Molo sud - sintesi

  

Molo sud 293

 

Trama

 

Protagonista narrante è Giuseppe Montenero, venticinquenne, esattore della Fin Oliveiro, un’agenzia finanziaria malavitosa. Costretto ad un lavoro che non ama si trova quotidianamente alle prese con poveri sventurati. Fra questi, la disperata Francesca, sartina trentenne.

Abbandonata con la figlioletta dal convivente nella casa comune ancora incompleta, la donna riesce tenacemente a tirare avanti grazie al suo carattere forte e duro. Il poco denaro che guadagna lavorando per un pantalonificio, non le consente, tuttavia, di far fronte alle spese familiari e al pur basso mutuo che grava sulla casa. Le difficoltà economiche la costringono, di fatto, a prostituirsi di volta in volta con gli stessi esattori dell’agenzia.

Giuseppe Montenero è l’ultimo dei tanti. Egli tenta di sottrarsi alla proposta dell’irresistibile sartina ma ben presto il suo iniziale rifiuto si trasforma sempre più in resa incondizionata.

La difficile storia d’amore che il nostro esattore sta vivendo in quel periodo con Luisa, studentessa universitaria, non fa che spingerlo verso le braccia della donna. Giuseppe per la sua ragazza prova un amore intenso e tenero, ma assolutamente impotente. Il corpo della dolce e graziosa Luisa resta un tempio sacro, un luogo inviolabile.

Quel male oscuro, apparentemente inspiegabile, che gli fa credere assurdamente di aver rubato quell’amore con l’inganno, è la conseguenza del subdolo comportamento di Moira che innamoratissima di Luisa ha cercato fin dall’inizio di ostacolare il loro rapporto.

La situazione non fa che accrescere l’ossessione di Giuseppe per la formosa sartina, ma la relazione pur priva d’ogni inibizione fra i due non approda a nulla. Francesca non smette di pensare al suo Bruno (l’ex convivente), continua a sperare in un suo ritorno, non consentendo all’uomo di frequentarla alla luce del sole.

Tra di loro solo sesso clandestino; Giuseppe non è mai entrato nella casa della donna dalla porta principale, è sempre stato costretto ad arrampicarsi su per la ringhiera del terrazzo e da lì, attraverso la portafinestra della cucina, raggiungerla in camera da letto.

Quando finalmente riesce a trascinarla fuori di casa, a portarla al mare insieme alla bambina, a farla ammorbidire nei suoi confronti con atteggiamenti di vera gelosia, cade all’improvviso in un’inquietudine d’animo sconosciuta e terribile.

Triste e desolato è il suo ritorno al lavoro dopo la vacanza estiva trascorsa con Francesca; si ritrova, davvero, ad un passo dal baratro.

Una testa bionda, un’andatura leggera ed inconfondibile lo rianima quando ormai ha smesso di sperare. Luisa passeggia davanti a lui con l’inseparabile amica Moira. È un incontro senza parole fatto solo di teneri, dolorosi sguardi e pena infinita.

Appena qualche ora dopo Giuseppe è di nuovo a casa di Francesca, incapace di sottrarsi a quegli abbracci che avevano costituito, pur sempre, un gran conforto. Ma già tutto cambia; egli cinge, ora, il corpo di Luisa non Francesca, è Luisa che vuole e che desidera.

Ritorna a casa con la piacevolissima sensazione che le parole dell'amante siano quelle di Luisa, le sue dolci espressioni della buona notte. Sull’onda di quella forte emozione, salta su dal letto quando c’è un occasionale squillo del telefono e sperando e credendo, addirittura, che Luisa sarebbe andata da lui, resta attentamente e a lungo in ascolto per risentire sulla strada silenziosa della notte il rumore della sua auto.

Ma in quel momento non avrebbe mai potuto cercarlo, né lui avrebbe potuto dopo tutto il male che le ha fatto. Eppure Luisa non ha mai smesso di volergli bene, sebbene assediata dalla gelosia di Moira, ha continuato segretamente a recarsi nel posto dove per la prima volta hanno fatto realmente l’amore, uno scoglio frangiflutti contraddistinto dal numero 293 sul molo sud della città e lì non ha mai smesso di scrivere, sul nudo cemento, messaggi d’amore.

Giuseppe non vorrebbe più riaccostarsi a lei per non rischiare di farle altro male, ma al di là delle sue intenzioni e di faticosissimi trattenimenti i passi lo riconducono immancabilmente nei luoghi dove può più facilmente rivederla. È consapevole, ora, della necessità di un chiarimento. Crudele è il destino che torna a dividerli, però, ad un passo dal ricongiungimento.

   Quella delineata a grandi linee è, naturalmente, la storia principale; il romanzo, tuttavia, si compone di tanti altri elementi e vicende, tante quante sono i personaggi.

Troviamo Bruno, l’ex convivente di Francesca, allontanatosi da casa perché colpito nei profondi affetti dalla scomparsa della giovanissima madre-amante.

Poi i clienti della Fin Oliveiro, l’agenzia che opera ai limiti della legalità, alla cui guida c’è un personaggio dall’intelligenza diabolica sotto l’apparenza di un distinto gentiluomo; storie di ‘disperati’ come quella dei Lazzari, del professore e di sua figlia Katia.

E ancora, i colleghi di Giuseppe; la bella segretaria Claudia, il meschino Alfredo, il timido Riccardo, il depresso Vincenzo che per primo ha avuto una relazione morbosa con Francesca e ne paga le conseguenze con una grande instabilità emotiva.

Fra tutti svetta la figura di Giulio ‘il poeta’, lo studente anarchico, amico e compagno d’università di Luisa, dalla parlantina facile e il fascino indubbio del capo.

   

 

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