Finestra Gi.Fra.

Uno "spazio giovane" per conoscere gli "altri giovani" di San Bernardino


LA PREGHIERA

Ultimamente mi è capitato di riflettere sul significato che attribuisco a questo termine e mi sono chiesta come io la vivo e se la sento attiva dentro di me.
Devo ammettere che faccio molta fatica a trovare il tempo, e la voglia soprattutto!, per pregare.
Per me non è una "cosa" così semplice - forse non lo è per nessuno! - e spesso mi sento a disagio perché mi sembra di avere niente per cui pregare. Sentire persone che in ogni situazione riescono a trovare motivo di lode, di ringraziamento, di perdono ... mi fa sentire una "stupída". Com'è possibile che io dia tutto per scontato e che non riesca a dialogare con Coluì che si è sacrificato per me e che mi ama per il semplice motivo che sto vivendo? lo mi rendo conto di essere troppo pigra, sotto qualsiasi punto di vista, e di essere per questo meno attenta a ciò che mi circonda. Se solo cominciassi davvero a credere maggiormente nei benefici della preghiera non avrei alcun timore. lo sono la classica tipa che chiede, promette e non da' nulla in cambio, o meglio mi limito a dare il minimo indispensabile. Esempi chiari di persone che credono nel potere della preghiera ci sono e mi danno motivo di riflessione solo che per cocciutaggine non voglio fare lo sforzo di mettermi in discussione. E di questo non ne vado certo fiera, anche se il fatto di ammetterlo mi dà motivo di voler migliorare. Mi rendo conto che come ogni aspetto della nostra vita, anche la preghiera ha i suoi tempi e non può certo dare risposte subito. Bisogna saper pazientare e soprattutto credere davvero in ciò che si dice. Non c'è alcun dubbio che essa ha dei grandi benefici sulla nostra esistenza.
Mi è capitato di partecipare a delle veglie di preghiera e devo ammettere che dopo averle vissute intensamente mi sono sentita meglio e avevo dentro la speranza di riuscire a continuare. Esperienze di preghiera ne faccio
(a volte ho come la sensazione di cercarle) quindi bene o male la sento parte della mia vita.

Romina


I NOSTRI INCONTRI...

In questo secondo anno di cammino nella Fraternità Gi.Fra., fra le altre tematiche, abbiamo deciso di confrontarci sullo Statuto (La "Regola" della Gi.Fra., N.d.R.), che rappresenta il volto del giovane francescano e che propone a noi come unico modello di vita quello di Gesù.
Siamo partiti dall'art.6, in particolare dal punto a): "ricerchino la persona vivente ed operante di cristo nei fratelli, nella Sacra Scrittura, nella Chiesa e nelle azionili turgiche"
Le riflessioni che insieme abbiamo condiviso sono state il frutto di un lavoro che ciascuno di noi aveva precedentemente svolto da solo, meditando la Parola e aiutandosi con altri testi per arrivare a chiedersi in quale misura riusciamo a vivere questo importante invito. Tutti siamo stati provocati da questo impegno che è un ideale che ci affascina, ma abbiamo anche constatato le difficoltà di metterlo in pratica, per la nostra resistenza e incapacità di superare i nostri limiti e quelli degli altri.
Queste alcune delle riflessioni emerse durante l'incontro:

Sabina



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