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Prima dell'ultima guerra si navigava esclusivamente a remi e, quando c'era vento si armava l'albero, con la vela latina, un'attrezzatura che poteva essere montata e smontata in poco tempo. Si usciva in mare per la pesca tutto l'anno. In inverno ed in primavera le barche erano adibite alla pesca con la lampara del pesce azzurro ovvero alici, sardine e sgombri. Sempre in Primavera, quando incominciava a scarseggiare il pesce azzurro, ci si attrezzava per la pesca del palamito in alti fondali, a 4-500 metri di profondità. Questo tipo di pesca veniva evitato durante il periodo invernale per i forti venti improvvisi da tramontana, che rendevano le barche a remi facile preda delle tempeste con conseguenti perdite di scafi e uomini. A settembre e ottobre arrivava il periodo della pesca al tonnetto, un pesce che non superava i quattro chilogrammi di peso e del castardello. Per catturarli si doveva remare tutto il giorno fino all'avvistamento dei delfini. La presenza di delfini e di gabbiani, che volteggiavano sulle onde, era il segnale che sott'acqua c'era la pescata sicura.
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