Bollettino n°7 - Aprile - Agosto 2001

Comunicato Stampa

No alla commissione addomesticata, si alla bonifica delle aree inquinate da PCB, diossine e altro della CAFFARO di Brescia.

Al seguito della denuncia di due medici del lavoro il dott. Paolo Ricci e il dott. Celestino Panizza è venuto alla luce un pesantissimo inquinamento da PCB e da altre sostanze tossiche e cancerogene nel territorio della città di Brescia.
Già dal 1980 Medicina Democratica (n. 17 ) aveva posto il problema a partire dalla presenza di PCB, proveniente dalla Caffaro, in una discarica presente nel comune di Passirano (vicino a Brescia).
Abbiamo sentito varie autorità politiche e tecniche minimizzare il fatto pur in presenza di un pesantissimo inquinamento del terreno, di un inquinamento della falda e di un probabile inquinamento dell'acquedotto.
Inoltre si è evidenziato una maggiore incidenza di tumori sul territorio della provincia di Brescia. Il rapporto fra l'incidenza aumentata dei tumori e le sostanze tossiche e cancerogene provenienti dalla Caffaro (azienda che ha prodotto e manipolato in maggior quantità composti clorurati), è certa anche se non è stata fatta un'indagine epidemiologica ad hoc: abbiamo da un lato la manipolazione di sostanze cancerogene e dall'altro una aumentata incidenza di tumori, conseguentemente non si può non stabilire un rapporto causa-effetto.
Assolutamente poco convincente è la commissione che è stata costituita dalla ASL di Brescia che non ha a nostro avviso quelle caratteristiche di indipendenza che esigono:
* la mancanza di qualsiasi responsabalità pregressa in azioni e omissioni;
la mancanza di qualsiasi compromissione con l'azienda (come ad esempio
consulenze diverse)
* garanzie assolute di trasparenza e di informazione alla popolazione.

Nel merito delle azioni da intraprendere riteniamo necessario determinare le aree inquinate da tenere sotto controllo nel mentre viene definire il piano di bonifica nonché il controllo degli ex lavoratori e della popolazione inquinata perché possano esercitare il loro diritto ad essere informati e a richiedere il risarcimento dei danni subiti. Al proposito deve essere istituito il registro degli esposti e dei rischi oltre che esserefatta un'apposita indagine epidemiologica.
MEDICINA DEMOCRATICA, come ai tempi di Seveso, con il concorso di tutte le forze disponibili, costituirà un comitato tecnico scientifico popolare e presenterà una propri a denuncia alla magistratura, con richiesta di costituzione di parte civile se, come è auspicabile, la magistratura procederà in sede penale.

Milano, 20 agosto 2001

p. la segreteria nazionale
(Fulvio Aurora)



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