Ottiolu.net - La Storia della Baronia di Posada (1431-1869)

      La Storia della Baronia di Posada
 

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 Storia della Baronia di Posada > La Baronia nel Settecento > 3

 

Il patrimonio ormai consunto dei Portugues, prosciugato dalle cause Il Montalbo (elab. da Siniscola.com, rete civica)giudiziarie e dalle imposizioni regali, terminate le rendite della Baronia, ben presto non fu piu' sufficiente a garantire i creditori.

 

Nel 1642 la Reale Udienza dichiaro' di fatto quello che chiameremmo un fallimento e dispose la vendita del feudo a Giovanni Stefano Masones per pagare i creditori col ricavato.
Ad evitare che potesse ripensare l'acquisto, nel 1646 il Masones fu anche nominato conte di Montalvo (Montalbo).

 

Il Masones veniva anche lui dalla classe borghese cagliaritana, da una famiglia mercantile bisognosa solo di darsi un rango para-nobiliare.
La fortunata coincidenza dello sviluppo di alcune linee di navigazione che interessavano il porto di Posada e dei relativi commerci, mascherarono il fatto che nemmeno i nuovi baroni si sarebbero dedicati con molta attenzione al territorio.

 

Ma nel 1652 l'epidemia di peste, che duro' quattro anni, decimo' la popolazione uccidendone almeno i tre quinti. 
Solo Lode', forse anche per la distanza geografica, per il riparo del Montalbo e per la conseguente scarsita' di contatti con l'esterno, ne ebbe danni limitati; un paese come Torpe', invece, che al 1627 contava 128 abitanti, ne ebbe censiti solo 11 nel 1678.

 

Nel 1660, stante questa grave situazione di miseria, furono finalmente varate tre delle sei navi che gia' da quasi un secolo erano state richieste per la protezione delle coste, e le tasse per mantenerle si aggiunsero a quanto gia' pesantemente sofferto dalla popolazione.

 

La poverta' dei sopravvissuti alla peste, insieme all'accresciuta oppressione fiscale, ebbe come fisiologico effetto una recrudescenza della criminalita'.
Nel 1665 si istitui' una sorta di commissione governativa che intervenne con mano pesante, ma gli effetti, se ve ne furono davvero, durarono poco.

 

La zona era preda dei "balentes" che vivevano di grassazioni locali. 
Questo, unitamente alla riduzione della produzione seguita alla pestilenza, rese assai difficile (o spesso inutile, visto che i prodotti ne venivano rapinati) praticare le attivita' agricole. Sempre piu' indigeni abbandonavano quindi le campagne e il bestiame; nell'assenza di azioni utili a riportare l'ordine da parte di un barone poco accorto, di li' a non molto, nel 1681 sarebbe iniziato un bienno di carestia che avrebbe del tutto inginocchiato la Baronia.

 

Il censimento successivo, nel 1688 avrebbe infatti registrato la scomparsa di Torpe' (nessun abitante) ed un'ulteriore riduzione degli abitanti di Posada, scesi a soli 70 dai 640 del rilevamento del 1627 (prima della peste). 
Siniscola era passata dai 748 del 1627 ai 209 del 1688.
Solo a Lode' erano aumentati gli abitanti, dopo la flessione della pestilenza, ed anzi ora erano 161, un po' di piu' dei 132 del 1627.


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