I criceti siberiani

(alias: orsetti russi, criceti russi, topolini russi, criceti del caucaso, criceti del baltico)

 

 

Questi piccoli roditori -eccetto precedenti sporadiche apparizioni- hanno fatto il loro ingresso ufficiale sul mercato italiano alla fine degli anni '80. Attualmente sono facilmente reperibili in tutti i negozi specializzati.

Si tratta di piccoli roditori (lunghezza da 7 a 11 cm) dall'aspetto molto simile a quello del criceto dorato, con coda corta, occhi tondi neri, orecchie picole e arrotondate; gli arti anteriori sono dotati di 4 dita, quelli posteriori di 3. Il mantello -morbido e lucente- presenta un colore grigio-bruno con parte inferiore biancastra. Il dorso è attraversato longitudinalmente da una striscia di pelo scuro. Vantano una dentatura specializzata che comprende 2 incisivi ipsodonti (cioè in grado di crescere continuamente per tutta la vita), molari e premolari pure ipsodonti. Mancano però i canini. Dietro la bocca presenta tasche guanciali utilizzate per immagazzinare cibo. La vista non è molto acuta, ma gli altri sensi la compensano: l'olfatto è comunque il senso principale del criceto.

Il criceto siberiano è molto simile al comune criceto dorato, sia per abitudini alimentari che per esigenze ambientali. Molto attivi di notte e sonnacchiosi di giorno, amano una tana molto imbottita dove accumulano tanto cibo e dove si appallottano per ore.La loro vita media è di circa due anni, ma non mancano casi in cui questa si prolunghi fino a tre.

I criceti si nutrono di semi, frutta e verdura e devono avere sempre acqua a disposizione anche se sembra non bevano mai. Sul fondo della gabbia è consigliabile mettere una lettiera per roditori.

I criceti siberiani, al contrario di quelli comuni, possiedono un carattere meno docile, risultando così più difficili da addomesticare. Comunque, con pazienza si riesce, soprattutto se si acquistano esemplari giovani, dapprima a fargli prendere il cibo dalle mani e successivamente a poterli maneggiare con tranquillità. Sono mammiferi con spiccata aggressività sia inter che intraspecifica. Pertanto la convivenza con altri piccoli mammiferi è sconsigliata e anche quella tra gli stessi criceti siberiani è possibile solo se gli esemplari da allevare sono stati messi in comunità fin da piccoli. E' sconsigliato inserire esemplari adulti insieme ad altri già conviventi.Come tutti i roditori e piccoli mammiferi da gabbia, i criceti siberiani imparano a correrre sulla ruota: perchè questo non diventi un comportamento maniacale si consigliano gabbie ampie e ricche di tane. Per maneggiare il criceto bisogna prenderlo delicatamente per la collottola all'altezza delle scapole.

Raggiungono in fretta la maturità sessuale (10-11 settimane). La riproduzione del criceto siberiano è piuttosto facile. A circa tre mesi di vita sono già maturi sessualmente. Si possono accoppiare tutto l' anno poichè le femmine hanno periodi di estro brevi ma frequenti durante tutte le stagioni. Generalmente per l'accoppiamento i criceti siberiani prediligono le prime ore successive al tramonto. Una volta fecondata, la femmina inizia a rifiutare il maschio che deve essere -preferibilmente- allontanato dalla gabbia.

La gestazione si protrae per tre settimane circa al termine della quale vengono alla luce 4-6 piccoli completamente nudi e con gli occhi chiusi. Dopo circa 20 giorni di allattamento i piccoli iniziano ad essere autonomi e possono restare in comunità (anche con la madre) fino al raggiungimento della maturità sessuale, dopodichè è meglio separare i maschi dalle femmine ed entrambi dalla madre. E' consigliabile -onde evitare una certa debilitazione della femmina- limitare i parti ad un massimo di tre l' anno. Si può notare una tendenza al cannibalismo praticato sui neonati dal maschio come dalla femmina che porta a pensare ad una patologia psichica legata alla vita in cattività.

Tra le affezioni che lo colpiscono maggiormente ci sono i colpi di calore (mai tenere la gabbia al sole), le micosi, la rogna, i parassiti, alcune forme tumorali e le broncopolmoniti.

 

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