LE CHIESE RUPESTRI DELLA CITTA' DI

M A T E R A


Il patrimonio rupestre esistente nell'abitato e nell'agro di Matera ammonta a oltre 140 cripte. Queste, scavate sui fianchi dei burroni o nel masso tufaceo dei Sassi, sono testimonianze di esigenze di culto e di un intenso insediamento monastico medioevale. Le comunità religiose vi giunsero provenendo non solo da oriente ma anche da occidente, favorite dalle alterne vicende politiche della città. Matera fu punto di incontro di diverse forse religiose (latina e greca) che vi pervennero nella ricerca di più sicuri luoghi o al seguito di contrapposti eserciti, lasciando il segno della loro civiltà. In questi monumenti ipogei l'anonimo litotomo, scavando e non costruendo, ha saputo realizzare una straordinaria quanto assurda architettura e creare colonne, capitelli, lesene, iconostasi, altari, cupole. Alla produzione di questa "arte sculpta" parteciparono maestranze locali, le quali usarono la loro secolare esperienza nel lavoro di escazione delle cripte, risultate tutte originali. Infatti, il patrimonio rupestre materano, pur nello straordinario numero di esemplari, si caratterizza per il fatto che il motivo architettonico è sempre diverso e non si ripete mai, salvo che per i rituali spazi liturgici. In conseguenza della molteplicità dei tipi e della specifica funzione delle cripte, si possono classificare in: eremi, chiese lauriotiche, chiese cenobitiche, santuari, cappelle e chiese dei casali. Nello stesso tempo si registrano chiese ad una navata e chiese a due e a tre navate, di tipo cioè bisantino o latino-benedettino. Pur nella severità delle buie escavazioni, gli ambienti sono movimentati da varie componenti architettoniche che, appena accennate in alcune, si manifestano più accentuate in altre, come in Santa Lucia alle Malve, Madonna della Croce, San Luca, Santa Barbara, San Pietro in Monterrone, Madonna delle Virtù, la Vaglia. Oltre al lato achitettonico, queste chiese rupestri, contrariamente a quanto si pensava, presentano affreschi di notevole valore. Le testimonianze pittoriche delle cripte di San Nicola dei Greci, di San Giovanni in Monterrone, di Santa Lucia delle Malve, della Madonna delle Tre Porte, della Madonna della Croce, di San Falcione, della Madonna degli Angioli, dei Santi Pietro e Paolo e di molte altre, ma principalmente della straordinaria cripta del Peccato Originale, accreditano tale presenza e pongono il complesso rupestre materano all'attenzione degli studiosi e dei turisti anche per l'aspetto squisitamente iconografico.

Alcune immagini di chiese rupestri (cripte, affreschi)

scannerizzate da Antonio Lionetti

 

 

 

 

 

 

 

 

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