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Lettera del
Parroco agli emigrati di Barrali:
Barrali, 25 Dicembre 1999
Carissimi fratelli lontani,
la vostra lontananza fisica non mi impedisce di sentirvi
vicini, anche se ancora non ci conosciamo di persona.
Non so se avete già appreso la notizia della mia nuova
nomina come parroco di Barrali.
È trascorso appena un mese dal mio ingresso in questa
comunità e da subito ho espresso il desiderio di
prendere con voi i contatti per conoscervi. Sono prete
anche per voi!
Sono sacerdote da appena un anno e sto vivendo ancora la
mia "luna di miele" che...spero non finisca mai!
I motivi che vi hanno portato a lasciare i vostri
familiari, gli amici, la vostra terra, il vostro paese,
le vostre tradizioni, sono diversi; ma i sentimenti che
provate, soprattutto in questo periodo di festa, penso
siano gli stessi. La nostalgia per la vostra terra forse
vi mette un po' di tristezza o malinconia, ma allo stesso
tempo dovete sentirvi uniti a tutti i Barralesi e i Sardi
che come voi vivono lontano dalla nostra meravigliosa
Sardegna!
Il mio Natale a Barrali voglio viverlo sentendomi unito a
tutti , soprattutto ai lontani e agli ammalati.
Con questa lettera desidero manifestarvi i miei
sentimenti e i miei auguri più sinceri. Auguro a
ciascuno di voi che questo Natale segni nella vostra vita
il passaggio di quel Dio che in Gesù si è fatto uomo e
ha voluto condividere con noi la sua vita! Per ciascuno
di voi chiedo a Dio le grazie che più desiderate e delle
quali avete bisogno. Possiate vivere i vostri giorni con
la pace nel cuore e possiate vivere la vostra vita in
pienezza, nonostante le difficoltà.
Il mio sogno è di riuscire a conoscervi personalmente.
Se il sogno non è solo il mio, sono pronto, appena mi
sarà possibile, a raggiungere le vostre case. Chissà!
Potremo trascorrere insieme qualche giorno per
raccontarci le nostre esperienze e vivere qualche ora da
veri sardi!
A tutti rivolgo il mio augurio promettendovi una speciale
preghiera.
Vi saluto e vi benedico
BUON NATALE E FELICE 2000!
don
Gabriele Casu
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