|
L'Albero della genitorialità
di Anna D'Andretta |
l Premessa
Un
giorno dinverno, quando gli alberi sono ricamati dalla neve e la luce intensa
abbaglia, un salice ed una betulla, divisi dalle acque di un fiume, cominciarono a
conversare.
Entrambi
sapevano di conoscersi, ma non si riconobbero e, pur parlando lo stesso linguaggio, quello
del tempo passato, sembrava che non si comprendessero.
Dalle
loro conversazioni emergevano fierezza e sicurezza, cultura e raffinatezza, talvolta anche
il desiderio di scrollarsi di dosso ciò che appesantiva i loro rami.
Avevano
interiorizzato due diversi modi di affrontare lesistenza, ma erano accomunati dal
desiderio di proseguirla insieme. Il salice, docile nellaspetto, aveva imparato a
curvarsi nellattesa che il vento passasse, per evitare che i rami venissero spezzati
e per ritornare alle proprie radici. La betulla, invece, alta ed imponente, era abituata a
sfidare, svettante, i rigori del tempo più inclemente.
Luno
e laltro non erano indifferenti alle ingiustizie, né avevano scelto il compromesso
come modus vivendi.
Erano,
nonostante il modo diverso di intenderla, accomunati da una profondità pregnante che li
spingeva a rimirarsi nelle acque del fiume per riconoscersi e riprendere a comunicare.
|