Pavimento e lapidi sepolcrali

Il pavimento della chiesa, fino al 1950, era con antichi mattoni di terracotta maiolicati e colorati con bei disegni e figure . Essendo moltissimi mattoni già scoloriti e consumati, nell'anno 1950 il pavimento venne integralmentre rifatto con ordinari mattoni in scaglie di cemento.

In quella occasione, prima della pavimentazione,vennero riempite, e così scomparvero, le tre fosse sepolcrali, chiuse da lastre di marmo, in cui venivano deposte, prima della istituzione del cimitero, le spoglie mortali e leossa dei defunti .

Prima delle leggi napoleoniche, le chise, per gli italiani, erano veramente <<patria, casa, tomba>>

Alcuni nobili di Petralia Soprana, devotissimi della Madonna, nelle loro ultime volontà espressero il desiderio di esse seppelliti in questa chiesetta . E anche dopo la nuova pavimentazione, qualche tomba e lapide sepolcrale è rimasta nei muri laterali della cappella della Madonna.

Facciata della Chiesa X6

E un bello esemplare di stile '700 sicilianocon elementi d'artigianato locale la facciata della chiesa col suo portale in pietra (foto) e col suo sovrastante terminale snello campanile, taghiato con 2 archi, con volute laterali e cuspidi in cima.

Il piccolo artistico campanile, colpito da un fulmine, era ricostruito nel 1889, tutto in pietre ben intagliate e lavorate. In epoca recente,presentando qualche lesione e pericolo, invece di ripararlo, alcuni decisero di demolirlo e abolirlo completamente.

E' in sua vece, venne costruito, in cemento armato, un nuovo ordinario borghese campanile, addossato al lato anteriore della chiesa .

Sul frontale della chiesa, spiccava prima di essere rubato, l'antico stemma gentilizio (foto), in marmo, di un alto ufficiale dei Cavaliere di Malta . Lo stemma gentilizio apparteneva al balì, dell'Ordinedei Cavalieri di Malta, D. Pietro Marcello, di famiglia torinese, Commendatario della Commenda di Polizzi Generosa.

Convento vecchio

Le casupole del vecchio convento, ormai inabitabili, furono costruite, con diverse aggiunte, in diversi tempi, che non possiamo precisare.

Ma due vani, forse i puì antichi alla chiesetta, conservano ancora intatta e solida la loro bella architettonica volta regale.

In queste vecchie e squallidecasupole vissero allegramente, con tanti sacrifici, gli antichi custodi del Santuario e, per più di 10 anni, i primi Cappuccini qui venuti, 2 sacerdoti e 3 fratelli laici .

Convento nuovo

Il nuovo conventino, annesso alla chiesa, per abitazione dei religiosi, negli anni 1920-1922, per iniziativa e interessamento di P. Francesco Librizzi di Locati, che raccolse i fondi finanziari fra parenti e conoscenti emigrati in America del Nord, che, con debita autorizzazione, visitò dal 22 maggio al 18 settembre 1920.

Nella costruzione del nuovo fabbriccato,degni di ammirazione anche gli antichi devoti uomini di Blufi, che trasportarono volentieri e gratuitamente, a dorso di muli, dal fiume Imera, titte le pietre necessarie.

Il cinventino, dopo circa 40 anni, subì alcune trasformazioni,e venne abbattuto, perchè lesione, l'arioso piano superiore, che nelle sue ampie stanze aveva ascolto anche, per tre anni, un gruppo di allievi giovinetti, che iniziarono ivi, con grande entusiasmo, i loro studi superiori, sotto la guida e l'insegnamento di P. Francesco da Locati.

In sostituzione del piano damolito, vennero costruite altre celle abitabili sul salone.

Cimitero

A poca distanza della Chiesa, quando le leggi civili del Regno d'Italia proibirono la tumulazione dei cadaveri in chiesa, venne cistruito nel decennio 1880-88 un piccolo cimitero per i defunti delle varie borgate di Blufi .

In questo povero camposanto, fino a dicembre del 1960, vennero seppelliti tutti i morti di Blufi, che aspettano fiduosi la risurrezione finale, riposando sotto l'ombra del Santuario, sotto la protezione speciale della Madre Divina, già asunta gloriosa in anima e corpo in cielo.

Il 2 novembre, giorno dei morti, il vecchio umile campestre cimitero si anima tutto per la presenza e l'affluenza dei vivi.

E tutti vengonoa visitare i loro morti, i loro antenati,deponendo sulle povere tombe un mazzolino di fiori, di crisantemi, e innalzando raccolte sentite preghiere in loro suffragio.

Terminata la celebrazione delle Sante Messe,che tutti ascoltano devotamente, secondo l'antica pia tradizione, si va processionalmente della Chiesa al cimitero, per benedire le tombe e pregare liturgicamente tutti assieme per i poveri morti, che aspettano ansiosi l'annuale affettuoso cristiana ricordanza .

La vicinanza dei morti del piccolo Camposanto conferisce maggiore senso di sacralità e di rispetto all'ambiente di questo Santuarioe spinge e meditare...

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