Germany - Intervista number 6 - a cura di Lesly Wahl

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Germania - Intervista 6: 30.3.1999 dalle ore 9:45-11:45
Condotta da Lesly Wahl - Ospite: la Signora A.



 

1 Rappresentazione del quadro famigliare.
1.1 Componenti familiari
Questa famiglia turca è composta da marito, moglie e due figli (Aydin A. 37 anni; Sevgi A. 37 anni, Tayfun 13 anni e Serhat 7 anni).

1.2 Curriculum
Com’era originariamente la sua famiglia?
Insieme ai miei quattro fratelli sono cresciuta in un quartiere periferico di Ankara. Abbiamo ivi trascorso un bel periodo della nostra vita in una casa nostra con un grande giardino e molti animali. Mia madre faceva la casalinga, mio padre lavorava in fabbrica, in quanto non aveva concluso gli studi. Ciononostante era molto portato per i lavori manuali e fu lui medesimo a costruire la nostra casa in Turchia. Inoltre era politicamente attivo. Per esempio fu lui a provvedere alla ristrutturazione della rete stradale ai margini di Ankara che si trovava in uno stato alquanto disastroso. Visto che apparteneva a quella classe di persone in vista ed influenti era già stato previsto come possibile Sindaco. Tuttavia non poté accettare, poiché mia madre già all’epoca voleva lasciare la Turchia. Prima della nostra emigrazione mio padre ottenne anche la proposta per un film dove avrebbe dovuto interpretare il ruolo principale, mia madre però non era d’accordo. Temeva semplicemente che il marito potesse cambiare negativamente e che il matrimonio potesse fallire. Nel settore cinematografico si sente sempre parlare di separazioni e mia madre non poteva rischiare. Diceva sempre “o il mestiere di attore o me e i bambini. Deciditi!” Mio padre sapeva che sua moglie parlava seriamente e decise per la sua famiglia. Ma sempre nuovamente ribadisce: “mia moglie è responsabile del fatto che non sono diventato un attore famoso”.

1.3 I motivi dell’emigrazione.
Per quale ragione ha deciso di emigrare in Germania?
Molti stranieri vengono in Germania per motivi finanziari, per noi la questione era diversa. La nostra famiglia stava bene, per questo i nostri vicini erano gelosi. Noi bambini eravamo ancora tutti piccoli e quasi ogni giorno uno di noi tornava a casa in lacrime, perché qualcuno del vicinato lo aveva picchiato. Questo accadde proprio all’epoca in cui molti Turchi decisero di emigrare in Germania.
Per vivere di nuovo in pace mia madre decise di andare in Germania. Ritengo molto importante ciò che sto per affermare: si pensa sempre che le donne turche non abbiano nulla da dire. Questo può valere per le zone rurali, come ad esempio l’Anatolia orientale, ma non per le città. Nelle città si chiede sempre il parere della donna che partecipa alle decisioni da prendere. Anche mia madre ad esempio è una donna coraggiosa e mio padre l’ascolta. Le iniziative partono per lo più da lei.

1.4 Esperienze durante l’emigrazione.
Sua madre è venuta direttamente a Waiblingen?
Mia madre e la sua amica vennero in Germania con il treno durante la prima grande ondata di emigrazione nel 1969. Inizialmente trascorse quattro settimane nella Germania del Nord, poi passando per Stoccarda andò ad Andersbach im Tal dove trovò lavoro ed alloggio.

1.5 Esperienze durante l’acquisizione di cittadinanza.
E’ stato difficile ricongiungere la famiglia?
Mia madre andò in Germania per prima, tre mesi dopo fece venire i suoi cinque figli, all’epoca avevo appena compiuto sei anni. Mio padre venne per ultimo, in quanto doveva ancora regolare alcune questioni in Turchia.

2.  Condizioni di vita nel paese ospitante.
2.1 Durata del soggiorno.
Da quanto tempo siete a Waiblingen?
Inizialmente abitavo con i miei genitori ad Andersbach, poi ci trasferimmo a Backnang. Cercai lavoro e venni assunta a Rommelshausen come cassiera nel supermercato di specialità turche “Mock”. Poco dopo conobbi mio marito che lavorava nel medesimo supermercato come macellaio. Dopo il nostro matrimonio abitammo per un breve periodo a Waiblingen, poi andammo ad Ulm, dove avevamo preso in affitto una filiale della ditta Mock. Cinque anni dopo tornammo a Waiblingen dove viviamo ormai da dieci anni. Complessivamente però mi trovo in Germania già da trent’anni.

Ha mai considerato l’idea di ritornare nel suo paese natale?
No, mai. Venni in Germania già all’età di sei anni e mi sono abituata alla vita qui. Talvolta penso che potremmo vivere anche in Turchia, in quanto vi sono da intraprendere molte cose interessanti. La premessa per un buon tenore di vita in Turchia è possedere abbastanza denaro, poiché le prestazioni sociali sono estremamente deficitarie. In Germania esiste la previdenza sociale, che si fa carico di tutte le spese - dalle cure mediche al soggiorno ospedaliero -. In Turchia ci sono certamente buoni medici, bisogna però pagarli privatamente.
Ho sentito dire che da due anni il governo turco si fa carico di una grossa parte delle parcelle mediche, ma questo nuovo sistema non sembra funzionare poi così bene. Recentemente in una trasmissione della televisione turca venne riferito, che la gente sta in coda dalle 7:00 alle 18:00 davanti a uno studio medico per ricevere cure per delle piccolezze- proprio perché orami non costa quasi più nulla.
Mi sento più sicura in Germania dove tutto è ben regolamentato, per questo rimango qui.

2.2 La lingua
Come ha appreso la lingua tedesca?
Mio fratello maggiore era molto esigente. Quando arrivammo in Germania, ogni due giorni egli ci scriveva dieci nuove parole tedesche su un foglietto di carta e la sera venivamo interrogati. A dire il vero eravamo arrabbiati con lui, ma imparammo tutti i vocaboli, poiché il fratello maggiore occupa un ruolo particolare all’interno della famiglia turca. Oggi devo riconoscere che questo sistema non era per niente male, dopo circa tre mesi, infatti, il nostro vocabolario era così ampio da capire i bambini tedeschi durante le nostre ore di gioco. Altrimenti appresi la lingua tedesca a scuola.

Lei parla abbastanza bene il tedesco e come stanno le cose con la Sua lingua  madre?
Da alcuni anni lavoro tutto il giorno nel nostro negozio di generi alimentari ed ho a che fare principalmente con clienti stranieri. Così il mio tedesco peggiora semplicemente per il fatto che mi manca l’esercizio linguistico. Una mia amica tedesca, che nel frattempo abita in Spagna, mi ha fatto visita poco tempo fa. Anche lei sostiene che faccio più errori a livello grammaticale e di costruzione della frase rispetto a prima.
Con i miei connazionali, invece, parlo solo in turco.

Come parla a casa?
Con mio marito parlo solo in turco, poiché lui parla un tedesco disastroso. Egli sa comunicare solo attraverso la cosiddetta “lingua di Tarzan”. Con mio figlio maggiore mi esprimo in parte in tedesco, in parte in turco; con il piccolo solo in tedesco in quanto rifiuta la lingua turca. Questo a dire il vero mi fa un po’ male, poiché dovrebbe imparare da bambino la sua lingua madre. Altrimenti più tardi si noterà subito che lui non è un vero turco, perché non sa pronunciare bene la “r”. Proprio per questa ragione mio marito talvolta mi rimprovera: “Tu stai tutto il giorno con Serhat, dovresti pertanto essergli da esempio. Ma sta anche attenta a quello che dici, tu inizi una frase in turco e la termini in tedesco
Per contro mi è riuscito educare Tayfun bilingue; egli parla perfettamente il turco e si esprime correttamente in tedesco.

2.3 Qual è il mestiere che Lei e Suo marito avete appreso?
Dopo la licenza della scuola media studiai per due anni tecnica d’ufficio alla scuola commerciale e professionale di Backnang. Purtroppo non trovai alcun impiego. A dire il vero inviai molte domande, ma ottenni solamente disdette.
Un giorno lessi nel giornale, che una grossa ditta di Stoccarda ricercava personale per lavoro d’ufficio. Volevo recarmi di persona ed espressi all’ingresso della ditta la ragione della mia visita. Durante il colloquio fu messo in rilievo che la ditta per principio non assumeva stranieri. Non ci sono parole per esprimere quanto male mi fece tutto ciò. Proprio per tal ragione, questo fu il mio ultimo tentativo di ottenere un posto conforme al tipo di apprendistato fatto e al titolo di studi.
Infine feci domanda in qualità di cassiera in un supermercato che vendeva specialità turche. A dire il vero il titolare era tedesco, ma dava lavoro prevalentemente a personale turco. Mio marito ottenne alla Berufsfachschule la formazione professionale di macellaio. A livello pratico se la cavava molto bene, ma a livello teorico era piuttosto scarso. A causa del suo basso livello di tedesco non riuscì a superare l’esame. Sebbene non potesse presentare il diploma ottenne ugualmente il posto di macellaio in questo negozio di specialità turche.

Che cosa fa oggi?
Cinque anni fa abbiamo aperto insieme ai miei fratelli un negozio di generi alimentari  a Stuttgart-Bad Cannstatt. Da Settembre 1998 siamo i proprietari esclusivi.

2.4 La Scuola
Quale tipo di scuola frequentano i Vostri figli?
Tayfun frequenta la settima classe della “Karolinger Hauptschule”, Serhat la prima classe della Karolinger Grundschule (Scuola Elementare).

I Vostri figli si trovano a proprio agio a scuola oppure esistono dei problemi?
Finora non ci sono problemi. A entrambi i bambini piace molto la scuola tedesca.

I Vostri figli hanno mai studiato insieme a un loro compagno di scuola?
Essi studiano prevalentemente da soli. Talvolta aiuto Tayfun in inglese ossia lo ascolto mentre ripete i vocaboli oppure gli detto brevi testi; altrimenti mio figlio maggiore studia da solo. Egli esegue i compiti subito dopo mangiato e sempre volontariamente.
E’ scrupoloso e coscienzioso secondo il detto “Prima il lavoro poi il divertimento”. Per contro devo incitare quotidianamente mio figlio minore a fare i suoi compiti.

E’ soddisfatta della scuola dei suoi figli?
Per quanto mi riguarda non ho esperienze negative da riferire. Tuttavia dai genitori di altri allievi ho sentito fare alcune osservazioni critiche, ad esempio nella settima classe quando si trattò della partecipazione a una lezione supplementare per la “Werkrealschule”.  Essi constatarono che i bambini tedeschi venivano presumibilmente privilegiati. Mi auguro che Tayfun al termine dell’anno scolastico riceva le referenze necessarie per la “Werkrealschule” e non venga sfavorito.

Rapporti di condominio
Mi parli dei suoi rapporti di condominio nella sua patria.
Ad Ankara noi abitavamo in una grande casa, di nostra proprietà.

Come e dove vive qui a Waiblingen?
Noi abitiamo in un appartamento in affitto composto di tre vani + terrazzo. Finora la grandezza è stata sufficiente, poiché i bambini si dividono una stanza. Nel frattempo però vanno entrambi a scuola e necessitano una camera loro. Proprio per questo siamo in cerca di un appartamento con quattro stanze. Mio marito vorrebbe trasferirsi a Stuttgart-Bad-Cannstatt nelle vicinanze del nostro negozio di generi alimentari, io preferirei restare a Waiblingen per non dover far cambiare scuola ai bambini. Inoltre ho sentito dire che la scuola a Bad-Cannstatt non gode affatto di buona fama- la polizia deve continuamente intervenire per qualche sorta di problema-. Nel frattempo siamo riusciti a convincere mio marito a restare a Waiblingen. Per fortuna non vuole far valere egoisticamente la sua opinione, bensì ha riguardo per i suoi cari.

2.6 La Religione
A quale religione appartenete?
Siamo Musulmani.

Potete praticare qui la Vostra religione?
Sì, senza problemi. A Pforzheim e a Sindelfingen vennero costruiti minareti e vere e proprie moschee con tetto a cupola, belli quasi quanto quelli in Turchia. Qui a Waiblingen abbiamo una normale casa che noi siamo soliti designare come moschea.
Abbiamo anche un nostro prete (in turco Hoca) che ci insegna il Corano. Di regola, durante il Ramadan (mese del digiuno), i mussulmani si recano quotidianamente in Moschea. Si prega anche il primo giorno della festa dell’uccisione dell’Agnello, che ha avuto  luogo la scorsa settimana da domenica a martedì. Altrimenti gli uomini si incontrano ogni venerdì, il nostro giorno sacro, alle 13:00 nella moschea, per il momento di preghiera. Naturalmente anche le donne possono frequentare la moschea, ma questo accade più di rado.

Pregate a casa?
Mio figlio maggiore ed io siamo molto religiosi. Dopo che ci siamo purificati preghiamo cinque volte al giorno ossia alle 6, alle 13:30, alle 17:00, alle 20:00 e alle 22:00.
Personalmente ho sempre creduto in Dio e nel nostro Profeta Maometto, ma prego solo da sei anni. Prima mi mancava il coraggio, in quanto per principio non porto il  chador, sebbene la nostra religione imponga alla donna il copricapo.
Un giorno telefonai al grande Hoca (il grande “Hoca” corrisponde all’incirca al  Vescovo cattolico) e gli esposi il mio problema. Lui rispose: “Pregare è nostro dovere, è ciò che Dio pretende da noi. Sull’usanza del copricapo però bisogna decidere da soli. Ad ogni modo comincia a pregare, forse nel corso del tempo cambierai idea sull’uso del copricapo”. Da questa conversazione prego regolarmente a casa. In moschea però vado soltanto durante i giorni sacri importanti. Alcuni dei miei connazionali naturalmente sparlano quando mi vedono arrivare in moschea con i pantaloni e senza  copricapo, ma questo fatto non mi disturba.
Mio figlio maggiore iniziò circa un anno fa con la preghiera. Il tutto partì da lui.  Sua zia si trovava in visita da noi e portò con sé dalla Turchia anche un gatto malato. Tayfun voleva tanto che questo gatto si rimettesse in salute e chiese aiuto a Dio. Purtroppo non ci fu niente da fare per salvare l’animale, il veterinario dovette narcotizzarlo. Poiché i dialoghi giornalieri con Dio gli diedero sollievo e lo rasserenarono, continuò a pregare anche se Dio non lo aveva ascoltato.
Mio figlio più giovane invece non prega per niente e credo che non inizierà neppure. In questo senso si comporta come il padre, il quale prende la religione in maniera molto superficiale.
Almeno mio marito accetta completamente il fatto che Tayfun ed io siamo religiosi e non si intromette.

2.7 La cultura
In Germania ha nostalgia della cultura turca?
Ad esempio sento molto la mancanza dell’esortazione alla preghiera del muezzin. Questo grida 5 volte al giorno durante i momenti di preghiera: “Dio è grande, Dio è grande! Preparatevi alla preghiera!”.
La settimana scorsa mi telefonò mia sorella dalla Turchia. Poiché abita proprio accanto a una moschea, potei udire il grido del muezzin. Fu per me estremamente bello e fui presa da un senso di profonda mestizia e malinconia. Qui in Germania sento molto la mancanza di questa tradizione religiosa.

A Waiblingen o nelle più immediate vicinanze ci sono proposte culturali per i Turchi?
Talvolta su iniziativa di privati si organizzano nel centro cittadino serate turche, dove vengono invitati cantanti turchi, cantanti folcloristici e un’orchestra. C’è un’ampia scelta di specialità turche e bevande. Si può anche ballare.
Quando abitavo ancora ad Andersbach avevano regolarmente luogo queste feste turco-tedesche organizzate dalla Chiesa. Tutti gli abitanti del paese sedevano amichevolmente, assieme durante queste serate e venivano in tal modo in contatto con culture diverse.
A Stoccarda si possono imparare i balli folcloristici turchi. Oltretutto c’è qui un insegnante di Saz (il saz è uno strumento a corda turco simile alla chitarra).

2.8 I Rapporti
2.8.1 con la popolazione
Si è sentita accettata bene qui?
Trent’anni fa, ad Andersbach im Tal, fummo realmente accolti a braccia aperte.  Ancora non riesco a capacitarmi bene del fatto che i paesani fossero tanto entusiasti di noi stranieri. Se signore di una certa età mi vedevano giocare per strada, mi  carezzavano i capelli o ammiravano i miei bei occhi neri. Allora in Germania non  c’erano così tanti stranieri e nel piccolo paese di Andersbach non ce n’era nessuno. Oggi le cose sono naturalmente diverse, poiché qui vi sono troppi stranieri.

Ci sono esempi di razzismo che può citare?
Posso raccontare che durante un colloquio mi venne detto in faccia che gli stranieri in nessun caso sarebbero stati assunti. Quella di allora rappresentò per me una terribile esperienza, venire giudicata non per le capacità, per il profitto bensì per la nazionalità.
Anche durante la spesa feci esperienze negative. Quando una volta mi trovavo con mio figlio piccolo al Supermercato Norma, egli scoprì improvvisamente una serie di  “papere giocattolo” e ne prese due in mano. Subito venne la cassiera con il direttore della filiale, entrambi rimproverarono aspramente Serhat. Questa reazione esagerata  non era assolutamente giustificata ed io mi arrabbiai molto per tal comportamento. Per  questa ragione gliene dissi quattro a dovere. Mi fu subito chiaro che una famiglia tedesca, per un fatto analogo, non sarebbe stata affatto biasimata, almeno non così  severamente.
Potei notare casualmente un fatto analogo dalla mia finestra del soggiorno. Mio figlio Serhat giocava davanti casa nostra in un Sandkasten (recinto con sabbia), c’erano anche un piccolo bambino tedesco con la madre. Dopo un po’ Serhat iniziò ad usare i giochi dell’altro bimbo.
 “Tu li devi restituire subito” così la signora apostrofò Serhat strappandogli i giocattoli di mano, come se un bambino straniero “fosse lebbroso”. Andai subito fuori e le dissi gentilmente, ma in maniera decisa, quello che pensavo del suo comportamento.
Sempre quando mi sento trattata ingiustamente mi difendo, questo è un aspetto peculiare del mio carattere.
Questi fatti, per quanto non numerosi, mi ferirono profondamente. Non posso veramente dimenticare tutto ciò.

2.8.2. con in vicini
Avete rapporti con i Vostri vicini?
Nella nostra zona vivono in prevalenza famiglie tedesche.
Con la mia vicina di allora, una tedesca ventisettenne, ero molto amica. Ci incontravamo quotidianamente, una volta da me una da lei, per il caffè. Mi trovavo bene anche con il suo amico cinquantenne. Per questo trascorrevamo le domeniche per la maggior parte insieme e talvolta intraprendevamo anche qualcosa.
Purtroppo i nostri amici si trasferirono in Spagna, entrambi non amavano la Germania. Tuttora ci teniamo in contatto, ci telefoniamo regolarmente ed essi sono anche  venuti a trovarci. Con un’anziana signora del vicinato conversiamo spesso, ma ancora non ci sono inviti reciproci. Sopra casa nostra abita un’altra famiglia tedesca. Ci salutiamo sempre, ma niente di più. L’uomo soprattutto è molto snob e ci fa chiaramente percepire che non vuole avere nulla a che vedere con noi. A ogni occasione batte con il bastone sul pavimento per farci capire che siamo troppo rumorosi. Lo scorso sabato sera venne mandata in onda alla televisione turca una trasmissione musicale. Appena aumentai un poco il volume, vennero le prime lamentele dal piano di sopra. Contemporaneamente nella casa dei vicini una coppia tedesca stava facendo una festa. Fino all’una di notte la musica era molto alta, ma guarda caso non disturbò  nessuno.

I Vostri figli giocano con i bambini del vicinato?
Entrambi i nostri figli avevano buoni compagni di gioco (tedeschi, turchi, italiani) che purtroppo si sono ora trasferiti. Forse i nostri figli troveranno d’estate, giocando fuori, nuovi amici.

2.8.3. con gli amici
Avete amici a Waiblingen?
A causa del nostro negozio di generi alimentari che da sei mesi gestiamo da soli siamo molto impegnati. Per questa ragione trascorriamo momentaneamente gran parte del tempo da soli, anche se in linea di massima abbiamo molti amici.
Cinque anni fa, quando i miei fratelli erano ancora soci, avevamo più tempo di curare  le amicizie. Mio marito ed io lavoriamo nel nostro negozio da lunedì a sabato incluso, per questo arriviamo a casa stanchi e desideriamo solo distenderci e rilassarci.
Trascorriamo la domenica spesso a casa, quando c’è bel tempo intraprendiamo qualcosa con i bambini.

I Vostri figli hanno amici?
Tutti gli amici di Tayfun si sono trasferiti l’anno scorso.
Egli va molto d’accordo con due ragazzi turchi della sua classe, ma privatamente si vedono di rado. Talvolta si incontrano per giocare a calcio o per andare insieme in piscina.  Circa sei mesi fa è venuto nella classe di Tayfun un nuovo ragazzo tedesco che aveva prima frequentato una scuola per logopedisti. Viene per questo spesso canzonato. Ma quando gli scherzi dei compagni di scuola oltrepassano il limite, Tayfun lo difende. Mio figlio maggiore ha un gran cuore, questo è ciò che mi piace di lui.

2.8.4 con la patria
E’ mai ritornata in patria?
Dal momento del nostro matrimonio mio marito ed io dirigiamo negozi di generi  alimentari. Problematico si rivela il fatto che non si può lasciare il negozio in mano a una persona qualunque. Abbiamo bisogno di una persona di totale fiducia, ma non è il caso dei nostri attuali impiegati. Inoltre non è possibile chiudere il negozio per una o due settimane, poiché la gente vuole fare acquisti regolarmente. Per non perdere clienti, mio marito ed io dobbiamo viaggiare separatamente. Prima andavo in vacanza da sola (3-4 volte), mentre mio marito dirigeva il negozio. Ma oggi  non ne ho più voglia.. Poco tempo fa mio figlio minore mi chiese: “Mamma perché tutti gli altri vanno in vacanza? Quando andiamo noi? Economicamente potremmo permetterci senza problemi una vacanza, ma per le ragioni addotte, al momento non è proprio possibile. Speriamo di trovare presto una soluzione al nostro problema, poiché questa situazione è realmente poco soddisfacente.

Quando è stata l’ultima volta che è andata in Turchia?
Cinque anni fa, in occasione della morte di mio fratello minore.

Ha ancora dei legami culturali con la sua patria?
Non leggiamo giornali turchi, ma guardiamo il telegiornale turco e programmi di intrattenimento che si ricevono attraverso il satellite. Io personalmente leggo volentieri libri religiosi, in questo campo sono molto esperta. Mi interesserebbero anche libri a sfondo culturale, ma non li capisco, perché domino solo la lingua parlata, colloquiale, ma non quella elevata e ricercata.

2.8.5 con i parenti della Sua patria
Ha ancora contatti con i parenti del Suo paese natale?
I miei genitori che hanno nel frattempo raggiunto l’età della pensione vivono ancora a Waiblingen. Alcuni anni fa si sono comprati un appartamento nel centro di Ankara dove trascorrono spesso le vacanze. Anche tutti i miei fratelli sono in Germania.
Solo mia sorella che ha tre anni più di me abita in Turchia. In un primo momento anche lei si trattenne in Germania, poi conobbe suo marito in Turchia e si sposò là, successivamente vennero entrambi in Germania. Poiché a suo marito la Germania non piacque per niente, dopo cinque anni tornarono in Turchia. Sempre nuovamente considerarono l’idea di ritornare in Germania, poiché le loro condizioni economiche non erano affatto buone. Quando finalmente si decisero, non fu più possibile - gli  venne vietato. Ma essi non graverebbero sullo stato tedesco, come i numerosi curdi
che vivono qui come rifugiati politici.
Potrebbero lavorare nell’Hotel di mio fratello o da noi in negozio, non sarebbero in nessun modo disoccupati. Desideriamo vivamente che mia sorella possa ritornare in Germania con la sua famiglia. Essi non ottengono un permesso di soggiorno a lungo termine, anche se è stato da noi  più volte richiesto.
Tuttavia dobbiamo richiedere il visto già adesso, affinché mia sorella possa venire in vacanza in Germania durante i mesi estivi. Questa richiesta viene accettata solo se spedisco un invito e se posso al tempo stesso dimostrare che ho residenza fissa e che la mia famiglia ha un buon tenore di vita. Mi faccio dunque garante di mia sorella affinché ella possa ricevere un permesso di soggiorno di tre mesi. Tuttavia deve aspettare settimane prima di poter ritirare il visto presso il consolato tedesco in Turchia. Quando mia sorella si trova in Germania fa visita a tutti i fratelli. Un fratello possiede a Deizisau una casa con 7 stanze, l’altro è titolare dell’Hotel “Espenlaub”nel Charlottenplatz a Stoccarda. Può dormire senza problema da entrambi i fratelli, solo da me gli spazi sono un po’ più ristretti.
Di solito chiamo mia sorella in Turchia 2 volte alla settimana, poiché le telefonate dalla Germania sono considerevolmente meno care. Con parenti alla lontana come zie e zii non abbiamo nessun contatto.

2.9 Durante il tempo libero.
Quali sono i Suoi hobby e quali quelli di suo marito?
Mi piace fare molte cose, ma mi manca sempre il tempo. Quello che riesco a fare di più è leggere e guardare la televisione. Da brava cuoca appassionata mi piace tantissimo realizzare piatti internazionali. Inoltre mi diverte molto la domenica girare per Stoccarda, attraverso la Königstra·e guardare le vetrine. Avrei anche voglia di praticare qualche tipo di sport, ma quando? Per impegnarmi un  po’ a livello sportivo ordinai poco tempo fa attrezzi da palestra. La consegna è avvenuta ieri via posta. Li abbiamo provati subito. Mio marito invece, durante il tempo libero mette le gambe sul tavolo e guarda la televisione.
Sempre nuovamente lo rimprovero: “Sono sposata con te da 15 anni e non ti ho ancora mai visto con un libro in mano.



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