Rubrica: Scritti su Bosa e Planargia.

 

Sassu Pietro e Casula Giovanni

 

 

 

 

 

 

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Ricerca Antropologica ed etnografica per il recupero del patrimonio culturale del Marghine-Planargia (vol.I)
Ricerca Antropologica ed etnografica per il recupero del patrimonio culturale del Marghine-Planargia (vol.I)

 

 

 

Sardegna
CANTI ed ESPRESSIONI POPOLARI
di BOSA e PLANARGIA

a cura di Pietro Sassu
e Giovanni Casula

 

 

 

CENTRO DI CULTURA POPOLARE U.N.L.A. - BOSA

Clicca per visualizzare la 1° e la 4° pagina di copertina.
Presentazione Premessa

 

 


CANTI ed ESPRESSIONI POPOLARI di BOSA e PLANARGIA - Presentazione

Presentazione

Il Centro di Cultura Popolare di Bosa ha elaborato un progetto per una ricerca antropologica ed etnografica per il recupero del patrimonio culturale che caratterizza il territorio e le comunità del Marghine e della Planargia.
La ricerca riguarda i vari settori delle espressioni tradizionali della cultura popolare: in primo luogo le parole ed i motivi musicali di danze e nenie per i bambini; quindi i canti funebri e le lamentazioni; i canti religiosi; la satira carnevalesca e di scherno; le tenzoni e le gare poetiche in genere.
Laddove possibile si è tentato di ricostruire le varie filastrocche per la memoria, per la conoscenza e funzioni del corpo e degli animali; gli scongiuri (sos verbos) per le malattie, il malocchio, contro le pestilenze e i maligni. E naturalmente i proverbi e i modi di dire, la nomenclatura degli strumenti di lavoro nella vita domestica, nell’ artigianato, nella pastorizia, nel lavoro femminile.
La prima parte della ricerca è patrocinata dall’ Assessorato Regionale della Pubblica Istruzione e dalla Amministrazione Provinciale di Nuoro e prevede uno studio generale sul territorio.
La ricerca sul campo per l’acquisizione del materiale e dei dati etnografici, l’esame critico della documentazione acquisita e l’elaborazione di un resoconto di studi e analisi(per la pubblicazione)del profilo socio culturale della comunità oggetto di studio, verteranno più specificamente su una delle aree sotto analisi, cioè la Planargia, con particolare attenzione al suo capoluogo, Bosa e il suo territorio, in relazione soprattutto al profilo etno-musicale.
Con un secondo intervento la ricerca sarà estesa al territorio circostante, e interesserà alcune comunità del Marghine (Macomer, Silanus, Bortigali, Ghilarza, Scano Montiferro, Seneghe e Santulussurgiu).
Sull’ esperienza è stato effettuato nel Dicembre 1996 presso l’ex convento dei Cappuccini a Bosa, un apposito convegno durante il quale sono stati proposti alcuni esempi ed elementi della tradizione del canto popolare bosano e della Planargia: il canto a chitarra, il canto corale ed i canti religiosi.
Relatore del lavoro il professor Pietro Sassu, docente all’università della Basilicata, che ha curato l’elaborazione del saggio della ricerca con allegati un Compact-disc e due musicassette che verranno distribuiti agli Enti interessati alle Biblioteche, e alle Istituzioni del territorio.
Il coordinamento dell’altro saggio "La raccolta dei canti popolari di Bosa", con allegati un’ antologia, saggi e recensioni, è stato curato da un rappresentante del Centro di Cultura Popolare, il Prof. Giovanni Casula, che si è avvalso della collaborazione dell’archivista Giovanni Cadoni per le ricerche d’archivio.
E’ doveroso mettere in evidenza come la realizzazione dell’opera sia stata possibile attraverso il coinvolgimento degli strati popolari della Città; di quei cittadini cioè che un tempo popolavano il centro storico, e di chi in qualche modo ha consentito il recupero del materiale necessario. registrazioni, interviste, stampe, raccolte di canti.
Circa le metodologie e tecniche della ricerca etnografica, è stato da prima individuato un gruppo interdisciplinare di esperti: antropologo-linguista-tecnico operatore audio. Si è quindi provveduto alla individuazione delle fonti: bibliografie pubbliche e private, raccolte e registrazioni, interviste individuali e di gruppo. Infine la classificazione e la elaborazione dei dati attraverso schede particolari per la quantificazione dei dati rilevati, delle registrazioni, del materiale fotografico e la selezione dei dati e delle testimonianze per il recupero e la pubblicazione.

(a cura del Presidente del Centro di Cultura Popolare)


CANTI ed ESPRESSIONI POPOLARI di BOSA e PLANARGIA - premessa

Premessa

Questa pubblicazione è il risultato di una ricerca dedicata a Bosa e alla Planargia a cura del Centro di Cultura Popolare U.N.L.A. di Bosa che mi è stato chiesto di orientare nei contenuti e nel metodo. Ci si proponeva di documentare alcuni dei tratti culturali più vivi attraverso una ricognizione sul campo delle tradizioni orali e delle più significative attività lavorative.
Soprattutto si intendeva raccogliere aspetti trascurati in precedenti ricerche rivolgendo particolare attenzione a tutto ciò che ancora, soprattutto grazie alla collaborazione dei più anziani, è depositato nella memoria e che rischia di scomparire senza lasciare tracce. Se, infatti, manufatti e attrezzi di lavoro si sono preservati grazie al collezionismo privato, nomenclature e tecniche operative possono essere testimoniati soltanto da chi ne ha avuto dimestichezza. In altri termini quegli oggetti si tramanderebbero come cose mute e inerti senza il corredo di quelle parole che sono state raccolte(e trascritte) dalla viva voce di contadini e pescatori. Altri aspetti molto vitali(tra questi basterà ricordare il Carnevale) non hanno trovato spazio in questa occasione poiché sono già stati oggetto di ricerche e di specifiche pubblicazioni e, soprattutto, non sembrano esposti all’erosione del tempo e alla caduta nell’oblio.
Questo rischio viceversa, è apparso -come già si sapeva- concretamente presente nei repertori dei canti femminili e in alcune specifiche forme dei canti maschili, soprattutto, di quelli con chitarra nello "stile antico" di Bosa.
I risultati sono soddisfacenti grazie soprattutto alla costane e paziente opera di coordinamento svolta da Giovanni Casula, responsabile anche della cura o della revisione di tutti i testi in lingua sarda che in diversi casi ha raccolto in prima persona.
Ad Anna Maria Manca è stato affidato il compito di raccogliere testimonianze su alcune significative feste religiose e su particolari aspetti della vita quotidiana, comprese la nomenclatura e l’uso degli attrezzi di particolari attività lavorative.
Il contributo di Luciano Sechi ha riguardato specifiche testimonianze della cultura della Planargia, di Magomadas in particolare, una comunità che da diversi anni studia con particolare fervore e competenza.
Alcuni rilevamenti sul campo si sono potuti avvalere della collaborazione qualificata dell’etnomusicologo Ignazio Macchiarella.
Gli oggetti fotografati e descritti nelle loro specifiche funzioni fanno parte della collezione di Luigi Stara che ringraziamo per avere consentito di utilizzarli per questa pubblicazione.
Infine a nome di tutti i ricercatori, sento il dovere di esprimere infinita gratitudine per la gente di Bosa e della Planargia per la generosa e disinteressata collaborazione e per i momenti di intensa comunicazione vissuti soprattutto durante le registrazioni dei canti.

Pietro Sassu
Etnomusicologo. Docente presso L'Università della Basilicata.

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