Ottiolu.net - La Storia della Baronia di Posada (1431-1869)

      La Storia della Baronia di Posada
 

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 Storia della Baronia di Posada > Dai Giudicati alla Corona di Aragona > 4

 

Il 4 aprile 1297, per trovare una soluzione diplomatica alla guerra dei Vespri (per il possesso della Sicilia), il papa Bonifacio VIII, con la bolla "Ad honorem Dei onnipotenti Patris", si invento' dal nulla un fantomatico Regnum Sardiniae et Corsicae, un titolo che non aveva nessuna rispondenza ad effettive situazioni di potere, e quindi concesse in feudo Sardegna e Corsica alla Casa di Aragona di Giacomo II il Giusto.

 

Assicurandogli per giunta una speciale licentia invadendi ed il suo augusto appoggio per il conflitto che ne sarebbe inevitabilmente nato coi pisani, il papa rifletteva in realta' sul fatto che i toscani stavano crescendo troppo in fretta proprio ai confini dello Stato della Chiesa.

 

In cambio l'Aragona (o Catalogna) avrebbe rinunziato alle pretese sulla Sicilia, rivendicazioni che erano sorte nel 1282 quando Pietro III d'Aragona aveva conquistato l'isola sottraendola agli Anjou, rassicuranti alleati del Papa.

 

Giacomo il Giusto pero' doveva il suo soprannome ad una non comune avvedutezza: prima di lanciarsi in una conquista non agevole e che avrebbe potuto costar cara, preferi' intessere una rete di relazioni diplomatiche che gli assicurassero l'isolamento di Pisa e l'appoggio, specialmente in loco, ma anche in Continente, degli alleati piu' opportuni.

 

Tra questi, il Papa (che del resto lo appoggiava anche in patria contro le pretese dinastiche del fratello Federico) confermo' presto e volentieri il suo autorevole avallo; in Sardegna invece il catalano ottenne l'appoggio delle famiglie piu' prestigiose come i Malaspina ed i Doria, in questo proteggendosi anche da eventuali mire di Genova, potenzialmente un sempre pericoloso nemico (e soprattutto dopo il 1299, quando la guerra con Pisa si era conclusa con la cessione ai Liguri di molte possessioni nell'isola). Nel 1308, poi, Genova si impadroni' con i Doria del Giudicato di Gallura, rendendo la sua posizione ancora piu' influente dinanzi al re di tutta l'isola.
Ma, meglio ancora, Re Giacomo ottenne l'appoggio di Ugone II de Bas Serra, rispettato Giudice di Arborea, al quale aveva colorato l'impresa delle tinte ideali e retoriche della liberazione dall'oppressore pisano; non e' dato sapere se Ugone avesse ben compreso che l'aragonese intendeva poi trattenersi. 

Alfonso II d'Aragona 

Preparato quindi il terreno, tra il 1323 ed il 1326 la Gallura fu invasa dalle truppe della Corona di Aragona al seguito dell'infante Alfonso, che insieme alle truppe di Arborea si occuparono di scacciare gli ultimi pisani che vi si trattenevano.
Contemporaneamente tentarono di occupare anche la Corsica, l'altra isola del regno, ma con minor fortuna.

 

Il Castello della Fava, ancora in mano ai Pisani,
secondo il Carta Raspi resistette all'assedio del
1323 e solo l'anno seguente fu reso al Re d'Aragona.

 

La parallela conquista di Cagliari e' un'altra pagina importante della storia sarda anche per gli effetti che ebbe sull'ordinamento della vita civile.
Comunque, nel 1326 Pisa rinunzio' definitivamente alle sue pretese sulla Sardegna. 

 

Il "Regnum Sardiniae et Corsicae" voluto da Bonifacio VIII circa 40 anni prima, aveva finalmente preso corpo; presto avrebbe esposto il vessillo con i famosi quattro mori (1, 2).

 


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