Ottiolu.net - La Storia della Baronia di Posada (1431-1869)

      La Storia della Baronia di Posada
 

www.ottiolu.net

Intro

Dai Giudicati alla
Corona di Aragona

Aragona
e Arborea

La nascita
della Baronia

I primi Baroni
di Posada

La Baronia
nel Settecento

La fine
della Baronia
 

 

Ricerca nel Web

 

 
 
 
Villa del Mirto
appartamenti
vacanze
a Posada
 

Club Hotel
Le Rose
San Teodoro

 
Parco Blu
Club Resort
Cala Gonone
 
Associazione Ippica Montalbo
Equiturismo a
Posada
 
Charter a vela
in Sardegna
e Corsica
 
Tutto sulla
Sardegna
 
 

 

La nascita dei Giudicati

La crescita di Posada

I Pisani

Il Regno di Sardegna

Aragonesi, Sardi e Posadini

La rivolta degli Arborensi

I trattati di pace

L'espansione d'Arborea

Eleonora d'Arborea

La fine della indipendenza

Il Barone Carroz

Le cessioni della Baronia

La fortificazione delle coste

La costosa guerra ai pirati

La peste e lo spopolamento

La fine della dominazione aragonese

La transizione

I Savoia nell'Isola

Le trattative di vendita

Il riscatto del feudo

 

 
 Storia della Baronia di Posada > La fine della Baronia > 1

 

Per preparare il Regno di Sardegna a divenire uno stato moderno, i Savoia operarono molte profonde trasformazioni del modo di vivere delle amministrazioni e dei sudditi. Alcune erano operazioni necessarie per dare omogeneita' al Regno, altre erano innovazioni che guardavano alla prospettiva di una migliore organizzazione per consentire una futura espansione.
Dopo il tristemente celebre "editto delle chiudende", che comunque cercava, se non altro nelle intenzioni, di ordinare il territorio sotto l'aspetto della proprieta' privata, era il caso di rivedere il sistema delle facolta' giurisdizionali.

 

Un Regio Decreto del 21 maggio 1831 sanciva gia' cio' che sarebbe stato poi prescritto da un Editto del 31 maggio 1836 e cioe', definitivamente, la fine dell'esercizio della "baronale giurisdizione" e dei diritti connessi nel territorio del regno. 
In seguito, una Carta Reale del 30 giugno 1837 istitui' una regia delegazione incaricata di valutare le rendite dei feudi.

 

Nel frattempo donna Marianna Nin Zatrillas, duchessa di Sotomayor (e di Posada e Montalbo), successe al padre don Ignazio appena in tempo per fregiarsi dell'ultima signoria. 
Con atto di snobismo ed animo comprensibilmente irritato, donna Marianna ricuso' la stima che i periti dell'apposita commissione avevano elaborato, e si lancio' in una serie di vertenze e di cavillosi ricorsi fino al 1842, quando rifiuto' definitivamente la somma messale a disposizione dal governo sabaudo.

 

In realta', pero', nel ritardare il piu' possibile la definizione della vertenza con lo stato, c'era in gioco il diritto di continuare ad esigere le rendite del feudo; che infatti la duchessa e poi i suoi eredi (donna Gabriella de Alcazar vedova de Yrujo e donna Maria de la Concepcion Nero', duchessa de la Roca e marchesa di Penafuente) percepirono sino al giorno della fine della Baronia.

 

Paradossalmente, pero', la fine del sistema feudale e l'incorporazione della Sardegna al Regno, con la parificazione delle regioni, non avrebbe portato gran comodo ai sardi, perche' il fisco del nuovo stato ebbe poi bisogno di compensare le sue operazioni di espansione con pesantissimi effetti sulla popolazione. 
I "tifosi" della parte feudale successivamente videro nella resistenza della baronessa una sorta di saggia previsione del fatto che non si sarebbe trattato di un vantaggio, almeno nell'immediato, per i sudditi.

 

Le operazioni di riscatto dei feudi pare abbiano avuto termine nell'aprile 1846, ma qualcosa restava ancora in sospeso.
Anche il riscatto del feudo di Posada e Montalbo, questo accertarono e riconobbero le cause giudiziarie, avrebbe comunque dovuto avvenire per convenzione fra lo stato e i feudatari.

 

Il notaio Manca, amministratore del feudo, riprese allora in mano il contratto con il quale Nicolo' Carroz aveva in origine comprato la baronia nel 1431, e sulla base di questo formulo' una proposta di compravendita, contenente quindi i riferimenti dell'epoca alla proprieta', oltre che dei beni, anche dei vassalli: "uomini e donne, cristiani, giudei e saraceni ... coloro che vi abitano e vi abiteranno ...".

 

Le nuove baronesse accettarono il 15 ottobre 1858.
Il 26 gennaio 1859 la Direzione del Demanio offriva alle eredi una rendita annua di 576.000 lire italiane.

 


SEGUE



sponsor


 

 

 

 
Copyright © 2000-2005 by

All rights reserved - tutti i diritti riservati
Ottiolu.net - La Storia della Baronia di Posada (1431-1869)