Poscia ch'Amor del tutto m'ha lasciato

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Alighieri Dante

Poscia ch'Amor del tutto m'ha lasciato

Poscia ch'Amor del tutto m'ha lasciato,

non per mio grato,

ché stato non avea tanto gioioso,

ma però che pietoso

fu tanto del meo core,

che non sofferse d'ascoltar suo pianto;

i' canterò così disamorato

contra 'l peccato,

ch'è nato in noi, di chiamare a ritroso

tal ch'è vile e noioso

con nome di valore,

cioè di leggiadria, ch'è bella tanto

che fa degno di manto

imperial colui dov'ella regna:

ell'è verace insegna

la qual dimostra u' la vertù dimora;

per ch'io son certo, se ben la difendo

nel dir com'io la 'ntendo,

ch'Amor di sé mi farà grazia ancora.

Sono che per gittar via loro avere

credon potere

capere là dove li boni stanno,

che dopo morte fanno

riparo ne la mente

a quei cotanti c'hanno canoscenza.

Ma lor messione a' bon' non pò piacere,

perché tenere

savere fora, e fuggiriano il danno,

che si aggiugne a lo 'nganno

di loro e de la gente

c'hanno falso iudicio in lor sentenza.

Qual non dirà fallenza

divorar cibo ed a lussuria intendere?

ornarsi come vendere

si dovesse al mercato di non saggi?

ché 'l saggio non pregia om per vestimenta,

ch'altrui sono ornamenta,

ma pregia il senno e li genti coraggi.

E altri son che, per esser ridenti,

d'intendimenti

correnti' voglion esser iudicati

da quei che so' ingannati

veggendo rider cosa

che lo 'ntelletto cieco non la vede

E' parlan con vocaboli eccellenti;

vanno spiacenti

contenti che da lunga sian mirati;

non sono innamorati

mai di donna amorosa;

ne' parlamenti lor tengono scede;

non moveriano il piede

per donneare a guisa di leggiadro,

ma come al furto il ladro,

così vanno a pigliar villan diletto;

e non però che 'n donne è sì dispento

leggiadro portamento

che paiono animai sanza intelletto.

Ancor che ciel con cielo in punto sia,

che leggiadria

disvia cotanto, e più che quant'io conto,

io, che le sono conto

me'é d'una gentile

che la mostrava in tutti gli atti sui,

non tacerò di lei, ché villania

far mi parria

sì ria, ch'a' suoi nemici sarei giunto:

per che da questo punto

con rima più sottile

tratterò il ver di lei, ma non so cui.

Eo giuro per colui

ch'Amor si chiama ed è pien di salute,

che sanza ovrar vertute

nessun pote acquistar verace loda:

dunque, se questa mia matera è bona,

come ciascun ragiona,

sarà vertù o con vertù s'annoda.

Non è pura vertù la disviata,

poi ch'è blasmata,

negata là 'v'è più vertù richiesta,

cioè in gente onesta

di vita spiritale

o in abito che di scienza tiene.

Dunque, s'ell'è in cavalier lodata,

sarà mischiata,

causata di più cose; perché questa

conven che di sé vesta

l'un bene e l'altro male,

ma vertù pura in ciascuno sta bene.

Sollazzo è che convene

con esso Amore e l'opera perfetta:

da questo terzo retta

è vera leggiadria e in esser dura,

si come il sole al cui esser s'adduce

lo calore e la luce

con la perfetta sua bella figura.

Al gran pianeto è tutta simigliante

che, dal levante

avante infino a tanto che s'asconde,

co li bei raggi infonde

vita e vertù qua giuso

ne la matera si com'è disposta:

e questa, disdegnosa di cotante

persone, quante

sembiante portan d'uomo, e non responde

il lor frutto a le fronde

per lo mal c'hanno in uso,

simili beni al cor gentile accosta;

ché 'n donar vita è tosta

co' bei sembianti e co' begli atti novi

ch'ognora par che trovi,

e vertù per essemplo a chi lei piglia.

Oh falsi cavalier, malvagi e rei,

nemici di costei,

ch'al prenze de le stelle s'assimiglia.

Dona e riceve l'om cui questa vole,

mai non sen dole;

né 'l sole per donar luce a le stelle,

né per prender da elle

nel suo effetto aiuto;

ma l'uno e l'altro in ciò diletto tragge.

Già non s'induce a ira per parole,

ma quelle sole

ricole che son bone, e sue novelle

sono leggiadre e belle;

per sé caro è tenuto

e disiato da persone sagge,

ché de l'altre selvagge

cotanto laude quanto biasmo prezza,

per nessuna grandezza

monta in orgoglio, ma quando gl'incontra

che sua franchezza li conven mostrare,

quivi si fa laudare.

Color che vivon fanno tutti contra.