La Mediazione PedagogicaLiber Liber

Maria Montessori, Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini. Edizione critica, Roma, Edizioni Opera Nazionale Montessori.
di  Furio Pesci

L’Opera Nazionale Montessori ha ultimamente dato alle stampe un lavoro di grande impegno che fornisce a tutti gli studiosi e agli insegnanti interessati all’approfondimento della pedagogia di Maria Montessori uno strumento di ricerca estremamente prezioso: l’edizione critica del libro fondamentale della montessori, Il Metodo della Pedagogia Scientifica, più noto oggi nel nostro Paese con il titolo attuale, La scoperta del bambino, voluto dalla stessa sua autrice per l’ultima edizione del 1950, le cui frequenti ristampe sono tuttora in commercio.

Come si sa, questo testo montessoriano ebbe una vita "travagliata"; per la sua stessa centralità nell’economia complessiva dell’opera della Montessori fu oggetto di revisioni e ripensamenti da parte della sua autrice, che nel succedersi delle edizioni apportò modifiche anche considerevoli e non meramente formali al testo iniziale.

Si può, quindi, dire che la storia de Il Metodo segua e rispecchi l’evoluzione del pensiero montessoriano, i suoi legami con la cultura non soltanto pedagogica del tempo e giustifichi, quindi, l’esigenza sentita da molti oggi di un lavoro critico approfondito che restituisca la "complessità" del testo, evidente già all’esame delle stratificazioni redazionali, e della Montessori stessa.

Paola Trabalzini, che con Carlotta Padroni e Vittoria Scanavino, ha curato l’edizione critica (il lettore troverà indicate nell’opera più dettagliate indicazioni circa il lavoro svolto dalle singole collaboratrici), realizzando nella maniera più completa quelli che erano gli intendimenti dell’Opera Nazionale Montessori, oggi presieduta da Pietro De Santis, del suo Istituto Superiore di Ricerca e Formazione, diretto da Mauro Laeng, e di quegli studiosi che, all’interno delle strutture dell’Opera hanno promosso l’opera e seguito i suoi sviluppi, tra i quali è doveroso qui ricordare innanzitutto Giacomo Cives e Remo Fornaca.

D’altra parte, l’iniziativa dell’edizione critica rientra in un quadro di attività molteplici e organicamente connesse tra loro, portato avanti dall’istituto Superiore montessoriano, nel cui consiglio scientifico partecipano studiosi come Silvana Quattrocchi Montanaro, Augusto Scocchera e Clara Tornar. A cura di quest’ultima si attende con molto interesse, tra gli studiosi e gli insegnanti, l’uscita di un’altra iniziativa editoriale per i tipi dell’Opera Montessori, vale a dire la bibliografia montessoriana internazionale che rappresenterà un’utilissimo strumento di ricerca sui temi della pedagogia di quella che senza dubbio si può considerare come la più rappresentativa voce della pedagogia italiana nel contesto mondiale contemporaneo, appunto Maria Montessori.

Queste poche notazioni consentono di indicare l’importanza dell’edizione critica qui esaminata, che si presenta in una veste grafica estremamente pregevole, curata da Massimo Novelli, che permette al lettore di scorrere gradevolmente tutte le 850 pagine del volume con estrema facilità di reperimento delle varianti e di tutto ciò che interessa al singolo studioso.

L’edizione critica è stata presentata al recente congresso internazionale Maria Montessori e il XXI secolo, realizzato a Chiaravalle, paese natale della Montessori, dall’Opera nel mese di novembre scorso; la grande partecipazione di pubblico, veramente insolita rispetto alla media anche dei più riusciti convegni pedagogici, e la presenza di numerosi studiosi provenienti da tutto il mondo hanno dimostrato insieme l’attualità della proposta pedagogica montessoriana e il consenso riscosso da questa iniziativa editoriale che si auspica trovi ampia risonanza nel mondo dell’editoria e dei periodici specializzati.

Dopo la Presentazione di Pietro De Santis e la breve Premessa di mauro Laeng il lettore è guidato passo dopo passo nello studio dalle introduzioni di Giacomo Cives, Augusto Scocchera e Paola Trabalzini. Il primo analizza Carattere e senso delle varianti di Il Metodo, il secondo ripercorre l’evoluzione Da Il Metodo della Pedagogia Scientifica a La scoperta del bambino: storie di nomi, di titoli e di illustrazioni, mentre il terzo contributo riguarda criticamente "genesi e sviluppi" del testo montessoriano, in qualche modo anticipando l’ampia e puntuale Introduzione metodologica all’Edizione critica di Il Metodo della Pedagogia Scientifica e al confronto delle edizioni, che, come in tutte le edizioni critiche, fornisce indicazioni necessarie sui criteri del lavoro e sul modo di consultarlo, tenendo conto della varia rilevanza delle varianti riscontrate, alcune solo di tipo grafico, altre invece "strutturali". Chiude questa parte introduttiva una preziosa tavola sinottica che consente al lettore, quasi con un colpo d’occhio, di considerare complessivamente la portata delle variazioni che la Montessori introdusse nelle cinque edizioni del suo libro fondamentale, rispettivamente del 1909, 1913, 1926, 1935 e del 1950 (quest’ultima, come s’è detto, col titolo mutato La scoperta del bambino).

Il testo critico occupa, ovviamente, la parte centrale del volume con un’estensione corposa di circa 650 pagine, dalle quali emerge chiaramente come questo testo montessoriano, pur appartenendo alla contemporaneità, possieda una storia interna estremamente complessa, ponendo in rilievo, da un lato, la sostanziale continuità della riflessione di Maria Montessori e la sua coerenza, dall’altro, l’esigenza incessante che questa pedagogista sentì sempre di approfondire, precisare, distinguere le proprie posizioni sotto lo stimolo sia della ricerca personale sia delle circostanze esterne, della cultura del tempo, delle reazioni di vario segno che la sua proposta riscuoteva nel mondo intero.

Se in queste poche righe di presentazione è possibile indicare un carattere del libro che si rispecchia pienamente nel lavoro dell’edizione critica, al di là dei veri e propri "fiumi d’inchiostro" che sono stati dedicati alla Montessori, forse è lecito menzionare il carattere "globale" di questo testo, nel quale fin dall’edizione del 1909 si respira, per così dire, la propensione montessoriana ad una proposta educativa che si rivolge all’uomo nella sua interezza (al bambino "padre dell’uomo") e potenzialmente a tutta l’umanità e in tutte le culture per il rinnovamento della vita dell’uomo, del singolo come dei popoli. E’ un afflato universalistico e profondamente umanistico, quello della pedagogia montessoriana, che il lettore attento e sensibile alle contestualizzazioni storiche non mancherà di cogliere come dimensione assolutamente originale del pensiero della Montessori, non solo nettamente anticipatrice di orientamenti successivi della cultura e della pedagogia contemporanee, ma addirittura controcorrente rispetto alla sua epoca. Ed è questo lo spirito con il quale è stato affrontato il lavoro di analisi critico-testuale ad opera di studiosi accomunati dall’adesione ideale alla prospettiva indicata da Maria Montessori. Questa corrispondenza d’intendimenti ha ottenuto risultati molto felici, efficacemente compendiati nell’impresa editoriale dell’Opera Nazionale Montessori.

Il testo dell’edizione critica è, poi, completato dalla raccolta di tutte le illustrazioni che la Montessori pose a corredo del libro, anche qui con ripensamenti e modifiche nel succedersi delle edizioni; il materiale presentato oggi racchiude in un insieme organico una ricca documentazione iconografica (centinaia di illustrazioni e fotografie) che di per sé merita di essere segnalata per la sua indubbia utilità. Tra gli strumenti messi a disposizione con questa edizione critica si segnalano, infine, i rigorosi indici, in particolare quello dei nomi, che consentono di cogliere, almeno in parte, i punti di riferimento che la Montessori tenne presenti nell’elaborazione della sua pedagogia.

L’opera si segnala, quindi, per i suoi pregi intrinseci e come esempio per ulteriori lavori di ricerca, non solo sulla Montessori, oltre che per l’indubbia utilità che avrà in vista di una migliore e più diffusa conoscenza della pedagogista di Chiaravalle nel nostro Paese.

 

wpeD.jpg (2693 bytes)