CENNI STORICI

TRA LEGGENDA E STORIA
IL SANTUARIO DI "MARIA SS. DELLA GROTTA"
A BOMBILE DI ARDORE (RC)


Un luogo particolarmente suggestivo per chierici e laici, meta di continui pellegrinaggi votivi o penitenziali nel mese di maggio è il santuario dedicato a Maria SS.ma della Grotta. Ubicato presso la frazione Bombile del comune di Ardore, in un'ampia grotta allogata su per una ripida cresta montuosa in una voluminosa roccia. Per poter accedere alla chiesa molto aggraziata ci si avvale di una scalinata monumentale, ben 144 gradini. Intorno al luogo di culto ed al simulacro della Vergine, risulta ancora fondata la consuetudine secondo cui la statua, attraverso una serie di "portenti celesti" sarebbe stata trasportata nel luogo ove attualmente si venera in modo alquanto inverosimile. Difatti, si narra che l'opera marmorea, sia stata commissionata ad un abile scultore da un mercante "assai potente", in ringraziamento di un prodigioso salvataggio durante una spaventosa tempesta di mare. L'artista però, a causa di una infermità, non avrebbe realizzato l'opera che, appena abbozzata, sarebbe stata completata da "mani angeliche". Riconosciuta l'intercessione divina, si sarebbe deciso di trasferirla su una nave nel luogo prescelto dalla stessa Vergine. La nave, in balia di venti costanti, sarebbe stata condotta fino ad un approdo presso il territorio di Ardore da dove, dopo lungo contendere delle popolazioni locali, sarebbe stata collocata su un carro tirato da buoi e trasportata fino a una piccola grotta presso il villaggio di Bombile. Gli abitanti sono pronti a giurare che ancora oggi, in occasione della solenne festività (1-3 maggio), si senta il rumore del carro servito per il "trasporto portentoso".
Travalicando la trascendenza e limitandoci al "mondo terreno" è certo che intorno al 1502 Frà Giacomo da Tropea edificò un monastero di Agostiniani, del quale attualmente non esistono che pochissimi ruderi. Gli Agostiniani, il cui monastero fu soppresso nel 1653 da Papa Innocenzo X, scavarono la grotta nella roccia sottostante ed ai lati di essa le celle per gli eremiti di Sant'Agostino. Le piccole stanze disadorne oggi risultano abbandonate ma fino a qualche decennio fa erano utilizzate dai fedeli che, a piedi o a dorso di mulo, si recavano per rimanervi  i tre giorni della festa, dal primo al tre maggio. I proseliti di Sant'Agostino d'Ipponia scelsero come propria sede questa località alquanto impervia perché consona alla loro visione cenobica.
In prosieguo di tempo, la grotta venne trasformata in chiesa e nel 1625 vi fu collocata la statua di marmo rappresentante la Madonna con Bambino detta "Santa Maria della Grotta", notevole testimonianza artistica. Raffigurata nell'iconografia di "Santa Maria delle Grazie", ed appartenente ad una folta chiera di sculture presenti in Calabria ed in Sicilia e risalenti alla fine del XV secolo, attestanti la straordinaria popolarità di Antonello Gagini e dei suoi epigoni. Sia il monastero che la chiesa rimasero fino al 1509 alle dipendenze giurisdizionali del Metropolitano di Reggio Calabria. Soppresso il cenobio, i beni del Santuario furono aggregati a quelli del Seminario Vescovile di Gerace. Nel 1751 in canonico Tommaso Balzo, procuratore dei fondi, raccolse le oblazioni dei fedeli ed abbellì la chiesa di un altare marmoreo, sul quale, in un'apposita cappella collocò la statua della Madonna. Domenico Morabito parroco di Bombile e preposto all'amministrazione dei beni culturali, si prodigò a migliorare le condizioni della comunità ecclesiale. L'originario luogo monastico ormai esclusivamente oggetto di venerazione mariana, non solo può attirare il fedele, l'appassionato d'arte e lo studioso di tradizioni, ma anche il naturalista per  l'indubbia bellezza di un paesaggio ancora incontaminato.

Natalino Spatolisano

Per gentile concessione della
Associazione Turistica PRO-LOCO ARDORE
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