L’itinerario dall’Istituto “N.Jommelli” alla Cattedrale di San Paolo – Aversa (CE)

  

  1- Istituto “N.Jommelli”      4- Chiesa di Sant’Audeno         8- Cattedrale                  

  2- Chiesa di Sant’Anna        5/6- Edicole devozionali            9- Seminario

  3- Capitello corinzio             7- Colonna romana                   10- Episcopio

 

 

1-Istituto “N.Jommelli”    ñ

                    

 L' Istituto Magistrale di Aversa deve la sua fondazione al preside Domenico Pirozzi che nel 1944, dopo notevoli pressioni, ottenne la istituzione di alcuni corsi.  L’ anno 1946-'47 vide l' apertura definitiva dell' Istituto con il nome  "V. Alfieri". Nel 1947-48 si ebbe il riconoscimento legale.

 

 

 

 

 

2- Chiesa di Sant’Anna      ñ

                               

Sorge al termine di via Presidio. Nel XVII secolo era sede dell’omonima Congregazione. Nel XVIII secolo vi fu aggregato un Conservatorio femminile ed oggi appare assorbita dalle antiche strutture conventuali che ospitano il Liceo Artistico. Nel suo interno si rileva una storia artistica sviluppatasi tra il XVII e il XX secolo. Vi è una immagine scolpita e dipinta in legno di S. Anna e della Vergine Maria bambina. Nella parte di destra è posto un dipinto del 1710, opera del pittore Paolo De Majo, e si nota un dipinto che risale al XVII secolo attribuito dal Parente al pittore Carlo Mercurio. Notevoli la cupola, il soffitto, gli stucchi dorati , e dipinti della scuola del Solimene.

 

 

 

 

 

3/7- Capitello corinzio e Colonna romana     ñ

                                             

Si tratta di un repertorio particolare che rimanda all’utilizzo in Aversa, fin dalla sua fondazione, di materiali, lapidi, colonne ed ornamenti provenienti dalle città scomparse di Atella e di Liternum.

 

 

 

 

 

4- Chiesa di Sant’Audeno    ñ

                                         

La chiesa fu fondata da una delle più ricche congreghe della città e dal 20 gennaio 1582 fu intitolata alla SS.Trinità. Nello stesso anno la chiesa fu ampliata con un ospedale e negli anni successivi subì ulteriori restauri. Un rapido itinerario consente di individuare le tracce del suo passato. Il soffitto presenta tre tele del pittore S. Lombardo.Il resto del soffitto,della metà del XVIII secolo, è in legno intagliato e dorato. Sono del ‘700 i quattro altari in marmo di Carrara con tarsia di marmi policromi, posti a destra e a sinistra della navata. Elementi artistici di un certo interesse sono i dipinti e le decorazioni plastiche e pittoriche.L’abside e la cupola sono ispirati a principi estetici di matrice  vaccariana.Tra le tante cose databili si segnalano le due statue in legno dipinto e dorato degli apostoli e Pietro e Paolo. Il dipinto dell’Altare maggiore è realizzato su disegno di M.Stanzione (XVII secolo).

 

 

 

 

5/6- Edicole devozionali       ñ

 

Sono il segno di una religiosità antica, sentita e popolare, ed appaiono oggi espressioni ancora vivaci dell’universo ideologico e culturale della comunità antica che viveva il quartiere, la via e la piazza, come estensioni abitative, produttive e spirituali. Sono numerose  ed attendono una riscoperta  ed una valorizzazione con sicure implicazioni storiche, civili ed educative.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8- Cattedrale San Paolo       ñ

           

IL DUOMO di Aversa è un monumento di straordinaria bellezza, costruito nel 1050. Durante la nostra visita,abbiamo potuto osservare ed ammirare i preziosi affreschi equivalenti alla magnificenza della struttura architettonica. La fede religiosa, mescolata con la bravura degli artisti dell’epoca, ha reso questa semplice comunità religiosa un capolavoro mistico,capace di attirare anche l’attenzione di una generazione così critica come quella di noi giovani. Dopo la nostra visita, ci siamo interessati a ricercare notizie inerenti alla storia e all’arte del DUOMO di San Paolo. Dall’esterno si può ammirare la splendida facciata barocca,l’ottagonale cupola e il maestoso campanile. Entrando il primo impatto visivo è la navata destra e il deambulatorio,che è riuscito a suscitare in noi curiosità, soprattutto nell’osservare la bellezza mistica e architettonica della struttura. Il gioco delle luci e delle ombre accresce il fascino di questo luogo sacrale. Bellissimi anche gli argenti della chiesa, tra cui i busti dei vari santi che formano la processione del 25 gennaio, giorno della conversione di San Paolo, patrono di Aversa; ed ancora lapidi e lastre marmoree del deambulatorio,esempi notevoli di arte normanna; e ancora il monumento funebre del cardinale Innico Caracciolo, e il bel crocifisso posto alle spalle dell’altare maggiore,che suscita un grande effetto drammatico.

 

Sancta Mater Ecclesia Sancti Pauli

                                                               (a cura del Capitolo Cattedrale e di E.Rascato)

MEMORIA DI FEDE

La Cattedrale, denominata così per la sua dignità di contenere la “cattedra” del Ve­scovo, è il centro della vita religiosa della Diocesi. chiesa locale. Il Concilio Vaticano II invita a dare la massima importanza alla vita liturgica che si svolge intorno al vescovo, “principalmente nelle chiese cattedrale” (cfr. Sacrosanctum Concilium n. 41).

Il  Duomo di S. Paolo, “Ecclesia Maior Aversana”, è una chiesa di pietre e di matto­ni, che misticamente adombra la Chiesa di pietre vive, la famiglia cristiana; il popolo di Dio in questo Tempio comunica con Dio ed eleva l’Azione di grazie al Padre, ricordando sempre il monito paolino “Voi siete il tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in voi, il tempio di Dio è santo e questo tempio siete voi” (1 Cor 3,l6-17).

La Sancta Mater Ecclesia Sancti Pauli, madre di tutte le chiese della diocesi di Aversa. è ben più che il risultato dell’impre­sa di secoli, è un segno che dice che i cri­stiani vogliono fare comunità, e comunicare con Dio, come scrive J. Comblin “le catte­drali delle città come le chiese dei villaggi sono l’espressione dell’animo dei popoli, sono i simboli e la proclamazione della loro volontà di formare una comunità”.

 

TESORO DI STORIA

La Cattedrale protonormanna di Aversa, dedicata all’apostolo Paolo, fu edificata sull’area di una preesistente chiesa longobarda intitolata allo stesso apostolo, dopo l’stituzione della dio­cesi da parte del papa Leone IX nel 1053.

 

PR1NCEPS IORDANUS RICHARDO

PRINCIPE NATUS

QUAM PATER INCEPIT PRIUS

HAEC IMPLENDA RECEPIT.

Da questo distico del portale nord dalla vecchia cattedrale si ricava che il Duomo fu iniziato dal principe capuano e conte aversa­no Riccardo I (1050-80) e completato da Giordano (1080-90), al tempo del vescovo Guitmon­do II, benedettino cluniacense; fu abbellito dal principe Roberto II (1127-35).

Nei nove secoli di vita il duomo aversano ha subito incendi, furti e molti terremoti con susseguenti modifiche a trasformazioni fino al 1700.

Papi e sovrani hanno sostato in preghiera nel “bel San Paolo”: papa Alessandro IV nel 1255 (vi consacrò l’Altare Maggiore), Urbano VI nel 1382, Benedetto XII; molti Re, angioini, ara­gonesi, borboni ed ultimo Carlo III nel 1734.

I Vescovi e il Capitolo dei Canonici e degli Ebdomadari, l’antica ‘‘Congregatio Ecclesiae Beati Pauli’’, preesistente alla cattedrale. hanno sempre curato ed atteso alla liturgia e al decoro dei Tempio normanno. Dopo i vescovi francesi del primo periodo dalla Contea, molti altri presuli restaurarono il sacro edificio; nel rinascimento, il vescovo Paolo Vassallo fece costruire il Campa­nile attuale e la Cattedra vescovile; Pietro Ursino dedicò un nuovo Altare Maggiore e jl Coro Grande, nel 1592; nel 1630, Carlo I Carafa rifece il Coro, il Coretto, gli Organi meccanici, la Cap­pella delle Reliquie, e la “S. Casa di Loreto” su progetto dell’ingegnere aversano Giuseppe di Maio; poi nel 1637 la Madonna di Loreto venne dichiarata patrona principale della città. Il cardi­nale Innico Caracciolo, in seguito ai terremoti dal 1694 e 1702 che fecero crollare gran porte dell’edificio, affidò la ricostruzione del duomo all’architetto romano Carlo Buratti (1703-15). Nel 1859 la volta, rifatta e indorata a spese di Mons. Domenico Zelo, fu affrescata dal pittore napole­tano Camillo Guerra, che vi raffigurò episodi del­la vita di S. Paolo. In questo secolo. il vescovo Settimio Caracciolo impreziosì il Tesoro di nuovi parati, e l’arcivescovo Carmine Cesarano fece costruire il nuovo pavimento e scrostare l’into­naco che copriva il deambulatorio romanico. Ul­timamente, a cura dei vescovo Mons. Giovanni Gazza, si stanno compiendo i restauri, inseguito al terremoto del novembre  1980.

 

MONUMENTO D’ARTE

La Cattedrale di Aversa è un prezioso gio­iello d’architettura religiosa: il Deambulatorio e la cupola sono dei tesori d’arte normanna, primi esempi nel Mezzogiorno d’Italia; l’interno del Buratti è un vero capolavoro d’arte barocca.

Il Deambulatorio, questo spazio terminale posto tra il Coro maggiore e il perimetro esterno del Tempio, consta di sette campate costolonate con cinque absidi; le due Porte (di cui una, quella del transetto nord, è sita vicino al Seminario, e l’altra, all’ingresso del Vestiario degli Ebdomadari); le due Lastre marmoree, il Cavaliere (s.Gior­gio?) col drago e l’elefante turrita; la Cupola ot­tagonale con il rivestimento posteriore di 128 colonnine, sormontata da un tempietto tetrastilo: sono pagine di un codice di arte romanico-nor­manna, testimoniano la grandezza dei Medioevo aversarno, punto d’incontro tra il retaggio classi­co (arte romana, Atella; arte longobarda. Capua; arte bizantina, Napoli) e la novità straniera influsso nordico, Normandia; influsso orientale, Islam).

Come per il Diritto i normanni di Aversa mediarono tra il diritto bizantino di Napoli e il di­ritto longobardo di Capua mantenendo però sempre l’originario “Mos francorum”, così nell’ar­te hanno espresso genialità nel crocevia di in­flussi del territorio e degli elementi stranieri.

Il ‘700 vede in opera la mente pastorale ed illuminata di Innico Caracciolo, nell’armonioso interno barocco, solenne maestoso e basilicale, squisitamente romano: il cardinale v’impiegò an­che patrimoni familiari e, alla fine, non vi appose lapidi o stemmi ma solo le parole del Salmo 25:

“DOMINE DILEX1 DECOREM DOMUS TUAE

  ET LOCUM  HABITATIONIS GLORIAE  TUAE”.

Quel decoro solenne e sobrio che si ammira  nell’interno settecentesco non è disturbato dagli organi seicenteschi, dal maestoso Altare maggiore del Vanvitelli, né dagli affreschi ottocenteschi della volta, anzi è stato successiva­mente sempre più impreziosito.

 

 

 

 

 

9- Seminario                     ñ

    

 E’ situato in Piazza NORMANNA e fu fondato nell’epoca del Concilio di Trento dal vescovo Balduino de Balduinis (1566). Assunse la configurazione attuale nel 1697 ad opera del cardinale Innico Caracciolo. Nel XVIII secolo fu un faro della cultura ecclesiastica meridionale ed è sempre stata una sede austera di studi ove si sono formati spiriti eletti che hanno onorato la cultura diocesana. E’ da ricordare per alcuni episodi artistici di grande importanza: il magnifico scalone d’onore realizzato in marmo nel 1797 dal notissimo architetto Luigi Vanvitelli; ed una statua marmorea trecentesca di una Madonna con bambino attribuita all’artista senese Tino da Camaino.

 

 

 

 

 

10- Episcopio                  ñ

               

Compone un tutt’uno insieme con la Cattedrale ed il Seminario, rappresentando il cuore della Diocesi. Vi sono gli Uffici della Curia ed il coordinamento delle varie attività  liturgico-pastorali. E’ anche la residenza del Vescovo di Aversa. In occasione dell’iniziativa di questo percorso didattico, la classe, guidata dai docenti L.Mariniello e P.Saviano, ha avuto l’opportunità di salutare don Paolo Dell’Aversana, nuovo Vicario Generale, ed è stata ricevuta da S.E. Mario Milano Arcivescovo-Vescovo di Aversa. Il Vescovo ha esortato le studentesse ad amare la ricerca, lo studio e la riflessione filosofica, e a dare un senso a queste cose  con il sentimento della fede in Dio: fede e ragione non si contraddicono ed insieme sono le ‘ali ‘ che fanno volare il pensiero dell’uomo (vedi “Fides et Ratio” di Giovanni Paolo II). S.E il Vescovo ha poi donato a tutte una copia della sua ultima lettera pastorale “Duc in altum” ed ha impartito la sua benedizione insieme con gli auguri pasquali.