CALCIO:
Bologna-Reggina 1-2
Disastro rossoblu: decima sconfitta interna
Ora bisogna vincere a Torino per continuare a sperare...
Ci
risiamo. Dopo l'inatteso colpo di coda che aveva fruttato tre punti contro il
Genoa ci si era illusi che la nuova "cura Papadopulo" avesse taumaturgicamente
sanato i deficit alquanto numerosi di questo Bologna. Purtroppo così
non è stato. E' bastata una Reggina sorniona e accorta per strappare
un altro successo al Dall'Ara (con questa sono dieci le sconfitte interne dei
rossoblu, un record!), malgrado Papadopulo abbia gettato nella mischia tutte
le sue carte migliori, almeno sulla carta. Nemmeno un attacco con in campo tutti
insieme Di Vaio, Osvaldo, Marazzina e Coelho è bastato per strappare
almeno un puntarello in attesa delle prossime terribili sfide con Torino, Lecce
e Chievo.
E'
paradossale però che dopo trentatre partite giocate "in sofferenza",
sempre a guardare gli avversari come se si trattassero del Real Madrid, proprio
contro la Reggina -ricordiamolo, incontro numero 34 del torneo- sugli spalti
si avvertisse in modo palpabile il sostanziale equilibrio tra le parti. Finalmente
stavamo giocando "alla pari". Con l'ultima in classifica, d'accordo,
però una volta tanto senza l'ansia del gol che può arrivare in
ogni minuto. Logico che in questo contesto di equlibrio sarebbero stati gli
episodi a decidere l'incontro, e la Reggina in questo è stata più
brava del Bologna, brava ad avere pazienza, confidando nella solita deconcentrazione
difensiva rossoblu che puntualmente è arrivata sul finire del primo tempo,
permettendo a Brienza di portare in vantaggio i calabresi.
Poi
ci si è messa anche la sfortuna, che come si dice dalle nostre parti
spesso accompagna i tristi
Dopo il raddoppio di Barreto con un eurogol
ad avvio di ripresa, sono i arrivati i legni colpiti da Osvaldo e da Coelho,
un incredibile errore sotto-porta di Osvaldo e una giornata decisamente no per
il superbomber Di Vaio, i cui tiri hanno fatto solamente il solletico alla squadra
di Orlandi.
E
adesso a chi addossare le colpe? Al mister per avere riproposto lo stesso undici
che aveva steso il Genoa, rimettendo in campo il fantasma di Adailton?
Ai Menarini per avere investito soldi (tanti) su di un giocatore (Osvaldo) che
calcia due volte da cinque metri senza riuscire a centrare lo specchio della
porta?
A Mihailovic per avere avallato una campagna di Gennaio raccapricciante, convinto
che la sua superbia bastasse a traformare Lanna e i suoi compagni di difesa
in una insuperabile linea maginot?
Ad Arrigoni per avere detto che i tre sudamericani erano tra acquisti validi,
ed uno di loro addirittura un fenomeno? (alla fine del campionato gli chiederemo
a chi si riferiva perché il dubbio ci tormenta dall'agosto scorso
).
A Salvatori per aver condotto una duplice campagna acquisti senza capo né
coda se si eccettua l'ingaggio casuale quanto miracolistico di Di Vaio?
Ai giocatori per avere dato sempre, o quasi sempre, un buon 30% in meno di quel
poco che avrebbero potuto dare?
O a Cazzola per aver abbandonato la barca sapendo di lasciarla alla deriva nel
mare grosso della serie A?
Ognuno
di voi risponda come crede, la sostanza è che la B è ormai a un
passo e che occorrerà un miracolo per festeggiare il centenario in serie
A.
Incredibilmente anche Torino, Lecce e Chievo non riescono a cambiare marcia,
e in questo modo resta sempre accesa la fiammella della speranza. Però
ora serve solo vincere, a cominciare già da Domenica all'Olimpico di
Torino, laddove aspettano da mesi quest'incontro per staccare il biglietto di
permanenza nell'olimpo del calcio.
A centrocampo mancheranno in un colpo solo Mingazzini e Mutarelli, entrambi
squalificati per ammonizioni giuste rifilate per stupidi falli in mezzo al campo,
così come difficile si presenta il recupero di Amoroso dal suo infortunio.
L'impiego di Volpi sembrerebbe scontato e inevitabile, ma l'inqualificabile
atto di violenza subito dalla sua compagna ad opera di pseudo-tifosi rossoblu
lascia perplessi sulla sua volontà di essere pronto a sacrificarsi per
la causa. Potrebbe rientrare La vecchia dopo il lungo infortunio ma pare che
nessun allenatore intraveda in lui le qualità che hanno aiutato il Bologna
a vincere lo scorso campionato. Resta
.Coelho, che sia contro il Genoa
sia contro la Reggina ha fatto intravedere -esentato da compiti di marcatura
e di ripiegamento- buone cose in attacco e ottimi cross per le punte rossoblu,
ammesso che il mister opti per le due punte anziché per il più
solido schieramento con Di Vaio unica punta.
Perdere a Torino significherebbe serie B certa al 99%, un pareggio obbligherebbe
a vincere le ultime tre gare confidando anche nelle disgrazie altrui. Per i
miracoli non c'è più tempo, serve ora.
Roberto
Zerbini
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