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Integrazione scolastica: uno sguardo allEuropa.
di Enzo Magazzini |
4. Gli Accordi di Programma
A
partire dagli anni Settanta sono stati effettuati diversi passi in avanti per favorire
l'integrazione dei disabili; soprattutto in ambito scolastico. E' cresciuta la
sensibilità dell'opinione pubblica, è migliorata la preparazione specifica degli
operatori scolastici e non, sono state varate norme di garanzia e di tutela. E' mancata
però un incisiva azione di coordinamento volta a stabilire una rete di collegamenti, ed i
progressi, se pur realizzati in ciascun ambito non hanno garantito una protezione adeguata
alla persona in difficoltà. La costituzione di molteplici gruppi interistituzionali ha
favorito la consapevolezza dell'opportunità e della necessità di un raccordo e la
Legge-Quadro prevede la stipula di intese o accordi di programma a vari livelli.
La
nuova fase dovrà essere caratterizzata dal recupero di un'azione organica che coinvolga
in maniera sistematica le famiglie, gli Enti, gli operatori dei vari settori per favorire
il benessere complessivo delle persone affette da minorazioni. Si può quindi affermare
che l'integrazione del disabile passa per l'interazione dei servizi.
La
disabilità è un problema sociale complesso che può essere correttamente ed
efficacemente affrontato solo con interventi contestuali da parte delle istituzioni che se
ne occupano a vario titolo: gli Enti Locali (Comune, Provincia, Regione) per l'aspetto
assistenziale, l'ASL per l'aspetto diagnostico e terapeutico, la Scuola per l'aspetto
formativo e didattico.
La
C.M n. 339/92 insiste sulla necessità di una "continuità orizzontale" come
"ecosistema formativo" tra scuole ed enti territoriali, auspicando la
formalizzazione del rapporto tramite la stipula di apposite intese, soprattutto per gli
alunni in situazioni di handicap.
Presupposti
e considerazioni dell'accordo sono:
-
L'autonomia delle parti contraenti
-
La condivisione dello stesso fine
-
La definizione dei ruoli e dei compiti
-
La complementarità degli interventi
Il
fine non è soltanto quello di garantire l'organicità dell'azione, ma anche consentire
un'utilizzazione razionale delle risorse ed impegnare formalmente le istituzioni
coinvolte.
Sarebbero
numerosi gli aspetti ancora da definire per quanto concerne l'integrazione degli alunni
disabili in Italia, ma la loro analisi comporterebbe l'esposizione di un lavoro lungo ed
articolato. E indubbio che numerosi sono stati i passi fatti in merito
all'integrazione, già a partire da una normativa quasi assente o appena accennata sul
problema fino ad arrivare alla costituzione di una vasta ed articolata normativa sui
disabili. Si è visto come risulti di fondamentale importanza impostare rapporti di
collaborazione con tutte le istituzioni presenti sul territorio, si sono visti quali sono
i compiti delle varie istituzioni in materia di handicap e sicuramente meriterebbero di
essere menzionate altrettante problematiche. Comunque sia qui di seguito si accenneranno
quali sono le problematiche non discusse in tale sede ma che meritano di essere
approfondite:
-
Analisi più amplia della normativa sull'integrazione
-
Definizione specifica dei compiti delle varie istituzioni
- I
rapporti interistituzionali e i vari gruppi di lavoro
-
La documentazione diagnostica e programmatica
-
La modulistica impiegata
-
La valutazione |