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&   La nascita dello Scautismo a Frattamaggiore                     (W.V., F.M.)

&   Ne hanno fatto di strada                                       (don Nicola Giallaurito)

&   Lo Scautismo                                                                  (Francesco Mele)

&   Branca Lupetti/Coccinelle                                     (Gianfranco Garattoni)

&   Branca Esploratori/Guide                                      (Gianfranco Garattoni)

&   Branca Rover/Scolte                                                    (Luigi Ianniciello)

&   Noi…Gli ultimi arrivati                                                   (Ciro Costanzo)

&   Comunità MASCI                                                                     (L.Nava)

&   L’ultimo messaggio di B.P. agli Esploratori                   (Baden Powell)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.LA NASCITA DELLO SCAUTISMO A FRATTAMAGGIORE

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Il Frattamaggiore 1° sorse subito dopo la guerra, con sede presso la parrocchia di S. Sossio; ad opera del Dott. DOMENICO CIRILLO, già militante dell’Associazione Cattolica, diventandone il capo reparto. Fu adottato il fazzolettone formato da due triangoli di colore verde scuro-rosso granato, squadriglie furono: Aquila, Cavallo, Lupo e Scoiattolo.

Nell’anno sociale 1947-48 alcuni componenti di questo reparto guidati da LELIO NAVA formarono il Frattamaqgiore 2° adottando come colori del fazzolettone: Celeste con bordi tricolore, le squadriglie furono: Aquila e Scoiattolo. La loro prima sede fu in via V Emanuele III al N. 21 e poi nella villa Nava.

Mentre il Frattamaggiore 1° ebbe vita breve il Frattamaggiore 2° si accrebbe di un branco di Lupetti e di un clan di Rover.

In tempi diversi si iscrissero molto ragazzi ed alcuni di questi affiancarono Lelio Nava nella conduzione del gruppo: i F.lli IMBIMBO; D’AMBRA; i F.lli GRAZIANO, GIORDANO, i F.lli DI DONATO, LANDOLFO, i F.lli MAIELLO, i F.lli PIVONELLO, PERSICO, ROSSI A., i F.lli SCATTONE, i F.lli TUCCIlLO, i F.lli VERONESE. Purtroppo però anche questo gruppo chiuse le sue molteplici attività nell’anno 1958.

Negli anni successivi si tentò varie volte di rifondare il gruppo scout senza mai riuscirci per la mancanza dei capi che mettessero a disposizione la propria voglia di giocare. Nel 1966, grazie alla passione, all’impegno, alla volontà di GIANFRANCO GARATTONI, alla disponibilità, alla pazienza di Don MICHELE COSTANZO, all’apporto di GAETANO CECERE, ANTONIO PAPA, FRANCESCO MELE, FELICE RUGGIERO e tanti altri che se pur non citati non furono meno importanti, si riformò il Reparto Frattamaggiore 1° presso la Chiesa Maria  Santissima del Carmine adottando il fazzolettone con i colori: azzurro con bordo tricolore. Dopo molti anni si é esteso lo scautismo anche in altre zone.

Presso la chiesa di S. Filippo Neri nasceva il Frattamaggiore 2° adottando il fazzolettone con il colore: bordò con i nastri giallo e verde.

Presso la parrocchia di S. Sossio nasceva il Frattamaggiore 3° adottando il fazzolettone con il colore: verde con il bordo giallo.

Si ringraziano, per la parte storica, i sigg. WALTER VERONESE e FRANCESCO MELE.

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2.NE HANNO FATTO DI STRADA

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Se cinquant’anni fa, dire ‘sono scout’ era un motivo per essere guardati con sufficienza e il suo look lasciava un po’ perplessi, oggi non è più così o quasi. Basti pensare che a Frattamaggiore si fa fatica a mettere i propri figli nei nostri gruppi e si è costretti a iscriverli in lunghe liste di attesa.

Solamente la Parrocchia San Filippo N. oggi ne accoglie 200. Pur nella ristrettezza delle strutture parrocchiali, ho compreso che la gente, ormai libera da una certa immagine, coglie nella proposta scautistica qualcosa di valido. Ciò che mi ha indotto ad accoglierli é il fatto che anche tante persone senza essere credenti scelgono di mettere i propri figli negli scouts cattolici, e così facendo, come spesso capita, riaprono un discorso di fede. Ma é soprattutto il metodo educativo che merita attenzione: la formazione ha tutti i valori umani.

Così la provvisorietà di campo mobile, diventa “parabola’, per capire la povertà, il distacco; il mettere insieme i propri viveri rimasti diventa comunione, ‘moltiplicazione dei pani”, il cammino lento, senza soste diventa scuola di perseveranza e di umiltà che la vita ci chiede ogni giorno. Il ragazzo quasi per mano viene indotto ad indirizzare la propria vita in conformità con il progetto di Dio. Le strategie della pedagogia scautistica si traducono nel gioco, nella avventura e nella strada e gli strumenti metodologici vengono riscoperti come occasione di protagonismo e di coinvolgimento vero dei ragazzi. L’affinità con l’azione educativa di S. Filippo Neri, Patrono della Gioventù, rende questa realtà associativa benemerita nei confronti delle nuove generazioni chiamate ad essere guidate senza imposizione, ad essere rispettose senza l’aiuto del timore. Quanti hanno in sorte la responsabilità dei figli e dei giovani non possono non dire oggi:

  GRAZIE SCOUTS ED AUGURI              (Giallaurito Don Nicola)

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3.LO SCAUTISMO

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Lo Scautismo si fonda sullo spirito di aggregazione, vivo e spontaneo, dei ragazzi che viene finalizzato ad uno scopo comune, che è l’auto-educazione ed il rispetto degli altri, basandosi sul metodo dell’auto governo; esso cerca di sviluppare non solo lo spirito di iniziativa ma, anche e soprattutto, il sentimento della solidarietà promovendo la collaborazione, il mutuo aiuto, il senso della lealtà e dell’onore.

“Lasciate il mondo migliore di come l’avete trovato”: è questo il messaggio che Sir Robert Stephenson BADEN POWELL (per noi scouts B.P), fondatore del movimento, ha lasciato a tutti gli scouts affinché questi, sempre ed in ogni circostanza, si impegnino a fare del proprio meglio.

L’avventura di ogni Scout inizia con il pronunciare la promessa, vero e proprio giuramento “con l’aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio…”   Tale momento viene preparato e solennizzato affinché ogni scout o guida, lupetto o coccinella, giovane o adulto scout lo possa ricordare quale momento fondamentale della propria vita e vissuto da protagonista; un giorno da ricordare sempre: nei momenti difficili e non, un impegno da verificare continuamente. Promessa e legge capisaldi della vita di ogni scout; ma è il gioco la caratteristica primaria del vivere lo scautismo. Giocare non come perdita di tempo ma finalizzato allo scopo dello scautismo che è l’educazione; un mezzo per fare acquisire sicurezza in se stessi, capacità, competenze ed esperienza per poi trasfonderle nella quotidianità della vita. Tutti gli iscritti di B.P. si informano a questo concetto che, a buon titolo, può essere considerato una grande intuizione pedagogica; famosa è una sua frase “considerare la vita come un grande gioco ed il modo come un grande campo da gioco”. Il gioco della vita. è, in fondo, la propria storia intesa come qualcosa di bello e gioioso, di sempre nuovo ed entusiasmante anche nelle situazioni difficili, spesso drammatiche in cui essa si svolge.

Il gioco è particolarmente sentito nella branca L/C (Lupetti / Coccinelle), bambini e bambine dai 7 agli 11 anni: ad essi piace giocare ma per loro il gioco non è puro divertimento anzi è la via per prendere contatto, con l’ambiente esterno, fantastico, dove possono affrontare più facilmente le complicanze e la durezza della vita reale; attraverso esso compiere. per loro, straordinarie imprese, vivere fantastiche avventure, immaginarsi amici del mondo e nel mondo.

Ed è allora che sognando di realizzare, anche se in modo maldestro, questo proprio desiderio di un mondo migliore che si diventa E/G (Esploratori/Guide); ragazzi dai 12 ai 17 anni, che incominciano ad affacciarsi alla vita ed ad apprezzare pieni di esplosiva energia. Si scopre e si desidera che il mondo possa e debba essere migliorato; si assumono atteggiamenti da eroi, da superman, da padroni, da giustizieri, da rinnovatori del mondo; fortissimo è il desiderio di indipendenza, libertà dai vincoli, di intraprendere la propria strada autonomamente. Lo scautismo sfruttando questi aneliti, incanalandoli in filoni di attività positive, attento a non ridimensionare le singole e personali scoperte, cerca di far capire che la strada è irta di difficoltà ed insidie. Ecco la strada, simbolo degli MS (Rover/Scolte), i giovani di 18 ai 22 anni, ormai autonomi e coscienti delle proprie possibilità. La strada lunga della vita, che bisogna incominciare con coraggio e determinazione in direzione degli altri, per proseguire con gli altri, riconoscendo Nostro Signore che è al nostro fianco sempre, per raggiungere quella pienezza, spirituale e sociale, della vita che è l’essenza del vivere stesso.

In Italia, lo scautismo mosse i primi passi nel 1912 quando fu costituito il Corpo Nazionale dei Giovani Esploratori Italiani (CNGEI), di carattere confessionale; accanto ad esso si costituì l’Associazione Scout Cattolici Italiani (ASCI). Ambedue le Associazioni vennero sciolte, ufficialmente, durante il periodo fascista ma si ricostituirono subito dopo la seconda Guerra Mondiale; nel frattempo, nascono analoghi movimenti femminili fra cui l’Associazione Guide Italiane (AGI). Lo scoutismo, da quanto B.P lo aveva “creato”, si esprimeva nel mondo, attraverso uguale azione educativa, stesse metodologie, stessa terminologia: questo era noto sia nell’ASCI che all’AGL.

Il    1974 fu l’anno della svolta; ASCI ed AGI fondarono un’unica associazione: Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani.

Unica associazione, precorritrice della “parcondicio”: maschi e femmine, ragazzi e ragazze, sacerdoti, capi: tutti con gli stessi consonieri, abitudini tecniche, regolamenti pari nell’avventura educativa e pronti a confrontarsi per migliorarsi.

Il    bosco, il campo e la strada; l’impresa, l’avventura ed il servizio diventarono, e sono, per gli scout i tanti punti da condividere dello stesso grande gioco”, aperti alle nuove cose, felici della ricchezza nella diversità. Sotto l’unica guida della promessa e della legge, gli scout, che come noto “…pongono il loro onore nei meritare la fiducia, sono leali…”, vivono la loro comunitaria unità già da ventidue anni. Eccoli, dunque, gli Scout: aria simpatica, ragazzi sempre (anche con gli “anta’ addosso), stile di vita inconfondibile, figli volontari della stessa gioiosa avventura. Però, i problemi che essa ci pone sono sempre diversi, inesplorate vie mettono alla prova le nostre capacità, ma ‘Estote Parati’, marchio per tutti noi, significa avere il coraggio di fare scelte nuove, nella metodologia educativa e nella struttura organizzativa, pur di conseguire l’obiettivo di B.P: lasciare il mondo un poco migliore di conte l’abbiamo trovato.

Oggi l’AGESCI é una grande famiglia di circa 200 mila fratelli; ma milioni sono quelli che da essa hanno tratto linfa per un propria vita migliore.

Oggi, che i grandi obiettivi dell’umanità – pace, giustizia e prosperità - potranno essere raggiunti solo con un impegno comune, dove è necessario un no fermo ad ogni egoismo ed un si fattivo ed operoso alla più viva solidarietà, l’AGESCI ha di fronte nuove e più grandi responsabilità per il conseguimento degli scopi educativi che si propone. Le mutate esigenze dei ragazzi, un mondo sempre più inter-etnico ed inter-razziale vuole che l’AGESCI rimanga sempre giovane per continuare a crescere: crescere, in fondo, è avere il coraggio di cambiare, di guardare la vita con gli occhi attenti ed allegri. di giocare con passione il gioco dell’educazione e le sfide della storia.

Il cinquantesimo anniversario dello scoutismo a Frattamaggiore è, quindi, l’occasione per proiettare nel futuro la nostra voglia di un mondo pacifico, prosperoso e sostenibile: è il momento di riaccendere gli ideali cristiani della vita. di diffondere lo spirito di cooperazione, di celebrare le potenzialità educative dello scuotismo.

Ecco il nostro impegno.              (Francesco Mele, Comunità Capi, Frattamaggiore)

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4.BRANCA LUPETTI/COCCINELLE - “IL LUPETTISMO OGGI”

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Negli ultimi 50 anni sono molto cambiati la mentalità, gli interessi, le conoscenze e quindi le esigenze dei ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 12 anni. Ciò ha comportato un cambiamento degli strumenti usati per l’applicazione del metodo scout ma non del metodo stesso che continua infatti ad essere attuale e completo.

Oggi come 50 anni fa noi educatori scout collaboriamo con i genitori e la scuola, per rendere i nostri ragazzi cittadini del mondo coscienti delle toro capacità. consapevoli delle diversità, rispettosi degli altri, disponibili al dialogo e pronti ad ammettere i propri errori. Oggi come ieri Akela nella giungla e Arcanda nel bosco continuano con il gioco e con il sorriso ad indicare l’esempio da seguire ad insegnare il rispetto della legge e a ricordare la promessa. fatta a tutti i ragazzi e le ragazze che da lupetti, lupette e coccinelle continuano a vivere la loro grande avventura scout crescendo nel rispetto degli ideali cristiani.

 

 

5.BRANCA  ESPLORATORI / GUIDE

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“Lo vita è un grande gioco. Ognuno di noi é sulla terra per giocare bene la sua partita fino in fondo.” (BADEN POWELL)

L’adolescenza é un periodo “magico” della vita umana, un periodo in cui esplodono le problematiche affettive legate allo sviluppo sessuale, colorando sogni e prospettive dei ragazzi. E’ l’epoca in cui le trasformazioni sono più rapide, i cambiamenti a livello relazionale e di scelte di vita si svolgono in veloce successione. E’ un periodo importante perché in questa età ciascuno dei ragazzi si gioca una buona fetta del proprio futuro. Il reparto nasce per dare una proposta alle necessità di ragazzi e ragazze della prima adolescenza (12 - 16 anni ). ed è composto di due parti: il cammino dei ragazzi nella vita del reparto, l’analisi degli elementi che costituiscono l’esperienza scout in questo arco di età. Più precisamente nella prima parte si tratta di che cosa vuol dire educare e far crescere; del protagonista dell’avventura, il ragazzo; dei mezzi che il Reparto gli offre per viverla: la progressione, il rapporto con i capi, la responsabilità, l’avventura, l’educazione alla fede. Nella seconda parte sono presentati i mezzi attraverso i quali si costituisce il Reparto: la squadriglia, l’impresa, la riunione di reparto e l’uscita, il gioco, la Legge, lo stile scout il campo estivo, la dimensione internazionale.  (Gianfranco Garattoni)

 

6.BRANCA ROVER/SCOLTE

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L’ultima fascia di età a cui si rivolge la proposta educativa dello scautismo è quella compresa fra i 1 7 e i 21 anni. Ci troviamo nella Branca R/S.

I tre elementi fondamentali che caratterizzano il metodo di Branca sono:  STRADA, COMUNITA’, SERVIZIO.

Questi, ispirandosi ai fondamenti della formazione scout proposti da Baden Powell, il nostro fondatore, rappresentano l’espressione della versione globale dell’uomo che è “IN CAMMINO SULLA STRADA”, esperienza di vita, luogo di conoscenza di sé e del mondo, di disponibilità del cambiamento, di impegno a costruirsi con pazienza e fatica. La strada è essenzialità, fedeltà, sacrificio, precarietà, attitudine al servizio e quindi all’ascolto. “DISPONIBILE ALL’INCONTRO CON GLI ALTRI’, alla condivisione di gioie e sofferenze, di speranze e progetti. La comunità é luogo di crescita e di confronto attraverso cui si riscopre la propria personalità.

“PRONTO AL SERVIZIO”, che diviene modo abituale di relazione con i fratelli. La gioia di donarsi avviene attraverso l’impegno per i più piccoli e più deboli, gli emarginati, il mettere a disposizione degli altri le proprie capacità, la propria creatività, la propria abilità manuale, la propria gioia di vivere.

Tutto questo é la BRANCA R/S e non solo. Infatti stando insieme ci si diverte anche, si gioca, si vive all’aperto, si canta, si fa festa, ma soprattutto si cresce. E’ la caratteristica innovativa, tipica di tutto il metodo scout, è che ciascuno è artefice della propria crescita. Ovvero sono i ragazzi che, dopo aver individuato il “punto di partenza”, stabiliscono gli obiettivi che vogliono raggiungere e gli strumenti da utilizzare. Tutto in relazione con la dimensione dell’IO, degli ALTRI, di DIO e della Società. E’ questa la Progressione Personale che porterà il giovane alla PARTENZA, ovvero alla fuoriuscita dall’Associazione, attraverso una serie di intenti circa le proprie scelte per il FUTURO. (Luigi Ianniciello)

 

 

7.NOI. . . GLI ULTIMI ARRIVATI

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Nessuno di noi poteva immaginare che quel Dicembre sarebbe stato davvero speciale. Era il

1992 e forse, senza nemmeno rendercene conto iniziamo in qualcosa che avrebbe cambiato le nostre abitudini, avrebbe dato un senso al nostro “voler fare qualcosa per gli altri”, avrebbe migliorato il nostro essere cristiani. Tutto ciò avvenne presso le sedi della parrocchia M.SS. Assunta, quando una decina di persone provarono a dar vita a un nuovo gruppo scout. Avevano un’età compresa tra i 20 e i 50 anni, non ci conoscevano tutti, molti avevano solo sentito parlare degli scout, ma sul volto di tutti si poteva vedere la gioia di iniziare una nuova avventura. Inizialmente ci censimmo e svolgemmo il nostro tirocinio, presso la CO.CA del gruppo di Grumo Nevano che, ancora oggi, ringraziamo per la loro grossa disponibilità. Rapidamente iniziammo a prendere coscienza degli strumenti tipici dell’associazione: P.A.P.E., P.d.C, iter di formazione etc...; tutte cose che ci sottrassero tempo dedicato, fino a poco prima, alle nostre famiglie, allo studio, al lavoro, alle nostre abitudini più care.

Più di una volta rischiammo di esplodere, ma l’entusiasmo e la voglia di fare che ci univa, riuscirono a farci superare momenti molto difficili. Finalmente il 16 Gennaio 1994 le nostre speranze, i nostri progetti, il nostro sogno divenne realtà e si tinse di colori del nostro fazzolettone; verde e giallo. Fu una cerimonia molto semplice e commovente, che diede vita al gruppo Frattamaggiore 3, formato da una CO.CA. e da una comunità R/S maschile (Damasco).

Nel Novembre, dello stesso anno, per varie vicissitudini, ci trasferimmo presso la parrocchia di S. SOSSIO, dove tuttora risediamo. La validità dei nostri progetti e delle nostre scelte si concretizzò con altri due eventi importantissimi: il 4/12/94 con la nascita del reparto SHERWOOD, e il 16/01/96 con la nascita del Branco.

POPOLO LIBERO

Uno dei fondamenti della nostra associazione è quello di scoprire i nostri talenti e metterli a disposizione degli altri. Come gruppo abbiamo avuto l’occasione di metterlo in pratica, offrendo lo scorso anno, la nostra disponibilità alla CO.CA. del gruppo di Caivano, nato ufficialmente qualche mese fa. Siamo un gruppo giovane, ma fondato su pilastri molto solidi e speriamo effettivamente di poter lasciare questo mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato.                           (Ciro Costanzo, Comunità CAPI - Frattamaggiore 3)

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8.COMUNJTA’ M.A.S.C.I.

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Cinquant’anni di scautismo a Frattamaggiore una vita. Paradossalmente il M.A.S.C.I. é il più giovane, in ordine cronologico, per fondazione; d’altronde non può essere diversamente, in quanto il movimento è formato da adulti, di cui alcuni con precedente appartenenza agli scout. Proprio dalla volontà di alcuni ex ‘ragazzi con pantaloni corti” che sentivano la necessità di una effettiva continuazione della “PROMESSA”, nell’ Ottobre del ‘90 inizia una nuova strada con la fondazione del M.A.S.C.I Frattamaggiore I “L. NAVA” censito nel Gennaio 91.

Bisogna qui ricordare che il movimento ha una ben salda struttura regionale, nazionale, mondiale.

A questo primo nucleo si aggiungono altre persone che. riconoscendosi nei principi fondamentali dell’associazione scautistica cattolica, accettano di aderire al Movimento che segue le direttive di uno Statuto Nazionale. Sono passati già 5 anni dal primo censimento, al momento in cui scrivo.

A questo punto viene spontaneo descrivere quale attività ha svolto il Movimento. Per la verità l’incontrarsi, scambiarsi idee, discutere di vari argomenti, avere delle accese diatribe, e perché no, partecipare insieme a pranzi luculiani in amene località, è certamente ed indubbiamente una esperienza educativa e di crescita di una comunità di adulti.

Confesso ho difficoltà a descrivere o meramente elencare le varie e molteplici attività svolte.

Ho difficoltà perché sono state emozioni. Quali parole usare per descrivere la gioia nel vedere il sorriso sulle labbra di un disabile mentre gioca con te; o leggere negli occhi di un extra comunitario la riconoscenza per la festa organizzata per lui; oppure la serenità d’animo nell’avvicinarsi alle tracce del “Poverello di Assisi”, alla soddisfazione di ripulire i giardini pubblici e scolastici da erbacce; la volontà, la tenacia e l’impegno con cui pochi di noi, rubano tempo a se stessi ed alle loro famiglie, per dedicarsi all’istruzione post-scolastica dei ragazzi di via Rossini, ed altre emozioni che non sto qui a descrivere. Il Movimento cerca di guardare avanti, di farsi carico di altri servizi, e seguire con molta umiltà, la strada tracciata da BADEIN POWELL: “LASCIATE IL MONDO UN POCO MIGLIORE DI COME L’AVETE TROVATO” M.A.S.C.I.       (L. Nava)

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9.L’ULTIMO MESSAGGIO DI B.P. AGLI ESPORATORI

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Cari Scouts.

se avete visto la commedia di Peter Pan vi ricorderete che il capo dei pirati ripeteva ad ogni occasione il suo ultimo discorso, per paura di non avere il tempo di farlo quando fosse giunto per lui il momento di morire davvero. Succede press’a poco lo stesso anche a me, e per quanto non sia ancora in punto di morte quel momento verrà, un giorno o l’altro; così desidero mandarvi un ultimo saluto, prima che ci separiamo per sempre.

Ricorderete che son le ultime parole che udrete da me: meditatele. Io ho trascorso una vita felicissima e desidero che ciascuno di voi abbia una vita altrettanto felice. Credo che il Signore ci abbia messo in questo mondo meraviglioso per essere felici e godere la vita. La felicità non dipende dalle ricchezze né dal successo nella carriera, né dal cedere alle nostre voglie. Un passo verso la felicità lo farete conquistandovi salute e robustezza finché siete ragazzi, per poter essere utili e godere la vita pienamente una volta fatti uomini.

Lo studio della natura vi mostrerà di quante cose belle e meravigliose Dio ha riempito il mondo per la vostra felicità. Contentatevi di quello che avete e cercate di trarne tutto il profitto che potete. Guardate al lato bello delle cose e non al lato brutto.

Ma il vero modo di essere felici é quello di procurare felicità agli altri. Procurate di lasciare questo mondo un po’ migliore di come lo avete trovato e, quando suonerà la vostra ora di morire, potrete morire felici nella coscienza di non aver sprecato il vostro tempo, ma di avere “fatto del vostro meglio”. “Siate preparati” così, a vivere felici e a morire felici: mantenete la vostra promessa di Esploratori, anche quando non sarete più ragazzi, e Dio vi aiuti in questo.

                                     Il vostro amico 

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