Riflessioni, a cose fatte, sul Convegno del 22 .
La babele dei linguaggi che avevano poca voglia di
comunicare ed ancora meno di dialogare: vale anche per me, in certe occasioni è
difficile essere sereno e razionale, peraltro è inevitabile nei primi approcci.
Che cosa, per ora, non ha funzionato nei Comitati
fiorentini?: la loro nevrotica
insicurezza, l’aspettarsi un risultato “oracolare”, lo studio epidemiologico
“definitivo”, che dimostri “scientificamente” la giustezza della lotta.
Purtroppo - per chi ha queste insicurezze – l’epidemiologia
non è un oracolo e neppure una scienza, gli interventi degli epidemiologi, fino
a Martuzzi, anche lui, in fondo, è stato trasparente e stimolante - sono stati espliciti - persino Terracini
ha criticato l’organizzazione del Convegno per l’eccessiva presenza di
epidemiologi, 5 su 8 ed ha lodato le relazioni dei non epidemiologi, senz’altro
più utili ed efficaci.
Errato è stato pretendere da una disciplina quello che non
può dare – Biggeri e Terracini hanno mostrato con onestà i loro limiti
operativi: che almeno si prenda finalmente atto di questo.
Aspetti positivi: le critiche, garbate ma dure, di Terracini
e Carnevale all’indagine di Baciacavallo (tutto peraltro già descritte quasi 2 anni fa nella rivista di
Medicina Democratica, paradossalmente mai citata al Convegno e non conosciuta
dagli Epidemiologi che, evidentemente non la leggono).
L’errore fondamentale è stato, secondo me, la presenza della
Buiatti: in che veste era laggiù? Come
esperta o come parte in causa? Si è, forse inconsciamente, considerata esperta
per cercare di ingraziarsi la parte in causa – perché lei, a differenza degli
altri relatori,è parte in causa – e non solo quindi è mancato il confronto con
gli amministratori, se si eccettua uno spiacevolissimo episodio, ma si è
investita, in un improprio ruolo di mediazione , questa figura.
Si è legittimata una procedura fuori da ogni nomativa (la
V.I.S. versione Buiatti & Martuzzi ) confusa e già male indirizzata: la
d.ssa Buiatti riferisce che ha già iniziato questa “valutazione” (in realtà
solo uno studio di impatto) sull’inceneritore e non sul Piano di gestione dei
rifiuti e già questo è arbitrario e fuorviante, la necessità di partecipazione,
vantata, è già stata negata nei fatti: chi ha dato il mandato per questo studio
(“valutazione”)?, su quali basi?, con quali limiti?, con quale pubblicità degli
atti?, con quale partecipazione delle parti interessate?
Tutto questo ovviamente a prescindere dalle qualità
personali e professionali della d.ssa Buiatti, che qui non sono in causa, ma ,
di per sé, neanche una garanzia totale ed illimitata.
Di passaggio: l’Agenzia sanitaria Regionale (di cui e’
dirigente la d.ssa Buiatti) non è la struttura legalmente deputata alla tutela
sanitaria dell’area Fiorentina – lo sono le strutture di igiene e sanità
Pubblica del Dipartimento di Prevenzione dell’ Az
USL 10- non invitate anche se alcune loro dirigenti, silenziose, sono
stati presenti al Convegno, ancora meno invitata e presente è stata l’ARPAT che
è responsabile, anche legalmente, della
qualità e quantità dei dati ambientali fondamentali per ogni altra
valutazione.
Si è legittimato una struttura impropria (l’Agenzia
Sanitaria Regionale) sperando evidentemente in un atteggiamento più favorevole
invece di pretendere dalle Strutture sanitarie ed ambientali deputate
atteggiamenti corretti ed adeguati – pronti a denunciare ogni eventuale
scorrettezza ed una inadeguatezza.
I Comitati hanno dalla loro parte solo la legalità insieme
alla legittimità dei loro diritti e dei loro interessi – se essi stessi
ritengono questa legalità e questa legittimità, superflua e/o manipolabile, si
fregano con le proprie mani.
A questo punto speriamo nella manifestazione di sabato alla
quale, scusandomi non posso partecipare perché sarò a Milano ad una riunione
organizzata da Medicina Democratica, propongo uno slogan: “pretendiamo i nostri
diritti, non vogliamo (né cerchiamo) i vostri favori”.
Saluti