Risposta collettiva
E' una risposta collettiva
alle ipotesi assimilatrici di convogliarli in alloggi sociali
inadatti, tendenti a smembrare un caposaldo dell'identità sociale:
la famiglia allargata.
Formato mediamente da 20 - 30 persone, il
gruppo familiare garantisce la solidarietà sociale, la sicurezza
dell'individuo, la propria vocazione educativa e culturale,
estesa a tutti i membri della famiglia. E' l'istituzione sociale
per eccellenza, attorno cui ruota gran parte del tempo, degli
investimenti affettivi, dei modelli di identificazione.
La famiglia allargata è il contenitore ma
anche il filtro attraverso cui viene esperito il contatto con
la realtà esterna (l'individuo non agisce solo per se stesso
ma anche per il proprio gruppo); gli eventi che riguardano uno
dei suoi membri (nascita, matrimonio, carcerazione, morte ecc.)
ne investono l'intera vita sociale.
Attorno al rituale del fuoco (yak) si ritrovano
non solo i membri della propria famiglia ma della comunità intera,
in uno dei momenti di più alta coesione e discussione, dove
la Kris o Vakeribe (parlamento), vero e proprio organo di amministrazione
della giustizia interna, dirime cause, commina pene (mai fisiche,
di solito di tipo pecuniario: la condanna più grave è l'allontanamento
dal gruppo), discute di questioni di interesse generale.
Gli Zingari sono rimasti forse tra gli ultimi
popoli indoeuropei prosecutori di una cultura orale, agrafica,
portatori di un modello linguistico che rifugge qualsivoglia
tentativo di omologazione, ma che a buon diritto ha contribuito
ha costruire nel campo della letteratura, della musica, dell'arte
l'identità europea, di cui è parte integrante con tutte le proprie
singolari specificità.
La storia dei Sinti e Rom, nel vecchio e
nuovo mondo è anche lo specchio delle terribili avversità incontrate
dai popoli di diverse etnie, culture e religioni contro il pregiudizio,
la stigmatizzazione dei diversi, il rifiuto, l'esclusione, la
ghettizzazione.
E' il percorso irrequieto di un popolo che
non rivendica alcun territorio o stato proprio, in una visione
trasnazionale e interculturale dello spazio e del tempo.
Maurizio Pagani / Giorgio Bezzecchi
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