homepage

copia copiabbus

I BEATLES

by Chepe

 

<=
TORNA ALL'INDICE DELLE RICERCHE

l complesso dei Beatles (scarafaggi) nacque a Liverpool nel 1961 ed era formato da quattro elementi: John Lennon (che suonava la chitarra e cantava), Paul McCartney (che suonava il basso e cantava), George Harrison (che suonava la chitarra e cantava) e Ringo Starr (che suonava la batteria e soltanto eccezionalmente cantava).

Essi sono i maggiori esponenti della musica beat in Inghilterra. La musica beat recuperava molte caratteristiche del rock and roll, come l’uso di ritmi afro-americani, e di melodie di carattere popolare e folcloristico. Nello stile beat però la componente scenica e spettacolare diventa parte integrante dei concerti; al solista si sostituisce il complesso, nel quale la voce solista non è sempre la stessa.

La caratteristica delle loro canzoni, scritte per la maggior parte da John Lennon e Paul McCartney, è la fusione di elementi del rhythm and blues e del rock con altri della musica popolare britannica; in generale, comunque, l’elemento melodico prevale decisamente su quello ritmico, anche se nelle ultime canzoni i Beatles tentarono anche alcuni arditi esperimenti, resi possibili dai progressi delle tecniche di registrazione in studio: per esempio ottennero dei suoni particolari registrando un pezzo e facendolo poi suonare a velocità doppia o addirittura al contrario. Essi utilizzarono anche strumenti insoliti nella musica leggera, e nella musica beat in particolare, come il sitar indiano.

I temi affrontati nelle loro canzoni sono vari: nei primi anni prevale l’amore, in seguito emergono temi come il pacifismo, la droga, la religione.

Il successo dei Beatles fu enorme in tutto il mondo: essi diventarono il modello per un’intera generazione di giovani che cominciò a vestirsi e a tagliarsi i capelli come loro e a sognare viaggi in India.

I dischi dei Beatles vendettero milioni di copie, tanto da indurre la regina di Inghilterra a nominarli baronetti per meriti economici.

Il gruppo fu sciolto ufficialmente nel 1970.

STORIA DI UN NOME

alla spericolata primogenitura dei Querrymen si passa senza soluzione di continuità al risolutivo retaggio dei Beatles, passando dall’uno all’altro di complessi che si chiamano Johnny and the Moondogs, Rainbows, Nurk Twins; né andrà trascurato, per non essere sorpresi da denominazioni fluttuanti, che gli stessi Beatles, prima di affermarsi come tali sono stati anche Silver Beat e Beat Brother. Molte etichette, insomma, dietro le quali non si nasconde alcunché di diverso da loro, non cambiando gran che l’identità di chi se l’é inventata addosso; e che non sanzionano un distacco dal passato, o un suo rifiuto, ma obbediscono quasi sempre, oltre che a estemporanee e divertite bizzarrie di camuffamento, ad avvertite esigenze di rimozione di un immagine di camuffamento, ad avvertite esigenze di rimozione di un’immagine insoddisfacente per proiettare una nuova, sgombra di riferimenti, verso il futuro.

Quando un impresario intende ingaggiare un complesso locale per uno spettacolo a Liverpool, John e i suoi Moondogs avvertono che sia il caso di proporsi con un nome più incisivo e orecchiabile. Non c’é nessuna ragione al mondo perché Stuart Sutcliffe suggerisca scioccamente "Beetles", scarafaggi, ma John, abituato ai giochi di parole, con la sostituzione della seconda e con una a, che fa Beatles, dove la prima sillaba così allusiva, a intenderla, sa di ribellione alle convenzioni e di beat generation, mette fine alla ricerca. Gli altri sono d’accordo.

Comunque l’estate dopo, nel 1961, in un intervista a John Lennon riguardante il motivo per cui si chiamano Beatles, lui rispose che il nome è nato durante una visione. Un uomo apparve su una torta fiammeggiante e disse loro: ‘Da oggi in poi voi siete dei Beatles’. ‘Grazie, Signor Uomo’, dissero loro ringraziandolo.

LA LORO MUSICA

olti critici hanno spesso giurato, convintissimi, che la musica dei Beatles era decisamente inferiore a quella di Mick Jagger, Keith Richard e compagni. Non solo, ma sfigurava anche rispetto a quella di Bob Dylan o dei Byrds.

I Beatles vengono considerati, in quest’ottica abbastanza consolidata, come imitativi, leggerini, soffici, musicisti abbastanza modesti, non molto fantasiosi come parolieri, in breve furbetti. Insomma, mentre i Beatles non desideravano altro che hold your hand, stringere la tua mano, gli Stones volevano solo saccheggiare la tua città. Una bella differenza, scaturita però dal monopolio ideologico in voga ad allora. Un giudizio che assegna inequivocabilmente una valenza satanica, sessuale, trasgressiva e aggressivamente blues, nera alle Pietre Rotolanti, mentre gli Scarafaggi vengono imprigionati nell’ "infamia" del pop più dolciastro e bianco. Ma oggi certi confronti sulle gradazioni di colore o, peggio, si chi fosse più cattivo fanno semplicemente sorridere. E ai Beatles spetta giustamente una rivalutazione più serena e incondizionata, proprio all’insegna della musica.

IL SUCCESSO DEI BEATLES ANNO PER ANNO

1961:Il gruppo viene fondato e in un primo tempo lavorarono in un club di Amburgo, lo Star Club.

1962: Dopo essere stati ascoltati presso una casa discografica di Londra, tornarono in Germania; in Agosto Ringo Starr, il batterista dei Rory Storme’s Hurricanes entra a far parte dei Beatles al posto del batterista Pete Best. In Ottobre fanno le loro prime registrazioni agli studi EMI di Londra con il produttore George Martin e pubblicano il primo disco su 45 giri su etichetta PARLOPHONE: Love me do. Il mese dopo appaiono in una trasmissione televisiva di Manchester e incidono il loro secondo disco: Please, Please Me, pubblicato l’anno successivo.

1963:Con l’inizio del 1963 coincide anche l’inizio della loro prima tournee, in Scozia. In Febbraio cominciano il loro primo giro di concerti nel Regno Unito e appaiono sulla rete televisiva nazionale ABC. T.V. Quindi Please, Please Me raggiunge il primo posto nelle classifiche discografiche. In Aprile incidono il 45 giri From me to you. La fama della loro musica raggiunge anche i giovani al di fuori dal Regno Unito: in Ottobre fanno dei concerti e appaiono nelle TV svedesi.

1964: L’anno 1964 inizia con dei concerti in Francia e negli Stati Uniti. Iniziano in Marzo a lavorare al loro primo film A hard day’s night, che avrà la sua prima visione a Luglio. A Giugno comincia la tournee Hong Kong, Australia, Nuova Zelanda. Fanno quindi una tournee di cinque giorni in U.S.A. e nel Canada e successivamente in patria.

1965:Nel 1965 la regina di Inghilterra li insigne del M.B.E. (Membri dell’Ordine dell’Impero Britannico), successivamente pubblicano il 45 giri Help e fanno un’altra tournee negli U.S.A.

1966:Nel 1966 riprendono le tournee in Europa, con concerti in Germania. Dopo i concerti in Giappone e a Manila, ritornano negli Stati Uniti con prima tappa della tournee Chicago e ultima San Francisco.

1967:Ormai il gruppo è molto diviso, ogni componente pensa alla sua vita personale e i ragazzi di Liverpool girano films in tutto il mondo e vengono ripetutamente insigniti di premi. A Dicembre aprono a Londra l’Apple Shop, in Baker Street; c’è nello stesso mese la prima mondiale di Magical Mistery Tour.

1968:I Beatles lavorano in India dove fanno dei corsi di Meditazione Trascendentale. La compagnia Apple apre altri negozi nel Regno Unito e fa le prime scoperte di cantanti come Mary Hopkin.

1969:Intanto John Lennon ha divorziato dalla moglie Cynthia e si è risposato con Yoko Ono, che diventerà una specie di padrona nei confronti di John, dirigendolo verso le cose che lei preferisce: John si disinteressa del gruppo e fa concerti, campagne di pace e films con sua moglie. A Luglio esce Give piece a chance / Remember love.

1970:Ormai il gruppo è sempre più diviso e soltanto per l’incisione dei dischi si incontrano i quattro, il gruppo che ha perso i suoi ideali iniziali è costretto a dividersi uffcicialmente soprattutto sotto le pressioni di Yoko Ono a John.

TOURNÉE

AMBURGO

Allan promuove e gestisce la grande spedizione in Germania dei Beatles.

La loro scalata al successo è testimoniata dai mezzi con cui arriveranno ad Amburgo per le successive esibizioni: in treno, la seconda volta, in aereo, la terza e la quarta volta, con un treno da cerimonia, con tanto di carrozza reale, l'ultima volta, nel 1966. Anche i locali in cui danno spettacolo saliranno di tono e di prestigio.

Il complesso è costituito da John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Pete Best, che ha risolto la ricorrente angoscia del gruppo di contare su un batterista e Stu Sutcliffe.

LONDRA

Fu My Bonnie, incisa ad Amburgo, che aveva casualmente riunito i futuri e definitivi Beatles, a proiettarli ad Abbey Road l'ultimo giorno di dicembre del 1961. Il giorno dopo, sono attesi alla Decca per un'audizione, che a loro insaputa si trasforma in un incontro con un altro complesso.

Insieme ad Abbey Road, sulla mappa londinese dei Beatles figurano almeno una cinquantina di punti più o meno memorabili per rivisitarne la storia e l'ascesa, non che per rievocare episodi e aneddoti fino alla caotica rovina del loro impero commerciale.

NEW YORK

Il 7 febbraio 1964 i Beatles sbarcano a New York. Il loro arrivo è preparato da una massiccia campagna pubblicitaria della casa discografica Capitol: cinque milioni di manifesti annunciano "I Beatles arrivano".

Il 9 febbraio i Beatles partecipano all'"Ed Sullivan Show" che viene seguito alla televisione da sessanta milioni di persone. Il primo concerto si tiene però al Coliseum di Washington, e da qui tornano a New York: in questa città sono pronti due spettacoli con i biglietti già esauriti.

E' a New York che si lega l'evento forse più straordinario dell'anno successivo, il 1965: il concerto allo Shea Stadium del 15 agosto. Vi assistono oltre cinquantacinquemila persone e l'incasso, ovviamente da record, è di trecentoquattromila dollari, dei quali centosessantamila destinati ai Beatles.

MILANO

Il 23 giugno 1965, i Beatles giungono in Italia per la prima e unica volta. Due gli spettacoli in programma per il giorno dopo: alle 16 e alle 21.15 al Vigorelli. La tournée prosegue. I Beatles vanno a Genova, in macchina. La sera del 25 si esibiscono al Palazzo dello Sport; all'una di notte, su un bireattore dell'Alitalia, si trasferiscono a Roma, dove si fermano due giorni per altri spettacoli al teatro Adriano.

INDIA

Nel giugno 1966, George Harrison incontra per la prima volta a Londra Ravi Shankar che lo fa avvicinare alla cultura indiana al punto che in settembre, con la moglie, decide di andare a Bombay. I Beatles vengono invitati ad alloggiare in India ma dopo poche settimane non resistono e tornano in Inghilterra.

L'influenza musicale più significativa del soggiorno indiano appare in The Inner Light, il tentativo più compiuto di mediare le variazioni del raga indiano con le melodie dei Beatles.

SAN FRANCISCO

Annullare la tournée americana dell'agosto 1966 verrebbe a costare un milione di dollari, eppure Brian Epstein sarebbe anche deciso a sborsarli di tasca propria, temendo che la serie di show previsti possa dar luogo a manifestazioni ostili: non si perdonerebbe mai se ai suoi Beatles dovesse accadere qualcosa.

Nonostante tutto, la tournée inizia il 12 agosto a Chicago e prosegue in un clima di timori se non di paure. Sono perciò quattro Beatles terrorizzati, pur cercando di mantenersi fedeli alla loro immagine, ad approdare al Candlestick Park di San Francisco, ultima tappa di quella turbolenta tournée, destinata anche a essere l'ultima esibizione pubblica del complesso.

E VENNE LA FINE

n giorno, il 18 ottobre 1968, Dio li cacciò dal Paradiso. Poco prima di mezzogiorno i poliziotti entrarono con un mandato nella casa di Ringo, dove si erano rifugiati John Lennon e Yoko Ono, che vennero arrestati. In un contenitore per pellicola cinematografica trovarono poco più di quaranta grammi di hashish. Il processo si svolse un mese dopo e a Lennon fu inflissa una salatissima multa e pagò le spese processuali. Da allora i Beatles non furono più i ragazzi per bene, i favolosi quattro che amava anche la regina. Quello che venne dopo fu solo una troppo lunga agonia. Il mondo voleva solo ucciderli, ma loro erano già tutti morti. Qualcuno avrebbe presto ammazzato al posto loro. Era stato tutto concesso, a John, Paul, George e Ringo, e tutto era stato loro perdonato. Fino a quel 18 ottobre erano intoccabili davvero, dopo, nulla sarebbe stato loro permesso.

E la musica non contava nulla in tutta questa storia. E nemmeno i vestiti, il taglio di capelli, le frasi irriverenti, il modo di vivere, i fans club sparsi in tutto il mondo. Questi erano solo i segni esteriori con cui l’infinita tribù dei Beatles si riconosceva. E non c’entrava neanche la droga. Tutti sapevano che i Beatles usavano LSD. Ma non accadde niente.

Il problema vero era che i Beatles erano la rivoluzione, e lo erano di più dei Rolling Stones. E il mondo se ne era accorto. Perché per seguire Rolling Stones bisognava essere maledetti e davvero rinnegati, mentre i Beatles erano dei terroristi, e non c’era bisogno di vivere in clandestinità per partecipare a quella sfida. Loro erano i ragazzi per bene, puliti, però quando infine si liberarono di tutti "gli uomini in giacca e cravatta", e fondarono la Apple, il "comunismo occidentale", il mondo si liberò di loro.

Finì tutto, neanche l’anno dopo, quasi in un fallimento. "Le nostre finanze sono nel caos. La Apple è nel caos", scrisse il contabile Metz nella lettera di dimissioni. Così tornarono gli uomini in giacca e cravatta e con Klein tornarono di nuovo ricchi ed ex.

Il primo a dire "Me ne vado" fu Ringo Starr. Era il 1968 e stavano lavorando al primo album che sarebbe uscito per la loro Apple. Il secondo fu George Harrison. Era il gennaio 1969, all’ora di pranzo. George disse che non ne poteva più del maestrino Paul McCartney e che avrebbe lasciato i Beatles. Il terzo fu John Lennon, nel maggio 1970 volò a Toronto con Yoko Ono e non tornò più. Ma c’era una storia di diritti discografici, così tennero tutto nascosto fin quando l’affare non fosse risolto. L’ultimo che disse addio ai Beatles fu Paul e lo disse al mondo senza dir nulla ai suoi compagni, soffrendo, perché lui senza i Beatles non sopravviveva. L’ultimo loro concerto lo fecero sul tetto della Apple, senza dire niente, improvvisamente, come se stessero provando. Era la fine di un mito.

CANZONI

MICHELLE

di J.Lennon - P.McCartney

 

Michelle ma belle,

these are words

that go together well,

my Michelle.

Michelle ma belle

sont les mots

qui vont très bien ensemble,

très bien ensemble.

I love you, I love you, I love you,

that’s all I want to say.

Until i find a way

I will say the only words

I know that you’ll understand.

 

Michelle ma belle

sont les mots

qui vont très bien ensemble,

très bien ensemble.

I need you, I need you, I need you,

I need to make you see

oh what you mean to me.

Until I do, I’m hoping you

will know what I mean.

Michelle ma belle

sont les mots

qui vont très bien ensemble,

très bien ensemble.

I will say the only words

I know that you’ll understand,

my Michelle.

Traduzione

Michelle mia bella

queste sono parole

che stanno molto bene insieme

mia Michelle.

Michelle mia bella

queste sono parole

che stanno molto bene insieme

mia Michelle.

Ti amo, ti amo, ti amo,

è tutto ciò che voglio dire.

Finché non troverò un altro modo

ti dirò solo le parole

che so che tu puoi capire.

 

Michelle mia bella

queste sono parole

che stanno molto bene insieme

mia Michelle.

Ho bisogno di te, ho bisogno di te, ho bisogno di te,

ho bisogno di farti vedere

quanto significhi per me.

Finché non lo farò, io spero

che tu capisca cosa voglia dire.

Michelle mia bella

queste sono parole

che stanno molto bene insieme

mia Michelle.

Ti dirò solo le parole

che so che tu puoi capire,

mia Michelle.

LOVE ME DO

di J.Lennon - P.McCartney

 

Love, love me do

I know I love you

I’ll always be true

So please love me dowo ho love me do

Love, love me do

You know I love you.

I’ll always be true

So please love me do wo ho love me do

Someone to love, somebody new.

Someone to love, somebody like you

Love, love me do

You know I love you

I’ll always be true

So please love me do wo ho love me do.

Dai amami

Amami, dai amami,

sai che ti amo.

Sarò sempre sincero

allora per piacere amami, uoh-oh dai amami.

Amami, dai amami,

sai che ti amo.

Sarò sempre sincero

allora per piacere amami, uoh-oh dai amami.

Qualcuno da amare, qualcuno di nuovo.

Qualcuno da amare, qualcuno come te.

Amami, dai amami,

sai che ti amo.

Sarò sempre sincero

allora per piacere amami, uoh-oh dai amami.