v005 Vagoni

Uno scalo ferroviario termina a forma di triangolo equilatero, con lati lunghi 200 metri cadauno, il cui vertice chiamiamo A, l'angolo di base a sinistra B e l'angolo di base a destra C.
Il lato di base BC ha un prolungamento: dalla parte C di 7 metri la cui fine chiamiamo D e dalla parte B un prolungamento di 15 metri la cui fine chiamiamo E. - questi due prolungamenti sono i famosi binari morti o di manovra.
La base, pertanto, è formata da un binario EB di 15 metri + BC di 200 metri + CD di 7 metri.
Dal vertice A parte un prolungamento illimitato.
Sul binario AB si trova un vagone lungo 6 metri che chiamiamo X
Sul binario AC si trova un vagone lungo 6 metri che chiamiamo Y
Sul binario di base BC si trova un locomotore lungo 8 metri
Il problema consiste nell'invertire le posizione dei due vagoni: X deve andare in Y e Y deve andare in X e il locomotore alla fine del lavoro deve ritornare nella posizione di partenza.
Nota importante: il locomotore non riesce a curvare a angolo acuto ma deve fare manovra, cioè avanzare e fare retromarcia per entrare sull'altro binario.
Pensate di riuscire a fare la manovra?

Soluzione di Paolo Licheri

Il locomotore L fa manovra in B, risale sul lato BA ed aggancia X;
traina X nel binario morto EB, quindi lo spinge in BC e poi in CD,
sganciandolo non appena X ha superato lo scambio;
torna indietro, risale in BA, poi scende in AD ed aggancia Y,
spinge Y verso il nodo D, fino a fargli appena imboccare il ramo CD,
aggancia X ad Y;
traina Y ed X fin oltre il nodo A, nel prolungamento illimitato;
spinge i due vagoni nel lato AB e sgancia X;
traina Y oltre il nodo A, quindi lo spinge verso C fino a fargli imboccare
il ramo CD;
torna indietro fino ad A, fa manovra, entra nel lato AB ed aggancia
nuovamente X;
traina X oltre il nodo A, quindi lo spinge nel lato CD e lo sgancia;
torna al nodo A, percorre AB, quindi BC e prosegue fino ad agganciare Y;
traina Y fino al ramo EB;
spinge Y verso il ramo BA e lo sgancia;
torna in B, fa manovra, entra in BC e si ferma.


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v006 C'era una volta
Proposto da Paolo Licheri il 13/03/1998

C'era una volta un re che dimorava in un castello, e c'era una donzella di casato principesco che dimorava in un differente castello distante 70 leghe dal primo.
Un giorno il re decise di sposare la donzella, e mando' un messaggero a piedi per portarle la richiesta di nozze.
Il messaggero parti' con passo lento ma costante che gli consentiva di percorrere sette leghe in un di'.
Il giorno dopo il re, avendo mutato idea, mando' un cavaliero acciocche' raggiungesse il messaggero e gli ordinasse di tornare indietro.
E' notorio che un cavaliero puo' percorrere in un giorno tante leghe quante un messaggero ne percorre in due giorni; e infatti il messaggero, ricevuto il nuovo ordine, muto' direzione e si diresse verso il castello d'onde era partito.
Il giorno seguente il re, avendo nuovamente mutato idea, invio' un nuovo cavaliero che dicesse al messaggero di riprendere il cammino verso il castello della principessa, e il messaggero prontamente obbedi'.
Il giorno ancora seguente il re, avendo di ben nuovo mutato idea, invio' un ulteriore cavaliero ...... eccetera.

Come si conclude la historia?

A) Il messaggero dopo tanto peregrinare raggiunse il castello della principessa, questa sposo' il re e vissero felici e contenti.
B) Il messaggero, tornato a casa, decise di cambiare mestiere: divenne negromante, nell'intento di inventare il telefono, il fax, l' e-mail o qualche altra diavoleria che rendesse inutili i messaggeri.
C) Ancora oggi, il viandante che per avventura capiti da quelle parti, potrebbe incontrare un povero vecchio messaggero condannato a vagare avanti
e indietro per l'eternita'.

Dario Uri

Il messaggero parte il giorno 0.
I cavalieri che partono i giorni dispari per farlo tornare indietro, devono raggiungerlo mentre si allontana, il messaggero, invece va incontro a quei cavalieri che, partiti i giorni pari lo indirizzano di nuovo verso la principessa.
Il secondo cavaliere lo raggiunge prima che egli sia tornato alla base , alla distanza x dal castello del re.
Cosi' ogni 2 giorni guadagna una distanza x, che lo portera' a raggiungere la principessa.

Senza fare calcoli noiosi si puo' fare un semplice grafico per vedere l'effettivo percorso del messaggero.

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13.... 
----------------------------------------------------------






-----------------------------------------------------------
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

Linea in basso = re
Linea in alto = principessa
I due castelli distano 70 leghe (in questo caso 7 invii!)
I numeri = il trascorrere dei giorni.
Il messaggero partito il giorno 0, dovrebbe arrivare in 10 giorni, rappresento questo con una linea che unisce 0 Re a 10 Principessa.
Il primo cavaliero, parte il giorno 1 con velocita' che lo porterebbe ad arrivare il giorno 6, linea che unisce 1 R con 6 P.
Nel punto di incrocio delle due linee i due uomini s'incontrano, ed il messaggero inverte la marcia, Una linea che si abbassa verso destra con la stessa inclinazione della prima, in altre parole il punto d'incontro e' il vertice di un triangolo isoscele dove la linea Re ne e' la base.
Un'altro cavaliero parte il secondo giorno: linea 2-7 che incrocia il percorso del messaggero ....ecc.
Si ottiene cosi' un tracciato a zig-zag che rappresenta benissimo il percorso del messaggero.
Ma quando si arrivera' al castello della principessa?? Non importa disegnare il tracciato completo ! data la velocita' costante, ogni punto d'incontro e' collineare agli altri, dopo averne trovati alcuni, si congiungono con una retta che tocca la linea della principessa rivelando il giorno d'arrivo.

> Come si conclude la historia?

> A) Il messaggero dopo tanto peregrinare raggiunse il castello della
> principessa, questa sposo' il re e vissero felici e contenti.
> B) Il messaggero, tornato a casa, decise di cambiare mestiere: divenne
> negromante, nell'intento di inventare il telefono, il fax, l' e-mail o
> qualche altra diavoleria che rendesse inutili i messaggeri.
> C) Ancora oggi, il viandante che per avventura capiti da quelle parti,
> potrebbe incontrare un povero vecchio messaggero condannato a vagare avanti
> e indietro per l'eternita'.

No! No! ho letto in un manoscritto dell'epoca che la principessa delusa dall'indecisione del re, sposo' il messaggero!

Pizzo

>No! No! ho letto in un manoscritto dell'epoca che la principessa delusa dall'indecisione del re, sposo' il messaggero!

Nemmeno !

Traggo direttamente dal Poeta Pizzus da Parmae :

"Dopo si tal tanto affacendarsi del camminar,
il tapino messager brucio' sia le sole che
la propia mente, 'che cotanto immagino'
la principessa che mori' colpito da sincope !"


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v007 Beduini
Proposto da Elio Sammarco il 21/05/1998

Desero del Sinai, all'imbrunire.
Due beduini si accingono a consumare il loro pasto serale, quando si avvicina un viandante esausto che chiede loro di partecipare alla cena, essendo sprovvisto di viveri.
I due dopo breve consultazione decidono di accogliere l'ospite.
Uno di loro mette a disposizione 5 pani, l'altro 3 pani, ed i tre commensali consumano la cena insieme in parti uguali.
Alla fine del banchetto il viandante rivela di essere in realtà uno sceicco e di voler ricompensare i beduini per la loro disinteressata gentilezza.
Quindi, accomiatandosi, lascia loro 8 monete d'oro dicendo: "dividetevele secondo giustizia".

In che modo i beduini devono dividersi le monete?

Domenico Vacirca

Una moneta a chi aveva 3 pani e 7 a chi ne aveva 5, infatti il primo da' allo sceicco 1/3 di pane e il secondo 7/3 di pane.

Ulixes

metà e metà poichè ognuno ha dato al viandante-sceicco ciò che poteva (questo perchè il rancio è stato consumato in parti uguali).
Quindi vanno ricompensati entrambi, e non meglio di metà e metà.

Dario Uri

Ogni pane e' stato diviso in 3, per un totale di 24/3.Ciascuno ha mangiato 8/3.Chi ha messo 3 pani, ha messo 9/3, praticamente se' mangiato quasi tutto lui, dando solo 1/3 all'ospite.
Chi ha messo 5 pani, pari a 15/3, ha dato 7/3 all'ospite.
Al primo va 1 sola moneta, al secondo 7.

Paolo Licheri

Viste le risposte di Domenico e Dario, sostanzalmente uguali, e quella in controtendenza di Ulixes, credo che entrambe abbiano una loro validita', ciascuna in un certo contesto socioeconomico.
Le prime, dove riceve di piu' chi da' di piu' (perche' ha di piu'), vanno bene in una economia fortemente orientata al mercato (Capitalismo?).
La seconda, dove ciascuno da' secondo le sue possibilita' e riceve secondo le sue necessita', si inquadra in una visione dell'economia maggiormente rivolta al sociale (Comunismo?).

Per quanto possa valere la mia opinione personale, concordo con Ulixes.

Dieg8

Avendone consumato tutti 8 pani , originariamente il primo ne aveva 13,e il secondo
11.Spettano quindi 6 monete al primo e 2 al secondo


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