Parrocchia "San Michele Arcangelo" in Cannaiola di Trevi (PG)
Santuario del Beato Pietro Bonilli


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Dal BOLLETTINO NAZZARENO, supplemento al periodico LA SACRA FAMIGLIA (maggio - giugno 1888)

 
 

(...) Quattro donzelle si consacrarono a Dio per soccorre la gioventù abbandonata. L'opera massima in tutti i secoli, e specialmente in quello in cui ci tocca vivere, è l'educazione della gioventù. Qui è dove debbono riunirsi tutte le premure, tutte le diligenze, tutti gli sforzi. (...)

In quel giorno adunque memorando avvenne questa consacrazione. Sua Eccellenza Rev.ma Monsig. Pagliari nostro zelantissimo Arcivescovo ebbe la bontà di compier quest'atto solenne. Quattro donzelle si presentarono all'altare per offrirsi a Dio nell'opera salutare. Fu una cerimonia che certo in una chiesa di campagna non si sarebbe mai aspettata; ma che noi abbiamo fiducia non sarà l'ultima (...).

Le quattro zitelle accompagnate da quattro signore, vestite di bianco, secondo il costume delle Figlie di Maria, prostrate dinanzi alle statue della S. Famiglia, udirono la S. Messa celebrata dalla lodata Ecc. R.ma nella quale parteciparono alla mensa Eucaristica. Prima però di porger loro la SS. Comunione Egli volle indirizzar loro un'affettuosissima allocuzione nella quale tolse a commentare la parabola delle dieci Vergini. Fece loro conoscere l'eccellenza dello stato a cui si consacravano, le virtù che dovevano esercitare, specialmente la fede, l'umiltà, la carità; ricordò loro come il fonte da cui dovevano attinger la santità necessaria agli uffici a cui si impegnavano, era la SS.ma Comunione; però menassero tal vita, che sempre potessero esser preparate a riceverla.

Dopo la Messa si compì la cerimonia della Vestizione del loro abito sacro.

Si appressarono di nuovo all'altare della Sacra Famiglia. Dalle mani di Mons. Arcivescovo, deposti gli abiti del mondo, ricevettero quelli della religione.

Rinunziamo a descriver queste sacre cerimonie, giacché la loro bellezza, il loro incanto non è in quello che si vede al di fuori, ma in quello che si opera nell'interno; in quell'intime comunicazioni, fra Gesù e l'anima, nelle quali si effettua un mistico sposalizio; in quelle partecipazioni alla grazia divina, per cui l'anima si sente elevata a compiere grandi imprese per la gloria di Dio e pel bene dell'umanità sofferente. Lasciamo tuto nel dolce mistero in cui si compì.

Però noi speriamo che Gesù, Maria e Giuseppe avranno abbassati i loro occhi pietosi sopra quelle anime elette; le avranno ricoperte, insieme alle cinque orfanelle che anch'esse circondavano il loro altare, del loro manto amoroso: le avranno scritte tra le loro Figlie più predilette. Anzi noi confidiamo che in Esse avranno pur benedette tutte le altre, che animate dal loro spirito, le vorranno seguire nella grande missione.

Noi qui a nome della Sacra Famiglia facciamo appello a tutte quelle anime generose che sentono in cuore la vocazione religiosa e intendono applicarsi alla cura delle orfane. Vengano alla Casa di Lei per santificarsi sotto una protezione sì alta e mediante opera sì benefica; noi l'accogliamo. La Casa è povera, la casa è piccola rassomiglia proprio nella sua meschinità, alla Casa Nazzarena; ma la Sacra Famiglia la farà crescere ed ampliare, finché la sua ombra si distenda tanto ampiamente, quanto sono ampii i nostri desideri.

Cannaiola di Trevi, 14 maggio 1888

Pietro BonilliParr.




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Ultimo aggiornamento il:  09 gennaio 2000