Jesi 19 -23 aprile 1999 lunedì - martedì - mercoledì - giovedì - venerdì |
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Progetto del corso a cura di Gerd Grüneisl;
il corso ha utilizzato la mostra "Viaggio
nel Mondo senza sogni di vacanza",
prodotta dall'Associazione Kultur und Spielraum.
Note introduttive - progetto iniziale - riflessioni - esperienze precedenti - corso Lleida-2° anno
Attività svolte
FACCIAMO CONOSCENZA
Occorrente: carta e penna
Disposizione: in cerchio
Svolgimento:
Ognuno scrive almeno dieci domande che ritiene
utili per poter conoscere un'altra persona. In seguito ognuno cerca, nel
gruppo dei presenti, un/a partner e, a turno, utilizzando le domande preparate
le due persone si intervistano e iniziano la loro conoscenza. Al termine
ognuno presenta il proprio partner a tutti gli altri.
LA CARTA D'IDENTITA'
Occorrente: matite, penne, pastelli, foto tessera
Disposizione: libera
Svolgimento:
Ogni partecipante riceve un foglio d'identità da compilare
(nome, cognome, età, mestiere, hobby, colore, cibo, libro, attore,
politico preferito), disegna il suo ritratto e incolla la sua foto (scattata
poco prima con la Polaroid); le schede vengono raccolte e appese tutte
insieme su un tabellone.
DIZIONARIO
LINGUISTICO VIVENTE
Occorrente: cartoncini e pennarelli
Svolgimento: Un partecipante si mette al centro del cerchio. Sulle varie parti
del corpo vengono attaccati dei cartellini con scritto il vocabolo corrispondente
a quella parte del corpo nelle diverse lingue parlate/conosciute dai partecipanti.
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LA CARTA DEL MONDO
Occorrente: fogli bianchi, matite, pastelli
Disposizione: Tutto il gruppo si raduna intorno alla grande carta del
mondo, che si trova sul pavimento al centro del cerchio ed è ancora
coperta
Svolgimento:
Ognuno disegna sul foglio il mondo così come lo ha in mente.
Indica quindi il luogo dove vive e il luogo dove gli piacerebbe andare
a vivere per un po' di tempo.
Tutti i disegni vanno poi appesi in uno spazio comune in modo che
tutti possano osservarli
In seguito, disposti attorno alla Carta del Mondo, ognuno presenta
al gruppo il proprio "luogo desiderato" con le motivazione e le aspettative
di tale scelta.
Infine si scopre la Carta del mondo e si gioca con domande e risposte
sulla geografia, la storia, la politica). Ognuno può porre domande
e rispondere, anche aggiungendo curiosità.
La presenza di persone di nazionalità diverse è una
buona occasione per parlare di diversi paesi
*Lo stesso gioco si può ripetere con immagini di luoghi, di animali, di oggetti, di frutta.
CHI CANTA?
Occorrente: registratore e cassetta con canti registrati
Disposizione: in cerchio
Svolgimento:
Vengono fatte ascoltare le registrazioni di bravi canti di paesi
diversi
Al termine di ogni brano viene chiesto di individuare il paese di
provenienza del canto.
Riflessione
conclusiva della prima giornata: alcuni appunti raccolti durante la discussione:
- La giornata ha fornito spunti per attività
didattiche interculturali e linguistiche
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Attività svolte
TRAVESTIRSI E TRUCCARSI
Occorrente: trucchi , specchi, abiti, cappelli e oggetti di vario genere
Svolgimento:
Ogni componente del g ruppo si sceglie e si crea una nuova identità
utilizzando gli abiti, i trucchi e gli oggetti messi a disposizione.
Appena ciascuno è pronto si fa fotografare dentro la cornice
di un quadro (il ritratto).
Quando tutti si sono costruiti un'altra identità si siedono
in cerchio in modo da potersi osservare reciprocamente. Quindi si cerca
di indovinare l'identità o la provenienza geografica di ciascuno.
* L e foto delle "nuove" persone possono poi venir mostrate ad estranei perchè ne individuino l'identità.
GIOCHI CON LA NUOVA IDENTITA' Disposizione: un gruppo di tre persone che rappresenta "le autorità
di frontiera o di polizia"
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Riflessione
sul gioco svolto; questioni emerse:
- Il modo di simulare l'atteggiamento della polizia
di frontiera era troppo soggettivo? Non riproduceva in modo realistico
i criteri di applicazione delle leggi esistenti?
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LA MIA IDENTITA' CULTURALE
Occorrente: cartoncini, penne, cartellone
Disposizione: in cerchio
Svolgimento:
Ad ogni partecipante viene distribuito un cartoncino ed una penna
e, in dieci minuti, deve scrivere ciò che determina la propria identità
culturale, l'appartenenza ad esempio al popolo italiano. Ognuno appende
il proprio lavoro ad un cartellone e quando tutti hanno completato il lavoro,
il conduttore del gruppo invita ,un partecipante alla volta, a leggere
ad alta voce ciò che ha scritto un compagno.
L'IDENTITA'
CULTURALE ALTRUI
Occorrente: penne, cartoncini
Ad ogni partecipante vengono distribuiti alcuni cartoncini in ognuno
dei quali scrivere cinque caratteristiche che contraddistinguono le persone
di alcuni paesi del mondo.
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Attività svolte
RICERCA DI TRACCE MULTICULTURALI
Occorrente: registratori, telecamere, macchine fotografiche
Svolgimento:
I partecipanti si dividono in gruppi da 5/6 persone e progettano
un?intervista da rivolgere agli stranieri che incontreranno durante un'uscita,
per strada, al mercato. I gruppi escono in città con le telecamerte
e i registratori. Nel pomreriggio i gruppi, dopo aver riordinato il materiale
raccolto, raccontano la loro esperienza, si scambiano le impressioni.
SECONDA PARTE DEL POMERIGGIO DI MERCOLEDI'
I partecipanti al corso raccontano le proprie esperienze professionali di lavoro interculturale, sia le attività ed esperienze precedenti a questo progetto Comenius, sia le attività che alcuni hanno svolto durante il progetto Comenius; si raccontano de i problemi che hanno nel loro ambiente di lavoro.
Attività svolte
LA MIA STORIA INDIVIDUALE
Occorrente: fogli di diverso formato, penne, matite, pastelli
Svolgimento:
Ognuno viene invitato a disegnare la storia della propria famiglia
andando indietro nel tempo e nello spazio finchè la conosce e la
ricorda.
I lavori ultimati vengono appesi in modo che tutti possano osservarli
e chi vuole può raccontare, anche con le parole, la propria storia
di vita.
* I disegni delle storie e le cartoline vengono quindi confrontati con
i cartellini scritti durante il gioco dell?identità culturale.
RACCONTARE UNA STORIA
I partecipanti si ritrovano davanti alle tavole che rapopresentano
delle storie; si dividono in piccoli gruppi e ogni gruppo, prendendo spunt
o dai disegni sulle tavole inventa un racconto e lo recita (o canta o anima).
ATTIVITA' MANUALI
1) OGGETTI SIMBOLO
Occorrente: das, tempere, pennelli
Svolgimento:
Costruzione con il das di oggetti / simboli / animali tipici di
certi parti del mondo o che ricordano luoghi, città, popolazioni.
I lavori ultimati vengono appesi alla grande Carta del mondo.
2) MUSEO DEI PERSONAGGI
Occorrente: carta da giornale, carta d?alluminio, garze usate in medicina
per fare i gessi, tempere, pennelli.
Svolgimento
-Con la carta da giornale, fermata se necessario con adesivo telato,
modellare il soggetto scelto;
- rivestire il tutto con la carta d'alluminio;
-avvolgere quindi con carta da gessi bagnando le dita;
-appena asciutto colorare con le tempere.
3) PITTURA SU TELA
Occorrente: tela, cornice di legno, colori a tempera
Svolgimento:
Dipingere pannelli sul tema della tolleranza, dell'intolleranza
con l'obiettivo di "SENSIBILIZZARE CON L'ARTE"
Tecniche usate: composizioni libere; costruzione di immagini con la tecnica del fotomontaggio su piccolo foglio; il lavoro viene poi proiettato con la lavagna luminosa su una grande tela per fissare i contorni delle immagini che poi verranno colorate.
GIOVEDI' POMERIGGIO
I partecipanti si dividono in tre gruppi; in totale sono presenti circa
20 insegnanti e circa 10 operatori di altri settori; i gruppi che si formano
sono gruppi misti, con persone di competenze diverse: "In che modo creare
una convergenza di esperienze per produrre attività che escano fuori!".
I gruppi si riuniscono per discutere i seguenti progetti:
1. "I Colori di Jesi: festa interculturale per bambini, giovani
e famiglie".
2. "Casa mondiale delle culture"
3. "Forum dei bambini e giovani di Jesi: la partecipazione dei bambini.....
alle cose politiche e amministrative di Jesi".
Il gruppo fa una riflessione conclusiva delle giornate precedenti:
- L'intercultura è per tutti, non è solo per specialisti
e non si risolve una volta per tutte; è un percorso lungo e complesso,
formato da molte esperienze diverse. Non basta fare incontri di conoscenza
di questa o quell?altra cultura, non basta raccontare una favola, una storia
o altre singole attività.
- L'intercultura non è qualcosa che si risolve solo ?dentro
la testa?, solo con la teoria o solo con le parole, è un processo
complesso e faticoso fatto di esperienze pratiche e di occasioni di riflessione.
- Esiste un "razzismo diffuso", una visione "etnocentrica" di cui siamo
portatori, che si risolve e si comprende non solo con le parole o con singole
attività, ma attraverso un percorso lungo e costante, incontrandosi,
svolgendo attività.
- In questo percorso è importante partire da sé: solo
se si ha una grande chiarezza di sé e delle proprie origine, si
può capire meglio e ascoltare meglio gli altri, con più sicurezza
e disponibilità.
- L'intercultura è apertura, non solo come disponibilità
ma anche come attività ed esperienze, che non possono restare chiuse
dentro singoli spazi (solo dentro la scuola, solo dentro ....) ma devono
essere attività aperte, che vanno all?esterno e si rivolgono a tutti.
- L'intercultura è apertura anche come scambio tra generazioni;
non esistono attività ed esperienze solo per i bambini di 6 anni
oppure di 12 anni ecc. ma richiede un confronto e un contatto intergenerazionale.
Nella discussione di verifica i partecipanti al corso chiedono di poter continuare a lavorare insieme anche in futuro; viene riproposta l'idea di organizzare, magari a settembre, una festa interculturale a Jesi, come luogo di incontro e di scambio.
LE
INTERVISTE
Contemporaneamente in un "piccolo studio televisivo" i partecipanti
al corso vengono intervistati per esprimere le loro valutazioni sul corso
appena concluso, cosa pensano della metodologia adottata, delle attività
svolte...., vengono anche chiesti suggerimenti e modifiche da apportare
.... e come si potrebbe continuare il lavoro.
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Jesi, 22 maggio 1999