IL CRISTO Opera di NINO UCCHINO (part.)
OPERA ITINERANTE IN ACCIAO INOX Altezza mt. 2,50 Tecnica utilizzata: Lamine d'acciaio da 2 mm. tagliate a porzioni di varie grandezze, battute a freddo, assemblate e rifinite con la saldatura.
CHRIST ON THE WAY TO THE NEW MILLENNIUM A sculpture in inox steel heigth metres 2.50 |
DICONO DELL'OPERA:
Ho visto il viso del Cristo prendere forma nella fucina del maestro Ucchino, tra le scintille della fiamma ossidrica. Ero a Savoca su uno sperone che domina la vallata in prossimità della montagna nel cui antro un dio pagano, Vulcano, forgiava tra i bagliori del fuoco le sue creature di ferro. Oggi un artista cristiano ha redento, con nuova tecnica, la materia inerte per assicurare ad essa una sopravvivenza inossidabile. Nell'opera ormai compiuta, è prodigioso come nello sguardo di acciaio sembra intenerirsi e come l'alta figura e i gesti sembrano percorssi da un soffio che li anima. L'Eterno Viandante ha così ripreso il cammino; va incontro alle genti chiedendo pace e amore. Non si può ignorarLo, come quando ci è passato accanto, le molte volte, e non Lo abbiamo riconosciuto. Grazie, Nino Ucchino, per averci ricordato che Egli cammina sempre in mezzo a noi.
Turi Vasile (Scrittore Cineasta) |
E' un vero compagno di strada questo cristo di Nino Ucchino, un'opera d'arte che viene verso di noi con spirito veramente evangelistico. Quasi si potrebbe dire che nel lavoro di Ucchino sia ora concretamente calato l'animo più autentico del Giubileo perchè Cristo stesso è visto e rappresentato come un pellegrino o, meglio come "il pellegrino per antonomasia". Ritornato in mezzo alla gente questo Cristo è, in sostanza, una figura che è saturita da una sensibilità dove il laicismo e la fede sono in condizione di reciproco equilibrio. E' tanto più impressionante è, allora, la tecnica esecutiva. Infatti la figura temprata nell'acciaio, secondo un procedimento tipico di Ucchino, ispira un'idea di fermezza incrollabile e, insieme, di mite bontà. E' quello che tutti vorremmo: la presenza divina a contatto con la quotidianità, senza che si avverta alcuna censura tra la metafisica e il mondo. Da parte dello scultore siciliano un nuovo passo avanti nel suo stesso cammino di appassionato umanista in un rapporto difficile con la nostra epoca ma integralmente onesto e sincero verso i propri doveri di artista che crede nella comunicazione e nel coinvolgimento emotivo di ciascuno di noi.
Claudio Strinati (Soprintendente per i beni artistici e storici di Roma) |
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