La Mediazione PedagogicaLiber Liber

Il Movimento di Cooperazione Educativa sostenitore e divulgatore dei valori della <<pedagogia popolare>>.
di  Barbara Romeo

3 Lo strumento di comunicazione e coesione : la rivista

Ciò che differenziò tale Movimento da altre associazioni laiche che si interessavano di scuola fu che quest’ultima aveva come punto di forza il <<Bollettino>> ; il <<Bollettino>> poi <<Cooperazione educativa>> rappresentava il centro vitale del MCE ; esso aveva la funzione di diffondere e mantenere inalterate tutte le informazioni scaturite dagli incontri tra insegnanti durante i numerosi convegni che si tenevano ; tale strumento dava anche la possibilità a chi era interessato di mettere in pratica, all’interno del proprio ambito scolastico, la didattica emersa.

L’articolo, pubblicato nell’ottobre del 1953 su <<Cooperazione educativa>>[1], che più rappresenta l’importanza data alla collaborazione, dai membri MCE, sia su un piano didattico sia un su un piano affettivo è una lettera scritta da Giuseppe Tamagnini per il terzo anniversario della costituzione della CTS. In questa lettera Tamagnini afferma che dopo i primi anni di sperimentazione delle tecniche Freinet si è arrivati, con l’esperienza didattica, alla consapevolezza che tali tecniche rispondano alle esigenze di ogni scuola sempre, però, applicate nello spirito cooperativo.

Tale consapevolezza nasce sia dalla effettiva messa in atto di queste tecniche in diverse classi italiane e sia dal senso critico e obbiettivo che ha accompagnato l’attività didattica degli insegnanti. Tamagnini sottolinea molto la necessità che anche altri colleghi partecipino attivamente alla vita del Movimento facendo pervenire, alla rivista, lettere che con la descrizione delle proprie esperienze didattiche possano contribuire al miglioramento della scuola ; il contributo, dei lettori, potrà essere dato sia dall’esposizione dei programmi di lavoro, che intendono svolgere nel corso dell’anno, sia dall’esposizione di eventuali dubbi, consigli o suggerimenti.

Ben presto il <<Bollettino>> divenne uno strumento importantissimo per numerosi insegnanti che fino ad allora non riuscivano ad uscire dalla loro piccola realtà scolastica ; solo adesso potevano scoprire e venire a conoscenza di nuove realtà e aggiornarsi su diverse tematiche ; esso diventò quindi uno strumento che riuscì ad accomunare questo nuovo gruppo di studiosi e uomini di scuola che fin lì non riuscivano a trovare punti di riferimento e una struttura di base che li potesse mettere in contatto ; solo così presero coscienza di essere una vera associazione che poteva contribuire a cambiare la realtà scolastica italiana.

La grande forza della <<rivista>> stava sia nella sua strutturazione per rubriche, sia nel presentarsi come una specie di diario personale di ogni maestro. Infatti tutti gli articoli, pubblicati nel <<Bollettino>> e dal dicembre del 1952 in <<Cooperazione educativa>>, erano nello stesso tempo una cronaca di esperienze educative vissute dagli insegnanti CTS e una esposizione di problemi incontrati nella sperimentazione della didattica Freinet ; tali problemi e quesiti posti dai maestri trovavano, il più delle volte, risposta sulle pagine della <<rivista>> per voce di coloro che avendo incontrato ostacoli analoghi si premuravano di aiutare con le loro esperienze tutti quegli insegnanti che chiedevano delucidazioni.

La strutturazione interna della rivista <<Cooperazione educativa>> rispecchia le finalità e i temi cari al Movimento quali : la diffusione delle tematiche emerse in convegni e congressi, l’esposizione delle singole esperienze didattiche vissute dagli insegnanti, l’importanza data a discussioni che tocchino tutti gli aspetti della realtà scolastica e il continuo aggiornamento, per i <<colleghi>>, su date e temi di discussione di convegni e riunioni. Tale strutturazione è costituita da una serie di rubriche che si succedono in un ordine ben preciso.

Nel momento in cui la rivista viene pubblicata da La Nuova Italia nel 1958 cambia leggermente veste, diventa, ora, più elegante, l’attenzione è rivolta ai particolari che riguardano l’estetica della copertina e dell’impaginazione. Mentre la struttura interna rimane quasi inalterata, essa poggia sempre le sue basi sulle lettere inviate dai <<colleghi>> e <<amici>> e tramite esse si creano dei veri e propri dibattiti e discussioni che si susseguono di numero in numero. Nella rivista ampio spazio è dato alle segnalazioni di date e temi da discutere nei Convegni, Congressi o stage. In questo modo chiunque voglia partecipare a tali Convegni potrà, da solo creando un gruppo di lavoro, approfondire il tema di discussione deciso precedentemente da coloro che hanno organizzato la riunione.

Come abbiamo detto la rivista <<Cooperazione educativa>> all indomani del 1958 è suddivisa per rubriche.

C’è <<l’Editoriale>> che è quasi sempre una cronaca dei Congressi e delle varie riunioni MCE a livello nazionale che si succedevano, specialmente nei primi anni, di mese in mese. Il più delle volte, nell’editoriale veniva delineato il tema da discutere per il Congresso che si doveva ancora tenere ; in questo modo potevano costituirsi dei veri e propri gruppi di lavoro che avevano il compito di spiegare e dimostrare l’utilizzo delle tecniche di base praticate nel MCE.

Dalla lettura degli editoriali emerge che non solo l’aspetto politico o di politica interna al MCE diventa oggetto di discussione di Convegni o Congressi MCE, ma che gran parte dell’attenzione era, comunque, rivolta ai nuovi problemi pedagogico-didattici.

Nella rubrica <<Esperienze didattiche>> l’interesse è rivolto alla sperimentazione delle tecniche Freinet adattate alle esigenze delle singole classi. Questi articoli, scritti da insegnanti di più parti d’Italia, vengono proposti in forma di racconto quasi fossero pagine di diario di maestri che annotano giorno per giorno le loro esperienze scolastiche.

L’essenza di questi articoli sta nella consapevolezza, da parte dei membri MCE, di dover rendere partecipi più colleghi possibili delle proprie esperienze didattiche, solo in questo modo sarà possibile imparare ad educare e ad educarsi. 

Nella terza rubrica <<Problemi e discussioni>> si espongono articoli, inviati alla redazione della rivista, nei quali vengono esposti temi, sia a livello didattico sia a livello politico, aperti ad ogni eventuale dibattito. Tutti gli insegnanti, o comunque tutti coloro che avevano a cuore i problemi della scuola, trovavano in questa rubrica lo spazio per poter esporre sia le loro perplessità sia le loro analisi critiche inerenti la realtà scolastica.

La maggior parte delle volte questi articoli davano vita a veri e propri dibattiti che si succedevano di mese in mese.  Ed è proprio grazie anche a questa rubrica che la rivista fornisce la possibilità a tutti coloro che vogliono di dar vita a dibattiti che possono toccare ogni singolo aspetto della scuola da quello didattico a quello politico.

<<Vita del Movimento>>, <<Notiziario>> e <<Segnalazioni>> sono le ultime tre rubriche dove vengono elencati tutti gli appuntamenti importanti nei quali sarebbe indispensabile la presenza massiccia dei membri MCE. In special modo la rubrica <<Vita del Movimento>> tiene aggiornati i lettori su tutte le attività o Convegni ai quali sarebbe meglio partecipare.

Fu proprio tramite questo continuo scambio di informazioni che si iniziarono ad instaurare rapporti cooperativi tra gli insegnanti ; gli insegnanti oltre a trovarsi insieme in occasione dei numerosi Convegni, altro elemento portante del Movimento per rafforzare la coesione tra i membri, si <<incontravano>> tra le pagine della rivista e tramite quest’ultima, oltre a scambiarsi informazioni, iniziarono a conoscersi e ad instaurare legami di amicizia. L’amicizia, il rispetto e l’entusiasmo divennero, in breve tempo, la forza del MCE.

L’essenza della rivista e come essa è strutturata fa sì che il Movimento riesca ad attuare il suo primo principio che è quello democratico consentendo a chiunque di dar vita a discussioni ed intervenendo ad esse contribuire al processo di rinnovamento e trasformazione e del Movimento stesso, il quale non perderà mai di vista le esigenze e i bisogni dei suoi <<amici>> e <<colleghi>>.



[1] Tamagnini Giuseppe, Carissimi amici, in <<Cooperazione Educativa>>, a. II, n.12, ott. 1953, p.1.

 

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