S.Giuseppe Calasanzio
L'altare Maggiore
Veduta dell'ingresso
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- La chiesa e i
restauri -
I lavori di costruzione della chiesa e del collegio degli Scolopi incominciarono nel 1661
e si conclusero intorno al 1747. Materiali poveri, insufficiente profondità delle
fondamenta e l'umidità dovuta alla falda acquifera sottostante resero necessari frequenti
interventi di manutenzione e restauro nel corso di tutta la storia dell'edificio.
Interventi che furono talvolta approssimativi e perfino dannosi. Alcuni furono di
carattere strutturale, indispensabili per impedire il crollo della parte anteriore della
chiesa come la costruzione dei contrafforti sulla facciata, successivamente trasformati
nelle due " Loggette ". Per la stessa ragione furono costruiti muri di
tamponamento in ognuna delle prime cappelle di destra e sinistra. Nel 1884 la chiesa fù
restaurata con sottoscrizione popolare. Allo stesso anno risalgono l'Altare maggiore in
marmo e le balaustre dono del Cav. Pietro Ghiani Mameli. Sono dei nostri anni '60 e '70, i
lavori che diedero alla chiesa il colore bianco e l'aspetto che aveva fino all'inizio del
restauro attuale e che sostituirono il pavimento lastricato a " Tellas " con uno
moderno. La chiesa era ormai chiusa da diversi anni quando nel 1987 la Regione concesse un
contributo di 150 milioni e affidò la progettazione del restauro all'Ing. Italo Stagno.
Dopo notevoli lungaggini burocratiche nel 1991, con l'attuale Amministrazione, vince
l'appalto del 1° lotto dei lavori per 250 milioni l'impresa Contini (100 milioni sono
aggiunti dal bilancio comunale), i lavoriincominciano nel 1992 e sono di consolidamento
esterno, dal cupolino alla base dell'edificio. Un secondo lotto di 178 milioni per
completare il consolidamento esterno viene eseguito sempre dalla ditta Contini. Si scopre
che le coperture delle cappelle erano state pericolosamente appesantite con tonnellate di
detriti e coperte con tetti a spioventi mentre in origine erano a botte e a vela, vengono
quindi alleggerite e riportate all'antico e accuratamente risanate, si intonaca tutto
escluso la facciata. nel 1996 il 3° lotto per 350 milioni, impresa Cabua, si completa il
consolidamento e la sistemazione finale interna ed esterna, si fà la nuova pavimentazione
e si acquistano parte degli arredi. I Soprintendenti ai monumenti M.Dander, che dà
l'incarico del restauro degli altari lignei settecenteschi alla ditta Marinozzi e
Scarpellini seguendo tutto il corso dei lavori.
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