Radiazione termica - fonte universale di energia
di Gabriel Fauner – 3 dicembre 2002
Calore è sinonimo
di benessere, di energia, di vita. Nella natura, il
calore esiste in quantità immense, e in parte rappresenta una minaccia per la
vita (effetto serra).
Il calore è una
forma di energia. L’energia termica, tra due solidi
può essere trasmessa in tre modi: per contatto diretto, per convezione con
l’ausilio di un fluido, e per radiazione.
Sia la trasmissione per contatto diretto che quella per convezione può avvenire solo dal corpo più caldo verso quello più freddo. Questa limitazione non esiste invece per la trasmissione per radiazione.
È pur vero che un
corpo più caldo emette più radiazione termica di uno
freddo, ma è anche vero che la radiazione emessa da un corpo più freddo può
colpire un corpo più caldo ed essere assorbita da questo contribuendo così al
suo ulteriore riscaldamento.
Inoltre, la
radiazione termica possiede delle proprietà conosciute da
tempo ma quasi sempre ignorate nelle applicazioni tecniche: la
radiazione termica, insieme alla luce visibile è parte delle radiazioni
elettromagnetiche, e come tale obbedisce alle leggi dell’ottica.
Quando un corpo
emette più radiazione termica di quanta ne riceve si
raffredda. Ma la natura tende ad equilibrare le
temperature dei corpi presenti in un certo ambiente. Se quindi un corpo è più
freddo dell’ambiente che lo circonda inizia un flusso di calore verso di esso, tramite contatto o convezione. Siamo però in grado di
inibire questo flusso di calore con l’isolamento termico.
Per creare una
depressione termica, necessaria per poter raccogliere l’energia dal calore
dell’ambiente, si può procedere come segue:
tramite isolamento
termico impediamo a un corpo di ricevere energia termica dall’ambiente per mezzo
di contatto diretto o convezione. Inoltre, con i mezzi dell’ottica (specchi e
parabole) raccogliamo il calore emesso dal corpo per radiazione e lo
allontaniamo dal corpo stesso. Contemporaneamente impediamo che il corpo possa
ricevere a sua volta radiazione termica (oggetti che riflettono non emettono
radiazione).
Possiamo
utilizzare questo procedimento per esempio per raffreddare e condensare il
vapore saturo di gas in un circuito chiuso di gas. Il calore raccolto con il
sistema ottico può essere disperso nell’ambiente, ma può essere utilmente
impiegato anche per surriscaldare il gas sul lato “caldo” del circuito. Da sottolineare che questo procedimento, al contrario della
pompa di calore tradizionale, non richiede l’impiego di energia esterna, ed
inoltre non esiste nessun limite per quanto riguarda la temperatura
raggiungibile. Vengono sfruttate le proprietà insite
nella radiazione termica conosciute da molto tempo.
Un impianto
completo autoavviante potrebbe essere composto come
segue:
Nel condensatore (Kondensator) raffreddato tramite radiazione termica, il gas
saturo proveniente dalla turbina viene raffreddato e
condensa. Il liquido freddo viene pompato nel
bollitore (Verdampfer) dove assorbe calore
dall’ambiente circostante ed evapora. Il vapore saturo passa nel
surriscaldatore (Überhitzer), e il vapore
surriscaldato, espandendo aziona la turbina, dopodiché il circuito si chiude con il
vapore che viene nuovamente raffreddato e condensa.
È da sottolineare che questo procedimento NON CREA NUOVA ENERGIA ma
sfrutta solo le potenzialità presenti in natura, come del resto si fa da tempo
con l’energia cinetica dell’acqua. L’acqua è destinata in ogni caso a venire a
valle. Se la raccogliamo e le facciamo azionare le
nostre turbine, possiamo generare energia elettrica. Se invece la lasciamo
scorrere spontaneamente, essa produrrà comunque la
stessa quantità di “lavoro” muovendo e macinando pietre e trasformando
l’energia cinetica in calore. Solo che in questo caso il
lavoro per noi non è utile.
Una considerazione
analoga può valere per la radiazione termica. Ogni corpo a temperatura
superiore allo zero assoluto emette radiazione termica. In natura il flusso di
questa radiazione è del tutto casuale. Se la
radiazione colpisce un altro corpo, questo, in dipendenza dalla qualità della
sua superficie, ma indipendentemente dalla sua temperatura, la può assorbire,
riflettere o trasmettere. Se la radiazione viene
assorbita, l’energia da essa trasportata viene trasformata in calore, e quindi
riscalda il corpo colpito.
Grazie alle note
proprietà della radiazione termica, con i mezzi ben noti dell’ottica (specchi,
specchi parabolici e curvi, lenti) siamo in grado di manipolare questa
esattamente come i raggi luminosi: possiamo raccoglierla, concentrarla e
deviarla secondo necessità. L’energia prodotta viene
sottratta all’ambiente sotto forma di calore, e dopo l’utilizzo viene
nuovamente restituita sotto forma di calore.
Un ulteriore vantaggio di questa forma di energia: essa è disponibile in qualsiasi luogo ed in ogni momento e può essere prodotta in modo decentrato (anche per singoli edifici o singoli impianti di produzione). Quindi rende superfluo il trasporto dell’energia su grandi distanze, ma rende anche superfluo il disboscamento attualmente praticato nei paesi poveri per soddisfare le esigenze primarie.
Oltre che per
l’azionamento di turbine a gas, la radiazione termica potrebbe essere impiegata
anche per la produzione diretta di energia elettrica
con termocoppie, sempre che la resa di questa forma di trasformazione sia
economicamente sostenibile. Inoltre c’è la possibilità di produrre calore sia
per impieghi industriali che per riscaldamento. Non solo: anche il
raffreddamento di celle frigorifere potrebbe avvenire direttamente sfruttando
la radiazione termica.
Per rendere
l’idea sull’ordine di grandezza dell’energia disponibile per radiazione:
A temperatura
ambiente (15 °C), un corpo, a seconda della sua
superficie, emette circa 200-300 Watt per ogni metro quadrato di superficie, e
questo ad ogni ora del giorno e della notte, indipendentemente dalle stagioni. A una temperatura di -40 °C, l’energia irradiata si riduce
all’incirca del 50%. Un confronto: l’energia proveniente dalla radiazione
solare, quando il sole splende e il cielo è terso, è di circa 1370 Watt per
metro quadrato. Però appunto solo quando il sole
splende e il cielo è limpido.