Mostre -  rassegna di fotografia contemporanea "CONFINI01"
MassenzioArte
Per informazioni massenzioarte@tiscali.it
CONFINI01
"Confini" è un progetto espositivo di immagini fotografiche di non semplice collocazione. La disponibilità di nuovi strumenti, la seduzione del post-moderno e i media che caratterizzano la nostra epoca hanno allargato la visione di molti fotografi e stiamo assistendo al definitivo abbattimento dei confini tra la fotografia e le altre forme d'arte. Così le contaminazioni tecniche e linguistiche generano realizzazioni di grande contenuto ed impatto visivo difficili da inquadrare negli schemi classici della fotografia.
L’idea di una rassegna che sia allo stesso tempo un momento di verifica ed un trampolino per i giovani autori che propongono immagini di ricerca e mostrano buona progettualità nasce nel 2001 da MassenzioArte ed è subito affiancata nella selezione e progettazione da PhotoGallery. Per far conoscere e promuovere i nuovi pensieri la soluzione migliore è essere presenti sia nel mondo reale che in quello virtuale ed è per questo che le inaugurazioni avverranno contemporaneamente in galleria, in via del Commercio, e su web, nel sito di PhotoGallery.
Ci auguriamo che "Confini" diventi un appuntamento annuale per presentare sempre nuovi autori fra quanti propongono un modo alternativo di immaginare la fotografia; autori forti di un proprio linguaggio, che ci mostri la loro visione della realtà.

Nel corso della rassegna saranno organizzate nelle  serate del 10 e 17 aprile e 15 e 29 maggio  proiezioni di video arte con  la partecipazione di critici ed autori a cura di Maurizio De Bonis
 
 

Prologo
07.03-14.03.03
Haiku di Antonella Federico e Roberto Petroni  video suoni ed immagini

   MOSTRE
Alessandro Bavari – Sodoma e Gomorra      03.04-16.04.03  Paola Rizza – Contaminazioni quotidiane
Rosalia Filippetti – Movimenti marginali  08.05-21.05.03  Pierpaolo Pagano – Circostanze
Fulvio De Pellegrin – hyle                22.05-04.06.03  Patrizia Riviera – Close-Ups
 

Spazi MassenzioArte via del Commercio 12, Roma
Orario 17–20; martedì e festivi chiuso
Tel 065745955 Uff. stampa massenzioarte 328.6318496
ON WEB
www.photogallery.it

Direzione artistica
Maurizio Chelucci - Francesco Tei
 
 

Con il patrocinio della:

FONDAZIONE ITALIANA PER LA FOTOGRAFIA
 

In collaborazione con:

WWW.CULTFRAME.IT
 

 

GLI AUTORI
 

Alessandro Bavari

Nasce a Latina, nell'aprile 1963. Cresciuto in una famiglia italo-francese, egli viene subito attratto dall'arte e per questo decide di studiarla in tutti i suoi aspetti, tanto che inizia a fare fotomontaggi fin dall'età di 15 anni. Inoltre studia scenografia, fotografia, storia dell'arte presso l'Accademia delle belle Arti di Roma. Sviluppa così una grande conoscenza in varie tecniche artistiche, dalla pittura ad olio all'acquarello, dalla calcografia alla fotografia. Nel corso degli anni, ritrae soggetti umani ed animali,  paesaggi ed architetture, che si aggiungono al suo immaginario, fortemente influenzato - inoltre - sia dalle allegorie della cultura indoeuropea che dagli artisti del quattordicesimo e quindicesimo secolo. Dal 1993 si avvale di tecniche di elaborazione digitale, sviluppando un linguaggio artistico personale, "una sorta di contaminazione tra le arti, dissolvendo i confini che le distinguono". Oltre a diverse collettive e alla partecipazione a festival di animazione  e arte digitale ha esposto anche a Fort Wayne-USA,  Firenze, Dublin,  Messico, Roma, Stockholm, Chicago.

Sodoma e Gomorra - Un Reportage dalle Città Perdute.  Di Sodoma e Gomorra nessuno sa nulla.  L'unica testimonianza dell'esistenza di Sodoma e Gomorra viene tramandata dal Libro di Genesi.  Senza dovermi scontrare con il colosso dell'Archeologia ho deciso quindi di affrontare il tema, secondo un preciso itinerario, immaginando paesaggi, ritratti, ambienti ed oggetti, e ripercorrendo un viaggio simile a quello che Italo Calvino fece trent'anni prima ne " Le Città Invisibili " dove, attraverso gli occhi di Marco Polo, visitò città apparentemente credibili. Ho immaginato queste due città come una specie di luna park per visionari, dove il mio "sguardo fotografico" non è né biasimatore né benevolente, ma semplicemente divertito e curioso, pronto a raccogliere tutto il possibile. Un enorme freak show allestito in una razionalità geometrica e kitsch come quella dei presepi ma allo stesso tempo sofisticata, in cui perdersi e sbirciare nell'intimità di un quotidiano tanto ibrido quanto metafisico, per poi ritrovare di nuovo la strada e magari riperdersi ancora. Insomma, a Sodoma e Gomorra la gente l'ho voluta allegra, creativa e fantasiosa, fino al giorno dell'apocalisse, in cui l'onnipotente, infastidito dalla troppa esuberanza, ha voluto stendere per sempre il suo immenso velo nero. Un progetto troppo bello per avere fine.
 
 

Fulvio De Pellegrin
Nasce nel “67 insegue sogni e proiezioni mentali, metafore che incontriamo nei primi lavori di Aqvatilis ed ancora in Homines ,(1996-1997), fino ad arrivare al silenzio come inquietudine con tracce simboliche somiglianti a – limiti – imposti o creati artificialmente nella dimensione terrena.  Negli ultimi due anni la ricerca con la manipolazione dei materiali e l´utilizzazione di nuovi supporti di stampa si sono accentuati anche con nuove scelte cromatiche e la volontá di considerare elementi fondamentali le impronte chimiche incontrollabili sulle carte, la presenza dei contenitori di materia, materie vitree esse stesse.   Ha esposto a Rovereto, Karlsruhe,  Weil am Rhein,  Bratislava, Zilina-Slovakia, Barcellona

In h y l e  non vi è nulla di sequenziale, ogni tavola è composta in spazio/limite e proiezioni con intensità proprie , si riflette l´immaginario ed il concreto per ogni sensazione e per ciascun passaggio delle presenze. Presenze della materia, le quali talvolta non appartengono apparentemente alla vita, alle trasformazioni, in esse risiede la visione di pensieri in frammenti di materie, in semplici passaggi di azioni.  In alcune percezioni mutano i contenitori essi sono allo stesso tempo la protezione e la condizione costrittiva del visibile, delle proprietà tattili in ogni conscio ed inconscio limite.
Ad ogni tempo materico si pone un successivo ricrearsi della natura, sorgente fluida che porta con se tutte le forme, il „Fluido“ racchiude ed è a sua volta racchiuso, ogni onda attende la forza della onda che segue e degli elementi esterni non tattili, la inarrestabile contemplazione.
 
 
 
 

Rosalia Filippetti
Si avvicina alla fotografia circa dieci anni fa, da autodidatta ed accresce la sua esperienza con la continua ricerca. Predilige il bianco/nero, curando personalmente in Camera oscura,  tutte le fasi per la realizzazione delle immagini. Ha vinto alcuni premi (speciale giuria al Toscana Foto Festival 2001, miglior portfolio al Festival Foto di Savignano, selezione per Fotogribaudo) ed esposto al Fringe Festival di Firenze, al Toscana Foto Festival di Massa Marittima, nello Spazio & Ricerca della Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino e alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Le immagini sono state pubblicate sul sito della rivista Private, sul numero cartaceo di Gennaio e relativo sito di Label Magazine ed inserite nel progetto Maionese della galleria En Plain Air di Pinerolo (TO).

“Movimenti marginali”  è un viaggio attraverso ciò che accade intorno a noi, che spesso percepiamo in maniera poco nitida o distorta. Gesti, volti,  presenze di passaggio nella nostra vita, che per un istante turbano il corso naturale dei nostri pensieri.
Movimenti Marginali è stato apprezzato e selezionato da critici ed esperti, tra cui C. Marra, D. Curti,  Virginie Chardin (Festival di Arles), G. Chiaramonte, ed ha vinto il premio come miglior portfolio nell’edizione 2002 del Festival Foto di Savignano sul Rubicone , che consiste nella stampa di un volume fotografico edito da Agorà35  a cura di Denis Curti.
 
 
 
 
 
 

Pierpaolo Pagano
Nato nel  ‘65 a  Genzano di Lucania si diploma nel 1982 al liceo artistico di Firenze, dove vive e lavora. Dal 1980 si occupa di fotografia,  di ricerca e sperimentazione del linguaggio fotografico. Ha partecipato a progetti editoriali e a mostre su vari argomenti, come "Firenze Fotografia 2000", Museo di Antropologia e Etnologia, "Luce prigioniera", Ex Carcere Le Murate, a Firenze. Alcuni dei suoi lavori sono conservati presso collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero.

"Circostanze" rappresenta una  parte di una più ampia ricerca nel circo, ed è nato dal mio  interesse verso un’indagine fatta per immagini di questo ambiente e della sua antica tradizione di spettacolo viaggiante. La ricerca di frammenti e atmosfere, la conseguente verifica, oppure l'utilizzo parziale del soggetto, mi hanno permesso di valutarne alcune fasi per  cercare un linguaggio fotografico individuale con un'aura a-temporale e un'astrazione formale che possono talvolta unirsi.
Con questa impostazione sto portando avanti questo progetto nelle "piazze" dei circhi, che mi  permettono di costruire una ricerca all'interno di un ambiente unico e in costante trasformazione sempre ricco di occasioni visive molto affascinanti.
"(...) Lo spettacolo viaggiante del circo è stato (e forse lo è ancora) uno dei temi che ha maggiormente affascinato generazioni di artisti. In ambito antropologico è considerato una forma di nomadismo meticciato dalla presenza di uomini e di animali, alla stessa stregua di una piccola etnia in movimento sul territorio. E' inoltre una forma di spettacolo in cui il corpo umano si misura con la dimensione del rischio e dell'impossibile in rapporto allo spazio e al tempo della propria autorappresentazione. Per Pagano il circo è anche un luogo di segni, luci e frammenti di uno spazio vitale che si è privato per un attimo della sua vitalità. Spenti i riflettori e finito lo spettacolo resta il silenzio, il vuoto, il movimento si è congelato. La fotografia esplorando la memoria dello spettacolo si muove silenziosa ' fuori orario ‘." ( Mario Cresci: "Racconti discontinui")
 

 
 

 
Patrizia Riviera
Nasce a Milano nel 1956 e vive a Bergamo. E’ una fotografa di ricerca creativa e di reportage. Ha esposto in Italia, Europa e Stati Uniti ottenendo riconoscimenti ed apprezzamenti dal pubblico e dalla critica. Sue fotografie fanno parte di collezioni pubbliche e private in Italia e nel mondo. Si considera una “fotografa di strada” interessata soprattutto alla solitudine, al senso di non appartenenza di tutti coloro di cui generalmente non si parla, di coloro che non contano. Le sue immagni ci trascinano lungo un percorso onirico, che attraverso una ricerca fortemente autoreferenziale, ci conducono alla scoperta di un mondo parallelo, ai margini della realtà.

“Close-ups”  sono i volti delle persone che mi sono più vicine, i miei migliori amici, la mia famiglia. Ripresi con un obiettivo da 20 mm, così vicino da toccarli. Eppure... Il tema di questo progetto fotografico è la distanza che mi separa dalle persone. Una distanza che non si può colmare nemmeno toccandole. Può sembrare un lavoro concettuale, ma non lo è. Ogni ripresa è stata una sofferenza e una violenza, la mia su di loro e dentro di me. Non volevo dimostrare nulla, solo avvicinarmi sempre di più alle persone che amo, per trattenere qualcosa di loro, qualcosa nello sguardo o nell’ambiente che li circonda, che mi racconti di più delle loro pose, di più dei loro volti.
Per quanto siano irriconoscibili, ognuno di loro si è identificato. In ogni immagine c’è la traccia di una verità, di un sentimento che appartiene a loro, la loro luce personale. Sono volti sfocati, perché la distanza dalle persone aumenta da vicino.
Ciò che rimane è il mistero, qualcosa che è dentro di noi e resterà per sempre celato.  Resta l’impronta, l’impronta dello sguardo, l’impronta degli occhi. Avrei voluto prendere di più, avrei voluto continuare, avrei voluto risolvere. La distanza resta incolmabile e io resto sola, come tutti.
 
 
 
 

Paola Rizza
Nata  a Milano nel 1964 fotografa ritrattista e creativa nel colore, ricerca emozioni, quelle  nei volti della razza umana e nei colori delle polaroid di quanto la circonda. Nelle polaroid esplora il rapporto tra il colore e la forma di oggetti comuni, la trasformazione e trasfigurazione attraverso la luce. La sperimentazione va di pari passo con il passare delle stagioni esplorando le emozioni dell'avvicendarsi di nuovi colori e luci in un continuo confronto con la stessa esistenza dell’artista. Ha esposto in Italia e all’estero in mostre collettive e personali. L’ultima collettiva a Ferrara nel castello degli estensi nel 2002 con la manifestazione internazionale d’Arte contemporanea “Magica”, l’ultima personale a Milano conclusa a gennaio del 2003  presso la galleria d’arte “Officina fotografica” con “Al n. 19 di”.
 

“Contaminazioni quotidiane” Il colore vivo, strappato e manipolato della polaroid viene utilizzato per accedere a un mondo che esiste, quello invisibile di una realtà vissuta a pelle, ricca di emozioni e colori, percepita con la luce. Quanto registrato e impresso sull’emulsione diventa un momento irripetibile vissuto odiato, amato, emozioni filtrate e incontrollabili restituiscono su carta la bugia e la verità del quotidiano, dove tra sogno e realtà la creatività non trova confini e mille interpretazioni si sovrappongono ai tanti colori lacerati e resi visibili dalla manipolazione della fotografia.
 

 
 
 
 
 
 

MassenzioArte
Via Del Commercio, 12 – Roma
 

Lo spazio MassenzioArte, ha alle spalle gruppi con anni di esperienze nell'ambito della cultura e dell'arte. Spazi prestigiosi, attrezzati per mostre, conferenze, proiezioni e spettacoli, nel centro di Roma, Testaccio, Fiumicino, Frascati, etc.. Ha promosso e realizzato diversi concorsi internazionali e manifestazioni per promuovere l'arte contemporanea in tutte le sue forme, dal video alla scultura, con interventi nelle maggiori manifestazioni culturali della capitale. In particolare il premio "Nuovi aspetti del sacro" ha consentito di sezionare, in 4 anni di ricerca, 130 opere, proposte da artisti di tutto il mondo, che creano possibilità di sinergie tra materiali, tecniche e concetti nuovi d’approccio al mondo dell'estetica. Attualmente la ricerca dell'associazione si esplica sopra tutto nell'ambito di quella che viene definita "quarta dimensione”.   Con l'obiettivo di promuovere l'arte in tutte le sue forme, e dare spazio ad artisti nuovi od affermati, nei primi sei mesi d'attività del nuovo spazio sono  state realizzate mostre, spettacoli ed incontri che hanno visto, tra gli altri,  artisti come Emanuele Luzzati, conferenze sull'arte tra cui quella tenuta dal Dalai Lama, performance internazionali e d'incontro. Fine ultimo dei soci è stato quello di dare vita ad una organizzazione no-profit, in grado di realizzare manifestazioni ed eventi di qualità, inseriti in progetti che, oltre a legare tra loro forme d'arte diverse, permettano ladiffusione dell’arte.
 
 

PhotoGallery
PhotoGallery c/o Ivan Margheri  - via E. G. Bocci 5 50141 Firenze

PhotoGallery è un’Associazone Culturale non-profit fondata da Ivan Margheri, (fotografo), e Francesco Tei (giornalista, critico ed autore di saggi e testi teatrali) e Simonetta Orsi per promuovere la fotografia di ricerca con particolare  attenzione agli autori emergenti. Fin dalle origini ha scelto di operare  in Internet (www.photogallery.it) ritenendo che  fosse necessario  colmare una lacuna dello spazio virtuale, nel quale era assente un sito  dedicato alla fotografia artistica ed orientato alla qualità  e alla valorizazione  degli autori. Internet offre una visibilità world-wide e PhotoGallery vi opera come le migliori gallerie, supportando gli autori esposti con inviti,  commenti critici bilingue e recensioni sulla stampa di settore. Il raggiungimento di una dimensione internazionale è stata sottolineata dal presentarsi spontaneo di alcuni autori stranieri.  La qualità delle mostre ed  il rigore delle scelte della galleria, che ha  una grafica essenziale, a  favore della pulizia e  della valorizzazione delle immagini,  hanno riscosso l’attenzione della stampa e della televisione (Rai3, Neapolis, 30/03/01).  Oggi PhotoGallery, che rappresenta un punto di riferimento importante per molti artisti, ritiene  di poter fare un passo ulteriore realizzando contemporaneamente anche mostre in spazi fisici in collaborazione con Enti Pubblici e Privati.
 

 


 
 
 
 
 


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