Benvenuti nel sito di Palese-Macchie (Ba)
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Le masserie sulla Lama Balice:
un patrimonio storico e architettonico da
riscoprire e recuperare.
Sabato 11 maggio 2002 nella sala consiliare
della Prima Circoscrizione S.Spirito-Palese
si è tenuta la presentazione di un interessante
volume realizzato dal prof. Enzo Varricchio
(che ha curato il testo e parte del materiale
iconografico di cui il libro abbonda) e dall'ingegner
Giuseppe Pavone (che si è eccellentemente
occupato del parte fotografica). Titolo del
libro, edito dalla Levante Editori con il
contributo dell'Assessorato alla Pubblica
Istruzione della Regione Puglia nell'ambito
del progetto del CRSEC Ba/9 e Ba/10: "L'antica masseria Caggiano nel Parco
Naturale di Lama Balice", un contributo notevole alla promozione
del patrimonio storico e naturale della nostra
zona ingiustamente ritenuto minore e poco
conosciuto dagli stessi palesini (soprattutto
dalla giovani generazioni). Un patrimonio,
a detta del prof. Varricchio, di valore unico
e inestimabile, che con il trascorrere del
tempo e per l'incuria dell'uomo, sta lentamente
e inesorabilmente andando incontro al degrado,
quando già in diverse circostanze appare
del tutto (o con notevole difficoltà) irrecuperabile.
Oltre agli autori Varricchio (giunto in ritardo
all'appuntamento in quanto bloccato dietro
i "mitici" passaggi a livello delle
FS che tagliano in due Palese) e Pavone erano
presenti Giuseppe Palella e Nicola Macina,
rispettivamente presidente dell'Associazione
Terzo Millennio Onlus e presidente del Centro
Studi Tradizioni Palesine, associazioni che
hanno patrocinato la presentazione del libro
a Palese, e Orsola Chiddo, responsabile del
CRSEC Ba/9 e Ba/10. Dopo il saluto del consigliere
Di Cosmo, unico rappresentante di una Circoscrizione
"latitante" in questo evento culturale,
e la breve introduzione di Palella e Macina,
l'ingegner Pavone ha mostrato con delle diapositive
le meravigliose bellezze della Lama Balice,
scorci verdeggianti ricchi di arbusti, alberi
e flora di ogni genere e della Masseria Caggiano
splendido esemplare di architettura rurale
risalente come impianto originario al XV
secolo, ora abbandonata, ma sino a diversi
decenni fa importante centro di attività
agricola nella zona, soprattutto nella produzione
olearia, vista la presenza di un frantoio.
Pavone ha raccontato come il recarsi in luoghi
poco accessibili, isolati in aperta campagna
abbia suscitato in lui un certo fascino misto
anche ad un qualche "timore". Il
prof. Varricchio ha esposto con partecipazione
e profonda passione il lavoro da lui svolto,
sia per quanto riguarda una parte dell'apparato
iconografico che per quanto riguarda il testo
frutto di ricerche. Ha parlato della ricchezza
del patrimonio della Lama Balice, ricchezze
sia naturali (pensiamo alla flora: piante,
arbusti, alberi, ecc., o alla fauna: insetti
e volatili) e sia quelle rappresentate dalle
testimonianze storico-architettoniche (le
masserie che si trovano nella zona: Caggiano,
Prete, Caffariello, Maselli, Triggiano, Frammarino,
Lamberti; la chiesa rupestre di S. Angelo
in Camerata purtroppo andata distrutta, la
chiesa rurale dell'Annunziata, le edicole
confinarie del Cinquecento) che spesso versano
in stato di abbandono, sottolineandone l'importanza
e l'unicità di cui ahimè non ci rendiamo
neppure conto. Varricchio ha auspicato forme
di partecipazione tra le amministrazioni
locali e le imprese private per finanziare
il recupero e l'utilizzo di tali espressioni
dell'architettura rurale, citando l'esempio
della masseria Frammarino, la sola completamente
ristrutturata e attualmente abitata e operativa
nel settore agricolo. Qualcuno dal pubblico
ha invocato il coinvolgimento dell'Università
degli studi per la salvaguardia e la tutela
di tali costruzioni. Molto interessante è
stata la proposta di realizzare delle visite
guidate presso queste masserie, così come
alle torri secentesche, che si svolgano nelle
domeniche di primavera/estate con il gusto
della riscoperta della vita campestre. Resta
da sperare che quest'idea così lanciata possa
trovare terreno fertile presso le realtà
associative di Palese-Macchie (in primo luogo
coinvolgendo Centro Studi Tradizioni Palesine
e Associazione Terzo Millennio Onlus, magari
con la partecipazione della Circoscrizione)
e riesca ad attecchire, sconfiggendo la consueta
"apatia" che caratterizza la realizzazione
di iniziative culturali a Palese.
A margine, una piccola nota di merito per
questo sito: è stato menzionato nella bibliografia
del volume, sintomo questo che sta efficacemente
contribuendo alla divulgazione della storia
e dei monumenti palesini.
V.R.
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Aggiornato al 12/07/02
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