OCRA/ARCHIVIO
Studies on the European Avant-Gardes




IL RUOLO DI GENOVA NELLA CULTURA DEGLI ANNI 60/70
di Giorgio Sebastiano Brizio

Al CALA Fieschi, in una bellissima palazzina attrezzata a Centro Culturale Polivalente, la Sezione Arti Visive in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Sestri Levante e della Provincia di Genova ha incaricato Viana Conti e Sandro Ricaldone di allestire una ricognizione à rebours fra i protagonisti liguri degli anni settanta e di una ipotesi futuribile delle emergenze degli anni ottanta.

Viana Conti, nell'esaminare il "ruolo' di Genova nell'ambito dei fermenti umorali del decennio 60/70, pone come punto d'attracco "la storia come memoria filmica", ricordando l'inquietante presenza, come costumista di film famosi (Barry Lyndon, Shining, Cotton Club), della genovese Maria Milena Canonero e la carismatica figura del critico "poverista" Germano Celant (Boetti, Fabro, Kounellis, Paolini, Pascali e Prini alla Bertesca nel 1967), estrapola i nomi di collezionisti/scrittori: Battisti, Sanguineti, Beringheli, Maltese, Bruno, Faggi, Pedrini, Gazzerro, Sartori (poi assessore alla cultura), Giubbini (attuale direttore del Museo di Villa Croce) e nomi di collezionisti/collezionisti Valle, Contini, Mastragostino e Cheli. Entrambi i versanti fanno pulsare, del mercato, quella spinta innovativa nei linguaggi , originando un fiorire di gallerie: dalla mitica La Polena (1963) alla Bertesca, la Pourquoi Pas?, l'Unimedia, l'Arte-Verso, la Galleriaforma, la Samangallery, sino alle recenti Locus Solus e Studio Rosa Leonardi. Gallerie di tendenza, nelle quali trovano spazio molti dei selezionati: dall'archetipo di Anna e Martino Oberto ed Emilio Prini, da Gianni Stirone del gruppo Tempo 3, da Aurelio Caminati e Luigi Grande a Zappettini, Boero, Bargoni, Bruzzone, Costa, Mesciulam, Pretolani (attivissimo pure sul versante della nuova spettacolarità) Menegon, Terrone, Rizzo, Amoretti, a Dellepiane, Carretta, Cacciola, Di Giusto. La Conti ricorda pure le riviste storiche di Genova: da Marcatré ad Ana etcetera, Tool, Carabaga, Modulo, Teatrino, Deposito, quali accumuli selettivi delle "punte metaculturali" degli anni in cui venivano forgiate nuove possibilità lessicali dell'immaginario visivo.

Un "cocktail arcobaleno" é il titolo eloquente che Rìcaldone antepone alle proposte degli anni in corso. Nel ricordare le attività performative di Pretolani (poi allargatosi in Centro Uh! con vari contatti fra cui quello determinante con la Alinovi), galletta, Bignone, il curatore rileva come il libeccio figurativo abbia determinato una via new-wild anche nella giovane ricerca ligure, con orientamenti vasti, minimamente ancorati ai protagonisti del precedente periodo. Oltre al Centro Uh! e a varie gallerie già citate, Ricaldone ricorda alcuni apporti fondamentali, nell'ambito quasi esclusivamente privato, per i 'affermazione e la segnalazione dei nuovi talenti. Alla Conti unisce Cirone, al Teatro del Phanico i Dirty Actions, a Pretolani Romano, lo Psyco Club, alla Libreria Sileno la rivista Ocra; evidenziando corre l'essenzialità "mondana" costituisca il comun denominatore di un imprendibile coacervo di interessi stilistici. Si dovrà forse - anche a Genova come in altre città - fare un censimento dei luoghi diversi di aggregazione creativa fresca, delle nuove fucine ideative: dal look urbano al mood disco, dal post-punk a quel rientro soft dell'empito lirico di citazionisti e anacronisti.

Ricaldone, nel rammaricarsi di molte, e interessanti per la primarietà del balbettio innovativo, esclusioni dalle presenze selezionate, osserva pure carie alcune opere dei protagonisti precedenti (Pretolani espone una tecnica mista dai colorini vividi post-modern; Mesciulam una colonna molto Wiener Sezession) presentino bagni in acidi new-wave, a dimostrazione di un coagulo intelligente sull'emergenza effimera del presente, riscontrabile a tutte le latitudini.

Nell 'ambito dell'estetica "mondana" espongono Agus, Carioti, Bignone, Colombara, Palagi, Merello, (con riferimenti più spiccati all'anacronismo) Bucci, Job; sul versante dell'hard o soft lirismo post-informel: Barbini, Carrossino, Crosa, Fiannacca, Galletta, Schiavetta.

(da l'"Avanti" del 7/9/1985)