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La scuola Waldorf e la Pedagogia Steineriana
di Mariangela Costa |
7. L'Euritmia
LEuritmia,
o lespressione del giusto ritmo, è unarte nuova fondata da Rudolf Steiner
agli inizi del Novecento. Essa mira a ricondurre il ritmo delluomo ad una nuova
armonia con il ritmo della natura e del cosmo. Attraverso questa arte del movimento,
infatti, il movimento da istintivo si trasforma in movimento cosciente svelando le leggi
superiori che ne sono alla base: essa è dunque capace di svelare alluomo le sua
relazione con la realtà esterna e nello stesso tempo di fornirgli una maggiore conoscenza
della sua stessa natura interiore. Proprio per questa sua caratteristica Steiner la
considerava come unarte essenzialmente del nostro tempo, poiché una delle
caratteristiche dellepoca presente è lesigenza di rapportarsi alla conoscenza
del mondo e di se stessi in modo cosciente e di sperimentare anche larte in questo
modo.
La
definizione vera e propria che dellEuritmia ha dato Rudolf Steiner è quella di
linguaggio visibile o di canto visibile, a seconda che si tratti
di euritmia vocale o musicale. Nel primo caso, quale linguaggio visibile,
leuritmia è espressione del linguaggio in quanto porta alla luce il movimento
interiore invisibile che avviene nelluomo in corrispondenza della parola parlata. Ci
si ponga dinanzi una situazione ideale: il recitante recita per la prima volta una poesia
ad una euritmista a cui essa sia ignota e la dice in maniera così mossa, così penetrante
nella forma che leuritmista la traduce senzaltro in movimento. Linguaggio e
movimento divengono tuttuno.
Nel
secondo caso, quale canto visibile, leuritmia è espressione della
musica: il movimento esprime non tanto le emozioni che vengono suscitate dallascolto
di un brano musicale, quanto le leggi musicali stesse; la musica allora appare
nellelemento visibile in modo altrettanto reale quanto lo è nellelemento
udibile e si le leggi che la regolano manifestano anche quali leggi del movimento. Ogni
suono, sia musicale sia vocale, ha il suo movimento particolare: essi sono stati indicati
da Steiner, poiché tali movimenti sono espressioni di leggi universali e sovraumane.
A
questo punto è necessario porre questa arte del movimento in relazione con unaltra
forma di arte, la danza, con cui potrebbe facilmente essere confusa: infatti bisogna
sottolineare che leuritmia si distingue della danza, la quale essendo sempre legata
allintuizione di un singolo artista è proprio per questo una forma di arte più
individuale e soggettiva; (il paragone con la ginnastica o lo sport non sussiste in
partenza, in quanto non si può parlare di arte riguardo a movimenti utilitari, con fini
puramente esteriori, quali quelli usati per lallenamento e la salute del corpo).
Nelleuritmia,
invece, lelemento puramente personale viene superato, quel che è puro arbitrio, per
quanto geniale, di un singolo artista, viene sottoposto a leggi sovraindividuali: il corpo
umano, proprio come se si trattasse di uno strumento musicale, diventa tramite e mezzo di
espressione di un mondo superiore, spirituale, di leggi cosmiche, quelle stesse che
informano le arti ritmiche della parola e del canto. Secondo Steiner, daltronde, la
vera arte richiede sempre il sacrificio di trattenere la propria sensibilità e di
arginarla entro severe norme derivate da quel mondo da cui larte stessa ha origine:
Larte
non è mai sorta da propositi umani concepiti intellettualmente, ma solo là dove si sono
uniti tra loro cuori atti a ricevere impulsi dal mondo spirituale, e capaci di
realizzarli, permeandone la materia. (Rudolf Steiner)
Nelleuritmia
vanno distinti tre aspetti fondamentali: artistico, pedagogico e terapeutico,
che evidenziano il grande potenziale educativo, curativo e sociale che essa possiede, in
quanto forma darte capace di risanare il rapporta fra animico, spirituale e corporeo
nelluomo. Leuritmia infatti è stata pensata da Steiner come indirizzata a
tutti, uomini e donne di qualsiasi età e di ogni grado di cultura, e non riservata ad una
ristretta cerchia di eletti: essa aspira a penetrare nella vita giornaliera,
in ogni sfere sociale, per apportarvi salute, serenità e armonia. Steiner soleva infatti
dire: Sarebbe desiderabile che dai tre ai settantanni tutti facessero
euritmia.
Prima
di affrontare leuritmia quale materia di insegnamento, e cioè lEuritmia
Pedagogica, si è voluto introdurre leuritmia in generale attraverso una descrizione
di alcuni esercizi fondamentali di essa. Tali esercizi possono considerarsi quali
allenamenti del corpo umano, grazie ai quali si sviluppa una maggiore
consapevolezza di esso: essi sono quindi sono esercizi preliminari, affinché diventi
possibile utilizzare il corpo umano quale strumento capace di cantare o parlare
visibilmente.
Nei
primi esercizi si fa uso di verghe di rame, poiché questo metallo ha un effetto
vitalizzante e salutare: tali esercizi mirano a sviluppare nellallievo una maggiore
padronanza del proprio corpo e nello stesso tempo dello spazio che lo circonda; con la
verga vengono eseguiti molti esercizi differenti, ognuno dei quali mira a sviluppare una
diversa capacità: agilità delle dita, armonia nellandatura, scioltezza nei
movimenti delle braccia e dei polsi
Per
esempio, con lesercizio della cascata, che si esegue sollevando le verga fin
sopra il capo, per poi lasciarla cadere dietro il dorso, e subito riafferrarla, si
sviluppano agilità, destrezza e concentrazione e nello stesso tempo coraggio e presenza
di spirito.
Mentre
nella vita di tutti i giorni il fatto di camminare costituisce qualcosa di istintivo e
perciò scontato, leuritmia tramite lesercizio del passo tripartito
vuole portare a consapevolezza anche la semplice azione del camminare; Steiner sosteneva
infatti che larmonia del passo, insieme con la figura eretta e il linguaggio
articolato costituiscono i doni grazie ai quali luomo si eleva dalla sfera animale
alla sfera sua propria.
Lesercizio
del passo tripartito, permette di sperimentare coscientemente il passo quale
estrinsecazione di un impulso di volontà: esso è unazione in cui intervengono
pensare, sentire e volere e nel quale si possono distinguere tre fasi, che corrispondono
evidentemente alla tre parti principali del piede: tallone, arco, punta. Con la prima fase
il tallone si solleva da terra: ciò indica limpulso volitivo da cui il movimento
del passo ha origine; con la seconda fase il piede si distacca da terra e viene portato
nella direzione voluta: in ciò interviene il pensiero; nella terza fase il piede si
poggia a terra e con ciò lazione si compie: nel mettere giù la punta del piede
vive il sentimento.
Nel
passo si manifesta il temperamento individuale: così mentre un
carattere flemmatico è caratterizzato da un passo lento e in cui il piede si solleva a
mala pena dal terreno, un carattere collerico avrà un passo deciso in cui il tallone
poggia con forza per terra, mentre un carattere sanguinico, temperamento dinamico per
eccellenza, avrà un passo leggero e agile.
Il
passo tripartito può essere utilizzato dalleuritmia pedagogica quale esercizio
armonizzatore dei temperamenti ed è fonte di
equilibrio tanto fisico che psichico.
Altri
esercizi sono invece dedicati allo studio del ritmo, poiché esso costituisce
lanima della poesia senza il quale essa non potrebbe esistere, e quindi anche una
parte fondamentale di questa arte del movimento. Leuritmia deriva le forme
archetipiche del ritmo dalla poesia greco-latina, nella quale esso è governato da un
susseguirsi di sillabe brevi e lunghe a cui si fanno corrispondere passi piccoli e leggeri
o più pesanti e ampi. Altri esercizi ancora approfondiscono lo studio delle forme,
che solisti o gruppi di esecutori descrivono nello spazio conformemente ai diversi ritmi,
alle musiche o poesie; tali esercizi possono sviluppare sia il senso artistico che, nelle
forme geometriche, un senso dellordine e della misura.
Un
altro aspetto importante delleuritmia è il fatto di costituire una sorta di sintesi
di tutte le arti: infatti essa sembra capace di unificare le arti che si svolgono nello
spazio, quali la scultura, la pittura e larchitettura con quelle che invece si
svolgono nel tempo, e cioè musica e poesia. Infatti essa prende tanto dalluna
quanto dallaltra rendendo visibile il suono e il ritmo, che normalmente si svolgono
invisibili nel tempo, attraverso il susseguirsi di movimenti che si svolgono nello spazio.
Con lapprofondire leuritmia, quindi, si approfondiscono anche le altre arti.
Un esempio è costituito dallo studio dei colori, che svolge un ruolo importante
nellesecuzione dei brani musicali e poetici. Infatti alleuritmista è
richiesta una profonda conoscenza del mondo dei colori che gli permette unancora
maggiore sensibilità e finezza di movimenti. Come abbiamo visto precedentemente, Goethe
nella sua Teoria dei colori ha descritto la natura del colore tenendo conto non
solo delle sue proprietà fisico-chimiche ma anche delle esperienze animiche che sono
legate a ciascun colore. Lesperienza visiva del colore costituisce solo un primo
passo verso quella che può diventare unesperienza più interiore di esso. Egli ha
suddiviso i colori in colori attivi, (giallo, arancio, rosso) e colori passivi (azzurro,
indaco, violetto) e li ha descritti come azione e sofferenza della luce: nei
colori attivi la luminosità si espande verso lesterno, e quindi essi vengono
vissuti come gioiosi e pieni di energia, nei colori passivi prevale lombra, poiché
la luce rimane per così dire imprigionata nellinteriorità.
Leuritmia,
tramite un tale approccio che permette di conoscere la vera natura e il carattere dei
colori e le particolari sfumature di sentimento che li caratterizzano, mette una tale
conoscenza al servizio del movimento, e la applica nellinterpretazione cromatica di
brani musicali e poetici.
Euritmia
pedagogica: Leuritmia costituisce una delle materie fondamentali della scuola
Waldorf, e viene portata avanti dalla prima fino alla dodicesima. Essa talvolta viene
insegnata anche ai bambini piccoli, dai tre ai sette anni, e in tale caso si parla di
Euritmia Elementare. In ogni caso, tuttavia, ciò che cambia non è la sostanza, ma il
modo in cui viene presentata leuritmia, ossia lapplicazione dei suoi esercizi.
LEuritmia
Elementare non significa euritmia semplificata o ridotta a mero gioco, bensì euritmia
incentrata sullelemento originario. Vale a dire che linsegnante cercherà di
attingere agli elementi fondamentali delleuritmia, e dovrà quindi presentarli con
semplicità e immediatezza.
La
forma in cui vengono presentati gli esercizi sarà poi soprattutto quella del gioco, vale
a dire la modalità fondamentale con cui si svolge la vita dei bambini in questo arco di
tempo. Tutti i movimenti euritmici assumono laspetto di giochi, che possono basarsi
sui mestieri, sul rapporto con la natura e sul ritmo delle stagioni e delle feste; inoltre
si possono accompagnare a poesie, racconti o fiabe, che nutrono la fantasia di belle
immagini intese a svelare i misteri del creato. Leuritmia elementare ha un valore
fondamentale in relazione alla crescita del bambino. Per citare Steiner stesso, egli ha
affermato:
Se
si fa fare Euritmia elementare ai bambini piccoli, essi potranno acquistare una forza
dellIo che sarà più efficace delleducazione scolastica e persino delle
disposizioni del destino.
Il
bambino piccolo è da un lato tutto gesto e movimento, dallaltro, con tutti i sensi
e tutto il corpo, un organo sensoriale. Il bambino percepisce ogni cosa in maniera
intensa, con tutto il suo essere, e inserisce le percezioni nella costituzione del suo
corpo. Di conseguenza lEuritmia elementare viene ad assumere un ruolo fondamentale
nella formazione della costituzione fisica e animica del bambino, e quindi dello sviluppo
della sua personalità. Movimenti significativi, buoni, belli risanano e irrobustiscono le
forze volitive, che nel primo settennio si edificano sulla salute fisica.
Come
abbiamo visto precedentemente, il primo settennio, essendo quella fase nella crescita del
bambino caratterizzata dallo sviluppo del corpo fisico e di forze volitive, va affrontata
con determinati principi pedagogici: esse sono imitazione ed esempio. Chiaramente anche
nel caso delleuritmia elementare valgono i medesimi principi. Infatti
linsegnamento euritmico rivolto ai bambini piccoli deve basarsi sul principio
dellimitazione: in questo caso il compito dellinsegnante è facilitato dal
fatto che linsegnamento visivo è quello più immediato e diretto, che non ha
bisogno di spiegazioni astratte, e viene riprodotto dal bambino così come egli lo
percepisce. Linsegnante dovrebbe, quindi, evitare di intromettersi in modo
autoritario in questa corrente di volontà e di decisione, poiché ogni atto imitativo è
anche un atto di scelta; e nemmeno dovrebbe dare troppo peso allaspetto dei
risultati di apprendimento, quanto piuttosto al fatto di essere riuscito a coinvolgere
attivamente il bambino.
Ciò
significa anche tenere conto della diversità dei bambini, dei loro diversi caratteri e
temperamenti: infatti se i più irruenti e collerici si potranno entusiasmare quando la
maestra fa fare, per esempio, il passo dei nani rossi, cioè un passo deciso come una
marcia, quelli più sanguinici e vivaci si faranno entusiasmare dal passo dei nani gialli,
pieno di gioia e di spensieratezza. Altri bambini, più sognanti e tranquilli seguiranno
la lezione attentamente e saranno così di esempio per gli altri; mentre una bambina
decisa e piena di iniziativa sarà addirittura capace, mentre si fa eseguire a tutti i
bambini la forma di una spirale, di guidare i suoi compagni più distratti e scalmanati.
Linsegnante deve sapere osservare in questo modo tutti i suoi allievi, e adattando
il suo insegnamento in base alle esigenze della classe che ha di fronte, saper coinvolgere
tutti i bambini.
È
inoltre fondamentale lo spirito con il quale si insegna, vale a dire latteggiamento
interiore, che dovrà essere di entusiasmo e gaiezza: tanto più in questo tipo di
insegnamento, in cui esso trapela in modo diretto e anzi costituisce un elemento della
materia stessa.
La
lezione di euritmia, basata quindi sul gioco, sul ritmo musicale e poetico, deve essere
veramente qualcosa che il bambino vive con gioia: egli deve poter preparasi alla lezione
di euritmia pregustandone lattesa. Steiner allinizio non voleva che si facesse
più di unora alla settimana affinché potesse vivere nei bambini questa gioiosa
attesa.
Durante
il secondo settennio, cioè dai sette anni fino ai quattordici, leuritmia assume,
insieme a tutte le altre materie, un diverso compito educativo. Infatti è giunto il
momento per il bambino di abbandonare latteggiamento di ingenua e primitiva
meraviglia di fronte al mondo e di accogliere, sotto forma di immagini e simboli, i
significati delle cose. Quindi gli esercizi, che prima erano un semplice gioco, cominciano
ora a richiedere una precisione ed esattezza sempre maggiori. Si dà più peso
allesecuzione dei movimenti, alloggettività e alla consapevolezza, poiché in
questo modo i bambini entrano in vivo rapporto con le leggi che regolano lo spazio, con
lordine e la misura. Linsegnamento delleuritmia risulta così essere di
integrazione in ciò che il giovane viene imparando attraverso le altre materie: per
esempio, mentre gli viene insegnata la storia greca, con leuritmia si possono creare
delle forme ed eseguire dei passi che mettono in evidenza laspetto ritmico di un
poema greco, grazie ai quali egli sperimenti in modo vivo e familiarizzi con i ritmi di
provenienza greca quali giambo, trocheo, dattilo, anapesto, spondeo ecc.
Dopo
i quattordici anni, con la pubertà, il giovane entra in un periodo che può dirsi
artistico per eccellenza: egli ora ha un estremo bisogno di vivere nellelemento
dellarte, e nello stesso tempo di sperimentare la sua creatività. Quindi, anche con
leuritmia si cerca di nutrire questa tendenza innata, aggiungendo agli esercizi che
miravano a sviluppare lordine e la misura, linterpretazione individuale di
pezzi musicali e poetici. Grazie ad essi il giovane sperimenta la il Bello e il Vero che
si esprimono nella poesia e nella musica, e questa esperienza sarà tanto più importante
per lui in quanto, grazie ad unesperienza artistica non meramente soggettiva e
individuale ma oggettiva e sociale, verrà in contatto con le pure leggi cosmiche che
vivono attraverso tali arti.
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