Mostre - Sculture  "Sepulcrum" di A.D'Ercole
MassenzioArte
Per informazioni massenzioarte@tiscalinet.it

 
 
 
Sculture ed installazioni con materiali poveri, essenziali, aggregati e contenuti dal ferro. Ed è il ferro, fulcro dell’equilibrio magnetico, l’attore principale di queste opere. Il ferro protagonista, amato per la sua stessa essenza dall’artista romano.

MassenzioArte

“Non si gioca solamente sul significato e sul bisticcio delle parole; -Se pelchrum- è la fenice che rinasce, nel sepolcro, pietra tombale che racchiude l'io caduco, frutto di una manifestazione casuale che chiamiamo realtà: la parola sepolcro ed il sepulchrum latino opposti in uno stesso suono, contenitore e contenuto, divengono rispettivamente contenuto e contenitore; Lo sconosciuto se, finalmente lontano dal frastuono del mondo, si oppone, si ribella alla manifestazione dell'Io, lo strapotere dell'io che vuole mantenere la finzione di questo piano di esistenza; incapace di vedere gli infiniti mondi alternativi o coesistenti che l'infinito numerico rende disponibili.
E' qui che la coscienza si amplia, ed è qui che insieme all'ampliamento della coscienza non si trovano più rappresentazioni possibili nell'ambito del reale conosciuto.
Ci si sente persi, persi poiché si comprende che solamente nell'azione e non già nella rappresentazione della stessa sta l'opera d'arte da continuare da proseguire e da ricercare. E' il momento di non assumere una forma, ma tutte le infinite forme possibili.
Quando il ferro rosso ciliegia è pronto per essere lavorato ed è pronto per assumere ogni tipo di forma gli si voglia dare, a quel punto, dicevo , il ferro siamo noi. Noi siamo la materia plasmabile che può ritornare alla terra come un elemento di un composto necessario alla unicità del tutto.
E questa forse, quando la si raggiunge, è l'unica vera opera d'arte a cui tendere.
Ogni tempo si racconta la sua storia, che gli uomini non sanno leggere. Questo millennio ha iniziato a narrare di uno scontro di civiltà. Di civiltà nobili, ricche, minacciate nella loro voglia di vivere, di vivere una vita di gran valore, da povere civiltà che a questo piano di esistenza non attribuivano valore alcuno. E' necessario che venga ristabilito il sinallagma contrattuale perduto, ma forse non irrimediabilmente; basta che i primi imparino ad investire in altre possibili esistenze, e gli altri riscoprano il rispetto di questo piano di manifestazione e le delizie di questa vita che già Averroè indicava agli incolti cristiani della Spagna del 1200. Cristoforo Colombo e l'America ancora non c'erano.   Alessandro D’Ercole “

Le foto contenute nelle sculture sono di Maurizio Chelucci
 


 
 


Home Chi siamo Eventi Attività Galleria News Links Contatto