Politica

 

 

Il giornale elettronico dei liberalcomunisti

 

 


N° 23 del 12/7/2001







 

Elenco degli articoli pubblicati in questo numero:

1. Una grande vittoria dei liberalcomunisti nel C.d.C.L. di Medicina – Massimo Cogliandro

2. Il dibattito seguito alla vittoria dei liberalcomunisti in C.d.C.L.

 


 

UNA GRANDE VITTORIA DEI LIBERALCOMUNISTI NEL C.D.C.L. DI MEDICINA

 

 

Massimo Cogliandro – Rappresentante degli studenti

 

 

 

 

Cari compagni,

sono lieto di potervi comunicare che il Consiglio del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia "A" dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza nella seduta del 28/6/2001 ha approvato all’unanimità la proposta di delibera presentata dal sottoscritto tesa a rendere effettive le attività di tutoraggio nel Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia.
La voce della ragione non poteva non prevalere e così è stato.
Questo primo successo, che apre la strada alla realizzazione di nuove forme di didattica all'interno del Corso di Laurea in Medicina, riveste una importanza fondamentale perchè indica che la quasi totalità del corpo docente condivide la nostra impostazione pedagogica e il nostro progetto di riforma globale del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia.
Questa considerazione mi spinge ad essere fiducioso circa la possibilità di vedere approvare nel prossimo Consiglio di Facoltà delibere non meno importanti per proseguire in maniera incisiva il processo riformatore, come la delibera sulla laurea di primo livello al termine del primo triennio di Medicina e la delibera sulla abolizione delle propedeuticità all'interno dei trienni. 

Massimo Cogliandro

 

 

 

 


 

 

IL DIBATTITO SEGUITO ALLA VITTORIA DEI LIBERALCOMUNISTI IN C.D.C.L.

 

 

 

Qui di seguito riportiamo la corrispondenza che ho tenuto negli ultimi giorni con Gabriele, uno degli studenti di regime più attenti ai cambiamenti giuridici in atto nel mondo della scuola e dell’università che ho incontrato sui forum studenteschi.

 

 

La 1^ lettera di Gabriele:

 

Caro Massimo,

Non credo che spetti alle facoltà istituire la laurea di primo livello al termine dei primi tre anni, ma è il ministero a scegliere per quali facoltà è attivo il "3+2"

cmq complimenti e auguri per le vostre battaglie.

Gabriele

 

 

La risposta di Massimo Cogliandro:

 

Caro Gabriele

 

il D.M. 509/99 sulla autonomia didattica degli atenei conferisce ai Consigli di Facoltà il potere di istituire Corsi di Laurea con denominazioni e strutture ordinamentali diverse da quelle previste a livello nazionale.
E' un diritto che nasce proprio dall'affermazione del principio dell'autonomia didattica.
Ci sono quindi tutti i presupposti legali perchè la delibera sulla laurea di primo livello a Medicina possa essere messa al voto e approvata.

Massimo Cogliandro

 

 

La 2^ lettera di Gabriele:

 

Caro Massimo,

il ministero, per quanto ne so, non indicherà corsi di laurea a livello nazionale, ma "Classi" a cui bisognerà riferirsi nell'istituzione di corsi di studio e "settori disciplinari" a cui faranno riferimento gli insegnamenti. Se non esiste una specifica Classe per la laurea triennale in medicina, non credo possa essere istituita dalla facoltà. Ammesso che ciò sia concesso, questa laurea non serebbe integrata nell'altro percorso, cioè non ci sarebbe il 3+3 in sequenza, ma due corsi in parallelo, uno da tre e uno da sei anni, un po' come accadeva per i diplomi di ingegneria. Però non conosco benissimo Medicina e potrei aver sparato un mare di cazzate.

ciao
Gabriele

 

La risposta di Massimo Cogliandro:

 

Caro Gabriele,
come al solito "per i nemici la legge si applica, per gli amici si interpreta".
Questo mi sembra un po' il criterio ispiratore del tuo ragionamento.
Conosci le legislazioni europee in materia?
Non sai che in Inghilterra esiste una laurea di primo livello in Scienze Bio-Mediche proprio al termine del terzo anno di Medicina, esattamente come propongo io con la mia delibera?
Penso che ti convenga studiare un po' di più la legislazione europea dal momento che il futuro dell'Italia dovrebbe essere in Europa.
Se non volete adeguarvi alle legislazioni europee in questo come in altri campi, penso che sia meglio che chiediate al governo di uscire dall'Unione Europea.
Ciao,

Massimo

 

 

La 3^ lettera di Gabriele:

 

Caro Massimo,
in Italia le leggi inglesi non valgono, e quelle europee sono direttive che per diventare leggi sul territorio italiano devono passare dalle parti del Parlamento italiano... qui non si tratta di conoscere la legislazione europea ma la Costituzione italiana e le leggi approvate dal nostro parlamento.
Non credo che entrare in Europa significhi copiare le leggi inglesi, ma accettare le direttive della Comunità che in materia di Università sono rappresentate dall' incontro dei ministri delle università a Bologna nel '99 e sono state recepite dal parlamento italiano con la legge 509/99.
Per quanto riguarda questa legge, non la dobbiamo interpretare noi ma la deve applicare il ministero; per quanto ne so io, il ministero lo ha fatto con il decreto sulle Classi che prevede la laurea di 6 anni in medicina: un eventuale accorciamente dipende dal ministero e non dalla singola facoltà (così credo, almeno... volevo sapere cosa ne pensavi tu). Ovviamente questo non è un giudizio sulla bontà o meno della laurea di tre anni anche per medicina, ma solo una valutazione della sua fattibilità allo stato attuale della legislazione.

ciao
Gabriele

 

 

La risposta di Massimo Cogliandro:

 

Caro Gabriele,
l'incontro dei ministri delle università a Bologna nel '99 , corregimi se sbaglio, non HA PORTATO ALL'APPROVAZIONE di una specifica direttiva da parte del Parlamento Europeo, ma ad un semplice documento di intenti talmente generico che ogni Paese ha ritenuto di applicarlo a modo suo, tanto e vero che in Francia continuano ad esistere moltissime mini-lauree biennali e nessuno si sogna di abolirle.
Quanto a Medicina la mia delibera (il testo è riportato nel sito http://gnosi.yohoo.it) prevede la istituzione in VIA SPERIMENTALE della laurea di primo livello all'interno di Medicina.
La legislazione sull'autonomia didattica attribuisce un grande potere ai Consigli di Facoltà in materia di sperimentazione.
Se il Consiglio di Facoltà dovesse approvare la mia delibera, sarebbe tenuto unicamente a trasmettere al Ministero tutta la documentazione informativa relativa alla sperimentazione della nuova laurea di primo livello.

 

 

La 4^ lettera di Gabriele:

 

Caro Massimo,
come hai ben detto l'incontro di Bologna ha solo dato delle indicazioni senza direttive formali, però l'Italia sostanzialmente le ha messe in pratica con questa riforma.
Ho letto il testo della tua proposta; non posso dare un giudizio preciso perché non conosco sufficientemente bene il decreto sulle classi, che credo sia più vincolante di quanto il testo della riforma lasci sperare. Però, se si tratta di mettere un diploma di laurea (e non una laurea di primo livello a tutti gli effetti) in via sperimentale, la cosa dovrebbe essere più fattibile.
cmq in bocca al lupo,

ciao
gabriele

 

La risposta di Massimo Cogliandro:

 

Caro Gabriele,
nel D.M. 509/99 se non ricordo male i termini "laurea di primo livello" e "Diploma di Laurea" sono sinonimi.
Va detto inoltre che sempre il D.M. 509/99 dice che Diplomi di Laurea di 1° livello dovranno essere istituiti all'interno di TUTTI i Corsi di Laurea. In nessun articolo di questo decreto è scritto che il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia fa eccezione.
Ti ricordo inoltre che un paio di anni fa, quando si parlava ancora del "famigerato" CUB (Certificato Universitario di Base) da conferire a tutti gli studenti che avessero terminato gli esami dei primi due anni di università, la Facoltà di Lettere di Torino istituì a titolo sperimentale proprio il C.U.B. all'interno dei propri Corsi di Laurea, senza che ancora fosse stata emanata una legge nazionale che ne sancisse l'esistenza. Come vedi i precedenti di iniziative analoga a quella che propongo ci sono...
Ciao,

Massimo Cogliandro

 

 



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