In questa raccolta di racconti Campanile si diverte a ridicolizzare
un po' tutti: i poveri e i ricchi, i semplici e gli intellettuali.
Lo fa secondo il suo stile. Inventando stranezze, preparando situazioni
assurde e tirando fuori dal cilindro imprevedibili battute.
L' immagine di copertina è molto eloquente. Al professor Rune, illustre
scienziato, spuntano un giorno due belle corna. La giovane e avvenente
moglie Adele decide, allora, di confessare il tradimento. Tra corna
vere e corna metaforiche si muove così tutto il romanzo. Un susseguirsi
di equivoci complicano poi l' intera vicenda...
Non è un romanzo e non sono dei racconti. Sono delle battute a sorpresa.
Geniali, assurde, giocate sul non-sense. Molto gradevoli e immediate.
Impossibile non sorridere. Entrando poi nel contesto dell'epoca
in cui sono state scritte si comprende l'aspetto innovativo dell'autore
che ha fatto del gioco di parole il suo grande punto di forza.
Questa volta Campanile ci sorprende scavando nelle biografie dei
grandi personaggi del passato. Mescolando realtà e fantasia, delinea,
con il solito tocco umoristico, storie bizzarre e sconcertanti.
Dal pappagalllo di Alessandro Magno all'asino di Buridano, dall'uovo
di Dante a quello di Colombo...
Il povero Piero si ritrova in una situazione molto insolita. Creduto
morto risuscita e poi, all'improvviso, muore per davvero. Amici
e parenti, disorientati dagli eventi due volte di seguito,
vengono ritratti magistralmente e con spietata ironia...
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