La Mediazione PedagogicaLiber Liber

L’Edizione critica, un’opera davvero importante
di  Giacomo Cives

E’ quasi un paradosso che l’opera principale della pedagogista che per così gran tempo è stata "snobbata", svalutata, avversata come personaggio considerato culturalmente carente dalla più gran parte della pedagogia accademica in Italia, al di là delle divisioni ideologiche, veda ora quello che non si è normalmente realizzato per la nostra produzione di scienze dell’educazione, anche più autorevole: una minuziosa, scrupolosa, accuratissima anche nella sua veste grafica edizione critica.

Ci riferiamo a quella de Il Metodo della Pedagogia Scientifica di Maria Montessori, ora apparsa per iniziativa generosa e coraggiosa dell’Opera Nazionale Montessori, avviata su una proposta intelligente di Remo Fornaca, coordinata con la consulenza di chi scrive, curata effettivamente con straordinaria precisione e intelligenza da Paola Trabalzini, con la valida collaborazione, con la sua guida e per alcune parti, da Carlotta Padroni e Vittoria Scanavino.

Intendiamoci, non è che la Montessori non avesse le carte in regola anche con l’Università, con la sua libera docenza in antropologia, con i suoi corsi liberi e le sue ricerche in ambito universitario e per il suo insegnamento per incarico del romano Istituto Superiore Femminile di Magistero. Ma il suo ambiente di formazione positivistico e naturalistico, il suo tono ispirato e anticonformista e soprattutto la sua grande fede nel bambino "padre dell’uomo" da rendere sempre più libero attraverso la proposta di un adatto ambiente, adatto alla sua operatività intelligente e autoeducazione, l’avevano resa indigesta, e avevano ispirato la dominante avversione verso di lei.

Ma oggi l’affermazione della Montessori è travolgente e mondiale, la complessità del suo pensiero appare sempre più sorprendente, la sua proposta educativa risulta sempre più aperta e precorritrice rispetto a recenti correnti culturali, dal neoevoluzionismo al cognitivismo e alla psicoanalisi, e rispetto al futuro, e la ricchezza della sua pedagogia (e non solo metodologia) è sempre più riconosciuta ormai anche nell’ambito della nostra Università: basti fare ad esempio i nomi di Remo Fornaca, Mauro Laeng, Franco Frabboni, Nando Filograsso, Franco Pinto, Clara Tornar, Valeria Paola Babini.

L’edizione critica, registrando le varianti de Il Metodo della Pedagogia Scientifica (ora vistose, di interi capitoli sostituiti e aggiunti, ora minute, di punteggiature e nomenclature) delle edizioni del 1913, del 1926, del 1935, del 1950 rispetto a quelle del 1909, aiutando a consultare l’opera con tavole sinottiche e indici dei nomi e delle opere citate, proponendo una guida alla sua interpretazione e al suo uso nella introduzione con la presentazione di De Santis, la premessa di Laeng, i saggi di Cives, Scocchera, Trabalzini, consente di eseguire lo sviluppo del pensiero montessoriano in un quarantennio cruciale per la storia culturale e civile d’Europa.

Vi è così il suo richiamo alle opere via via da lei prodotte, fino a La mente del bambino. Mente assorbente, e l’eco degli sconvolgenti passaggi politici, dall’età liberale a quella delle dittature e delle guerre mondiali (in cui la Montessori fece sentire la sua voce alta di difesa della pace) a quella finalmente della democrazia.

Ecco perché chi scrive considera la realizzazione dell’edizione critica de Il Metodo della Pedagogia Scientifica della Montessori, cui si onora di aver partecipato, un’opera davvero importante e non nel solo quadro italiano.

 

wpeD.jpg (2693 bytes)