No
alla commissione addomesticata, si alla bonifica delle aree inquinate
da PCB, diossine e altro della CAFFARO di Brescia.
Al seguito della denuncia
di due medici del lavoro il dott. Paolo Ricci e il dott. Celestino Panizza
è venuto alla luce un pesantissimo inquinamento da PCB e da altre
sostanze tossiche e cancerogene nel territorio della città di Brescia.
Già dal 1980 Medicina Democratica (n. 17 ) aveva posto il problema
a partire dalla presenza di PCB, proveniente dalla Caffaro, in una discarica
presente nel comune di Passirano (vicino a Brescia).
Abbiamo sentito varie autorità politiche e tecniche minimizzare
il fatto pur in presenza di un pesantissimo inquinamento del terreno,
di un inquinamento della falda e di un probabile inquinamento dell'acquedotto.
Inoltre si è evidenziato una maggiore incidenza di tumori sul territorio
della provincia di Brescia. Il rapporto fra l'incidenza aumentata dei
tumori e le sostanze tossiche e cancerogene provenienti dalla Caffaro
(azienda che ha prodotto e manipolato in maggior quantità composti
clorurati), è certa anche se non è stata fatta un'indagine
epidemiologica ad hoc: abbiamo da un lato la manipolazione di sostanze
cancerogene e dall'altro una aumentata incidenza di tumori, conseguentemente
non si può non stabilire un rapporto causa-effetto.
Assolutamente poco convincente è la commissione che è stata
costituita dalla ASL di Brescia che non ha a nostro avviso quelle caratteristiche
di indipendenza che esigono:
* la mancanza di qualsiasi responsabalità pregressa in azioni e
omissioni;
la mancanza di qualsiasi compromissione con l'azienda (come ad esempio
consulenze diverse)
* garanzie assolute di trasparenza e di informazione alla popolazione.
Nel merito delle azioni
da intraprendere riteniamo necessario determinare le aree inquinate da
tenere sotto controllo nel mentre viene definire il piano di bonifica
nonché il controllo degli ex lavoratori e della popolazione inquinata
perché possano esercitare il loro diritto ad essere informati e
a richiedere il risarcimento dei danni subiti. Al proposito deve essere
istituito il registro degli esposti e dei rischi oltre che esserefatta
un'apposita indagine epidemiologica.
MEDICINA DEMOCRATICA, come ai tempi di Seveso, con il concorso di tutte
le forze disponibili, costituirà un comitato tecnico scientifico
popolare e presenterà una propri a denuncia alla magistratura,
con richiesta di costituzione di parte civile se, come è auspicabile,
la magistratura procederà in sede penale.
Milano, 20 agosto 2001
p. la segreteria nazionale
(Fulvio Aurora)
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