Marielisa è stata vittima nel 1998 del nipote 14enne che, fingendo di andarla a trovare per affetto, sfruttava in realtà il suo telefono per contattare i numeri telefonici erotici dell'144. Per tre bimensilità Marielisa ha ricevuto bollette di diversi milioni, e nonostante tutte le sue proteste presso la Telecom, ha dovuto pagare perché il traffico telfonico era stato realmente effettuato dal suo apparecchio. A questo punto "The Hear" ha sfruttato tutta la potenza del suo iMac, per effettuare una doppia operazione di hackeraggio. innanzitutto è penetrata nel computer del nipote, distruggendo tutto l'hard disk, lasciando solo file di testo con ricette di cucina. Il nipote, che aveva un archivio di MP3 che si rivendeva illegalmente,. ha perso tutti i clienti ed ha dovuto anche restituire una grossa somma di denaro già anticipata. 
Dopodiché è penetrata nel sistema della Telecom, si è fatta versare sul conto in banca tutti i soldi delle precedenti bollette, oltre ad un'aggiunta di ben 890 milioni. 
Attualmente Marielisa è latitante, le sue ultime tracce sono l'acquisto con la carta di credito del nipote di un biglietto per una crociera intorno al mondo. 

Luisa, pur non avendo commesso veri crimini di hackeraggio, è diventata leggendaria nella Rete per le sue imprese nelle chat e nei newsgroup. Sfruttando la sua esperienza trentennanle di corretrice di bozze di romanzi rosa, si è creata un'identità virtuale di giovane ventenne vergine assetata di sesso e amore, con un fisico scultoreo scolpito dalla sua attività fittizia di nuotatrice olimpica. Con questa identità falsa ha fatto strage di cuori nella Rete, conquistando almeno 5200 uomini (cifra ufficiale controllata, i dati ufficiosi sembrano ancora più alti). La storia di Luisa è assorta agli onori della cronoca quando un famoso avvocato di Milano, ha lasciato moglie e figli, iniziando una causa di divorzio, conquistato dalle sole e-mail della "Rosa", che gli prometteva notti di fuoco ed una nuova vita vissuta al massimo. Quando alla fine l'incontro è avvenuto, l'avvocato ha avuto una crisi di nervi, ed è stato ricoverato d'urgenza presso il policlinico del capoluogo lombardo. 
Ripresosi, ha intentato causa alla signora Bontagli, ma pochi mesi fa la terza corte d'assise ha prosciolto Luisa da ogni accusa, per mancanza di prove.