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“Ascanio e Margherita” – Bollati Boringhieri, 1990
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L’epopea dei valdesi e un amore nel Piemonte
ducale.
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... et ces esprits, fortifiant l’impression que la première pensée de
l’objet aimable a faite, obligent l’âme a s’arrêter sur cette pensée;
et c’est en cela que consiste la passion d’amour.
DESCARTES
L’avventurosa storia di amore di Ascanio e Margherita è il filo
romanzesco di una vicenda più ampia: la disperata difesa sostenuta dai valdesi
contro i soldati del Duca di Savoia Vittorio Amedeo II e del re di Francia, la
loro ritirata in Svizzera e alla fine il “glorioso ritorno“ e
l’inizio di una nuova vita.
In
Margherita, valdese, gli impulsi del cuore debbono misurarsi con la severa
legge di appartenenza e col rigore morale della sua gente perseguitata, mentre
il giovane nobile Ascanio è, per dir così, slegato dalla Storia e può seguire
liberamente il suo estro attraverso luoghi e ambienti cui la scrittrice affida
la funzione di rapide e suggestive scenografie storico-pittoriche di sfondo.
Su tutto
domina la guerra dei due sovrani contro i “ribelli” valdesi, ribelli perché
seguaci di una fede antica che non si riconosce nella religione dominante: e
qui il contrasto è tra fede e ragione di stato, tra una capricciosa e crudele e
volubilità politica e una resistenza inflessibile nell’interiorità delle
coscienze come nella lotta armata.
Un
romanzo storico, dunque, che si colloca nella lunga discendenza dello schema
manzoniano: un “componimento misto di storia e d’invenzione” che attraverso le
peripezie dei due protagonisti e di altri personaggi minori consente
all’autrice di ricostruire un grandioso, tragico, affollato quadro d’epoca, e
di interrogarlo nelle sue ragioni profonde.
Un’impresa di grande respiro, e coraggiosa
non solo letterariamente, condotta con la tranquilla determinazione di una
naturale vocazione al narrare e sostenuta dalla coscienza di chi nelle vicende
di una minoranza religiosa decimata e dispersa cerca la conferma di valori che
non appartengono soltanto al passato.
“Torino,
13/9/1686”, estratto di Marina Jarre
“La donna valdese del Seicento: dalla cronaca al racconto”,
relazione di Marina Jarre
Premio
ITAS 1990 (presieduto da Mario Rigoni Stern)
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09/01/01