proprio lavoro: l’invio e la ricezione sono quasi immediati, i costi sono ridottissimi e le informazioni possono circolare molto velocemente, inoltre l’archivio consente di avere certe informazioni sempre a disposizione garantendo la possibilità di rivederle quando necessario.
Questi vantaggi sono meno importanti quando la comunicazione si svolge tra amici. Wallace (2000) riporta alcuni stralci di interviste a persone che utilizzano la posta elettronica per tenersi in contatto con gli amici: ne apprezzano il basso costo e la semplicità, ma dicono anche di non aver smesso di utilizzare il telefono o la posta normale e, ovviamente, di incontrarsi quando possibile.

6.7 Frequenza settimanale

La prima domanda del questionario chiedeva ai partecipanti di indicare quante email spediscono alla settimana (si veda la Tabella 12).

Circa il 90% campione da noi contattato dichiara di spedire almeno più di 1 email alla settimana. Per queste persone l’email è diventata uno strumento di comunicazione usato abitualmente. Le stime sulla diffusione di questo mezzo di comunicazione indicano che nel 2000 in tutto il mondo sono state spedite circa 10 miliardi di email al giorno e la proiezione per il 2005 è di 35 miliardi di email al giorno (Gasperetti, 2000).

Tabella 12: frequenza d’uso e sesso

Frequenza settimanale

Percentuali

Totale
(N=187)

Maschi
(N=97)

Femmine
(N=85)

1) Più di 20 email

25.1%

32.0%

16.5%

2) Tra 11 e 20

19.3%

25.8%

12.9%

3) Tra 1 e 10

44.9%

32.0%

60.0%

4) Meno di 1

10.7%

10.2%

10.6%

χ˛ = 16.08, gl=3, p<0.01, N=182

In grassetto le percentuali per le quali la frequenza osservata è maggiore di quella attesa.

I maschi contattati dichiarano di usare l’email con maggior frequenza rispetto alle femmine: il 32% dei maschi spedisce "più di 20 email alla settimana", le femmine invece scelgono in maggioranza (60%) la categoria "da 1 a 10 email alla settimana". Questo potrebbe dipendere dal fatto che la presenza femminile sull’internet si è affermata in tempi relativamente recenti e quindi le donne potrebbero avere un numero minore di contatti telematici.

Per indagare il giudizio di importanza attribuito alle email, abbiamo condotto un’ANOVA tra le risposte alle domande "1) Quante E-mail spedisci in una settimana?" e "8) In generale, la possibilità di spedire/ricevere e-mail è per me…" (si veda la Tabella 13).

 

Tabella 13: Giudizio di importanza attribuito alle email sulla base della frequenza d’uso

Frequenza settimanale

Giudizio di importanza attribuito alle email

N

Media

DS

1) Meno di 1

20

3.15 c

1.14

2) Tra 1 e 10

84

3.69 c

0.96

3) Tra 11 e 20

36

4.11 b

0.67

4) Più di 20 email

47

4.64 a

0.64

 F(3,183) = 18.8359, p<0.001

 a,b,c : i gruppi con apici diversi sono tra loro statisticamente diversi (α = 0.05)

I risultati indicano che i gruppi 1 e 2 ("meno di 1" e "tra 1 e 10" email alla settimana) danno un giudizio di importanza minore rispetto agli altri due gruppi. Coloro che spediscono "più di 20 email" alla settimana danno un giudizio di importanza statisticamente più alto rispetto a tutti gli altri gruppi, anche coloro che spediscono "tra 11 e 20 email" alla settimana danno un giudizio più alto rispetto ai gruppi 1 e 2 ma più basso rispetto a quello del gruppo 4. Questa prima e importante differenza ci ha fatto riflettere sulla necessità di indagare ulteriormente sulla composizione dei gruppi, in particolare di coloro che dichiarano di spedire più di 20 email alla settimana, gruppo che abbiamo definito heavy user.

Il gruppo heavy user è composto da persone che usano le email sia per lavoro che per tenersi in contatto con gli amici, mentre gli altri gruppi spediscono prevalentemente agli amici (si veda la tabella 14); per quanto riguarda l’età, il 47,8% degli heavy user ha tra i 26 e 35 anni (si veda la tabella 15), i maschi rappresentano il 68,9% di questo gruppo (si veda la tabella 16).

Tabella 14: Frequenza settimanale e uso prevalente

Quante email spedisci alla settimana?

Per quale motivo spedisci soprattutto le email?

Lavoro

Amici

Altro

1) Più di 20 email (N=47)

44.7%

44.7%

10.6%

2) Tra 11 e 20 (N=36)

25.0%

69.4%

5.6%

3) Tra 1 e 10 (N=84)

8.4%

73.8%

17.8%

4) Meno di 1 (N=19)

21.0%

42.1%

36.9%

χ˛ = 32.75, gl=6, p<0.001, N=186

In grassetto le percentuali per le quali la frequenza osservata è maggiore di quella attesa.

Tabella 15: Frequenza settimanale ed età

Quante email spedisci alla settimana?

Età

Meno di
25 anni

Tra 26 e
35 anni

Più di
36 anni

1) Più di 20 email (N=46)

34.7%

47.8%

17.4%

2) Tra 11 e 20 (N=36)

44.4%

36.1%

19.4%

3) Tra 1 e 10 (N=82)

53.6%

32.9%

13.4%

4) Meno di 1 (N=20)

55.0%

35.0%

10.0%

χ˛ = non significativo

In grassetto le percentuali per le quali la frequenza osservata è maggiore di quella attesa.

Tabella 16: Frequenza settimanale e sesso

Quante email spedisci alla settimana?

Sesso

Maschi

Femmine

1) Più di 20 email (N=46)

68.9%

31.1%

2) Tra 11 e 20 (N=36)

69.4%

30.6%

3) Tra 1 e 10 (N=81)

37.8%

62.2%

4) Meno di 1 (N=19)

52.6%

47.4%

χ˛ = 16.08, gl=3, p<0.001, N=182

In grassetto le percentuali per le quali la frequenza osservata è maggiore di quella attesa.

Gli utenti più assidui mostrano un comportamento interessante: usano le email come mezzo per ricevere social support. Abbiamo effettuato un χ˛ con le risposte date alla domanda “15) Ti θ capitato di scrivere una email in cui parlavi dei tuoi problemi personali?" e la frequenza d’uso (si veda la Tabella 17).

Tabella 17: Frequenza settimanale ed email per parlare di problemi personali

Quante email spedisci alla settimana?

Ti è capitato di scrivere una email in cui parlavi di problemi personali?
(Percentuali)

Si

No

1) Più di 20 email (N=45)

77.8%

22.2%

2) Tra 11 e 20 (N=36)

75.0%

25.0%

3) Tra 1 e 10 (N=81)

59.3%

40.7%

4) Meno di 1 (N=20)

40.0%

60.0%

χ˛ = 11.45, gl=3, p<0.05, N=182

In grassetto le percentuali per le quali la frequenza osservata è maggiore di quella attesa.

L’associazione indica come gli utenti che spediscono "da 11 a 20" e "più di 20" email alla settimana abbiano inviato almeno una email riguardante problemi personali in misura statisticamente maggiore rispetto agli altri due gruppi, "tra 1 e 10" e "meno di 1" email alla settimana, che mostrano una tendenza a non usare la posta elettronica per confidare qualche problema personale.

Gli heavy user sono quelli che con più probabilità usano le email anche per parlare di se stessi e per cercare sostegno emotivo. Infatti questi utenti spediscono le email "per avere consiglio" in misura maggiore degli altri (si veda la Tabella 18). Non solo chiedono consiglio ma usano la posta elettronica anche per "farsi incoraggiare" (si veda la tabella 19).

Tabella 18: Frequenza settimanale ed email per avere consiglio

Quante email spedisci alla settimana?

Ti è capitato di scrivere una email in cui chiedevi consiglio su una questione importante?
(Percentuali)

Si

No

1) Più di 20 email (N=44)

72.7%

27.3%

2) Tra 11 e 20 (N=36)

63.9%

36.1%

3) Tra 1 e 10 (N=80)

42.5%

57.5%

4) Meno di 1 (N=20)

55.0%

45.0%

χ˛ = 11.80, gl=3, p<0.01, N=180

In grassetto le percentuali per le quali la frequenza osservata è maggiore di quella attesa.

Tabella 19: Frequenza settimanale ed email per farsi incoraggiare

Quante email spedisci alla settimana?

Ti è capitato di scrivere una email per farti incoraggiare?
(Percentuali)

Si

No

1) Più di 20 email (N=44)

65.9%

44.1%

2) Tra 11 e 20 (N=35)

51.5%

48.5%

3) Tra 1 e 10 (N=81)

42.0%

58.0%

4) Meno di 1 (N=20)

45.0%

55.0%

χ˛ = non significativo

Gli heavy user rappresentano quindi un gruppo particolare che può usare la posta elettronica per integrare il sostegno sociale che deriva dalle relazioni vis-à-vis, questo comportamento potrebbe essere favorito dalla familiarità acquisita con l’uso frequente.

Gli utenti che spediscono tra 11 e 20 email alla settimana, che abbiamo definiti come regular user, tendono ad esprimere un comportamento simile a quello degli heavy user ma non così fortemente connotato (si vedano le tabelle 13, 17, 18 e 19). Tuttavia i regular user mostrano un comportamento più deciso quando analizziamo la loro tendenza a fare nuove amicizie utilizzando le email. Come abbiamo visto nel paragrafo "6.4 Frequenza d’uso della posta elettronica e amicizia online", i regular user dichiarano di aver fatto nuove amicizie attraverso le email più di quanto dichiarano gli heavy user (si veda la Tabella 7).

Per chiarire questa relazione possiamo considerare le diverse motivazioni che spingono gli heavy user e i regular user ad utilizzare la posta elettronica: i primi la usano per lavoro e per tenere i contatti con gli amici, i secondi la usano prevalentemente per tenersi in contatto con gli amici (si veda la Tabella 14). I regular user, privilegiando le relazioni con gli amici, potrebbero considerare le email come un mezzo per fare anche nuove amicizie più di quanto non ritengano gli heavy user.

Ci aspettavamo, sulla base della teoria di Carstensen (Fredrickson e Carstensen, 1990; Carstensen, 1992; Felton e Berry, 1992; Lansford et al., 1998) che i più giovani, maggiormente motivati a incontrare nuove persone, utilizzassero le email per fare amicizia in misura maggiore rispetto alle altre classi di età. I dati non confermano questa ipotesi. Abbiamo però visto come vi sia un’associazione significativa tra la quantità di messaggi spediti alla settimana e il fare nuove amicizie: i regular user e gli heavy user tendono ad utilizzare le email per fare nuove amicizie in misura statisticamente maggiore rispetto agli altri gruppi di utenti (creati sulla base di quante email spediscono alla settimana). I regular e heavy user potrebbero aver sviluppato una familiarità maggiore con le email, sentendosi quindi più sicuri sarebbero portati a sviluppare nuove amicizie. Sarebbe stato utile avere informazioni più specifiche sulla dimestichezza con la posta elettronica, per esempio chiedendo da quanto tempo viene usata e quanto semplice si considera il ricevere e spedire email.

6.8 I destinatari abituali dei propri messaggi.

La quasi totalità del campione (95.6%) dichiara di inviare le email agli amici (si veda la Tabella 20). Il 47.8% invia le email a persone collegate con la propria attività lavorativa (colleghi e clienti). Abbiamo trovato una percentuale abbastanza alta per i newsgroup e le mailing list (52.2%), ma questo dato potrebbe riflettere una distorsione dovuta al metodo di campionamento, dato che per contattare i rispondenti sono stati inviati quattro messaggi a newsgroup e a mailing list.

Tabella 20: i destinatari dei propri messaggi

A chi spedisci più spesso
le email?a

Percentuale

Totale (N=180)

Maschi (N=96)

Femmine (N=79)

Amici

95.6%

96.9%

93.7%

Newsgroup e Mailing list

52.2%

56.3%

49.4%

Colleghib

37.2%

45.8%

26.6%

Partnerc

28.3%

14.6%

46.8%

Clienti

10.6%

19.8%

7.6%

Altro

6.7%

6.2%

7.6%

a: Risposta multipla (massimo tre risposte)

b: χ˛ = 6.88, gl=1, p<0.01, N=175

c: χ˛ = 16.23, gl=1, p<0.01, N=175

In grassetto le percentuali per le quali la frequenza osservata è maggiore di quella attesa.

Disaggregando i dati sulla base del sesso, si nota come i maschi spediscano messaggi ai colleghi e ai clienti più delle femmine mentre non ci sono differenze di genere tra coloro che spediscono a newsgroup e a mailing list. Una differenza statisticamente significativa emerge quando si analizza l’associazione "email spedite al partner" e il sesso. In questo caso le femmine dichiarano di spedire email al partner in misura maggiore di quanto non facciano i maschi.

6.9 I mittenti dei propri messaggi

Le percentuali riportate in Tabella 21 ricalcano da vicino quelle viste per le risposte alla domanda precedente (si veda la Tabella 20). Il 95.1% del campione dichiara di ricevere email da amici, il 56.3% da newsgroup e mailing list, il 36.1% da colleghi di lavoro, il 24% dal partner, il 10.4% dai propri clienti e il 7.1% riceve messaggi da altri mittenti.

Tabella 21: i mittenti dei propri messaggi

Da chi ricevi più spesso le email?a

Percentuale

Totale (N=180)

Maschi (N=96)

Femmine (N=79)

Amici

95.1%

94.8%

95.1%

Newsgroup e Mailing list

56.3%

59.4%

52.4%

Colleghi b

36.1%

45.8%

25.6%

Partner c

24.0%

16.6%

31.7%

Clienti

10.4%

13.5%

7.3%

Altro

7.1%

7.3%

7.3%

a: Risposta multipla (massimo tre risposte)

b: χ˛ = 6.95, gl=1, p<0.01, N=175

c: χ˛ = 4.75, gl=1, p<0.05, N=175

In grassetto le percentuali per le quali la frequenza osservata è maggiore di quella attesa.

Disaggregando i dati sulla base del sesso risulta che i maschi ricevono dai colleghi e dai clienti in misura maggiore rispetto alle femmine. Vedremo infatti nel prossimo paragrafo "6.10 Uso prevalente della posta elettronica" che i maschi dichiarano di usare la posta elettronica per scopi collegati al lavoro più di quanto non facciano le femmine.

Un’altra differenza riguarda le email ricevute dal partner: le femmine dichiarano di riceverne più dei maschi in misura statisticamente significativa.

Le categorie amici, newsgroup e mailing list e altro non danno risultati sostanzialmente differenti tra i sessi.

6.10 Uso prevalente della posta elettronica

La terza domanda del questionario chiedeva qual era il motivo principale per cui vengono spedite le email (si veda la Tabella 22).

Tabella 22: Motivi per l’uso della posta elettronica e sesso

Per quale motivo
spedisci le email?

Percentuale

Totale
(N=181)

Maschi (N=97)

Femmine (N=84)

Contatti con gli amici

61.9%

49.5%

76.2%

Per lavoro

22.1%

34.0%

8.3%

Altro

16.0%

16.5%

15.5%

χ˛ = 18.66, gl=2, p<0.01, N=181

In grassetto le percentuali per le quali la frequenza osservata è maggiore di quella attesa.

Il 61.9% del campione dichiara di usare le email prevalentemente per tenersi in contatto con gli amici, mentre il 22.1% per organizzare meglio il proprio lavoro. I maschi dichiarano di usare le email per motivi di lavoro in misura maggiore rispetto alle femmine mentre il 76.2% di queste dichiara di usare le email per tenersi in contatto con gli amici.

Le femmine sembrano più propense ad utilizzare la posta elettronica per dialogare con gli amici. In questo aspetto il nostro campione conferma un dato costante negli studi sulle differenze di genere. Le donne sarebbero molto più propense degli uomini a fornire sostegno emotivo (Wallace, 2000) e quindi tenderebbero ad utilizzare la posta elettronica coerentemente con la loro capacità di dare sostegno emotivo. È interessante notare questa costanza nel comportamento. In linea con quanto afferma Mantovani (1995), non ci dimentichiamo delle regole sociali che guidano il nostro comportamento solo perché usiamo un sistema di comunicazione mediata dal computer.

Disaggregando i dati sulla base dell’età (si veda la Tabella 23) emerge come i più "anziani" (25-35 anni e oltre 36) siano coloro che spediscono per motivi di lavoro in misura statisticamente maggiore rispetto ai più giovani, questi ultimi dichiarano di spedire principalmente ai propri amici.

Tabella 23: Motivi per l’uso della posta elettronica ed età

Per quale motivo spedisci le email?

Percentuale

Fino 25 anni (N=86)

Tra 25 e 35 anni (N=69)

Oltre 36 anni (N=28)

Per lavoro

10.5%

27.5%

46.4%

Contatti con amici

76.7%

58.0%

25.0%

Altro

12.8%

14.5%

28.6%

χ˛ = 26.36, gl=4, p<0.01, N=183

In grassetto le percentuali per le quali la frequenza osservata è maggiore di quella attesa.

 

6.11 La posta elettronica come mezzo per chiedere social support.

Una prima indicazione sulla possibilità di usare le email per chiedere e ricevere social support l’abbiamo avuta discutendo sul comportamento degli heavy user i quali tendono a usufruire di questa possibilità in misura statisticamente maggiore rispetto agli altri utenti, favoriti forse dalla familiarità acquisita con il mezzo di comunicazione.

Consideriamo ora le risposte del campione totale alla domanda "15) Ti è capitato di scrivere una email in cui parlavi dei tuoi problemi personali? Ti è capitato di scrivere una email per avere consiglio su una questione importante? Ti è capitato di scrivere una email per farti incoraggiare?" (si veda la Tabella 24).

Tabella 24: La posta elettronica come strumento per ottenere social support

Ti è capitato di scrivere una email

Percentualia

Si

No

n.r.

Tot.

in cui parlavi dei tuoi problemi personali?

63.1%

34.2%

2.7%

100%

per avere un consiglio su una questione importante?

53.5%

42.8%

3.7%

100%

per farti incoraggiare?

48.2%

48.1%

3.7%

100%

a: N=187

Il 63.1% dei rispondenti ha dichiarato di aver spedito una email in cui "parlava di problemi personali", minore è la percentuale di chi ha usato la posta elettronica per "farsi consigliare" (53.5%), sono invece uguali le percentuali per la categoria "farsi incoraggiare".

Abbiamo condotto un’ulteriore analisi con il χ˛ sulle risposte date a questa domanda per evidenziare differenze di genere (si veda la Tabella 25).

Tabella 25: La posta elettronica come strumento per ottenere social support e sesso

Ti è capitato di scrivere una email

Percentualia

Maschi (N=94)

Femmine (N=84)

in cui parlavi dei tuoi problemi personali?b

59.4%

71.4%

per avere un consiglio su una questione importante?b

52.1%

59.5%

per farti incoraggiare?c

41.5%

59.5%

a: sono riportate le percentuali di chi ha risposto "si"

b: χ˛ = non significativo

c: χ˛ = 5.07, gl=1, p<0.05, N=178

Si evidenzia una tendenza nelle femmine a usare le email per parlare di problemi personali, ma sono soprattutto loro che cercano un incoraggiamento anche attraverso la posta elettronica o forse loro lo ammettono di più. Non ci sono invece differenze di genere nel cercare consigli.

Le differenze trovate in funzione della variabile sesso potrebbero essere mediate dal tipo di uso prevalente che viene fatto della posta elettronica ("organizzare meglio il lavoro" o "per tenersi in contatto con gli amici") o dall’esperienza acquisita con la pratica (Weiser, 2000). Weiser (2000) ha trovato una differenza di genere nell’utilizzo dell’internet. I maschi usavano le risorse dell’internet per scopi collegati al divertimento e a svaghi personali, mentre le femmine usavano l’internet per comunicazioni interpersonali e come aiuto didattico. Ma questa associazione, approfondita con altre analisi statistiche, era mediata dall’esperienza che i partecipanti avevano dell’internet. Abbiamo quindi controllato se esistesse una relazione tra le risposte date a questa domanda "15) Ti è capitato di scrivere una email in cui parlavi dei tuoi problemi personali? Ti è capitato di scrivere una email per avere consiglio su una questione importante? Ti è capitato di scrivere una email per farti incoraggiare?" e quelle date alla domanda "3) Per quale motivo soprattutto spedisci le email?". Si vedano le Tabelle 26, 27 e 28.

Tabella 26:Email per parlare di problemi personali e uso prevalente

Per quale motivo spedisci le email?

Ti è capitato di scrivere una email in cui parlavi dei tuoi problemi personali?

Si

No

Lavoro (N=40)

62.5%

37.5%

Contatti con amici (N=112)

64.3%

35.7%

Altro (N=29)

72.4%

27.6%

χ˛ = non significativo

 

Tabella 27:Email per avere consiglio e uso prevalente

Per quale motivo spedisci le email?

Ti è capitato di scrivere una email per avere consiglio su una questione importante?

Si

No

Lavoro (N=39)

56.4%

43.6%

Contatti con amici (N=113)

52.2%

47.8%

Altro (N=27)

66.7%

33.3%

χ˛ = non significativo

 

Tabella 28:Email per farsi incoraggiare e uso prevalente

Per quale motivo spedisci le email?

Ti è capitato di scrivere una email per farti incoraggiare?

Si

No

Lavoro (N=39)

41%

59%

Contatti con amici (N=112)

51.8%

48.2%

Altro (N=28)

57.1%

42.9%

χ˛ = non significativo

I risultati presentati nelle Tabelle 26, 27 e 28 indicano come il campione da noi contattato tenda ad utilizzare la posta elettronica per parlare di problemi personali, per ricevere consiglio o per farsi incoraggiare, indipendentemente dall’uso prevalente delle email (per organizzare meglio il lavoro, per mantenere i contatti con gli amici, altro).

Sembrerebbe dunque plausibile ipotizzare che maschi e femmine si differenziano effettivamente nell’uso della posta elettronica: le femmine tenderebbero a usarla per dare e ricevere sostegno emotivo più di quanto non facciano i maschi (si veda la Tabella 22).

Ci siamo chiesti se coloro che usano la posta elettronica come strumento per dare e ricevere sostegno sociale, lo facciano a scapito dell’ampiezza della loro rete di relazioni sociali. Potrebbe infatti verificarsi una riduzione dei contatti con la propria rete, come ha trovato Kraut et al. (1998a): le relazioni online ruberebbero tempo alle relazioni vis-à-vis.

Abbiamo utilizzato un t di student (si veda la Tabella 29). I gruppi sono stati formati sulla base dell’uso fatto della posta elettronica: chi la usa per parlare di problemi personali è stato confrontato con chi non la usa per parlare di problemi personali; lo stesso procedimento è stato adottato per le altre due categorie di risposta della domanda numero 15.

Tabella 29: Ampiezza media del network e uso della posta elettronica come mezzo per ottenere social support

Punteggi medi di ampiezza del network

Ti è capitato di spedire una email per

SI

NO

t

parlare di problemi personali?

M

5.50

4.57

t(179)= 1.96, p=0.05

DS

3.32

2.46

chiedere consiglio?

M

5.60

4.77

t(177)= 1.80, p>0.05

DS

3.13

2.96

farti incoraggiare?

M

5.61

4.84

t(177)= 1.69, p>0.05

DS

3.52

2.55

Benché i gruppi che usano la posta elettronica per chiedere consiglio, per farsi incoraggiare, abbiano mostrato addirittura di avere reti sociali mediamente più ampie, queste non sono statisticamente diverse dalle reti di coloro che non usano la posta elettronica per questi scopi. Per coloro che usano la posta elettronica per parlare di problemi personali emerge una differenza al limite della significatività.

Almeno nel nostro campione sembrerebbe che l’uso della posta elettronica come mezzo per cercare e ottenere una qualche forma di sostegno sociale non si associ ad una minore ampiezza della rete sociale. D’altra parte come abbiamo visto nel paragrafo "6.3 Ampiezza della rete di amicizie e numero di email spedite", i gruppi formati sulla quantità di email spedite a settimana non hanno reti di amicizie la cui ampiezza sia statisticamente diversa.

Indagando sull’uso della posta elettronica abbiamo avuto conferma che si tratta di uno strumento che viene usato anche per dare e ricevere una qualche forma di sostegno emotivo (incoraggiamenti e consigli). In letteratura si trovano lavori che sottolineano come le persone, in varie situazioni, tendano ad utilizzare le email come strumento per dare e ricevere sostegno emotivo (Greer, 2000; Yager, 2001). Un uso di questo genere sembra essere ben diffuso nel campione da noi contattato: il 63.1% dichiara di aver spedito almeno una email in cui ha parlato di problemi personali, il 53.5% per chiedere consigli e il 48.2% per farsi incoraggiare (si veda la Tabella 24). Questo tipo di comunicazioni si svolgono prevalentemente tra amici e quindi queste percentuali non ci devono sorprendere più di tanto dato che per il 95.6% del nostro campione uno dei destinatari abituali è costituito proprio dal gruppo degli amici (si veda la Tabella 20). Non sappiamo se questo tipo di messaggi siano inviati indifferentemente a persone che si conoscono vis-à-vis e a persone conosciute attraverso l’internet, o se vi sia qualche differenza. Su questo punto le prossime ricerche potrebbero fornire risultati interessanti. Dai dati da noi raccolti sappiamo almeno che chi utilizza la posta elettronica come mezzo per dare e ricevere sostegno sociale non lo fa a discapito della rete di amicizie, infatti la dimensione media della rete sociale non è diversa tra chi utilizza la posta per questo genere di messaggi e chi invece non la usa per questi scopi.

È interessante notare come questo risultato contrasti con quanto trovato da Kraut et al. (1998). I loro partecipanti infatti mostravano un correlazione lineare negativa tra tempo trascorso online e contatti con amici e/o parenti. Nel nostro campione questa correlazione non si è verificata, tuttavia noi non abbiamo rilevato direttamente il tempo trascorso online, ne abbiamo solo una misura indiretta costruita sulla base dell’osservazione che chi spedisce e riceve un alto numero di email deve necessariamente dedicare più tempo a questa attività rispetto agli altri utenti. Per poter stabile se esiste una relazione di questo tipo riteniamo siano necessari un campione rappresentativo della popolazione online, un gruppo di controllo e un disegno di ricerca longitudinale.