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Genesi dellEdizione critica di Il Metodo della
Pedagogia Scientifica applicato alleducazione infantile nelle Case dei Bambini
di Paola Trabalzini |
La realizzazione dellEdizione critica di Il Metodo ha richiesto un attento esame
filologico e critico delle cinque edizioni del libro fondamentale di Maria Montessori, con
il quale, come si legge nella dedica presente nella prima edizione del testo, le Case dei
Bambini fanno il loro ingresso nella letteratura scientifica e, aggiungiamo noi, nella
storia della pedagogia e delleducazione, non soltanto del nostro Paese.
La
prima Casa dei Bambini è aperta nel 1907 nel quartiere San Lorenzo di Roma e accoglie
bambini dai 3 ai 6 anni. Ad essa, nei due anni successivi, ne seguono altre sia nella
capitale che a Milano. Lesperimento pedagogico-educativo realizzato in esse viene
riportato e analizzato da Maria Montessori nel libro dal titolo Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato
alleducazione infantile nelle Case dei Bambini, edito nel 1909. Seguono poi la
seconda edizione nel 1913, la terza nel 1926, la quarta, ristampa della precedente nel
1935, e la quinta con il titolo La scoperta del
bambino nel 1950, a testimoniare di una esperienza educativa sempre vitale e ricca di
suggestioni.
Il
lavoro di studio e di analisi di Il Metodo ebbe
inizio nel 1992 quando, ancora studentessa, il professor Cives mi propose lesame
delle edizioni di Il Metodo; studio finalizzato
alla possibilità di elaborare una metodologia che permettesse di evidenziare e registrare
le varianti tra la prima edizione del libro e le successive. Questo lavoro una volta
concluso avrebbe consentito lanalisi del pensiero e dellopera di Maria
Montessori così come si sviluppano nellarco di quarantanni di lavoro: dal
1909 al 1950. Lelaborazione del metodo di confronto e lapprofondimento su tre
tematiche fondamentali trattate da Maria Montessori in Il Metodo, ossia la pedagogia scientifica, la
psicologia sperimentale e la figura dellinsegnante, viste appunto in un costante
parallelo tra le varie edizioni del libro, divenne largomento della mia tesi di
laurea. In seguito allelaborazione del metodo di confronto, lavoro durante il quale
ebbi il costante incoraggiamento del professor Cives, si costituì tra il finire del 1995
e linizio del 1996, con il patrocinio dellOpera Nazionale Montessori, un
gruppo di studio per la redazione dellEdizione
critica, composto, oltre che da me, anche da Carlotta Padroni e da Vittoria Scanavino.
Il
confronto filologico dei testi venne inizialmente fatto evidenziando sulle fotocopie dei
libri, con matite di colori differenti, tutte le varianti tra la prima edizione,
utilizzata quale testo base, e le successive. Ad esempio il colore rosso identificava le
varianti tra la prima edizione e la terza, il colore blu quelle tra la prima edizione e la
quinta e così via.
Terminato
il puntuale raffronto, pagina per pagina, di tutte le edizioni di Il Metodo passai allelaborazione delle
modalità più idonee per la registrazione delle varianti rilevate, in modo da predisporre
un testo di studio. Le varianti riguardano sia gli aspetti grafico-strutturali, con i
quali intendiamo riferirci a mutamenti nellimpaginazione, nella tipologia dei
caratteri tipografici, nella suddivisione del testo in capitoli, paragrafi e
sottoparagrafi, oltre che nella presenza o meno di schemi e illustrazioni, sia gli aspetti
linguistici, ossia modificazioni nella punteggiatura e nei singoli termini come
soppressione, aggiunta e sostituzione di brani o parte di essi.
Nel
lavoro di confronto si è perciò tenuto conto di tutte queste varianti, elaborando
modalità di registrazione il più possibile chiare e concise, secondo alcune linee guida
alle quali ci si è poi attenuti, sempre però con un margine di flessibilità. Elaborati
i criteri metodologici per il confronto filologico, sperimentati su i primi quattro
capitoli di Il Metodo, e ritenuti i più
rispondenti alle esigenze di chiarezza e scientificità, si procedette alla costituzione
del gruppo di studio per la redazione dellEdizione
critica.
Il
metodo adottato per la registrazione delle varianti, dettagliatamente illustrato
nellIntroduzione metodologica del volume
dellEdizione critica, consiste nella
riproduzione del testo del 1909 e nel riportare in nota le varianti presenti nelle
edizioni successive. Lindividuazione delle varianti è facilitata dalla numerazione
delle righe del testo delledizione del 1909 da noi trascritto utilizzando mezzi
informatici, in modo che dato il numero della riga si identifica immediatamente la
variante. La nota a piè di pagina è poi così composta: numero della riga, in cui è
presente lelemento linguistico che in unedizione successiva varia, indicazione
della pubblicazione in cui compare la variante, rispetto al testo del 1909, e
registrazione della variante medesima.
Nella
redazione dellEdizione critica uno dei
criteri che ci ha guidato è stato quello di limitare, per quanto possibile, e senza che
ciò danneggiasse la comprensione della registrazione delle varianti e le varianti stesse,
il nostro intervento, lasciando parlare le varie edizioni di Il Metodo, quindi lasciando parlare Maria
Montessori. Anche a questo fine le edizioni sono state identificate con una sigla, che per
ledizione del 1909 è E1, per ledizione del 1913 è E2, per quella del 1926 è
E3, per quella del 1935 è E4 ed infine per lultima del 1950 è E5.
Delledizione
critica sono anche parte, oltre al testo critico e comparativo, alcuni strumenti di
consultazione e di studio quali la tavola sinottica degli indici dei testi delle cinque
edizioni di Il Metodo e gli indici dei nomi e
delle opere citati da Maria Montessori nelle varie edizioni.
Se
la tavola sinottica, quale confronto tra la sequenza dei capitoli, dei
paragrafi e dei sottoparagrafi delle cinque edizioni di Il Metodo, si presenta come una mappa
delledizione critica, elaborata al fine
di aiutare il lettore ad orientarsi tra le varie edizioni del libro, gli indici dei nomi e
delle opere sono un indispensabile strumento per cogliere le matrici storiche del lavoro
dellautrice, i suoi riferimenti culturali e levoluzione del suo pensiero.
DellEdizione critica è anche parte unampia
documentazione fotografica (pp.100), in quanto Maria Montessori arricchisce ogni edizione
di Il Metodo con molte illustrazioni, per la
precisione 21 nella prima edizione, 42 nella seconda, 62 nella terza e quarta, 22 nella
quinta, che costituiscono oggi per noi un importante documento storico. Se le
illustrazioni comprese nella prima edizione hanno come oggetto prevalentemente i materiali
di sviluppo Montessori, scelta che corrisponde allesigenza dellautrice di far
conoscere i mezzi scientifici della sua proposta pedagogico-educativa, nella seconda
edizione accanto alle 21 illustrazioni della prima ne compaiono altrettante che
raffigurano però bambini concentrati nelle tipiche attività Montessori. Lo spostamento
dellattenzione dai materiali di sviluppo al bambino che li utilizza, opzione
confermata nella terza, quarta e quinta edizione di Il
Metodo, dove le illustrazioni che riguardano i soli materiali di sviluppo sono
eliminate, corrisponde alla centralità che nel pensiero montessoriano va assumendo il
bambino con le sue peculiari capacità e modalità di apprendimento. Il metodo della
pedagogia scientifica diviene nel tempo il metodo del bambino e sul bambino Maria
Montessori concentra i suoi studi come appare anche dai titoli di altre sue opere: Il segreto dellinfanzia (1938) e La mente del bambino (1952). Inoltre ad iniziare
dalledizione del 1913 le illustrazioni ritraggono non più soltanto scuole
Montessori italiane, ma soprattutto quelle fondate in altre nazioni, in quanto già dal
1910 le scuole Montessori si erano diffuse in molti paesi: Francia, Inghilterra, America,
Olanda e poi India, Russia Cina. La presenza di queste illustrazioni testimonia quindi la
diffusione internazionale del metodo Montessori e il valore ad esso riconosciuto in tanti
Paesi.
Il
volume dellEdizione critica costituisce
dunque un fondamentale strumento di ricerca per gli studiosi che vogliano approfondire il
pensiero montessoriano, in quanto in esso sono condensati quarantanni di lavoro
dellautrice e vi sono stratificati gli interventi che progressivamente la Montessori
ha realizzato; interventi attraverso i quali si percepiscono gli echi dei differenti
momenti storico-culturali in cui sono avvenute le edizioni di Il Metodo ed è rilevabile il progressivo
prevalere, come si è detto, dalliniziale interesse per lelaborazione di un
metodo di educazione, a quello per lo studio della psicologia del bambino. Ciò traspare
sia dal mutamento del titolo della quinta edizione del libro, che diviene appunto La scoperta del bambino, sia dallabbandono da
parte dellautrice della definizione di materiali didattici, presente nella prima e
seconda edizione di Il Metodo, a favore di
quella di materiali di sviluppo, per indicare i mezzi scientifici da lei elaborati.
Molte
sono le varianti tra la prima edizione di Il Metodo
e le successive, presenti in particolar modo nella terza e nella quinta edizione. Esse
sono dettate sia da esigenze stilistiche e di forma, a questo proposito sarebbe
interessante un esame dellEdizione critica da
parte dei linguisti oltre che dei pedagogisti, sia dallesigenza di approfondire
specifici aspetti che, infine, dalladeguamento dei contenuti del libro agli sviluppi
del lavoro svolto dallautrice con i bambini di tutto il mondo. Dal continuo impegno
di revisione e puntualizzazione la struttura di Il
Metodo appare comunque nel tempo confermata come lo sono anche i principi della
pedagogia montessoriana, pur con sfumature di toni e di interessi. |