POLITICA

Il giornale elettronico dei liberalcomunisti

n°4 del 2-7-2000


Il C.N.S.U. appena eletto ha dimostrato la sua subalternità rispetto al Potere, accettando di fornire in soli due giorni un parere sui progetti di D.M. relativi alla determinazione delle classi delle lauree di 1° e di 2° livello, impedendo così di aprire un dibattito su temi scottanti come, ad esempio, quello della riforma di Medicina e Chirurgia


"IL DIBATTITO SULLA RIFORMA DEL CORSO DI LAUREA IN MEDICINA E CHIRURGIA".

1) Premessa di Massimo Cogliandro

2) Interventi di Massimo Cogliandro, Socrate (docente universitario), Plotino, Francesco, Malacche

3) La risposta a Claudio di Massimo Cogliandro

4) Comunicato finale di Massimo Cogliandro e di altri studenti di Medicina e Chirurgia sulla riforma in atto


 

IL DIBATTITO SULLA RIFORMA DEL CORSO DI LAUREA IN MEDICINA E CHIRURGIA

 

Premessa

 

di

 

Massimo Cogliandro

 

Qui di seguito riportiamo degli interventi che fanno parte di un dibattito a cui hanno partecipato anche alcuni di noi per dare al lettore un’idea precisa degli interessi che ruotano intorno alla riforma del corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Gli interventi sono stati pubblicati per la prima volta alla fine di giugno sui forum di www. studenti.it.

 

 
1)    Interventi di Massimo Cogliandro, Socrate (docente universitario), Plotino, Francesco e Malicche

 

 

MASSIMO COGLIANDRO E ALTRI STUDENTI DI MEDICINA: Dopo il tentativo dei baroni di Medicina, in corso da più di un anno, di evitare che la riforma dell'università investisse anche il corso di laurea in Medicina e Chirurgia, per la prima volta un organo ufficiale di rappresentanza democratica come il CUN dice no al conservatorismo becero, teso unicamente a mantenere intatto il sistema di privilegi esistente nelle Facoltaà mediche.
Il CUN nel parere recentemente espresso sulle classi delle lauree universitarie afferma, infatti, che anche anche i corsi di laurea dell'area sanitaria - e quindi anche Medicina e Chirurgia - devono essere ispirati al criterio del 3+2, cioè di una laurea generalista di 3 anni seguita da un biennio già specialistico.
Ecco il testo del parere del CUN in questione:
"Il CUN richiede, inoltre, che le classi relative all'area sanitaria e a quella delle scienze strategiche che dovranno essere sottoposte al suo esame non contraddicano la ratio dell'attuale disegno riformatore e i criteri sopra richiamati."
Spero solo che il governo non tiri dritto e che ascolti le opinioni espresse dal CUN, cioè del massimo organo di rappresentanza del mondo universitario.
Si ricordi, inoltre, il ministro che se è vero che i baroni votano, è vero che anche gli studenti di Medicina e Chirurgia fuoricorso votano e che alle prossime elezioni, SE LA RIFORMA ANDRA' CONTRO DI LORO, non se lo scorderanno.

 

FRANCESCO: Ma siete davvero convinti dell'utilità di avere un MEDICO che ha studiato solo per tre anni?

 

MASSIMO COGLIANDRO: Noi siamo convinti che per diventare dei buoni medici non serve studiarsi duecento libri a memoria, ma che serve piuttosto fare tanta attività pratica specialistica in clinica come negli U.S.A., dove la laurea generalista si consegue al termine del 4° anno e poi si incominciano subito gli studi specialistici, che in larga misura si svolgono in clinica o in laboratorio.
Se non mi sbaglio i migliori ricercatori stanno in America e non in Italia...
In Italia, i professori - e forse tu sei uno di loro...-, che hanno studiato in un corso di laurea di 28 esami preparati su dei bigini rispetto ai testi che si usano ora, sono capaci solo di tormentare gli studenti e di scaldare poltrone molto spesso rubate a colpi di raccomandazioni

 

SOCRATE: Non sono graditi i comunicati di stampo camorristico.
Immaginiamo di essere in una Agora' ispirata dalla ricerca della Virtu'.

PLOTINO: Caro Socrate, più camorriste delle tue parole non credo che sia possibile trovare... Ho l'impressione che gli unici comunicati che ti stanno a genio sono quelli a favore di chi detiene il potere.

 

SOCRATE: Ho imparato a spese della mia vita che gli oligarchi mafiosi utilizzano l'accusa di empieta' verso le persone che, come me, predicano la virtu' e la sapienza anziche' la sottomissione ai loro voleri.
Chi combatte la Mafia e' indicato come Mafioso dagli amici dei Mafiosi.


PLOTINO: Socrate, penso che se tu fossi vissuto ai tempi di Socrate, saresti stato tra gli "oligarchi mafiosi" che lo hanno condannato a morte.

 

SOCRATE: Plotino, non sai neanche di cosa stai parlando. Comunque la strada della Virtu' non e' preclusa neanche a te.

 

MALICCHE: Socrate, sei squallido e meschino, tronfio e convinto di essere un genio

 

SOCRATE: C'e' bisogno di qualcuno che tenga acceso il Lume della Ragione.

 

FRANCESCO (per socrate): Ma perchè non provi a dire qualche cosa di sensato a proposito di questa riforma?

 

 

MASSIMO COGLIANDRO: Caro Socrate,
se ci sono dei camorristi nell'università italiana, non vanno cercati tra gli studenti, ma tra tutti coloro che nella Facoltà di Medicina,con il sistema delle bocciature di massa, tengono gli studenti fuori dal mercato del lavoro fino all'età di 30-40 anni gettandoli nella depressione e nella disperazione più assolute.
Tenere i ragazzi all'università fino a 35-40 anni vuol dire non permettere loro di farsi una famiglia e di crearsi una prospettiva per il futuro: non scherzare con la vita della gente esattamente come fanno tutti coloro che parlano come te!
Una volta terminato il pre-esame lo studente dovrebbe poter giungere al compimento degli studi in tempi ragionevoli e dovrebbe imparare la professione di medico in ospedale con l'attività pratica. Oggigiorno, invece, gli studenti di Medicina sono costretti ad assistere per 8-10 ore al giorno alla proiezione dei lucidi, che i professori portano in aula perche non conoscono a fondo neanche la propria disciplina.
Spero che tu abbia capito chi sono i veri camorristi.

 

SOCRATE: Per quanto riguarda la Facolta' di Medicina, io penso che sia del tutto giustificato il numero chiuso, ed anzi, in genere, le quote fissate dalle Universita' italiane sono attualmente ampie. Inoltre non ci deve essere alcun ridimensionamento negli studi.
Il motivo? E' questo: il maggiore datore di lavoro e' il SSN. Contrariamente ad altri settori, ove le conoscenze dei laureati sono generaliste, utilizzabili in svariati contesti, chi si laurea in Medicina e' "de facto" indirizzato verso una professione ben delimitata e precisa.
Mi si chiedera': e la sete di conoscenza, che tu hai sempre predicato? Infatti io sempre detto che la somma virtu' e' la sapienza, l'amore per il sapere. Per questo esistono i corsi di laurea in scienze biologiche, che sono ad accesso illimitato, e cosi' devono rimanere . Chi desidera sapere sull'Uomo dal punto di vista della scienza sperimentale puo' trovare li' tutte le risposte (che quella disciplina puo' dare), e dopo si avviera' all'impiego che sara' disponibile: laboratori bio-medici, biotecnologie, salute ed ambiente, ecc.
Per quanto riguarda i professori, non posso che manifestare la mia solidarieta' agli studenti di Medicina, ma la situazione e' uguale un po' dappertutto.
Questo perche' non c'e' una adeguata tradizione pedagogico-didattica, e tutti i Sofisti pretendono di sapere anche insegnare. Invece no: le mie lezioni erano sempre frequentate da giovani discepoli come da uomini maturi perche' io avevo un metodo, la mia capacita' di far giungere il pensiero dalla piu' ottusa ignoranza alla somma sapienza. Per questo gli oligarchi ateniesi mi hanno odiato, e mi hanno fatto condannare a morte.
Ma non confondiamo i vari discorsi; il corso di laurea in Medicina deve rimanere di alto livello, non ci sono livelli intermedi.
Un giorno un uomo saggio mi disse: togli le Facolta' di Medicina ed hai tolto l'80% della Mafia esistente nelle nostre Universita'. Questo e' certamente vero, ma ha a che vedere con il comportamento concreto delle persone, con il fatto che siamo in Italia, non con la Medicina.

MASSIMO COGLIANDRO: Caro Socrate, tu continui ad ignorare che negli U.S.A patria delle scienze e in particolare delle scienze mediche la pensano diversamente da te.
La continua specializzazione e diversificazione che si ha all'interno delle scienze mediche rende insostenibile il mantenimento di un corso di laurea in medicina unico che investa tutto lo scibile medico.
In futuro, la figura del medico generalista che sa tutto e niente e che molto spesso manda la gente direttamente al cimitero, perchè NESSUNO può conoscere TUTTO lo scibile medico, è destinata inevitabilmente a scomparire e ad essere sostituita da tante figure sempre più specializzate.
Chi la pensa diversamente, e tra questi ci sei anche tu, lotta contro la storia e contro il progresso delle scienze esatte.
Per far imparare tutto lo scibile medico in un corso di laurea generalista non basterebbero non dico 6 anni, ma neanche 30.
Questo è il motivo per cui ti dico che è preferibile dare agli studenti una preparazione bio-medica di base nell'ambito di una laurea di primo livello e permettere agli studenti, già a partire dal 4° anno, di entrare nelle scuole di specializzazione o in corsi di laurea specialistici di secondo livello in modo tale da far loro acquisire una formazione adeguata ed approfondita in un ramo ben preciso delle scienze mediche.
La conclusione di una laurea specialistica di 2°livello o di una scuola di specializzazione, a mio giudizio, dovrebbe essere obbligatoria per essere ammessi all'Esame di Stato.
Caro, Socrate, io invito te e i professori di Medicina a non guardare più al passato, ma al futuro: i tempi sono cambiati e l'evolvere delle scienze mediche ormai è vertiginoso.

 

SOCRATE: Veramente la patria della scienza e' la mia amata Grecia, come del resto di tutto il pensiero razionale. Anche Ippocrate e la sua scuola non parlavano inglese.
Io penso che le tue proposte non abbiano molta udienza, ne' presso la classe medica, ne' presso l'opinione pubblica. Questo non e' necessariamente un fatto negativo: anche io non ero molto ascoltato, perche' davo fastidio ai potenti.
Tuttavia, se si entra in un confronto di idee, bisogna mantenere una compostezza di modi e forme nell'argomentazione, non conviene a nessuno lanciare proclami e accuse generiche. Io stesso ho accettato la condanna a morte combattendo fino all'ultimo con le armi del pensiero e della dignita'.

 

MASSIMO COGLIANDRO: Professore, io la apprezzo moltissimo, ma con tutto il rispetto non posso condividere le sue idee...
La scienza sarà forse nata in Grecia, ma non è rimasta prerogativa esclusiva dei Greci, che, come lei sa, se hanno saputo esprimere nella storia grandissime forme di civiltà, hanno subito anche terribili forme di oscurantismo ideologico-religioso.
Sono convinto del fatto che tra molti medici, in particolare tra i professori, le mie idee non sono condivise perchè in gioco c'è il loro posto di lavoro e le loro cattedre. Io sono, però, altrettanto convinto che lasciare il corso di laurea in Medicina così com'è vuol dire giocare sulla pelle dei pazienti, che continuerebbero ad essere curati da medici che molto spesso durante gli studi universitari non hanno mai visto da vicino una corsia e che si sono laureati solo grazie ad un po' di fortuna e ad una preparazione di tipo scolastico e dispersivo, e sulla pelle degli studenti.
Il problema è anche quello di una divisione tra la didattica e la ricerca, perchè i professori devono essere innanzitutto dei pedagogisti e i ricercatori devono essere soprattutto degli scienziati.
L'Europa è contraria ad un modello di studi medici come quello che esiste in Italia, come dimostra la stessa direttiva 93/16, che viene sventolata al cosiddetto "popolino - branco di pecore" degli studenti per convincerlo dell'ineluttabilità della mancata riforma di Medicina.
La direttiva 93/16, infatti, dice che dopo 6 anni si deve essere medici già specialisti!
Anche se il ministro ora chiama, prendendo in giro gli altri paesi europei e gli studenti, "laurea specialistica" la vecchia laurea generalista in Medicina, il problema di una riforma radicale dell'ordinamento di Medicina resta e dovrà prima o poi essere affrontato.
Gli altri paesi europei non si faranno prendere in giro a lungo dal governo e dalle autorità accademiche italiane.
La soluzione che meglio si adatterebbe alla direttiva 93/16 relativa alla riforma di Medicina, a dire il vero, sarebbe il sistema del 3+3, cioè una laurea di primo livello generalista al termine del primo triennio, seguita da una laurea di secondo livello specialistica sempre di 3 anni.
Al termine della laurea di 2° livello specialistica, lo studente potrebbe andare all'Esame di Stato e diventare medico a tutti gli effetti.

 

SOCRATE: Innanzitutto io non sono un Professore, perche' so di non sapere. Professori saranno quei Sofisti che si fanno pagare 50 monete per una lezione.
Per l'Italia, che e' malata di rampantismo sociale, un corso degli studi in Medicina di 6+4/5/6 anni va piu' che bene.
Comunque io, essendo un europeista convinto', aderiro' senz'altro a qualunque progetto uniformante avente forza di legge - cosa che peraltro non si prospetta affatto.

2) La risposta a Claudio

 

CLAUDIO: Caro Massimo, visto il tuo attivismo in merito all'ordinamento di Medicina e la tua avversione al baronato, desidererei conoscerti.


MASSIMO COGLIANDRO: Ciao, Claudio,
ho letto il tuo messaggio su studenti.it.
Purtroppo, il mio attivismo e la mia avversione verso i baroni sono dovuti all'esperienza che ho vissuto in prima persona in otto anni di vita nelle Facoltà Mediche italiane e alla osservazione attenta del vissuto anche di tanti compagni di studi con cui avevo iniziato l'università e che con il passare degli anni ho visto essere letteralmente buttati fuori dall'università dopo aver fatto innumerevoli sacrifici in termini sia economici che di studio: alla "Sapienza" ho visto gente fare 15/20 volte fisiologia (esame propedeutico per tutti gli altri esami) e decidere di ritirarsi dopo tre-quattro anni di un simile calvario.
Il mio desiderio di un cambiamento viene anche dal fatto che io sono uno di quegli studenti che non si è quasi mai perso una lezione e che ha potuto vedere in prima persona quanto sia scadente la qualità dell'insegnamento nelle Facoltà Mediche italiane e quanto questo fatto sia in contrasto con la pretesa frequenza obbligatoria delle lezioni: lo studente non viene abituato a fare ricerca, ma viene letteralmente indottrinato e la stessa scienza nelle mani di certi docenti diventa una mera formazione ideologica, da intendersi proprio come "falsa coscienza" del fatto scientifico, priva di qualsiasi fondamento.
Non si è poi mai visto in nessun paese al mondo un corso di laurea con 54 corsi integrati, che nella realtà tra colloqui intermedi, esoneri, esami relativi a singole discipline del corso integrato diventano più di cento.
Non si capisce, infine, perchè studenti, che hanno fatto 25-30 esami e più dei 54 previsti a Medicina e che, a causa dei signori baroni, non riescono a laurearsi, pur avendo acquisito notevoli competenze in campo medico, non possano conseguire una laurea di primo livello che possa permettere loro di iscriversi alle scuole di specializzazione, che sono l'unico luogo che possa permettere il reale apprendimento della professione medica - l'iscrizione a queste scuole deve essere aperta a tutti gli studenti di medicina - e la cui frequenza dovrebbe rappresentare un requisito essenziale per l'ammissione all'esame di Stato.
La formazione del medico deve avvenire prevalentemente in ospedale e non con la moltiplicazione degli insegnamenti cattedratici, volti solo a creare posti di lavoro per i raccomandati.
Puoi scrivermi quando vuoi al seguente indirizzo e-mail: maxnun@libero.it;

Il mio sito internet è: http://digilander.iol.it/maximusmagnus.

 

3) Comunicato finale di Massimo Cogliandro e di altri studenti di Medicina e Chirurgia sulla riforma in atto

 

Il ministro Falcucci, democristiano, nel 1985 ha regalato agli studenti di Medicina un ordinamento di 54 esami - mentre prima era di 28 -, che ne ha spedito il 90% fuoricorso. Il ministro Zecchino, oggi, decide:
1) di non introdurre la laurea di primo livello triennale seguita da lauree di secondo livello specialistiche, che sostituiscano le attuali scuole di specializzazione, sul modello di quelle dei paesi anglosassoni, nel corso di laurea in Medicina e chirurgia;
2) di abrogare l'ordinamento del '96 e di tornare di fatto alla Tab. XVIII della Falcucci.
La conclusione che se ne trae inevitabilmente è che i ministri democristiano-popolari, se si esclude forse l'ex-ministro Bindi, sono succubi delle cricche corporative e degli interessi baronali per quello che riguarda l'università.
Queste persone hanno regalato a noi studenti un destino da fuoricorso e ai docenti universitari un destino da baroni.
Invitiamo, dunque, tutti gli studenti di Medicina e Chirurgia a ricordasi alle elezioni politiche di quanto hanno subito a causa di questi personaggi, come già molte altre categorie sociali se ne sono ricordate alle recenti elezioni regionali e comunali.

 

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