8 agosto, sabato



Gerusalemme, la città del gran Re:
la casa di Davide e la casa di Dio


Una giornata quella di oggi, nella quale vogliamo prendere contatto con lo sperone gebusaico conquistato da Davide (cf. 2Sam 5,6-12; 2Cr 11,4-9) per farne la sua capitale - la "città di Davide" (cf. 1Re 8,1; 2Cr 5,2) - che è la Gerusalemme di cui parla la Bibbia ebraica, la Sion dell'AT. Qui la dinastia davidica ha segnato la storia giudaica, animata dall'attesa del Messia promesso dal Signore (cf. 2Sam 7). Visitiamo la sorgente di Ghichon (dove Salomone fu consacrato: cf. 1Re 1,28-40), attraversiamo il canale di Ezechia (cf. 2Re 18,17; 20,20; 2Cr 32,2-5.30; Sir 48,17; Is 22,8-11; 36,2), sbucando nella Piscina di Siloe (insieme con la pagina di Is 8,5-10 - nel contesto di Is 7,1 - 8,18 -, come non ricordare il cieco nato guarito da Gesù, di cui ci parla Gv 9?). Sostiamo, risalendo la collina, davanti ai pochi resti portati alla luce della Gerusalemme prima dell'esilio a Babilonia.
Il pomeriggio ci muoviamo nell'attuale recinto musulmano della Moschea Al-'Aqsa e della Cupola della Roccia: in quest'area sorgeva il primo e secondo Tempio, cuore di Gerusalemme in quanto sede del santuario del Dio d'Israele, di cui oggi resta solo parte del muro-terrapieno occidentale edificato da Erode, quello che viene chiamato il Kothel, appunto il "Muro" della preghiera (anche se molti, imprecisamente, lo designano come "Muro del pianto").