INDICE
LIBRI
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La trama
Fedromo, giovane romano, è innamorato di Planesio, che lo ricambia:
ella, però, è schiava del lenone Cappadoce. Per liberarla, questi
richiede trenta mine, e Fedromo ne è sprovvisto. Le ha invece
Terapontigono, un soldato anch'egli innamorato della ragazza; ma Fedromo
incarica un imbroglione, Gorgoglione, di procurargli i soldi. Questi
riesce a rubare il sigillo al soldato, per poi scrivere una lettera e
apporvelo; fingendosi, poi, un suo liberto, si presenta dal banchiere
Licone per ritirare i soldi, e, ottenutili, paga il lenone e riscatta la
ragazza. Il soldato è, però, venuto a conoscenza del fatto, richiede
inutilmente i soldi al banchiere e la ragazza al lenone; poi si reca da
Gorgoglione, Fedromo e Planesio. Ella fa sapere al soldato che l'anello
col sigillo apparteneva a suo padre, prima che lei fosse rapita e poi
venduta come schiava; il soldato, a sua volta, riconosce l'anello che
ella porta al dito come un regalo fatto a lei quando era bambina, e si
rendono conto di essere fratello e sorella. Così Terapontigono la
promette in sposa a Fedromo, poi si recano dal lenone, il quale ha
promesso al soldato di restituirgli i soldi se la ragazza si fosse
rivelata di libera condizione, e si fanno ridare indietro le trenta
mine.
I personaggi
Fedromo è un giovane, pazzamente innamorato di
Planesio; è di temperamento romantico e sognatore, tanto che quando
arriva davanti alla porta della casa ove alloggia la ragazza, si mette a
parlare con la porta stessa. Egli incarica il "parassita"
Gorgoglione di procurargli con i suoi inganni il denaro necessario al
riscatto della ragazza.
Palinuro è lo schiavo di Fedromo. Non ha una funzione
nella trama, che arriverebbe alla conclusione anche senza la sua
presenza; è, però, un personaggio comico, che spesso fa il verso alle
dichiarazioni altrui con battute ed ironia. La sua funzione principale
è, secondo me, quella di divertire lo spettatore.
Planesio è la ragazza amata da Fedromo, anche lei
innamorata del giovane. Da piccola era stata portata dalla sua nutrice
ad uno spettacolo; ad un certo punto erano crollate le tribune e lei, più
morta che viva, era stata portata via, non si ricorda da chi. Poi era
stata venduta come schiava al lenone Cappadoce e non aveva mai più
rivisto la famiglia.
Terapontigono è il soldato, fratello di Planesio. E'
un po' fanfarone e spaccone, racconta e si vanta di battaglie ed imprese
eroiche mai compiute, e, quando si accorge di essere stato raggirato,
vorrebbe picchiare tutti. Si era innamorato anche lui di Planesio, ed
aveva depositato dal banchiere Licone le trenta mine necessarie per
riscattarla.
Cappadoce è un lenone, ossia quello che oggi
definiremmo "sfruttatore": tiene ragazze giovani in schiavitù
e vende il loro corpo, oppure approfitta di loro. Molto preoccupato per
la propria salute, va spesso a pregare nel tempio di Esculapio, credendo
così di poter guarire.
Gorgoglione è un parassita, ossia un imbroglione; il
suo lavoro è quello di ricavare denaro ingannando le altre persone. Così
ruba l'anello con il sigillo a Terapontigono, poi si finge un suo
liberto e va a riscattare il denaro dal banchiere. E' proprio il furto
di quest'anello che risolverà la situazione, quando la ragazza lo
osserverà e lo riconoscerà come quello di suo padre. Gorgoglione ha un
solo occhio, e sostiene di averlo perso in battaglia, quando
probabilmente si tratta della vendetta di qualcuno da lui ingannato.
Licone è il banchiere presso cui Terapontigono
deposita il denaro. Viene presentato un po' come una caricatura dei
banchieri, poichè, indebitatosi, ritiene che "quando [i creditori]
cominceranno a starmi addosso con più insistenza, io dichiarerò
fallimento [...] Non è questa l'usanza dei banchieri, richiedere il
denaro a tutti e non renderlo a nessuno?" (vv. 376-378).
Leonessa è la vecchia custode della casa di Cappadoce.
Grande bevitrice, apre spesso la porta a Fedromo quando questi le offre
del vino, bevanda a cui spesso ella dedica poesie e preghiere.
Vi sono poi altri due personaggi, il cuoco della casa di Fedromo e un
trovarobe, che affitta il travestimento a Gorgoglione, i quali recitano
solo per poche battute.
Commento
Questa commedia mi è sembrata molto divertente, in particolare per
la figura dello schiavo Palinuro, che spesso fa il verso agli altri,
soprattutto al suo padrone: per esempio, quando questi si mette a
parlare con la porta della casa del lenone dove abita Planesio, egli
chiede alla porta "quand'è che t'è passata la febbre? E hai
mangiato, ieri?". Ma anche gli altri personaggi sono buffi nei loro
comportamenti, come il soldato che si finge spaccamontagne, o il
banchiere niente affatto preoccupato per i debiti, o la vecchia
ubriacona custode della porta. Le situazioni sono a volte ridicole e
sono frequenti i giochi di parole: ricorrono soprattutto quelli con
"testis", che può voler dire "testimone" o
"testicolo". Così accade che, ad una richiesta di Fedromo:
"Vuoi produrre testimoni?" rifiutata dal soldato, il giovane
dica "Intestatus vivito!" (v.622), che può significare
"Campa senza testimoni!" (in riferimento a quanto detto prima)
oppure "Campa senza testicoli!"; altri giochi di parole, anche
sconci, sono sparsi in quasi tutta la commedia, il cui scopo principale
è, secondo me, quello di divertire con una situazione ridicola, in cui
Plauto riesce benissimo, piuttosto che rappresentare una situazione
reale.
by "Raimondo Vianello"
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