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La psicologia dei costrutti personali di George
A. Kelly
di Furio Pesci |
4. I corollari del postulato fondamentale
Passando al suo primo corollario (La persona anticipa gli eventi
attraverso la costruzione delle loro riproduzioni), lAutore precisa
che il termine costruzione, che prima abbiamo segnalato essere
ambivalente, avendo anche il significato di interpretazione, attribuzione
di senso, ha appunto il significato di assegnazione di un senso a
qualcosa; luomo così costruisce una struttura, allinterno della
quale la sostanza delle cose prende forma e assume un valore. Kelly
precisa che la struttura non è intrinseca alle cose, ma è la singola
persona che la costruisce.
La caratteristica essenziale delle strutture di significato è lastrattezza,
almeno nel senso che tendono ad applicarsi a gamme di eventi con
determinate caratteristiche, piuttosto che agli eventi in quanto tali.
Nella costruzione dei significati la persona nota aspetti di una serie di
elementi che li caratterizzano e che, al contrario, non si rintracciano in
altri elementi. Così elabora costrutti di similarità e di contrasto.
Kelly fa notare come sia la similarità sia il contrasto siano
inscindibilmente connessi nello stesso costrutto, proprio perché la
funzione dei costrutti è quella di orientare lindividuo nel caos degli
eventi, stabilendo la possibilità di cogliere analogie e differenze.
Inoltre, lelaborazione dei costrutti non deve essere confusa con la
loro formulazione verbale. Il comportamento di una persona può basarsi su
numerosi raggruppamenti di equivalenze e differenze che non sono mai
comunicati in forma simbolizzata. Anzi, Kelly giunge ad affermare che
molti di questi costrutti fondamentali preverbali o non verbali fanno
parte dellambito della fisiologia, avendo a che fare con la digestione,
la secrezione ghiandolare, ecc. Questa posizione è molto originale e
caratteristica, sia perché apre la strada ad un lavoro di ricerca
interdisciplinare e addirittura transdisciplinare, pienamente coerente con
limpostazione deweyana, sia perché consente di cogliere la natura del
costruttivismo di Kelly, capace effettivamente di accogliere in sé
suggestioni provenienti da altre correnti di pensiero e da altre
discipline per inglobarle in un nuovo, più ampio sistema di riferimento.
Kelly precisa, poi, che il prodotto che emerge dal processo di
costruzione/interpretazione degli eventi è esso stesso un processo,
proprio come la persona vivente è un processo, senza fine. Ad illustrare
questo concetto lo studioso ricorre allanalogia con la musica e lattività
del musicista. Solo quando luomo fa lorecchio a melodie
ricorrenti nel flusso monotono dei suoni il suo universo comincia ad
apparire ai suoi occhi dotato di senso. Come un musicista, ogni persona
deve cogliere le frasi, le melodie della sua esperienza per estrarne
il senso.
Una volta che agli eventi sia stato conferito un inizio e una fine, una
somiglianza e un contrasto rispetto ad altri, diviene possibile anche
tentarne la previsione, allo stesso modo in cui si prevede che alloggi
seguirà un domani. Ciò che si prevede, in questo caso, non è che il
domani sarà un duplicato delloggi, ma che vi sono alcuni aspetti negli
eventi del domani che replicheranno quelli delloggi e che possono
essere previsti in maniera soddisfacente.
E importante notare, anche se appare ovvio e scontato, che le
possibilità di prevedere gli eventi, e, quindi, di coglierne il
significato in maniera valida dipendono dalla capacità di compiere le giuste
analogie e differenze. Si tratta sempre di approssimazioni, ma vale per i
costrutti personali ciò che vale nel ragionamento matematico, nel quale,
come afferma il detto proverbiale, non si possono sommare cavalli e
pecore; diversamente, cade ogni possibilità di attribuzioni di senso
adeguate e di previsione futura.
Il corollario dellindividualità, che segue nellesposizione di
Kelly (Le persone differiscono luna dallaltra nelle costruzioni
individuali degli eventi), specifica ulteriormente la sottolineatura
già implicita nel postulato fondamentale al riguardo delle modalità in
cui le singole persone anticipano gli eventi, gettando le basi per una
psicologia differenziale che renda conto effettivamente dei processi
individuali, piuttosto che della costruzione da parte dello psicologo di
raggruppamenti tra persone per analogia. Gli individui differiscono gli
uni dagli altri, non solo perché possono esservi state differenze negli
eventi che li hanno interessati, ma anche perché vi sono differenti
modalità di approccio ad essi.
Le differenze di approccio possono essere così ampie da permettere che
una persona attribuisca un senso fondamentale ad eventi che per unaltra
non presentano alcun rilievo. Tuttavia, mentre esistono differenze
individuali nella costruzione degli eventi, le singole persone possono
trovare aspetti comuni con altre, cogliendo i nessi tra la costruzione
delle esperienze fatte dal prossimo e quelle loro proprie. Non si
tratta di un processo automatico; al contrario, quando i processi di
identificazione culturale sono differenti, oppure laddove un individuo
smette di cercare il contatto con il prossimo, possono ritrovarsi a vivere
porta a porta, ma in mondi soggettivi totalmente differenziati.
Il corollario riguardante lorganizzazione dei costrutti (Ciascuna
persona si sviluppa in maniera peculiare per il suo orientamento nellanticipazione
degli eventi, poiché ogni sistema interpretativo (construction system)
abbraccia relazioni di tipo ordinale tra costrutti), la cui formulazione
risulta alquanto complessa, indica come le differenze nei costrutti
talvolta conducano a previsioni incompatibili, fenomeno osservabile da
chiunque abbia fatto esperienza dolorosamente di conflitti interiori. Luomo
ha bisogno di sviluppare modalità di anticipazione degli eventi che
superino le contraddizioni. Si tratta di un aspetto cruciale della teoria
dei costrutti personali.
Gli individui non differiscono soltanto nelle loro costruzioni degli
eventi, ma anche nelle modalità con le quali organizzano le loro
costruzioni. Una persona può risolvere i propri conflitti ricorrendo ad
un sistema di tipo etico. Unaltra può risolverli in termini di
auto-conservazione. La stessa persona può risolverli una volta in un modo
e poi in un altro, dipende dalla prospettiva in cui considera il proprio
passato e il proprio futuro.
A questo riguardo Kelly sottolinea nuovamente la natura personalistica
del processo, stavolta al riguardo non solo dei singoli costrutti, ma dei
sistemi di costrutti. I sistemi gerarchici in cui i singoli costrutti sono
organizzati sono anchessi a loro volta costruzioni personali. Anzi,
afferma Kelly, è proprio questa strutturazione sistematica che
caratterizza la personalità individuale, ancor più delle differenze nei
singoli costrutti.
Un sistema di costrutti si sviluppa e si muta a sua volta, non resta mai
fermo su se stesso, anche se è relativamente più stabile dei singoli
costrutti che lo compongono. Assume continuamente nuove sembianze. Questa
affermazione significa che la personalità a sua volta assume
continuamente nuove forme. Su questo si fonda la possibilità stessa della
psicoterapia, che può aiutare la persona in questa evoluzione e forse
realizzare importanti cambiamenti nello stile di vita individuale.
In sostanza, un sistema di costrutti implica il raggruppamento di elementi
in cui incompatibilità e incoerenze siano state ridotte al minimo, anche
se, naturalmente, non scompaiono mai del tutto. La sistematizzazione aiuta
lindividuo ad evitare previsioni contraddittorie nel corso degli eventi
che lo interessano.
Le relazioni tra i costrutti di un sistema sono di tipo ordinale. Un
costrutto può sussumerne un altro come proprio elemento, in due modi,
vale a dire estendendo il confine demarcato dal costrutto sussunto, oppure
astraendo da esso. Per esempio, il costrutto buono/cattivo può
sussumere, rispettivamente, tra laltro, i due estremi della dimensione
intelligente/stupido. In questo senso, buono includerebbe
tutto ciò che è intelligente, più altro che cade al di là del
costrutto intelligente/stupido. Cattivo includerebbe tutto
ciò che è stupido più altro che non è né intelligente,
né stupido.
Un esempio di astrazione del confine delimitato dal costrutto intelligente/stupido
potrebbe essere il costrutto valutazione/descrizione. In questo caso
il costrutto intelligente/stupido sarebbe sussunto come una
dimensione del secondo. Il costrutto stesso sarebbe identificato come un
tipo valutativo di costrutto e posto in contrasto con altri
costrutti come luce/buio, che possono essere considerati soltanto
descrittivi.
Allinterno di un sistema di costrutti possono essere presenti molti
livelli di relazioni ordinali, con alcuni elementi sovraordinati ad altri,
i quali a loro volta sono posti al di sotto di un terzo livello di
costrutti. Di più, le relazioni ordinali tra i costrutti possono
rovesciarsi con il passare del tempo. Per esempio, intelligente può
abbracciare tutto ciò che è buono insieme a tutto ciò che è valutativo
e stupido può significare ciò che è cattivo e descrittivo;
se, invece, è laltro tipo di strutturazione gerarchica ad essere
impiegato, intelligente potrebbe abbracciare il costrutto valutazione/descrizione,
mentre stupido significherebbe la dicotomia buono/cattivo. In
questo modo lindividuo organizza in un sistema i suoi costrutti,
adattandoli concretamente a gerarchie e ad astrazioni ulteriori, sempre
costruendo sistemi di relazioni ordinali tra costrutti, utili ad
anticipare gli eventi.
Questo corollario è, come sè detto, di estremo rilievo nelleconomia
della teoria dei costrutti personali. Come Kelly sottolinea, anticipando
al capitolo contenente lesposizione generale della sua psicologia il
contenuto più dettagliatamente esposto nel capitolo riguardante la sua
tecnica psicoterapeutica, che in base a questo corollario possono essere
interpretati i fenomeni patologici fondamentali, in primo luogo quello
dellansia.
I processi psicologici sono canalizzati rispetto allanticipazione degli
eventi, che è il fine fondamentale della vita mentale. Ma non è
semplicemente la certezza che luomo cerca per sé; se così fosse,
troverebbe grande godimento nel tic-tac continuo e ripetitivo di un
orologio. In realtà, luomo cerca di anticipare eventi di ogni genere.
Ciò significa che deve sviluppare un sistema di costrutti in cui ogni
futuro insolito possa essere anticipato nei termini di aspetti replicativi
del passato familiare.
Così capita che una persona debba decidere a un dato momento cosa fare
per rimodellare il suo sistema di riferimento. Può trovare limpresa
troppo ardua. Quanto potrebbe essere distruttivo per lui un nuovo sistema
di idee? A questo punto deve decidere tra la conservazione integrale del
sistema presente e la sostituzione delle sue parti più difettose.
Talvolta le sue anticipazioni di eventi saranno più valide se decide di
conservare il suo sistema; per questo in psicoterapia è frequente
incontrare resistenze da parte dei pazienti di fronte alla necessità di
cambiamenti ed il compito del terapeuta è anche quello di non forzare il
cambiamento sempre e comunque; daltra parte, Kelly sottolinea che la
resistenza non è dovuta soltanto ad unesigenza di coerenza,
specialmente con se stessi, perché non è la coerenza che da allindividuo
il suo posto nel mondo. Piuttosto, è il suo continuo tentativo di
anticipare lintero corso degli eventi e in questo modo di legarsi
ad essi che spiega i processi psicologici individuali. Se la persona tende
a preservare il suo sistema, è perché esso rappresenta una mappa
essenziale per le sue avventure personali, non perché è un isola di
significati autosufficienti in un oceano di eventi senza capo né coda.
Altrettanto importante nella struttura formale della psicologia di Kelly
è il corollario della dicotomia (Il sistema interpretativo di una
persona è composto da un numero finito di costrutti dicotomici).
La scelta di un aspetto della realtà in base al quale due eventi sono
repliche luno dellaltro comporta che, sulla stessa base, un altro
evento non sia, quasi per definizione, una replica dei primi due. La
scelta individuale determina sia ciò che sarà considerato simile sia
ciò che sarà considerato contrastante. Se si sceglie un aspetto per cui
A e B sono simili, ma in contrasto con C, è importante notare, sottolinea
Kelly, che è lo stesso aspetto di tutte tre, A, B, e C, che forma la
base del costrutto. Kelly specifica che esiste allora un aspetto di A, B.
e C, che si può indicare come z, rispetto al quale A e B sono simili e C
si colloca in una posizione di contrasto. Questa è una nozione molto
importante, sulla quale è costruita gran parte della psicologia dei
costrutti personali, i quali implicano la presenza non di due elementi
contrapposti , bensì di tre. In sostanza, ciò che Kelly propone è che
tutti i costrutti seguano questa forma basilare di tipo dicotomico. Allinterno
del suo particolare ambito di validità un costrutto indica un aspetto di
tutti gli elementi che giacciono entro di esso. Al di fuori dellambito
di validità questo aspetto non è individuabile. Di più, laspetto,
una volta notato, è dotato di senso solo perché forma la base della
somiglianza e del contrasto tra gli elementi nei quali è colto.
Un sistema di significati è composto interamente da costrutti di questo
genere. In esso non vè altro. La sua struttura organizzativa è
fondata su costrutti di costrutti, in ordine piramidale o interconnessi in
un sistema di relazioni ordinali. I singoli costrutti indicano un aspetto
degli elementi che giacciono allinterno del loro ambito di validità,
sulla base dei quali alcuni degli elementi sono simili ad altri ed alcuni
sono in contrasto. Nel suo aspetto minimale un costrutto è un insieme in
cui almeno due elementi sono simili tra loro e in contrasto con un terzo.
Devono esservi quindi almeno tre elementi, o di più, naturalmente, per
formare il contesto di un costrutto.
Il pensiero umano non è completamente fluido, segue alcune direttrici. Se
lindividuo vuole pensare sensatamente a qualcosa deve seguire una rete
di canali che ha tracciato egli stesso e solo collegando in modo diverso i
vecchi può crearne di nuovi. Queste canalizzazioni (i costrutti, appunto)
strutturano il suo pensiero e limitano il suo accesso alle idee degli
altri.
Kelly a questo punto, si rende conto di una possibile domanda: ogni
processo di pensiero è caratterizzato da questa struttura dicotomica? E
tenta di rispondere attraverso linterpretazione di alcune conversazioni
svolte nellambito di sedute terapeutiche, allargando poi il discorso al
linguaggio quotidiano. Lo studioso in sostanza afferma che il corollario
della dicotomia corrisponde ad alcuni principi della logica formale.
Inoltre, e questo è estremamente significativo, stabilisce unanalogia
tra il pensiero vivente e le procedure delle macchine pensanti, dei
cervelli elettronici, rivelandosi, anche sotto questo punto di vista, un
antesignano di percorsi di ricerca psicologica effettivamente sviluppatisi
nei decenni successivi; a questo riguardo, occorre anche notare come lanalogia
intuita tra i processi del pensiero umano e quelli del pensiero
artificiale non impedisca a Kelly di coglierne anche lirriducibile
differenza: la psicologia dei costrutti personali, con la sua enfasi
sulla natura dicotomica dei costrutti che canalizzano i processi
psicologici, è in pieno accordo con questa tendenza del pensiero
scientifico. Ma la teoria dei costrutti personali non intende perdere di
vista la formazione prematematica dei costrutti. Una macchina che
seleziona, non importa quanto sia complessa, non è una macchina che pensa
fintanto che dobbiamo selezionare i dati da introdurvi dentro. Insomma, il
pensiero umano, rispetto a quello artificiale, ha lirriducibile
differenza della libertà, si può legittimamente dire, di scegliere i
dati significativi per lelaborazione dei suoi costrutti (Kelly,
1955, p. 64).
Passando al cosiddetto corollario della scelta (La persona
sceglie per se stessa, in un costrutto dicotomizzato, quelle alternative
attraverso le quali ha la maggiore possibilità di estendere e di
definire, nel sistema, le anticipazioni di eventi), il nostro precisa
che ogni qual volta una persona si confronta con lopportunità di
compiere una scelta, tende a fare quella che sembra favorevole a fornire
la miglior base per anticipare gli eventi successivi. In questo senso lalternativa
fondamentale è tra sicurezza ed avventura, a seconda dellampiezza dellorizzonte
individuale. Si possono avere vedute piuttosto rigide, e rivolgere allora
lattenzione alla definizione netta del proprio sistema di costrutti.
Diversamente, se si tollerano incertezze e flessibilità, si può ampliare
la prospettiva personale e sperare, così, di estendere il raggio di
previsione del sistema di costrutti. In ogni caso si tratta di una
decisione assunta attraverso unelaborazione mentale.
Secondo Kelly, il sistema di costrutti individuale è composto da
costrutti dicotomici, ma, allinterno del sistema di dicotomie, la
persona costruisce la sua vita sulluna o sullaltra delle alternative
rappresentate da ciascuna dicotomia. Ciò significa che queste dicotomie
hanno un senso valoriale. Alcuni valori sono prettamente transeunti e
rappresentano la semplice convenienza del momento. Altri sono molto
stabili e rappresentano principi-guida; anche questi ultimi non sono
necessariamente intellettualizzati ad un alto grado, e possono apparire,
anzi, preferenze di tipo appetitivo.
La scelta, comunque, coinvolge il soggetto stesso nella selezione. Anche
se si tratta di nientaltro che di unipotesi temporanea, la persona
si coglie coinvolta in un processo di trasformazione orientato dagli
eventi scaturiti dalla sua scelta. In qualche caso si tratterà allora di
svolte esistenziali vere e proprie, in altri di semplici accostamenti a
destra o a sinistra.
Il carattere dicotomico dei costrutti e delle scelte valoriali conseguenti
impedisce ogni ambiguità. Il nero non può essere bianco;
ciò non impedisce di cogliere una certa gradualità ed anche una sorta di
relativismo; afferma con efficacia Kelly, che in molti punti del suo
libro principale si dimostra scrittore felice e piacevole: Tra due
oggetti, uno può essere più nero dun altro; ma laltro a sua volta
non può essere anchesso più nero del primo (Kelly, 1955, p. 66).
Non bisogna daltro canto dimenticare che i costrutti e gli elementi che
li costituiscono non sono oggetti statici, ma processi; di conseguenza si
deve riconoscere il carattere procedurale e diacronico delle scelte che ne
sono quasi la concretizzazione pratica ed esistenziale.
Il carattere delle scelte, inoltre è orientato non soltanto allanticipazione
di singoli eventi specifici, ma ad ampliare la capacità di previsione
degli eventi in generale; ciò significa, peraltro, che le scelte non
orientano la previsione degli eventi nei dettagli, bastando una sorta di
previsione di massima (lesempio di Kelly è che si va a pesca senza
sapere di preciso cosa si farà momento per momento e quali pesci si
pescheranno). A questo riguardo, Kelly aggiunge che la scelta è orientata
ad unulteriore elaborazione del sistema di costrutti, prima ancora che
degli eventi concreti, elaborazione che può rivolgersi ad unestensione
o ad una definizione più specifica del sistema stesso o di singoli
costrutti, o ad entrambe; in ogni caso si tratta sempre della ricerca di
un significato più pieno delle esperienze della vita.
Le scelte dellindividuo devono poi essere considerate non solo
singolarmente, nella loro specificità, ma nel più ampio contesto della
loro globalità. Ogni singola scelta è inserita in una rete di
connessioni con altre scelte ed ogni cambiamento specifico influenza non
solamente una scelta, ma lintera rete. Spesso, queste connessioni non
sono completamente consapevoli, anzi, in molti casi lo sono solo in minima
parte e talvolta non lo sono affatto; occorre, perciò, andare oltre la
dimensione meramente intellettuale delle scelte e dei costrutti, per
andare più in profondità. Kelly specifica, inoltre, che questo
corollario consente di superare le aporie delle psicologie dello
stimolo-risposta, della motivazione ecc., in quanto i concetti di
costrutto dicotomico e di scelta sono, a suo avviso, sufficienti per
rendere conto, nella loro dimensione di processi, delle dinamiche della
condotta e del pensiero individuali, senza dover ricorrere ai concetti di
piacere, ricompensa, bisogno e soddisfazione che
sembrano guidare dallesterno lazione di esseri altrimenti inerti.
Il corollario seguente è quello dellambito di validità dei
costrutti. Un costrutto è valido soltanto per lanticipazione di una
gamma finita di eventi. Nessun costrutto può avere una validità
indefinita. In realtà, ha un centro dapplicazione, che Kelly definisce
con il termine geometrico fuoco, ed un ambito destensione e di
applicabilità. Per esemplificare, lideatore della psicologia dei
costrutti personali ricorre al costrutto rispetto/spregio, che per
qualcuno può essere applicabile ad una vasta gamma di relazioni
interpersonali, e per altri, invece, solo a contesti, per esempio, di tipo
giudiziario (il rispetto della corte, del giudice, di chi ha autorità).
In queste differenze agiscono, di nuovo, le scelte personali; in generale,
comunque, ogni costrutto ha unapplicabilità ben definita, che può
variare in estensione, ma non superare mai determinate ampiezze.
Altrimenti, lo scotto da pagare da parte del singolo individuo è linadeguatezza
delle previsioni fatte con luso di un determinato costrutto, derivante
dallirrilevanza di questultimo rispetto al campo dapplicazione.
Kelly fa, tuttavia, notare al lettore che l irrilevanza non
vuol dire contraddizione vera e propria. Se nella logica formale le
dicotomie sono indicate nettamente come A e non-A, nella psicologia dei
costrutti personali A è circondato da una zona intermedia, si può dire,
che non è affatto soltanto una negazione di A, ma una zona di confine.
Questa impostazione pone molta attenzione e si mostra molto sensibile
alla soggettività dei processi di applicazione dei costrutti; le
dicotomie che li costituiscono sono sempre frutto dellesperienza
individuale e non si può confondere la rilevanza e lappropriatezza
logica dei concetti con la rilevanza e lappropriatezza dei costrutti
elaborati personalmente dai singoli. Gli elementi di contrasto e di
somiglianza presenti nei costrutti devono sempre essere riferiti al
sistema di riferimento della persona e non al senso comune o al linguaggio
convenzionale.
Su questo piano possono esservi ampie zone dombra, ricche di
contraddizioni inespresse, nei sistemi di costrutti del singolo individuo.
Kelly ricupera e apprezza le intuizioni di Freud al riguardo, riconoscendo
lutilità pratica della massima freudiana, secondo la quale lanalista
deve cercare di comprendere il paziente alla luce di ciò che non dice,
piuttosto che di ciò che riesce ad esprimere.
A questo
corollario segue il cosiddetto corollario dellesperienza (Il sistema
interpretativo della persona varia a seconda di come in momenti successivi
costruisce le repliche degli eventi), con il quale lo studioso
specifica che la manifestazione successiva degli eventi nella vita induce
la persona a sempre nuove costruzioni e interpretazioni, ogni volta che
accade qualcosa di inaspettato. Questa capacità di mantenere flessibile
ed aperto il sistema di costrutti è lunica garanzia per conservare il
contatto con la realtà delle cose, e quindi si può ben vedere a questo
punto come lapparente soggettivismo di questa visione dei processi
mentali, continuamente mutevoli e plastici, in fondo sia invece una
costruzione posta a difesa del contatto con la realtà.
Levolversi degli eventi costringe lindividuo ad un continuo
processo di validazione del proprio sistema di costrutti, proprio come
accade nel lavoro dello scienziato. Per questo Kelly pone laccento più
volte sulle analogie tra il lavoro dello scienziato e la vita della mente
umana, di ogni uomo, e parla addirittura delluomo come scienziato (man
as the scientist).
La validazione sostanzialmente rappresenta un processo di assestamento
del sistema di costrutti individuale, delle sue caratteristiche
strutturali. La sua costruzione è, infatti, una sorta di processo di
raffinazione fatto di astrazioni e generalizzazioni, un modo di guardare
agli eventi nella loro somiglianza con altri e non prendendoli ciascuno
per sé, senza collegamenti. Queste caratteristiche di somiglianza e di
regolarità emergono nel processo di costruzione del sistema.
I mutamenti nella struttura del sistema non sempre vanno nella direzione
di un miglioramento, tuttavia, è un dato di fatto che i sistemi di
costrutti si trasformano con il passare del tempo. Ed è proprio il tempo
la dimensione fondamentale in cui sono immersi i costrutti stessi. Nella
replicazione degli eventi, quando i nuovi si aggiungono alle registrazioni
di quelli passati, la persona ha lopportunità di riconsiderare i
criteri sulla base dei quali il passato si lega al presente. In concreto,
gli eventi nuovi sono ciascuno a se stante; solo lastrazione consente
allindividuo di cogliere gli aspetti replicativi degli eventi stessi.
Con questo corollario Kelly risponde alla domanda filosofica circa
la natura dellesperienza; la sua risposta è che lesperienza è
fatta dei processi di costruzione degli eventi nel tempo. Non è soltanto
una mera successione di eventi; due persone possono assistere allo stesso
evento e luna trarne impressioni fortissime, mentre laltra lo
dimentica in poco tempo. Ciò è dovuto alla maggiore o minore
significatività che quellevento ha nel sistema di riferimento di
ciascuno dei due.
Il corollario pone laccento anche sul fatto che è la scoperta di
temi ricorrenti negli eventi che accadono ad arricchire lesperienza
individuale. Solo quando luomo comincia a vedere un certo ordine nella
sequenza degli eventi, comincia anche la sua esperienza di essi.
Con questo corollario, Kelly giustifica anche la sua scelta di non
utilizzare più il concetto di apprendimento, tipico della
psicologia americana contemporanea; secondo questo studioso lapprendimento
non è una classe speciale di processi psicologici; è un sinonimo per
indicare ciascuno e tutti i processi psicologici. Non si tratta di
qualcosa che avviene qualche volta nella vita dellindividuo; è ciò
che la caratterizza come persona innanzitutto. In un certo senso e
paradossalmente, Kelly afferma che, proprio per dare al concetto di
apprendimento la sua giusta importanza nelleconomia dei processi
mentali e del discorso psicologico è necessario eliminarlo dalla
teorizzazione psicologica come capitolo a se stante e metterlo in
circolazione come sottofondo di tutta la vita mentale umana. In questo
modo, si accentua limportanza dellapprendimento attraverso il
superamento di una sua considerazione specifica e settoriale.
Costruendo gli eventi (e tenendo in considerazione sempre il duplice
significato di costruire in questa teoria), diviene possibile
anticiparli cogliendone le regolarità; lo stesso sistema di costrutti
deve essere dotato di regolarità. La caratteristica essenziale
della regolarità è la ripetizione, ma non quella di eventi identici,
ovviamente, poiché in tal caso non si potrebbe nemmeno parlare
propriamente di evoluzione nel tempo, la regolarità trasformandosi quasi
in immutabilità; Kelly intende la regolarità di alcune
caratteristiche degli eventi che possono essere astratte da ciascuno di
essi e applicate attraverso il tempo e lo spazio. Con una metafora
poetica, Kelly illustra il concetto affermando che costruire/interpretare
gli eventi è ascoltare le melodie di temi ricorrenti che si riverberano
attorno a noi (Kelly, 1955, p. 76).
In ciò consiste essenzialmente ogni tipo di apprendimento della
psicologia tradizionale. Il soggetto dirige i suoi processi di
apprendimento alla ricerca di questi temi ricorrenti. Tentativi e
rinforzi non sono altro che segmenti dellesperienza che comincia
ad apparire dotata di senso, senso che si può dire rappresenti il
prodotto di un apprendimento riuscito. Quando un soggetto, in un
esperimento sullapprendimento non riesce a soddisfare le aspettative
dello sperimentatore, sarebbe inappropriato dire semplicemente che non
ha imparato; piuttosto, si dovrebbe dire che ciò che il soggetto ha
imparato non è ciò che lo sperimentatore si aspettava.
Il corollario sulla modulazione dellesperienza (La
variabilità in un sistema interpretativo personale è limitata dalla
permeabilità dei costrutti, nellambito della gamma di validità dei
quali si collocano le varianti) indica che i sistemi di costrutti
personali sono composti di relazioni complementari sovraordinate e
subordinate. I sistemi subordinati sono determinati da quelli
sovraordinati e collocati nellambito di una loro giurisdizione.
Un costrutto è, allora, permeabile e ammetterà nel suo ambito di
validità nuovi elementi che non sono ancora costruiti/interpretati allinterno
della sua struttura. Esistono, naturalmente, gradi relativi di
permeabilità dei singoli costrutti e dei sistemi di costrutti.
Kelly specifica che, nel suo linguaggio, dire che un costrutto sia
permeabile non vuol dire che sia debole, inconsistente, tenue. Può al
contrario essere definito molto rigorosamente, avere una tendenza limitata
al cambiamento ed essere fortemente legato al sistema personale. La
permeabilità di un costrutto si riferisce solamente alla caratteristica
di plasticità sua propria, vale a dire alla capacità di inglobare nuovi
elementi, anche se Kelly ammette che la loro assimilazione può alterare
la struttura del costrutto. Tuttavia, proprio questa elasticità consente
al costrutto permeabile di essere dotato di una caratteristica indicata in
inglese con il termine resiliency, che in italiano è impiegata
soltanto in fisica, per indicare la capacità dei materiali di sopportare
le sollecitazioni esterne; la permeabilità garantisce, insomma, secondo
Kelly, la resilienza, vale a dire la stabilità dei costrutti,
invece che la loro labilità. Inoltre, ricorrendo ad unanalogia di
stampo epistemologico, lo studioso della Ohio University afferma che un
costrutto permeabile differisce da uno im-permeabile come una teoria
scientifica differisce da unipotesi da verificare, la quale devessere
formulata in modo rigoroso per impedire dubbi sulla sua effettiva
verifica, mentre una teoria rimane aperta ad aggiustamenti e variazioni.
I costrutti che si sostituiscono ad altri si possono considerare come
varianti di questi ultimi. In pratica, specialmente nel suo lavoro
clinico, Kelly si avvide del frequente apparire di costrutti di
transizione che permettevano ai pazienti di passare da un sistema
inefficace e fonte di disturbi mentali a sistemi di riferimento più
validi, facendo leva proprio su quelle parti dei loro sistemi che
presentavano la caratteristica della permeabilità, come sopra descritta.
Un altro corollario è quello della cosiddetta frammentazione: La
persona può in momenti successivi impiegare una varietà di sottosistemi
interpretativi che sono sul piano inferenziale incompatibili tra loro.
Per Kelly i costrutti nuovi non sono sempre e necessariamente derivazioni
dirette dei vecchi. Ciò vale sia nei casi di profonde riformulazioni dei
sistemi individuali, sia nei casi quotidiani in cui si constata unincoerenza
nel comportamento in situazioni diverse di una stessa persona. Le
incoerenze riscontrate ad un livello, possono essere assorbite rispetto ai
sistemi di riferimento sovraordinati.
Per conoscere bene una persona, quindi, occorre studiare in profondità
quale sia il suo sistema di riferimento reggente; cercare di analizzare
singole parti della sua condotta o personalità risulta in definitiva
alquanto improduttivo. Kelly su queste basi esprime perciò molta
cautela nei riguardi delluso dei metodi di studio dellindividuo che
si fondano su strumenti di analisi statistica, con i quali si compara il
singolo con gruppi determinati di persone secondo un criterio.
Molto significativa ed interessante è la discussione che Kelly propone ai
suoi lettori intorno al problema della coerenza personale; essa è a ben
guardare un ideale certamente auspicabile, ma poco produttivo sul piano
psicologico e psicoterapeutico. Cosa è coerente, rispetto a che cosa?,
si chiede Kelly.
La sua risposta è che, almeno in parte, coerenza ed incoerenza sono
etichette soggettive, nel senso che ogni persona ha una sua concezione
delluna e dellaltra ed agisce di conseguenza, coerentemente
con questa sua personale visione delle cose. Ciò va, però, riferito al
postulato fondamentale, che vuole anche la coerenza riferita ad una valida
capacità di anticipare gli eventi della vita.
In questa
accezione, allora, la coerenza dei costrutti personali è strettamente
legata alla loro permeabilità. Costrutti permeabili sono in grado di
assorbire entro certi limiti incoerenze che possono servire allindividuo
per anticipare positivamente gli eventi. Per questo obiettivo è
necessario che i costrutti permeabili siano ben definiti, altrimenti lo
scotto da pagare è la percezione di una dolorosa incoerenza. Viceversa,
costrutti impermeabili si rivelano altrettanto inadatti a sopportare prove
e mutamenti, come è evidente nel trattamento di pazienti nevrotici. In
generale, linsuccesso nella conservazione della coerenza comporta un
irrigidimento della vita mentale complessiva e la riduzione dei costrutti
a forme semplificate di tipo quasi infantile.
La psicologia dei costrutti personali, nella sua ambizione di
rappresentare ed abbracciare lintero campo della ricerca psicologica e,
quindi, di presentarsi come una psicologia generale e della personalità
in tutti i suoi aspetti, dedica ampio spazio anche ai fenomeni di
psicologia sociale e, in particolare, ai processi e alle relazioni
interpersonali. Anche in questo caso, tuttavia, anziché proporre la
trattazione degli aspetti relativi in maniera separata e indipendente,
come avviene nelle presentazioni tradizionali, che ne fanno vere e
proprie psicologie a se stanti, Kelly raggruppa i fenomeni
relazionali nella sua teoria complessiva, facendone loggetto di un
corollario derivante dal postulato fondamentale. Secondo questo
corollario, detto, con un neologismo, della comunabilità (commonality),
nella misura in cui una persona impiega uninterpretazione dellesperienza
che è simile a quella impiegata da unaltra persona, i suoi processi
psicologici sono simili a quelli dellaltro).
Secondo questa teoria, è possibile che due persone, coinvolte negli
stessi eventi reali, ne facciano esperienze differenziate, perché i loro
processi di costruzione sono differenti (cfr. sopra, quanto detto a
proposito del corollario dellindividualità). Il corollario della comunabilità
è, in qualche modo, simmetrico rispetto a quello dellindividualità,
nel senso che, se due persone impiegassero la stessa costruzione dellesperienza,
i loro processi psicologici sarebbero affini, quasi una duplicazione luno
dellaltro. Questaffermazione non deve essere, tuttavia, intesa nei
termini, assai simili, delle psicologie stimolo-risposta, afferma
Kelly, ponendo in rilievo che lesperienza a cui egli si riferisce è
essa stessa un processo ed una costruzione.
In questo modo è possibile offrire una spiegazione adeguata della
possibilità che due persone agiscano e pensino in maniere molto simili,
pur avendo vissuto percorsi esistenziali, comè inevitabile,
estremamente vari; non sono i fatti concreti che costituiscono lesperienza
di una persona, dal punto di vista psicologico, ma i modi con i quali li
costruisce. La somiglianza non è tra eventi reali, ma nei processi di
costruzione/interpretazione di essi. Kelly precisa, in effetti, che
sarebbe improprio anche questo modo di esprimersi: sul piano
fenomenologico, infatti, non è possibile che due persone possano avere
gli stessi processi psicologici e le stesse costruzioni/interpretazioni di
eventi. Ciò non sarebbe, sulla base del suo stesso corollario,
realistico. Il suo significato è che, nella misura in cui interpretiamo
le costruzioni di due persone come similari, possiamo prevedere che i loro
processi psicologici possono anche essere interpretati come similari.
A questo riguardo Kelly specifica ulteriormente il suo punto di vista.
In primo luogo, la misura della somiglianza e della differenza è sempre
parziale; dire che Giacomo è diverso da Giovanni non vuol dire che
Giacomo e Giovanni non hanno assolutamente nulla in comune; e lo stesso
vale nel caso inverso, affermando che i due sono simili.
Parlando, poi, della costruzione individuale dellesperienza, Kelly
specifica ulteriormente che la somiglianza non è da cogliere sul piano
storico-biografico, ma sul piano del modo in cui si selezionano gli eventi
significativi (Kelly usa lespressione stock-taking per indicare
il processo a cui si riferisce, quasi uno stoccaggio dellesperienza).
Inoltre, non è nemmeno necessario che le interpretazioni/costruzioni di
eventi siano fortemente verbalizzate. Anzi, secondo questo studioso è
possibile il caso di costruzioni di eventi psicologicamente simili,
descritte dai singoli interessati con parole differenti, e viceversa,
quello di parole analoghe per indicare processi interpretativi alquanto
distanti fra loro.
Con questo corollario Kelly reputa di aver fornito anche uninterpretazione
psicologica dei fenomeni culturali; in senso psicologico una cultura
è un insieme organico di modi simili di costruire e anticipare gli eventi
che i membri di un gruppo adottano e mettono in comune. Da questa
prospettiva, le cosiddette aspettative sociali possono anchesse
ricondursi ad analogie nelluso di costrutti interpretativi della
realtà, in particolare esse possono essere intese come anticipazioni
di eventi ai quali i singoli possono adattarsi e sulle quali stabilire
la propria condotta.
Lultimo corollario della teoria di Kelly, nella sua ossatura
essenziale, è quello della cosiddetta socialità: Nella
misura in cui la persona riesce a interpretare i processi costruttivi di
unaltra, può svolgere un ruolo in un processo sociale che coinvolge laltra
persona.
Kelly osserva con perspicacia che la psicologia sociale e le correnti
interpretazioni culturalistiche non spiegano sufficientemente i
processi di sviluppo, il progresso delle società, che non sono
entità statiche, ma dinamiche. Somiglianze o differenze nello sfondo
culturale non giustificano linstaurarsi o il venire meno dellarmonia
sociale. Non basta avere una comune visione della cose, ma anche la
disponibilità a metterla in comune, a condividerla, ad accettare quelle
degli altri. Di questa accettazione Kelly fa uno specifico corollario,
affermandone limprescindibilità ai fini di un giusto ordinamento della
vita sociale. La psicologia dei costrutti personali riconosce che la base
dellinterazione sociale è il riconoscimento degli sforzi che gli altri
fanno nella costruzione personale della propria esperienza e che la
psicologia sociale deve essere una psicologia della comprensione
interpersonale, non semplicemente una psicologia della comprensione comune
di singoli gruppi o popolazioni.
Molto importante è pure laffermazione che esistono differenti
livelli nella costruzione personale del pensiero degli altri. Kelly, per
spiegarsi, ricorre a vari esempi, come quello del traffico
automobilistico, in cui i singoli guidatori anticipano il comportamento
degli altri sulla base di pochissimi elementi, tralasciando tutti quelli
non necessari rispetto allo scopo della guida; questo esempio è molto
utile per comprendere il legame inscindibile presente, nella terminologia
usata da Kelly, tra interpretazione, costruzione e anticipazione degli
eventi.
La comprensione dellaltro come comprensione dei suoi processi di
costruzione della realtà e come anticipazione del suo modo di pensare e
di agire è alla base di tutte le relazioni interumane complesse, come
quelle matrimoniali o quelle psicoterapeutiche. La profondità della
comprensione interpersonale consente allindividuo sia di stabilire un
rapporto armonico tra le persone sia di agire efficacemente allinterno
del proprio gruppo.
Lintera gamma delle relazioni interpersonali può essere vista, in
sostanza, secondo la psicologia dei costrutti personali, come linsieme
delle modalità di comprensione, adattamento e anticipazione del pensiero
e della condotta altrui. Kelly parla, in proposito, di assunzioni di
ruolo, intendendo con il termine ruolo modelli di comportamento
(non statici, ma dinamici) che derivano dalla comprensione che lindividuo
sviluppa sul modo in cui gli altri pensano e agiscono. In un certo senso,
afferma Kelly, un ruolo è la posizione che si può ricoprire in un gruppo
senza attendere segnali espliciti per orientare il proprio comportamento.
Ciò significa che il ruolo sociale è strettamente legato ai costrutti
personali dellindividuo, al modo in cui, globalmente, egli concepisce
la propria collocazione sociale, per quanto ridotta, frammentaria o
distorta possa essere.
Il ruolo sociale, inoltre, non è una realtà statica, ma dinamica, da
cogliere come un processo interattivo continuo con gli altri, con i ruoli
degli altri. Da ciò consegue che non basta lelaborazione personale,
affinché un ruolo sociale si sviluppi compiutamente, ma occorre anche che
gli altri membri del gruppo sviluppino i propri e che ciascuno costruisca
un proprio modo di vedere il ruolo degli altri.
Unulteriore conseguenza è che possono verificarsi situazioni di
difficoltà, incomprensione, nonché di vera e propria patologia, qualora
la comprensione non sia reciproca. La reciprocità non significa,
comunque, uniformità. In termini di costrutti, è possibile una relazione
di gruppo anche senza che i sistemi di costrutti individuali siano simili.
Ciò è molto importante per spiegare i processi dinterazione tra
psicoterapeuta e paziente, consentendo una riformulazione dei concetti
freudiani di transfert e controtransfert. Per essere in grado di
comprendere gli altri occorre molto più che una somiglianza nel modo di
pensare. Per vivere insieme in armonia, ognuno deve comprendere laltro,
ma ciò è diverso dal dire che ciascuno debba comprendere le cose allo
stesso modo dellaltro e questo è un punto molto delicato in tutte le
relazioni interpersonali. Per esemplificare le proprie affermazioni, Kelly
ricorre alle relazioni tra i sessi: la possibilità di una vita
mirabilmente armoniosa tra uomo e donna, pur essendo per natura portati a
vedere il mondo in modi diversi, testimonia che la comunanza di vedute è
solo un elemento particolare nelleconomia delle relazioni tra persone.
E solo il caso, in questa sede, di ricordare come Kelly proceda da
queste sue affermazioni a definire i fenomeni di leadership allinterno
dei gruppi. La psicologia dei costrutti personali si presenta
effettivamente come una teoria onnicomprensiva, in grado, almeno sul piano
formale, di abbracciare lintero panorama delle discipline psicologiche,
con notevoli propensioni alla dimensione inter e transdisciplinare,
seguendo anche sotto questo riguardo lo spirito ed il metodo della
filosofia di Dewey.
In conclusione, si può forse legittimamente affermare che due sembrano
essere le linee ispiratrici del lavoro di Kelly negli anni Cinquanta: da
un lato, il prevalente ed esplicito richiamo, appunto, allo strumentalismo
presente nella cultura americana del tempo, peraltro in un periodo in cui
la psicologia era già sotto legemonia della scuola behavioristica e,
quindi, con una presa di posizione ferma da parte di Kelly in direzione di
un modello di ricerca psicologica alternativo; da un altro lato, la
teoria di Kelly appare in grado, forse più delle altre espressioni della
psicologia nordamericana, di dialogare anche con le scuole psicologiche di
matrice europea, grazie allattenzione e alla sensibilità verso i
problemi sollevati soprattutto dalle scuole fenomenologiche.
Si può accennare soltanto, in questa sede, ma meriterebbe una più
approfondita discussione, al fatto che la psicologia di Kelly appare a
tratti, specialmente nelle parti in cui lo studioso affronta i problemi
della psicoterapia e del role-playing, avvicinabile anche ad indirizzi
legati in vario modo allesistenzialismo ed alla psicologia umanistica;
daltra parte, nellopera principale di Kelly, sono presenti in più
luoghi riferimenti alle posizioni di Allport e di Rogers, riferimenti che
non sono mai critici ed, anzi, in genere esprimono la convinzione dello
studioso di unaffinità parziale tra la sua teoria e aspetti
particolari dellopera dei due psicologi citati.
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