Reggio: toh chi si rivede! 
Maratona di Reggio, 12 dicembre.
Fabio Marri

Nessuna maratona, meglio di quella organizzata da Paolo Manelli (uno che viaggia tranquillamente sulle 15 o più maratone per anno), si prestava all'assalto dei Govi's Friends, di quelli insomma che se stanno due settimane senza una 42 si sentono in crisi d'astinenza. A occhio e croce (se non ce ne sono sfuggiti durante la lettura integrale delle classifiche in linea), mancavano solo due di Persiceto, Giovanni Broccoli e Angela Cocchi: ma per il resto c'erano tutti. 
  Cominciamo, naturalmente, dal Titolare di questa pagina, il William da Albinea, che dopo Carpi aveva fatto perdere le sue tracce: era stato segnalato solo a Basilea. Si era pero' rifatto nell'ultima settimana, correndo a Firenze il 4 e a Pescara l'8 dicembre… logico che a Reggio fosse un po' debilitato, e capace di concludere solo in 4.19:31, addirittura millequarantesimo, preceduto alla grande dal segretario del Super Marathon Club, Sergio Tampieri (4.12). 
 Il Tampieri, che tiene rigorosamente i conti dei suoi affiliati, comunica che questo 1999 sara' un triste anno per Govi: non solo non e' riuscito a battere il suo record di 35 maratone, ma addirittura arrivera' solo a 31! Ormai, salvo invenzioni di gare in pista coperta, nella tratta Linate-Malpensa al seguito dei passeggeri sballottati, nei cortili di casa o simili, non gli resta che partire per Hamilton, rinunciando anche all'accoppiata Assisi-Roma che sta tentando molti dei suoi imitatori… Quanto alla funzione segretariale di Tampieri, non solo ci ha consegnato la "brochure", aggiornata al 10 novembre, dei supermaratoneti e degli articoli che li riguardano (da cui citeremo con scrupolo religioso), ma ci ha fatto assistere a un evento storico: l'ingresso nel club di Bruno Furia, che avendo superato il tetto minimo di 100 tra maratone e ultramaratone, fatto regolare domanda e pagato la quota associativa, ha ricevuto, sulle gradinate dello spogliatoio dei maratoneti, la fatidica canottiera bianca del club (pero' non indossata in corsa, visto il freddo). Pago di questo, il valoroso paramedico del San Donnino non si e' spremuto al massimo, contentandosi di finire in 3.54: peraltro, 4 minuti davanti al suo glorioso compagno dottor Sergio Guaitoli da Carpi, il veterano del podismo emiliano, reduce addirittura dalla Sgambada di Mirandola 1972 (insieme ad un solo altro podista di nostra e vostra conoscenza [chi sa chi e'?]). 
Ed ecco a voi il 'prete', o per alcuni il 'vescovo'! Pietro Alberto Fusari, ACLI (e per forza, un 'prete' volete che corra per la CGIL?) Macerata, tenuta bianca con bragoni al ginocchio, basco in testa, 19 maratone nel 1998, alla partenza benediceva la folla, poi, come al solito, avvio lento e via in progressione, agli ultimi 2 km era tutto un sorpasso, e chiudeva in 3.51; insieme a lui stava il consocio Giovanni Tamburini, che proprio a Catania 1998, battendo di mezzo centimetro il sottoscritto, aveva raggiunto il traguardo delle 100 maratone complessive. 
Ma gia' prima di loro era arrivato Gaetano Amadio, il vice-Govi del 1998 (24 maratone ultimate), e il piu' qualitativo tra i govisti, arrivato qui in 3.20:40. Ovvia, ecchettu' un ciai il gelaho stavolta? Alfio Balloni, senza indossare il caratteristico berretto con cono-gelato incorporato, e reduce dal suo record a Firenze (l'era kyrta!), riesce a non scoppiare, terminando in 3.34. L'altro gelataio, Mario Ferri da Prato, ormai ha preso a praticare il suo mestiere 'ufficiale' anche in maratona, e a Reggio sembra sia riuscito a vendere, durante la corsa, un'auto e mezza; ma la sua prestazione ne ha risentito, e ha chiuso in 4.02, insieme (udite udite! Incredibile, ma la classifica dice cosi') a Ermanno Martinelli, il carpigiano vice di Barbolini, venuto qui in tutto segreto a compiere l'impresa che il suo Capo non riuscirebbe nemmeno a sognare (ma eret propria te? Adesa al dmand a Gamba ed legn). 
Torniamo ai Govis'Friends regolarmente iscritti, per ritrovare il barbudo Renzo Pancaldi, 58 anni portati benissimo, "solo" 13 maratone nel '98, e che stavolta, approfittando del mancato accompagnamento della moglie in bicicletta, dopo il km 20 si liberava della mia compagnia e volava verso un grandioso 3.36, superando anche Osvaldo Bucci (159 maratone entro il 1998), che qui finiva in 3.39. 
Poco oltre il muro delle 4 ore, ecco la coppia che sfondera' presto (chissa', anche in questo 1999?) tutti i record di Govi: gli sposi barlettani Michele Rizzitelli (criniera stile arbitro Collina) in 4.05, e a seguire Angela Gargano (viso dolce, lunga bellissima chioma), 4.45, reduci pure loro da Firenze e Pescara, e pronti all'accoppiata Assisi-Firenze. Intanto, chi si rivede? Al sgnuar Gulduan dal Finaal, al secolo Giuliano Goldoni, 100 maratone compiute da poco, e qui appaiato a un altro mostro sacro dell'ultramaratona, l'ingegner Antonino Morisi da Persiceto, un pelino sotto le 4.30. Ma aspettate solo 3 minuti, ed ecco il recordman dei recordman, l'unico che puo' guardare Govi dall'alto in basso: Giuseppe Togni da Lumezzane, classe 1926, 441 maratone entro il 1998 (mica balle: Tampieri canta, vilan dorum, l'e' tutt certifichee). 
E non andate via: Luciano Morandin da Padova, ex minatore, fa 4.37; Valdieri Pestelli, scultore genovese che il giorno di Natale compira' 74 anni, arriva in 4.43. 
Ma bisogna parlare anche delle donne, dopo l'Angela Gargano gia' citata: come non inneggiare alla Rita Zanaboni, che non e' iscritta al club di Tampieri, ma ha corso ugualmente piu' di 200 maratone, con tempi sempre di alto livello (chi scrive ricorda con commozione quel 3.19 fatto insieme a Russi nel 1994: fu il mio record, adesso non lo vedo neanche col cannocchiale): qui Rita finisce 25a, in 3.34. E poco dietro di lei, in 3.38, c'e' il gradito rientro della grande Valentina Maisto, dopo lunga malattia. In 3.45 (proprio attaccato a chi vi scrive) chiude la Maria Antonia Busatta (terza assoluta nella graduatoria femminile del '98); la seconda dell'anno scorso, Daniela Gianaroli, arriva in 4.28. Insomma, i govisti incalliti hanno trovato la loro sede ideale!