Uno stemma per Molfetta
di Dario R. Uva
Lo stemma di Molfetta la si può ammirare in
via Piazza,
fra i numeri civici 8 e 12, frammezzato da due grandi arcate murate.
La Regina dei Martiri, che sovrasta la corona dello
stemma, fu aggiunta dopo il terremoto dell’11 maggio 1560 che devastò
le città limitrofe, lasciando Molfetta indenne dall’immane
catastrofe per intercessione della Madonna dei Martiri.
Il più antico documento in cui si parla dell’arma
della nostra città, è un decreto del 1520 di Carlo V, riportato
a pag. 276 del Libro Rosso.
Nel 1911, essendo sindaco Felice Fiore, l’amministrazione
comunale decise di aggiungere le lettere S.P.Q.M. sulla banda dello
stemma.
Il simbolo della nostra città, quindi, è composto
da una banda, di bianco o argento, in campo rosso, caricata del
tetragramma S.P.Q.M. (Senatus PopulusQue Melphictensis); il tutto
sostenuto da due fronde: l'ulivo a destra e l'alloro alla sinistra.La
corona di città, formata da un cerchio di muro sostenente
otto torri, di cui cinque visibili, completa lo stemma. La banda
è una pezza onorevole posta diagonalmente dal cantone superiore
destro dello scudo al cantone inferiore sinistro; è il simbolo delle
antiche famiglie guelfe e rappresenta il Cavalierato o alti gradi
nelle antiche milizie. Sotto allo stemma si legge:
D.O.M.
VETUSTUM FASTIGIUM
NOBILIUM MELPHICTEN QUI REGIS CAROLI P. CERNUNT ASCRIPTI
REGISTRO AN. 1282 IN ARCHIV. R. SICCAE NEAP. FASC. 45 FOL. 6
HIC ERECTUM
ET EX AERE PUBLICO AD HONOREM PUBLICUM CONSTRUCTUM
IAM DIRUTUM
INCLITA CIVITAS CLARITATIS SUPERSTES UT POSTERIS REFULGEAT
RESTITUIT
SINDACORUM SUB AUSPICIIS
SENATORIS D. IOSEPHI MARCI ANTONII DE LUCA
ET POPULI IACOBI RADIVANO
N.B. Su alcuni monumenti della nostra città
lo stemma di Molfetta è errato (vedi il monumento a Mazzini o a
Fornari), ovvero speculare. Dato che quello del blasone è un vero
linguaggio semantico, l'interpretazione sarebbe in antitesi. Lo
stemma errato, infatti, anziché essere attraversato da una
banda, è diviso da una sbarra, che è l’opposto della banda, stendendosi
essa dal lato superiore sinistro al lato inferiore destro. La sbarra
è una pezza onorevole di primo ordine; indica la tracolla alla quale
era appeso lo scudo e fu segno distintivo dei ghibellini.
Tra quello esatto, dunque, e quello sbagliato c'è
la differenza che passa tra il bianco ed il nero.
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MOLFETTA da un dipinto di Galeazzo Viganò
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