Seminario per l'apprendimento interculturale
Jesi 19 -23 aprile 1999
lunedì - martedì - mercoledì - giovedì - venerdì
Gerd Grüneisl - Associazione "Kultur und Spielraum" di Monaco
Andrea Mori - Cooperativa "Progetto Città" di Bari
Tullio Bugari - Associazione "Senza Confini" di Ancona

Progetto del corso a cura di Gerd Grüneisl;
il corso ha utilizzato la mostra "Viaggio nel Mondo senza sogni di vacanza",
prodotta dall'Associazione Kultur und Spielraum.

Note introduttive - progetto iniziale  - riflessioni - esperienze precedenti - corso Lleida-2° anno

Casa delle culture



LUNEDI'


Attività svolte
 

FACCIAMO CONOSCENZA
Occorrente: carta e penna
Disposizione: in cerchio
Svolgimento:
Ognuno scrive almeno dieci domande che ritiene utili per poter conoscere un'altra persona. In seguito ognuno cerca, nel gruppo dei presenti, un/a partner e, a turno, utilizzando le domande preparate le due persone si intervistano e iniziano la loro conoscenza. Al termine ognuno presenta il proprio partner a tutti gli altri.


LA CARTA D'IDENTITA'
Occorrente: matite, penne, pastelli, foto tessera
Disposizione: libera
Svolgimento:
Ogni partecipante riceve un foglio d'identità da compilare (nome, cognome, età, mestiere, hobby, colore, cibo, libro, attore, politico preferito), disegna il suo ritratto e incolla la sua foto (scattata poco prima con la Polaroid); le schede vengono raccolte e appese tutte insieme su un tabellone.


DIZIONARIO LINGUISTICO VIVENTE

Occorrente: cartoncini e pennarelli
Disposizione: in cerchio

Svolgimento:

Un partecipante si mette al centro del cerchio. Sulle varie parti del corpo vengono attaccati dei cartellini con scritto il vocabolo corrispondente a quella parte del corpo nelle diverse lingue parlate/conosciute dai partecipanti.
Per ogni lingua verrà scelto un colore diverso.Questo gioco può essere esteso a tutti gli oggetti presenti nella stanza.
I nomi nelle varie lingue verranno poi letti ad alta voce.


LA CARTA DEL MONDO
Occorrente: fogli bianchi, matite, pastelli
Disposizione: Tutto il gruppo si raduna intorno alla grande carta del mondo, che si trova sul pavimento al centro del cerchio ed è ancora coperta
Svolgimento:
Ognuno disegna sul foglio il mondo così come lo ha in mente. Indica quindi il luogo dove vive e il luogo dove gli piacerebbe andare a vivere per un po' di tempo.
Tutti i disegni vanno poi appesi in uno spazio comune in modo che tutti possano osservarli
In seguito, disposti attorno alla Carta del Mondo, ognuno presenta al gruppo il proprio "luogo desiderato" con le motivazione e le aspettative di tale scelta.
Infine si scopre la Carta del mondo e si gioca con domande e risposte sulla geografia, la storia, la politica). Ognuno può porre domande e rispondere, anche aggiungendo curiosità.
La presenza di persone di nazionalità diverse è una buona occasione per parlare di diversi paesi




DA DOVE VIENE (1)
Occorrente: foto di persone di varie nazionalità poste su fogli bianchi appesi ad una bacheca
Svolgimento:
I partecipanti osservano attentamente le foto e scrivono sotto l'apposito spazio qual è secondo loro il paese di provenienza delle persone fotografate cercando di non lasciarsi influenzare da ciò che hanno scritto chi li ha preceduti.



DA DOVE VIENE (2)
Occorrente: grande planisfero immagini di persone tratte da testi
Disposizione: in cerchio
Svolgimento:
Il conduttore del gioco presenta ai partecipanti immagini / cartoline di persone per individuarne la nazionalità dall'abbigliamento, dall'aspetto, da alcuni particolari....
L'immagine va poi sistemata sul planisfero secondo il paese di provenienza.

*Lo stesso gioco si può ripetere con immagini di luoghi, di animali, di oggetti, di frutta.



LEGGIAMO LE IMMAGINI
Occorrente: tavole dipinte
Svolgimento:
Ogni gruppo sceglie un'immagine da raccontare, interpretare... e si accorda sulle modalità per presentarle a tutti


CHI PARLA?
Occorrente: registratore e cassetta registrata
Disposizione : in cerchio
Svolgimento:
Vengono fatte ascoltare le registrazioni di brevi brani in lingue diverse.
Al termine di ogni brano il conduttore chiede di individuare la "lingua" ascoltata.


CHI CANTA?
Occorrente: registratore e cassetta con canti registrati
Disposizione: in cerchio
Svolgimento:
Vengono fatte ascoltare le registrazioni di bravi canti di paesi diversi
Al termine di ogni brano viene chiesto di individuare il paese di provenienza del canto.



LA VALIGIA DELLE SORPRESE
Occorrente: valige piene di oggetti provenienti da paesi diversi
Disposizione : in cerchio
Svolgimento
Il conduttore apre una valigia e mostra gli oggetti.
Dagli oggetti si deve indovinare la provenienza delle persone a cui appartenevano le valigie. Naturalmente le indicazioni circa la provenienza vanno argomentate.



IL GIOCO DELLE INDICAZIONI
Occorrente : pennarelli di colore diverso, cartoncini di varie dimensioni
Disposizione: a piccoli gruppi
Svolgimento:
In un paese straniero ci si accorge per prima cosa dei cartelli: segnali stradali, indicazioni, divieti, etc.Ognuno scrive le indicazioni che trova nel suo paese, nelle città, negli ambienti pubblici ( uffici, scuole, ospedali), o ne inventa di nuove; poi ogni informazione viene tradotta in tutte le lingue che i diversi partecipanti al gioco conoscono.


Riflessione conclusiva della prima giornata: alcuni appunti raccolti durante la discussione:

- La giornata ha fornito spunti per attività didattiche interculturali e linguistiche
- Spunti dai viaggi che una persona ha fatto (o dalle storie che una persona ha vissuto)
- Scambi di corrispondenza: anche in questo modo si può usare il "gioco dei cartelli" o altri giochi
- Interessante il gioco delle interviste, perché consente di entrare in relazione con gli altri
- Il gioco delle lingue: forse è difficile con un ragazzo? No, perché è importante la riflessione che ne nasce, la situazione che si crea
- E' difficile far parlare un bambino straniero nella sua lingua, con intere frasi (qualche bambino non vuole farlo?) Alcuni bambini sono nati in Italia e non conoscono bene la propria lingua.
- Occorre riflettere di più sui giochi fatti, ad esempio il gioco dei cartelli io non ho capito a cosa serve
- In Svezia per i bambini stranieri ci sono due ore a settimana con un insegnate della stessa lingua di origine del ragazzo, per non fargli dimenticare la sua lingua
- Il gioco dei cartelli: è importante, occorre farlo nella realtà, in tutta la scuola e in tutti i luoghi, con le informazioni utili in tutte le lingue (compre l'alfabeto brail per i ciechi)
- Il gioco delle lingue: si potrebbe anche utilizzare il notiziario radio in onda la mattina su rai tre, ogni giorno da un diverso paese europeo, non solo per far ascoltare un?altra lingua ma anche per vedere come vengono preparate le notizie e quali sono gli argomenti
- Questi giochi sono solo punti per le attività didattiche da sviluppare con i bambini oppure sono utili anche per mostrare un metodo di lavoro anche agli operatori che lavorano solo con gli adulti?
(Durante il gioco della geografia): c'è un collegamento tra la geografia e le guerre, come la guerra attuale nel Kosovo?

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MARTEDI'


Attività svolte

TRAVESTIRSI E TRUCCARSI
Occorrente: trucchi , specchi, abiti, cappelli e oggetti di vario genere
Svolgimento:
Ogni componente del g ruppo si sceglie e si crea una nuova identità utilizzando gli abiti, i trucchi e gli oggetti messi a disposizione.
Appena ciascuno è pronto si fa fotografare dentro la cornice di un quadro (il ritratto).
Quando tutti si sono costruiti un'altra identità si siedono in cerchio in modo da potersi osservare reciprocamente. Quindi si cerca di indovinare l'identità o la provenienza geografica di ciascuno.

* L e foto delle "nuove" persone possono poi venir mostrate ad estranei perchè ne individuino l'identità.

GIOCHI CON LA NUOVA IDENTITA'
 

Disposizione: un gruppo di tre persone che rappresenta "le autorità di frontiera o di polizia"
Svolgimento:
Le persone che hanno cambiato identità vogliono ora immigrare in Italia.
Ognuno pensa ad un valido motivo da raccontare al posto di frontiera e da sostenere con determinazione di fronte alla Commissione che decide se concedere o no l'ingresso nel nostro paese.
I motivi di rifiuto o il timbro d'ingresso verranno registrati sulla "carta d'identità".


Riflessione sul gioco svolto; questioni emerse:

- Il modo di simulare l'atteggiamento della polizia di frontiera era troppo soggettivo? Non riproduceva in modo realistico i criteri di applicazione delle leggi esistenti?
- Il gioco era realistico, perché nella realtà accade così, c'è imprecisione da parte di chi applica le leggi.
- In genere venivano accettati alla frontiera le persone che provenivano da paesi europei o comunque di tipo occidentale (come Stati Uniti o Giappone).
- Mi è piaciuto mettermi nei panni dell'altro per rendermi conto delle difficoltà che gli stranieri incontrano.
- Nel gioco tutti parlavamo la stessa lingua o eravamo in un ambiente senza difficoltà linguistiche, ma lo straniero che arriva in un paese ha anche questi problemi: è già difficile quando si arriva all?aeroporto, con capire bene le indicazioni e non riuscire a chiedere informazioni.
- Quanto era un gioco teatrale e quanto una simulazione: cosa può significare questo?
- Con il gioco abbiamo sperimentato cosa significa un'identità e anche cosa significa un ruolo
- Abbiamo sperimentato anche l'ambiguità dei ruoli, perché le leggi possono essere sempre interpretate e applicate in modo diverso, in base al nostro giudizio/valutazione che facciamo (paese di provenienza, argomenti che ascoltiamo, mestiere, eccetera).
- Nella realtà accade così: non sempre le informazioni che si danno agli stranieri sono esatte.


LA MIA IDENTITA' CULTURALE
Occorrente: cartoncini, penne, cartellone
Disposizione: in cerchio
Svolgimento:
Ad ogni partecipante viene distribuito un cartoncino ed una penna e, in dieci minuti, deve scrivere ciò che determina la propria identità culturale, l'appartenenza ad esempio al popolo italiano. Ognuno appende il proprio lavoro ad un cartellone e quando tutti hanno completato il lavoro, il conduttore del gruppo invita ,un partecipante alla volta, a leggere ad alta voce ciò che ha scritto un compagno.


L'IDENTITA' CULTURALE ALTRUI

Occorrente: penne, cartoncini
Svolgimento

Ad ogni partecipante vengono distribuiti alcuni cartoncini in ognuno dei quali scrivere cinque caratteristiche che contraddistinguono le persone di alcuni paesi del mondo.
Ognuno appende poi il proprio lavoro negli appositi spazi sui cartelloni.
Tutti i cartoncini vengono poi letti ad alta voce.

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MERCOLEDI'


Attività svolte

RICERCA DI TRACCE MULTICULTURALI
Occorrente: registratori, telecamere, macchine fotografiche
Svolgimento:
I partecipanti si dividono in gruppi da 5/6 persone e progettano un?intervista da rivolgere agli stranieri che incontreranno durante un'uscita, per strada, al mercato. I gruppi escono in città con le telecamerte e i registratori. Nel pomreriggio i gruppi, dopo aver riordinato il materiale raccolto, raccontano la loro esperienza, si scambiano le impressioni.

Risultati interviste


SECONDA PARTE DEL POMERIGGIO DI MERCOLEDI'

I partecipanti al corso raccontano le proprie esperienze professionali di lavoro interculturale, sia le attività ed esperienze precedenti a questo progetto Comenius, sia le attività che alcuni hanno svolto durante il progetto Comenius; si raccontano de i problemi che hanno nel loro ambiente di lavoro.

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GIOVEDI'


Attività svolte
 

LA MIA STORIA INDIVIDUALE
Occorrente: fogli di diverso formato, penne, matite, pastelli
Svolgimento:
Ognuno viene invitato a disegnare la storia della propria famiglia andando indietro nel tempo e nello spazio finchè la conosce e la ricorda.
I lavori ultimati vengono appesi in modo che tutti possano osservarli e chi vuole può raccontare, anche con le parole, la propria storia di vita.



IL MIO PAESE
Occorrente: fogli, matite colorate, penne
Svolgimento:
Ogni partecipante disegna una cartolina che presenti la propria Nazione tenendo presente che la cartolina dovrà essere inviata ad un amico lontano,straniero.
Le cartoline complete vengono appese al tabellone e lette insieme, ponendo l?accento sulle scelte di contenuto e su quelle grafiche.
Ognuno viene poi invitato ad indicare la cartolina che vorrebbe ricevere.

* I disegni delle storie e le cartoline vengono quindi confrontati con i cartellini scritti durante il gioco dell?identità culturale.


RACCONTARE UNA STORIA
I partecipanti si ritrovano davanti alle tavole che rapopresentano delle storie; si dividono in piccoli gruppi e ogni gruppo, prendendo spunt o dai disegni sulle tavole inventa un racconto e lo recita (o canta o anima).
 



 
 

ATTIVITA' MANUALI
1) OGGETTI SIMBOLO
Occorrente: das, tempere, pennelli
Svolgimento:
Costruzione con il das di oggetti / simboli / animali tipici di certi parti del mondo o che ricordano luoghi, città, popolazioni.
I lavori ultimati vengono appesi alla grande Carta del mondo.

2) MUSEO DEI PERSONAGGI

Occorrente: carta da giornale, carta d?alluminio, garze usate in medicina per fare i gessi, tempere, pennelli.
Svolgimento
-Con la carta da giornale, fermata se necessario con adesivo telato, modellare il soggetto scelto;
- rivestire il tutto con la carta d'alluminio;
-avvolgere quindi con carta da gessi bagnando le dita;
-appena asciutto colorare con le tempere.

 

3) PITTURA SU TELA
Occorrente: tela, cornice di legno, colori a tempera
Svolgimento:
Dipingere pannelli sul tema della tolleranza, dell'intolleranza con l'obiettivo di "SENSIBILIZZARE CON L'ARTE"

Tecniche usate: composizioni libere; costruzione di immagini con la tecnica del fotomontaggio su piccolo foglio; il lavoro viene poi proiettato con la lavagna luminosa su una grande tela per fissare i contorni delle immagini che poi verranno colorate.


GIOVEDI' POMERIGGIO


I partecipanti si dividono in tre gruppi; in totale sono presenti circa 20 insegnanti e circa 10 operatori di altri settori; i gruppi che si formano sono gruppi misti, con persone di competenze diverse: "In che modo creare una convergenza di esperienze per produrre attività che escano fuori!". I gruppi si riuniscono per discutere i seguenti progetti:
1. "I Colori di Jesi: festa interculturale per bambini, giovani e famiglie".
2. "Casa mondiale delle culture"
3. "Forum dei bambini e giovani di Jesi: la partecipazione dei bambini..... alle cose politiche e amministrative di Jesi".

Risultati dei progetti
 

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VENERDI'

Il gruppo fa una riflessione conclusiva delle giornate precedenti:
- L'intercultura è per tutti, non è solo per specialisti e non si risolve una volta per tutte; è un percorso lungo e complesso, formato da molte esperienze diverse. Non basta fare incontri di conoscenza di questa o quell?altra cultura, non basta raccontare una favola, una storia o altre singole attività.
- L'intercultura non è qualcosa che si risolve solo ?dentro la testa?, solo con la teoria o solo con le parole, è un processo complesso e faticoso fatto di esperienze pratiche e di occasioni di riflessione.
- Esiste un "razzismo diffuso", una visione "etnocentrica" di cui siamo portatori, che si risolve e si comprende non solo con le parole o con singole attività, ma attraverso un percorso lungo e costante, incontrandosi, svolgendo attività.
- In questo percorso è importante partire da sé: solo se si ha una grande chiarezza di sé e delle proprie origine, si può capire meglio e ascoltare meglio gli altri, con più sicurezza e disponibilità.
- L'intercultura è apertura, non solo come disponibilità ma anche come attività ed esperienze, che non possono restare chiuse dentro singoli spazi (solo dentro la scuola, solo dentro ....) ma devono essere attività aperte, che vanno all?esterno e si rivolgono a tutti.
- L'intercultura è apertura anche come scambio tra generazioni; non esistono attività ed esperienze solo per i bambini di 6 anni oppure di 12 anni ecc. ma richiede un confronto e un contatto intergenerazionale.

Nella discussione di verifica i partecipanti al corso chiedono di poter continuare a lavorare insieme anche in futuro; viene riproposta l'idea di organizzare, magari a settembre, una festa interculturale a Jesi, come luogo di incontro e di scambio.



IL GIORNALE DELL'INTERCULTURA
Il seminario si conclude con un'ultima attività.
Il gruppo dei partecipanti viene invitato a realizzare un giornale sull?esperienza di aggiornamento che si sta concludendo. Si costituisce un gruppo per la redazione con il direttore e tre collaboratori.
I partecipanti, a piccoli gruppi, si intervistano, si scambiano impressioni e valutazioni, scrivono i vari articoli. La redazione impagina e pubblica i giornali. 
LE INTERVISTE

Contemporaneamente in un "piccolo studio televisivo" i partecipanti al corso vengono intervistati per esprimere le loro valutazioni sul corso appena concluso, cosa pensano della metodologia adottata, delle attività svolte...., vengono anche chiesti suggerimenti e modifiche da apportare .... e come si potrebbe continuare il lavoro.
 
 

Alcune interviste



La relazione sulle attività svolte è stata curata da Tullio Bugari dell'Associazione senza Confini e da Mirella Argentati della Scuola Elementare Conti (Primo Circolo Didattico di Jesi)

Jesi, 22 maggio 1999
 
 

Altre fotografie del corso
UNO
DUE
 

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